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Elezioni regionali 2014: risposte dei candidati alle quattro domande laiche

7 Novembre 2014

elezioni_regionali 2014, 4 domande laicheInizia la pubblicazione delle risposte alle quattro domande laiche ai candidati alle elezioni regionali Emilia Romagna 2014.

Saranno inserite in questa pagina nell’ordine in cui giungeranno all’indirizzo bologna@uaar.it, affiché domenica 23 novembre gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.



Risposte di Claudia Candeloro – Lista ALTRA EMILIA ROMAGNA

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

Quello del testamento biologico e delle dichiarazioni anticipate di trattamento e di fine vita è chiaramente un argomento scottante nel nostro paese. Per questo motivo credo che anche la regione Emilia Romagna, insieme alla Toscana che meritoriamente lo ha già fatto, debba impegnarsi all’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico dei trattamenti che il singolo cittadino intenda o non intenda accettare nell’eventualità egli si trovi nell’incapacità di esprimere il proprio simultaneo consenso, e questa sarà una delle battaglie che porterò avanti nel caso venissi eletta. Sul corpo degli uomini e delle donne, e in special modo sul corpo dei malati che si trovano in una condizione di estrema fragilità, non possono essere condotte battaglie né religiose, né politiche, né mediche, né legali: restituire il diritto all’autodeterminazione e alla dignità, e rispettare le scelte personali che vadano in qualsiasi direzione in un ambito come quello medico e del fine vita, è un impegno che non può essere più rimandato in nome di equilibri politici o di diktat del Vaticano.

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

Ringrazio intanto l’uaar per aver portato a galla la questione dell’assistenza religiosa a carico dello Stato, questione che altrimenti sarebbe rimasta in sordina per molto altro tempo. Come lista Altra Emilia Romagna in generale, e come candidata in particolare, sosteniamo la necessità di potenziare la sanità pubblica e di renderla maggiormente fruibile alle fasce più disagiate: sanità pubblica e universale dunque, ma anche laica per l’appunto. E’ inaccettabile che, in un periodo in cui si richiedono tagli e sacrifici e in cui si chiudono ospedali nelle zone più periferiche, la regione continui a sostenere il costo dei religiosi in corsia: questi 2.2 milioni che l’uaar ha individuato come spesa per tale scopo, ben potrebbero essere usati per migliorare ed estendere il servizio sanitario. Non si vuole negare la possibilità per chi lo richieda di accedere ai conforti religiosi, ma i costi di tale servizio, che riguarda per l’appunto solo chi lo richiede, devono essere sostenuti dalla Chiesa cattolica.

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

Questo è un argomento che mi sta particolarmente a cuore. L’obiezione di coscienza è stata il grimaldello attraverso cui si sta tentando di svuotare di ogni effettività il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza garantito dalla legge 194/1970, con buona pace dell’autodeterminazione delle donne. In questo campo gli interventi che la regione può mettere in campo possono essere diversi, e come candidata, insieme al resto della mia lista, li ritengo imprescindibili. Innanzitutto vanno potenziati i consultori, che la legge 194 disegnava come centri privilegiati di tutela della salute delle donne e che negli anni sono stati mortificati nelle funzioni e diventati ricettacolo delle associazioni pro-life: bisogna fare il modo che diventino i centri dove le donne possano essere immediatamente aiutate, qualsiasi sia il loro problema di salute fisica o psichica e qualsiasi sia la loro scelta di vita, se essa comprenda la maternità o meno.
In questo discorso rientra sia la piena fruibilità della pillola del giorno dopo, essendo inaccettabili gli ostacoli che oggi le donne incontrano nella sua ricerca, sia l’introduzione della RU-486, perché va lasciata alle donne la scelta se interrompere la propria gravidanza e come farlo, non frapponendo ostacoli insormontabili pur di impedirlo. Per fare tutto questo va combattuta l’obiezione di coscienza, e la regione deve studiare disincentivi, anche di tipo economico, per i medici obiettori, dal momento che essi compiono meno prestazioni di quelle che la legge imporrebbe loro, nella prospettiva di fare pressione a livello nazionale perché l’obiezione sia completamente eliminata.
Compito dell’istituzione è quindi garantire la libera scelta, e una scelta è veramente libera se informata: in questo senso la regione dovrà impegnarsi a finanziare programmi di educazione sessuale e all’affettività nelle scuole, specialmente nelle aree svantaggiate.
Un’ultima notazione: è inaccettabile che nelle loro scelte private quale quella dell’IVG, le donne siano accompagnate dal giudizio e dalla presenza dei gruppi religiosi e pro-life. Avendo appoggiato alle proteste del gruppo “Yo decido”, formatosi la scorsa primavera all’interno del Sant’Orsola, mi impegno sin da ora nel caso di elezione, a fare tutto il possibile per impedire manifestazioni che abbiano come unico scopo quello di intimorire le donne e di impedirne le libere scelte.

4)  Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

Come a proposito del finanziamento dei religiosi in corsia, anche a questo proposito mi sembra possa essere fatto lo stesso discorso. Mi sembra inaccettabile che parte di soldi che dovrebbero essere usati per pagare i servizi ai cittadini, soprattutto nelle aree più periferiche della città, siano destinati alle chiese, che si rivolgono solo ad una parzialità. Quei soldi vanno ridestinati ai cittadini, e utilizzati per costruire servizi alla persona e infrastrutture utili alle periferie, e in consiglio regionale mi impegnerò a farlo.

Infine…
Anche se è una domanda che non è stata posta, da studentessa voglio sottolineare, e impegnarmi, un altro tema che riguarda la laicità, ed è quello dei finanziamenti alle scuole private. Il consiglio regionale deve prendere l’impegno di eliminare qualsiasi contributo locale alle scuole private, perché solo una scuola pubblica e laica è una scuola per tutti, una scuola che crea una società di liberi e di uguali.


Risposte di Michele Ferrari – Lista ALTRA EMILIA ROMAGNA

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?
Trovo il Testamento Biologico lo strumento necessario ed utile per concretizzare uno dei Diritti Fondamentali dell’Uomo.
Di fronte a condizioni personalmente molto gravi quali la malattia o la morte, nessuna ingerenza deve essere consentita tra il cittadino e la sua volontà di affrontare queste situazioni con una scelta propria. Bisogna al più presto uscire dalla concezione che la morte sia una sconfitta della vita. La morte come tanti altri campi personali che non invadono la libertà altrui è oggetto esclusivo della scelta individuale. La società può intervenire prima delle scelte, ma rispettarle una volta fatte. Libertà.
2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

Punto su cui non esprimo neanche un’opinione tanto il provvedimento finanziario pubblico sia insensato. Tantopiù che l’assistenza religiosa credo sia un dovere per la curia e non si capisce bene perché ci debbano guadagnare (risorse pubbliche poi). Analogamente la penso per la religione nelle scuole, una vera nefandezza.

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

Altra insensatezza confessionale. Concordo pienamente con la proposta UAAR.

4)  Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

Idem come sopra. Aggiungerei anche il pagamento delle tasse in forma egualitaria agli altri edifici.


Risposte di Franco Grillini – Lista EMILIA ROMAGNA CIVICA – Capolista

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

Assolutamente sì, dirò di più: credo di essere stato il primo parlamentare a suo tempo a presentare una proposta di legge sul tema del fine vita; naturalmente, non fu possibile discutere la proposta perché c’era una larghissima contrarietà. Il paradosso su questo tema è che, mentre l’opinione pubblica è favorevole con percentuali plebiscitarie (80-90%), il mondo politico è per lo più contrarissimo tranne pochi laici coerenti e determinati. Noi siamo in una regione con forte invecchiamento e con un’altissima aspettativa di vita e proprio per questo ognuno può riflettere meglio sulla possibilità di una morte dignitosa propria e altrui. Il che significa non solo evitare l’accanimento terapeutico, ma, soprattutto, riconoscere la signoria sulla propria vita e a maggior ragione sul proprio fine vita.

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?
Essendo stato protagonista in Regione di questa battaglia che ha avuto un larghissimo risalto sulla stampa nazionale e locale spero di poter portare a termine il lavoro già iniziato facendo votare una netta riduzione di questi fondi previsti, purtroppo, da una legge nazionale recepita da tutte le Regioni, compresa la nostra. Trovo che sia uno scandalo privilegiare una qualsivoglia religione in una corsia d’ospedale, tenuto conto che non ci sono solo i 2 milioni e 200 mila euro che vanno per lo più alle Curie, ma anche le cappelle, la loro manutenzione, i rimborsi spese al clero in corsia, mentre mancano del tutto i luoghi di commiato laici e l’assistenza non religiosa ai morenti.

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?
Il mio impegno anche su questo punto sarà massimo; non a caso una mia iniziativa durante la campagna elettorale è proprio su questo tema. La mia intenzione è quella di presentare una delibera di Consiglio per applicare anche alla Regione Emilia-Romagna il decreto già in vigore alla Regione Lazio che proibisce l’obiezione di coscienza nei consultori e mi adopererò perchè siano fatti concorsi dove si assumono medici non obiettori.

4)  Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

Anche su questo terreno ho presentato diversi atti consigliari dopo aver fatto un’attenta ricerca e uno studio approfondito da cui emerge che in oltre 10 anni sono andati alla Curie piu di 80 milioni di euro per l’edilizia di culto. Una cifra enorme che poteva essere utilizzata ben diversamente, soprattutto in un momento come questo dove molti Comuni non hanno nemmeno le risorse per far fronte ai servizi alla persona.

In generale ritengo che un ente pubblico non debba finanziare direttamente o indirettamente le religioni che hanno già accesso agli enormi introiti dell’8×1000. Anche per questo motivo mi sono opposto con ben tre interrogazioni al finanziamento del Meeting di Cl e, proprio grazie a queste iniziative, sono stati restituiti dal Meeting alla Regione oltre 80 mila euro percepiti indebitamente.


Risposte di Umberto Bosco – Lista LEGA NORD

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

A fronte della latitanza della politica nazionale che non si decide a legiferare in materia, il margine di manovra di enti locali e regioni è pesantemente ridotto. In attesa che dai banchi del Parlamento facciano il loro dovere, mi impegno a promuovere l’inserimento del DAT nel Fascicolo sanitario regionale.

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

Per anni ho collaborato con il Gruppo Assembleare della Lega Nord in Assemblea Legislativa, fui io a segnalare la questione degli assistenti religiosi all’allora Capogruppo della Lega Nord in Regione, Mauro Manfredini, il quale, indignato, ha fatto un accesso agli atti chiedendo conto alla diverse Aziende Ospedaliere circa le convenzioni e i relativi costi. L’esponente del Carroccio mi hai poi autorizzato a inoltrare detta documentazione all’UAAR. L’attività leghista nel “parlamento regionale” è andata oltre: il consigliere Cavalli ha presentato un’interrogazione con la quale invitava la Giunta guidata da Errani “a rivedere i termini, soprattutto finanziari della convenzione che oggi lega le aziende sanitarie e ospedaliere con la Curia”. Questa è la risposta della Giunta.
Attraverso i comunicati di Manfredini e Cavalli, in alcune province sono scoppiati diversi scandali richiamando l’attenzione di molte testate giornalistiche e lo sdegno del personale medico e infermieristico nonché di alcuni assistenti religiosi, ignari di quanto la Curia ricevesse per i servizi da loro resi. Sull’argomento, il capogruppo Manfredini ha addirittura inviato una lettera al Papa.
Purtroppo a sancire che il servizio di assistenza religiosa sia pagato da tutti i contribuenti è una legge dello Stato. La Regione (attraverso le ASL) può però ridefinire i costi di questo servizio.
Oltre a sollecitare le Aziende Ospedaliere a rivedere l’onerosità del servizio (abolirlo purtroppo non si può), mi impegno a collezionare e divulgare ogni documento relativo alle spese per l’assistenza religiosa. Mi impegno inoltre a promuovere, da parte delle ASL, il monitoraggio dell’attività di assistenza religiosa e ad introdurre per gli assistenti religiosi il divieto di chiedere e/o accettare donazioni dai pazienti.

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

Mi impegno a promuovere sinergie tra le ASL e i provveditorati agli studi affinché si faccia informazione e formazione sulla contraccezione. Fermo restando che ritengo che l’obbiezione dovrebbe essere abolita, va tenuto conto che molti ginecologi vi si appellano per motivi tutt’altro che etici.
I servizi di contraccezione post-coitale e interruzione volontaria di gravidanza devono essere garantiti dal servizio sanitario regionale, se necessario, anche attraverso incentivi economici e carrieristici ai ginecologi non obbiettori. Di necessità, virtù!

4) Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

La Delibera di Consiglio non è una legge regionale e, come giustamente precisato nella domanda, fornisce indicazioni di massima, non obblighi. È anche vero che le modifiche della quota indicativa devono essere disposte dai Consigli Comunali, non dalle Giunta. Un dettaglio che complica, non poco, la questione.
Ciò che un consigliere regionale può fare è semplice: imporre alla Giunta di dare comunicazione ai comuni circa la non obbligatorietà degli oneri, sollecitando i consigli comunali a discutere e deliberare in materia.

P.S.
Sono iscritto alla Lega Nord dal 2005 e all’UAAR dal 2008 e vi posso assicurare che il Movimento è più laico di quanto non appaia. In quasi 10 anni di militanza non mi sono capitati dibattiti interni su temi confessionali ed etici e quando, appellandomi ai valori laici delle istituzioni mi opposi alla campagna di contrasto alla rimozione del crocifisso dalle scuole promossa da alcuni miei colleghi, nessuno mi ha criticato e la mia scelta è stata rispettata e, da taluni, condivisa. Purtroppo, per colpa di alcuni esponenti un po’ pittoreschi e molto rumorosi (es. Massimo Polledri), il Movimento è erroneamente dipinto come “tradizionalista cristiano” nonostante sia Bossi che Salvini abbiano in più occasione ribadito la natura laica del Movimento. Va inoltre precisato che, se nel nostro paese c’è una forza politica (sopra al 5%) che non ha mai risparmiato critiche anche forti ai porporati, questo è proprio la Lega Nord.


Risposte di Fausto Tomei – Lista SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

Si, la morte è un passaggio della vita, l’ultimo, è necessario difendere la libertà e la dignità dell’individuo in questo come in ogni momento. Personalmente trovo corretta l’impostazione tedesca: nominare anche una persona di fiducia, a cui spetterà valutare se le scelte espresse sono applicabili alla situazione.

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

Credo che vi sia una legge nazionale in materia, per cui il problema è a monte, è la laicità dello stato che difetta assai, e non credo sia io a doverlo spiegare a voi. Due punti mi interessano: un malato credente può chiedere e trovare conforto nell’assistenza religiosa, lo trovo giusto, ma questo non deve essere a carico della collettività, se non per eventuali rimborsi (es: spostamenti). Inoltre il servizio deve essere accessibile anche ai fedeli delle altre religioni. Il secondo punto è che nella mia vita ho conosciuto preti e laici che facevano un lavoro incredibile e ammirevole, cose che io mai avrai avuto il coraggio di fare, ma guarda caso, nessuno di questi era stipendiato dalla curia a spese dello stato.

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

La situazione di alcuni ospedali italiani è vergognosa, un vero ricatto alla donna che le impone o di scegliere la continuazione della gravidanza o di ricorrere a soluzioni criminali e pericolose, come se la legge 194 non fosse mai stata promulgata. Confesso di non essere al corrente di come questa situazione si sia potuta instaurare. Poiché però non credo nella realtà di una massa di ginecologi obiettori, sospetto che una lobby abbia lavorato in maniera vergognosa per sabotare la legge dall’interno. Di fronte a una legge sabotata, un’amministrazione deve avere la forza di fare delle scelte e imporre una soluzione, una percentuale garantita è l’unica soluzione. Sulla contraccezione, posso solo dire che da ragazzo distribuivo profilattici e opuscoli sul sesso sicuro davanti al mio liceo, ben prima di praticare.

4) Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

E’ una cosa che non sapevo e mi sento di considerarla assurda, in particolare in un momento come questo. La chiesa cattolica è già sovvenzionata dallo stato con l’8 per mille e agevolazioni ingiustificate sul trattamento fiscale, direi che è più che sufficiente. Essendo una delibera di consiglio, dovrebbe bastare un’altra delibera che l’annulli, mi impegno assolutamente a proporla nel caso venissi eletto, mandatemi pure il materiale necessario in proposito.

Grazie per le domande!


Risposte di Cathy La Torre – Lista SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

Ritengo l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento un completamento necessario.
Ben venga l’uso delle strumentazioni informatiche come mezzo di identificazione digitale personale, per l’accesso a servizi on line regionali e nazionali ma il valore aggiunto è sicuramente servirsi delle tecnologie per facilitare l’espressione di volontà del paziente in merito al tipo di terapie che è disponibile ad accettare o meno, nel caso dovesse trovarsi nella condizione d’incapacità di esprimere il consenso alle cure per lesioni cerebrali irreversibili o invalidanti, o che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali impedenti una normale vita di relazione. Un importante segno di civiltà e laicità è permettere che questi strumenti, a disposizione dei cittadini, servano non solo ad accedere alle informazioni ma anche a “dialogare” col sistema sanitario e a consentire l’espressione di volontà rispetto a temi delicati quali la salute e i servizi ad essa legati. Sono altresì favorevole alla possibilità di inserire anche la registrazione e dichiarazione di volontà rispetto alla donazione di organi e tessuti.

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

L’argomento non è così bianco o nero. Sono assolutamente d’accordo sul fatto che non può essere l’AUSL a stipendiare (di fatto) assistenti religiosi in pianta stabile. Anche perché altrimenti ogni appartenente a una qualsiasi comunità religiosa avrebbe diritto al medesimo trattamento.
Però è altrettanto vero che per molte persone, specialmente in età avanzata magari in uno stadio terminale, avere la certezza di un’assistenza religiosa, garantisce sicuramente un giusto conforto,una maggiore tranquillità e qualità della degenza. Dobbiamo fare in modo di ‘razionalizzare’ il servizio di modo che i costi dedicati non vadano ad inficiare la qualità complessiva e dovuta del trattamento sanitario. Ad esempio il servizio può rimanere a carico dell’AUSL solo a chiamata per i richiedenti che da reddito non sono in grado di pagarselo.
Colgo l’occasione per ricordare che SEL in Regione ha iniziato un percorso, in coalizione con altri, per rivedere la normativa nazionale che disciplina il servizio di assistenza religiosa, nel senso del contenimento della spesa a carico del Servizio sanitario nazionale e della razionalizzazione del servizio religioso stesso, garantendo al contempo l’effettiva libertà di culto e l’eventuale scelta di laicità dei pazienti e monitorare le modalità con cui le Aziende e gli Enti stipulano e rinnovano le convenzioni con le autorità religiose territorialmente competenti (rinnovo che non può essere automatico a fronte delle mutevoli esigenze del contesto sociale – lato sensu inteso – ed economico).

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

Nel modo più assoluto. Non esiste che si interpreti una legge in modo che garantisca in primo luogo gli obiettori e, solo in seconda istanza, l’utenza. Bisogna rovesciare lo stato attuale ed eliminare questo assurdo. Aggiungo che non solo il servizio deve essere garantito ma, nelle attuali circostanze, ha necessità anche di essere difeso. Personalmente ho aderito al comitato IO DECIDO e al presidio davanti alla Clinica Ostetrica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna dove la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza gruppi di preghiera il martedì, quando si effettuano le interruzioni volontarie di gravidanza. Le preghiere davanti all’ospedale, dove viene erogato un servizio così importante e delicato, rappresentano ancora l’intenzione di considerare la donna come vittima o come soggetto incapace di prendere una decisione consapevole e libera di esercitare un suo diritto. E credo anche che campagne di questo tipo sono state il sottofondo culturale e ideologico che accompagna da anni il piano di attacco alla Legge n. 194 che disciplina le “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, favorendo uno strisciante e progressivo aumento del numero dei medici e del personale ospedaliero che pratica l’obiezione di coscienza rendendo sempre più impervio il diritto all’interruzione di gravidanza.

4) Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

Assolutamente sì. Vale quanto detto per l’assistenza religiosa a carico della AUSL: o tutti o nessuno. Siccome la religione è una questione privata, i costi per l’edilizia religiosa non dovrebbero ricadere sull’intera collettività, ma dovrebbero essere sostenuti esclusivamente dalle comunità di appartenenza. All’amministrazione resta sempre il dovere di garantire a tutte le comunità eguali diritti sempre nel rispetto delle leggi del paese che le ospita.


Risposte di Daniela Vannini – Lista PARTITO DEMOCRATICO

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

Assolutamente d’accordo che la dichiarazione anticipata di trattamento sia inserita nel fascicolo sanitario elettronico

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

Non sapevo nulla di questa prassi. Sono convinta che l’assistenza religiosa non debba essere svolta a spese dell’ASL ma sia a tutti gli effetti assimilabile a volontariato, quindi non può che far parte della missione di un religioso che si dedica all’assistenza – volontaria appunto – degli ammalati. Quindi mi impegnerò su questo fronte

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

Assolutamente si. Sono anni che lotto per vedere riconosciuti qs diritti alle donne. Quindi mi impegnerò per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla pillola del giorno dopo e RU-486. Ritengo inoltre sia anacronistica e medievale la gestione dell’obiezione di coscienza. È evidente che oggi, quando un medico decide di diventare un ginecologo, sa cosa questo comporta. Per garantire alle donne il riconoscimento di diritti sanciti per legge, è urgente fare una legge regionale sul tema dell’obiezione di coscienza che vada nella direzione indicata da Zingaretti nella Regione Lazio. Ci si può mettere come primo obiettivo quello di avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali.

4) Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

Se è una scelta che compete alle Regioni e non è previsto per legge, si. Concordo e mi impegno anche su questo fronte.

Scusandomi nuovamente per il ritardo nella risposta, vi ringrazio per qs possibilità di confronto e mi auguro sia l’inizio di una collaborazione insieme su temi che considero assolutamente prioritari.


Risposte di Antonio Mumolo – Lista PARTITO DEMOCRATICO

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

Sono d’accordo che la dichiarazione anticipata di trattamento sia inserita nel fascicolo sanitario elettronico. Di testamento biologico mi occupo già da molti anni. Già nel 2009, come consigliere comunale di Bologna, mi sono adoperato perchè il comune adottasse il registro per il testamento biologico, e nel mio precedente mandato come consigliere regionale ho proposto (insieme ad alcuni colleghi) una risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni nei confronti del Governo volte a disciplinare la materia riguardante il testamento biologico, sollecitare le amministrazioni comunali ad istituire i relativi registri, sensibilizzando inoltre il personale sanitario all’utilizzo dei connessi dispositivi terapeutici al fine di garantire la dignità della persona umana anche nella sua fase terminale.

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

Ritengo che le persone in difficoltà e tra queste le persone malate debbano essere messe nelle condizioni di ricevere il conforto che ritengono più opportuno. Ritengo però che l’assistenza religiosa rientri nella sfera delle attività di volontariato e come tale debba essere esercitata a titolo gratuito e non a carico delle AUSL.

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

Mi impegnerò affinché l’accesso alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo), all’aborto farmacologico (RU-486) e all’interruzione volontaria di gravidanza sia garantito in tutti gli ospedali.
Rispetto l’obiezione di coscienza ma credo nella laicità dello Stato e penso che il rispetto della legge in vigore debba essere assicurato.
A questo aggiungo che da anni mi impegno per tutelare i diritti della donna e che mi sono battuto, ad esempio, perché l’epidurale fosse gratuita per tutte le donne che la desideravano durante il parto. Sono molto lieto che finalmente, da quest’anno, l’analgesia epidurale al parto sia diventata gratuita negli ospedali pubblici bolognesi.

4) Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

In un momento delicato come questo, nel quale le persone comuni faticano ad arrivare a fine mese e gli sfratti di famiglie con bambini sono un evento quotidiano, credo che le istituzioni pubbliche dovrebbero fare il possibile per assicurare a tutti i cittadini il diritto alla casa e che ogni risorsa dovrebbe essere utilizzata in questo senso.

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