Aumenta la fuga dall’ora di religione cattolica in tutta Italia. Bologna al 36,31%, seconda provincia più laica in Italia.
In città i licei Arcangeli, Copernico, Bassi e Righi sopra al 50%. Tutti i dati su Irc e scuola liberati dall’Uaar.
Nella scuola pubblica italiana cala il numero di studenti, ma cresce ancora (oltre 82 mila in più) quello di chi dice no all’Insegnamento della religione cattolica (Irc): nell’anno scolastico 2022/23 i non avvalentisi sono infatti 1.096.846 mentre nel 2020/21 erano pari a 1.014.841, con un balzo laico in avanti di un punto e mezzo percentuale, dal 14,07% di due anni fa al 15,5% di oggi.
È questo il quadro tratteggiato dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) a seguito della richiesta di accesso civico ai dati presentata al Ministero dell’Istruzione che ha portato alla “liberazione” dei dati sull’Irc di tutte le scuole d’Italia aggiornati all’anno scolastico 2022/23.
In provincia di Bologna il 36,31% degli studenti delle scuole pubbliche non subisce gli insegnamenti conformi alla dottrina della Chiesa impartiti da docenti scelti dal vescovo (ma pagati dallo Stato). È il secondo dato più alto, dietro a quello di Firenze (37,92%) e davanti a Trieste (33,36%, Prato (33,19%), Gorizia (32,51%) e Aosta (30,74%). A livello regionale l’Emilia Romagna con il 27,48% supera la Toscana (27,12%) ed è superata solo dalla Val d’Aosta (30,74%).
Nelle scuole del comune di Bologna il dato è ancora più rilevante: non si avvale dell’Irc il 45,66% degli studenti.
Tra i licei vince l’artistico Arcangeli con il 62,29%, che supera di poco il Copernico dove 1029 su 1681 non frequentano l’ora di religione cattolica (61,21%). Seguono Laura Bassi (56,31%) e Augusto Righi (52,71%).
Tra gli istituti tecnici in testa ci sono le Aldini Valeriani (75,77%) davanti al Rosa Luxemburg (69,85%) e l’ITIS Belluzzi (56,65%). Ancora maggiori le percentuali ai professionali: all’IPIA Aldini Valeriani i “no” all’Irc sono 320 su 380 (84,21%), seguono l’odontotecnico Malpighi (75,82%) e il Fioravanti (70,17%).
Tre le scuole “medie” (secondarie di primo grado) che superano il 50%: Irnerio IC6 (58,06%), Besta IC10 (55,83%), D’Acquisto IC3 (53,26%).
Il podio delle primarie vede Federzoni IC5 (68,89%), Gualandi IC10 (65,71%) e Tempesta IC7 (61,95%).
Infine per la fascia 3-5 anni (scuola dell’infanzia) in vetta ci sono Panzini (72,31%), Villetta Mattei (72,22%) e la materna Giordani (61,64%).
I dati liberati dall’Uaar mostrano una richiesta sempre crescente di scuola laica, in tutta Italia, per tutti gli ordini di scuola e in particolare al crescere dell’età, quando lo studente diventa consapevole ed esercita direttamente il diritto di subire insegnamenti religiosamente orientati. In alcuni istituti si può notare l’incidenza di studenti di origine straniera, ma sul dato generale del 45,66% del comune di Bologna non può certo essere considerata significativa, come mostrano anche i dati dei licei dove la presenza di studenti stranieri è poco rilevante se paragonata ai professionali.
Tutti i dati sono consultabili liberamente, aggregati per provincia, per scuole della stessa provincia e con dettaglio per singolo istituto. Possono essere scaricati in formato CSV per ulteriori elaborazioni. Un servizio che l’Uaar mette a disposizione delle famiglie a pochi giorni dal via delle iscrizioni scolastiche, un lavoro svolto al posto del Ministero dell’istruzione e del merito che si ostina a non rendere pubblici i dati sull’Irc.
Per maggiori informazioni: https://www.uaar.it/dati-no-irc
Comunicato stampa Uaar nazionale: https://blog.uaar.it/2024/01/10/cresce-il-numero-di-studenti-che-dice-no-alla-religione-cattolica
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