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Sequestro di 22 milioni dal conto in Svizzera dell’Arcidiocesi

24 Aprile 2013
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Nella lite giudiziaria per la miliardaria eredità FAAC, l’Arcidiocesi di Bologna era stata costretta dal giudice a mettere a disposizione 36,5 milioni di euro che mancavano all’appello. Viene ora alla luce un altro altarino: ben 22 milioni di euro di queste “risorse mancanti”, messe adesso sotto sequestro, erano stati depositati in un conto svizzero. Non solo: l’organizzazione del card. Caffarra aveva provveduto a cambiare — chissà perché — l’intestazione del conto.

Stiamo parlando della stessa organizzazione che pretende dal Comune il 30% della torta per le scuole materne cattoliche, che riceve sempre dal Comune mezzo milione di euro l’anno per il proprio patrimonio immobiliare, che riceve dallo Stato “mance” da 330mila euro e che, su scala nazionale, beneficia di oltre 6 miliardi di finanziamenti pubblici all’anno.

Sarebbe il caso che il sindaco di Bologna commentasse questa fitta e inarrestabile pioggia di denaro pubblico nelle casse di un ente stra-ricco che sfugge a controlli patrimoniali e finanziari. I fatti mostrano da un lato un bilancio comunale sempre più magro e una lista d’attesa per la scuola pubblica e laica. Dall’altro una Arcidiocesi che continua a battere cassa per le proprie scuole private, nonostante abbia conti in Svizzera a cui cambia ‘provvidenzialmente’ l’intestazione.
Con quali motivazioni (e con che coraggio) il sindaco di Bologna continuerà sostenere la scelta sussidiarista di stampo ciellino al referendum del 26 maggio?

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Crevalcore: quei 300mila euro all’edilizia di culto, “doni preziosissimi” e bizzarre fatture giustificative

13 Dicembre 2012

Venne anche il papa a visitare le zone colpite dal terremoto. Una passarella mediatica che causò disagi alle attività di assistenza e che fece notizia per l’annuncio del dono di mezzo milione di euro da parte del papa (destinato, si badi, alle sue diocesi).
Di doni parlò anche il cardinal Caffarra, in una lettera alle vittime del terremoto: “Ci state facendo in questi giorni un dono preziosissimo: il dono della vostra sofferenza, la quale nella visione cristiana è la linfa della vita della Chiesa”. Immaginiamo che chi soffre avrebbe tolto volentieri tale linfa alla religione del cardinale.

Nei giorni scorsi abbiamo ricordato che oltre 15 milioni di “linfa” sono arrivati alla Chiesa grazie al commissario Vasco Errani, che li ha sottratti dai fondi urgenti per la ricostruzione. E altra “linfa” arrivava anche dai singoli comuni, anche da quelli colpiti dal terremoto.
Prendiamo ad esempio Crevalcore, dove il nostro circolo ha recuperato gli atti relativi alle erogazioni alle chiese per edilizia di culto: dal 1998 al 2010 le parrocchie locali si sono spartite 300.149,18 euro di soldi pubblici, secondo direttive del “tecnico incaricato responsabile per le attrezzature religiose” della Curia Arcivescovile di Bologna, dott. ing. Luigi Soffritti, e del preposto della parrocchia di San Silvestro, don Ivano Griggio.

Scuola elementare G.Lodi - Crevalcore

Scuola elementare G.Lodi - Crevalcore

Se è triste constatare che l’edilizia di culto sia pagata con risorse che i comuni potrebbero interamente destinare all’edilizia scolastica, al verde pubblico e agli asili nido, ci ha proprio stupito leggere gli estremi di alcune fatture giustificative dell’esborso del comune di Crevalcore. Compaiono infatti pagamenti a ditte che trattano la manutenzione di organi (Mascioni), gli arredi sacri (Caloi), il carburante (Eurocap petroli), componenti ad alta tecnologia per lo spettacolo (GMep-Molpass), fotocopiatrici (Nucci Renato) ed anche la ristorazione (eg).
Insomma, a meno di omonimie con ditte di costruzioni, sembra che qualsiasi fattura presentata delle parrocchie di Crevalcore potesse essere rimborsata dai fondi dell’edilizia di culto alimentati dagli oneri di urbanizzazione secondaria.

Ricordiamo che in base alla normativa regionale, i comuni possono variare le percentuali di ripartizione degli oneri di urbanizzazione secondaria e quindi azzerare quella relativa alla voce “edilizia di culto”. Sarebbe un atto doveroso da parte degli amministratori pubblici che spesso si lamentano della scarsità di risorse e sarebbe indispensabile nei comuni colpiti da calamità naturali.

[foto dal sito della Provincia di Bologna]

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Risposta di Corrado Melega alla Curia

24 Luglio 2012
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Il consigliere Corrado Melega risponde come si deve alla Curia.
Ascolta le sue dichiarazioni su Radio Città del Capo:
http://radio.rcdc.it/archives/gemelli-morti-la-curia-rilancia-volontari-nei-consultori-melega-pd-sciacallaggio-103792/

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Monsignor Nuvoli risponde al Circolo UAAR di Bologna denigrando atei e agnostici

16 Dicembre 2011

16/12/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Monsignor Nuvoli risponde al Circolo UAAR di Bologna denigrando atei e agnostici

Il circolo UAAR di Bologna ha ricevuto ieri la seguente lettera da monsignor Gian Luigi Nuvoli, economo dell’Arcidiocesi di Bologna.

La sbalorditiva rivendicazione della supremazia della Chiesa, commentata nel nostro comunicato stampa di lunedì scorso, lascia ora il posto a denigrazioni gratuite dei cittadini atei e agnostici, con particolare riferimento a socie e soci UAAR.

Chiediamo in merito una presa di posizione pubblica del Comune e della politica.

Il circolo UAAR di Bologna

Segue il testo ricevuto da <gianluigi.nuvoli@bologna.chiesacattolica.it>.
Le evidenziazioni in neretto sono a nostra cura.

——– Messaggio originale ——–
Oggetto:     risposta a comunicato stampa
Data:     Thu, 15 Dec 2011 15:19:45 +0100
Mittente:     Economo Arcidiocesi <gianluigi.nuvoli@bologna.chiesacattolica.it>
A:     <bologna@uaar.it>

Comunicato Stampa

GianLuigi Nuvoli, italiano qualunque, ma geloso della sua libertà di pensiero, di parole e di scelta, parla per sé e non per altro organismo o ente.

Avevo sentito questa sigla UAAR altre volte, ma ora, poiché questo gruppo si è interessato di me con un comunicato stampa dell’11-12-2011, tutto sommato divertente, mi sono chiesto: ma cosa è questo circolo UAAR?

UAAR, mi sembra di aver capito, chiedo scusa se sbaglio, che significhi:

U – NIONE
Il nuovo Zingarelli a pag. 2086 dà varie interpretazioni della parola. In sostanza però significa “mettersi insieme” per uno scopo, una finalità.
Bene. Resta però il problema dei soci, chi sono, cosa fanno, quanto valgono, ecc. Una certa risposta viene indicata dalle lettere che seguono.

A- TEI
Rocci alla mano, (ed. 1956) a pag. 31 leggo che ateo viene dal greco ά-θέος: letteralmente significa “non–Dio” oppure “senza Dio”, “ateo dimentico di Dio”, “scellerato”. Che roba! Quel che Rocci non dice è che la parola a-teo esprime la certezza, purtroppo priva di amore, dell’esistenza di Dio. Il ragionamento è semplice. Io posso dire che sono a- Grendere, cioè non credo in Roberto Grendere, ma dico questo perché so con sicurezza che esiste e so quel che dice. Lo potrei anche incontrare volutamente o involontariamente. Se si applica questo esempio alla parola ateo si avrà lo stesso risultato. So che Dio esiste, so quel che dice, lo incontrerò volontariamente o mal volentieri, sia che lo ami, sia che gli serbi odio e rancore. Dice Giacomo (Giac. 2,19) “Anche i demoni credono ma tremano!” leggendo il significato delle parole mi viene da dire: “che fatta gente questi atei! Non sanno neanche che credono in Dio!”, come i demoni, purtroppo.

A – GNOSTICI
γνοσις, viene dal verbo greco γιγνοσκω e significa “cognizione, conoscenza, scienza, saggezza” ed altro (Rocci pag. 396) l’ α (alfa) ha significato di “senza”, di “non” ecc. (Rocci pag.1). Dunque l’a-gnostico è uno, secondo il Rocci, senza cognizione, senza conoscenza, senza scienza, senza saggezza. Mi piacerebbe sapere come si sente uno che si autodefinisce in definitiva “senza cervello”. Mi sembra che qui andiamo decisamente male.

R – AZIONALISTI
Lascio il Rocci e cerco nel nuovo Zingarelli (ed. 1986) e a pag. 1553 trovo quel che cerco. Qui, a prima vista, sembra che andiamo un poco meglio perché il razionalista in definitiva afferma di credere nella ragione e nella razionalità. Ma fra le altre c’è una definizione di razionale che ho la sensanzione sia quella più sposata, rispetto aalle consorelle. E’ razionale, dice lo Zingarelli, “chi fondail suo pensiero sulla scienza  o su un procedimento scientifico”. E’ vero che esiste l’aritmetica, la geometria e la trigonometria, ma non dimentichiamo che, ancor prima di Cristo, esisteva lo studio della logica, critica e metafisica, che pur essendo sostanziali per il pensiero umano non sono basate sul procedimento o esperimento scientifico. Conclusione se un razionale non si apre a tutto lo scibile umano è uno che, per forza e purtroppo, fa funzionare il suo cervello a scartamento ridotto.

Applicando rigorosamente il metodo della ricerca etimologica su vocabolari, che tutti conoscono, ne consegue che chi si dice ateo, suo malgrado si dà la zappa sui piedi, perché mentre dice che Dio non c’è ne afferma categoricamente l’esistenza. Chi si dice agnostico afferma di essere “senza cervello”, chi dice di essere razionalista ammette di utilizzare il cervello a scartamento ridotto.
Se le cose stanno così non vale la pena rispondere, sarebbe come voler raddrizzare le zampe ai cani, dicevano un tempo.
Meglio sorridere divertiti e ascoltare il consiglio di Dante Alighieri “non ti curar di lor, ma guarda e passa.”

Bologna 15 dicembre 2011

Mons. Gianluigi Nuvoli

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Il sindaco Merola non attenda manna laica dal Parlamento

26 Agosto 2011
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26/8/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Il sindaco Merola non attenda manna laica dal Parlamento
La Curia non aggiunga beffe al danno erariale

Il Circolo UAAR di Bologna risponde alle affermazioni del sindaco Merola e della Curia sulle esenzioni fiscali e i privilegi economici della Chiesa Cattolica


In risposta all’indagine dell’Ue sui privilegi fiscali della Chiesa cattolica in Italia, l’attuale Governo aveva previsto di eliminare dal 2014 parte delle esenzioni fiscali concesse.
«È curioso che la Curia neghi l’evidenza: per alberghi, cliniche, scuole, cinema, librerie la Chiesa Cattolica non versa l’ICI e non versa la metà dell’IRES, a danno delle finanze pubbliche e gli imprenditori privi di questi favoritismi».

Roberto Grendene, portavoce del Circolo bolognese dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), risponde così alle dichiarazioni di don Silvagni. «La Curia è veritiera quando dice di pagare le tasse previste: il problema è che per essa la politica clericale ha riservato, per legge, delle esenzioni. E giustificarsi dicendo che tali esenzioni valgono per tutti i soggetti senza scopo di lucro aggiunge beffe al danno erariale: quante associazioni possiedono reti di cliniche private, scuole, alberghi, cinema?».
La Provincia di Bologna elenca in una pagina apposita del suo sito le “case per ferie e ospitalità religiosa”.
«Ci chiediamo se le 24 strutture alberghiere bolognesi di proprietà di enti cattolici paghino l’ICI e l’IRES per intero».

Il circolo UAAR di Bologna risponde anche al sindaco Merola, che era stato bacchettato dalla Curia per aver osato parlare delle esenzioni concesse agli enti ecclesiastici per gli immobili non adibiti ad attività di culto.
«Apprezziamo le parole del sindaco Merola sulla revisione delle esenzioni per gli immobili non adibiti esclusivamente al culto.
Preferiremmo però che il sindaco agisse dove ha margini di manovra: attendiamo ancora la sua risposta alla petizione UAAR per azzerare gli oneri di urbanizzazione secondaria elargiti alla Curia.
Ricordiamo al sindaco che basterebbe un semplice voto in Consiglio comunale per interrompere l’esborso di circa mezzo milione di euro annui dalle casse comunali a favore dell’Arcidiocesi, il più grande immobiliarista sul mercato. In attesa di “manna laica” dal Parlamento, c’è bisogno che il sindaco si dia da fare concretamente per il nostro Comune».

Il Circolo UAAR di Bologna

Il circolo UAAR di Bologna è presente con uno stand alla Festa dell’Unità di Bologna, tutte le sere dal 25 agosto al 19 settembre, dalle ore 20.
Sul nostro blog disponibili i dettagli sulla petizione UAAR sull’azzeramento degli oneri di urbanizzazione secondaria destintati all’edilizia di culto

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Radio Città del Capo indaga su “legge mancia” e denuncia UAAR

6 Agosto 2010
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Radio Città del Capo ha ripreso il nostro comunicato stampa del 5 agosto ed ha dedicato la rubrica “Angolo B” di venerdì 6 agosto ad un approfondimento sulla “Legge mancia” e sui 330.000 che sono arrivati alla Curia di Bologna.
Sono stati intervistati l’on. Antonio Borghesi (IdV) e Roberto Grendene, coordinatore del Circolo UAAR di Bologna (ascolta audio)

AGGIORNAMENTO
Radio Città del Capo continua l’indagine, senza riuscire a scoprire a quale santo (del Parlamento, fosse del paradiso non ci preoccuperebbe) si sono votati alla Curia e all’Istituto Veritatis Spendor per ottenere in tutto 330.000 euro di “mancia” con le nostre tasse. Il comitato direttivo del Veritatis Spledor e’ tutto controllato dalla Curia, e a presiederlo c’è il vescovo ausiliare mons. Vecchi, noto per pretendere il 30% della torta per le scuole private cattoliche, per ricevere genitori di bambine molestate sessualmente da un prete della sua diocesi e dir loro «questo incontro non è mai avvenuto» (ma lui non lo ricorda, vedi estense.com) e per manifeste posizione omofobiche.

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“Legge mancia”: sulla Curia di Bologna ennesima pioggia di danaro pubblico

5 Agosto 2010

5/8/2010
COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

La commissione bilancio della Camera ha approvato venerdì scorso, con il solo voto contrario dell’IDV, una risoluzione con cui 51 milioni 575 mila euro sono stati stanziati per il “Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio”.
E` la cosiddetta “legge mancia”, che permette ai nostri parlamentari di regalare denaro pubblico ad enti di loro scelta.
Tra i 514 beneficiari di questa politica clientelare, innumerevoli parrocchie, confraternite, diocesi ed altri enti controllati dalla Chiesa Cattolica.

«In tempi di tagli a servizi essenziali e di pesanti manovre finanziarie, risulta ancora più scandaloso che fondi pubblici siano regalati al più grande immobiliarista in circolazione, la Chiesa Cattolica», afferma Roberto Grendene, coordinatore del Circolo UAAR di Bologna, che puntualizza: «a Bologna mancano asili nido e scuole dell’infanzia comunali e statali, ma oggi piovono 330.000 euro per la manutenzione della Curia Arcivescovile e per la strumentazione dell’Istituto Veritatis Splendor: uno schiaffo a tutti i cittadini che pagano le tasse per avere servizi pubblici laici e civili.»

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ricorda altri finanziamenti pubblici occulti di stampo confessionalista:
– la Campagna Oneri mostra che il Comune di Bologna elargisce ogni anno circa 600.000 euro per “edilizia di culto”, con la Curia Arcivescovile che incassa l’85% della torta
– il Comune di Bologna finanzia con più di un milione di euro l’anno le scuole private cattoliche affiliate alla FISM
– l’8×1000 a gestione statale utilizzato per regali clientelari alla Chiesa Cattolica: ad esempio il governo Prodi assegnò 975.000 euro del gettito statale dell’8×1000 alla Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna (G.U.17/12/2007)

Circolo UAAR di Bologna
www.uaar.it/bologna – bologna@uaar.it

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Bologna dica basta al finanziamento pubblico del patrimonio della Curia

23 Febbraio 2010

COMUNICATO STAMPA
Circolo Uaar di Bologna – 22/02/2010

Bologna dica basta al finanziamento pubblico del patrimonio della Curia.

Le ricchezze del più grande proprietario immobiliare d’Italia sostenute ogni anno con le nostre tasse: anche quest’anno agli enti religiosi andranno 350mila euro di oneri di urbanizzazione.
http://bologna.repubblica.it/dettaglio/agli-enti-religiosi-350mila-euro-di-oneri-di-urbanizzazione/1867577

Il Comune di Bologna non si sottrae a questa logica nazionale: non ha mai mancato di erogare una fetta importante degli oneri di urbanizzazione secondaria alla Curia Arcivescovile, proprietaria in base all’indagine pubblicata ieri da Repubblica di “una città nella città”.  Si veda http://bologna.repubblica.it/dettaglio/articolo/1867574

E questo per scelta visto che, con una semplice delibera del consiglio comunale, Bologna avrebbe potuto dire basta e fermare il finanziamento alla ricca Curia e sostenere invece l’edilizia scolastica, gli asili nido, il verde  pubblico, i parcheggi e tanti altri spazi per tutti i cittadini.

La denuncia era stata fatta dal circolo bolognese dell’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nel giugno scorso, raccogliendo più di 1300 firme di cittadini esterrefatti di fronte alla notizia che 3 milioni di euro negli ultimi 6 anni, per volontà dei nostri amministratori, erano finiti dalle casse comunali a quelle della Curia Arcivescovile.

Il sindaco Delbono l’aveva peraltro annunciato in campagna elettorale, trovandosi, caso singolare, d’accordo con Cazzola: “credo che sia giusto”, disse, “il culto deve essere promosso in senso attivo”. E così ha fatto, facendo in modo di elargire, poco prima di dimettersi, l’ultima tranche dei nostri soldi ai rappresentanti locali della Chiesa Cattolica e di altre confessioni religiose, scelte non si sa bene con quali criteri.

Peccato che così facendo le altre opere finanziate dagli oneri di urbanizzazione secondaria, asili nido ed edilizia scolastica per fare  due esempi, siano penalizzati. E senza contare la discriminazione su base religiosa operata dal Comune: se non verrà azzerato il  finanziamento all’edilizia di culto, per il principio di non discriminazione l’Uaar chiederà alla prossima amministrazione di ricevere la fetta spettante ai cittadini atei, agnostici e laici di fatto (oltre il 70%, se si considerano le scelte in età adulta fatte da chi si sposa con rito civile nella nostra città), impegnandosi a utilizzare tutte le somme per opere di edilizia scolastica (statale, cioè di tutti, credenti e non).

Riferimenti:
Petizione Uaar al Comune di Bologna
Campagna Oneri UAAR
Esempio di delibera di distribuzione degli Oneri di urbanizzazione secondaria a Bologna

Roberto Grendene 340 7278317
Coordinatore del  Circolo Uaar di Bologna

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