Lettera UAAR alle scuole dell’Emilia Romagna
Nei giorni scorsi il circolo UAAR di Bologna ha inviato una lettera a tutti gli istituti scolastici del’Emilia Romagna, per affontare il tema della scelta delle attività alternative alla religione cattolica per l’anno scolastico 2012/2013.
Entro il prossimo 20 febbraio genitori e studenti, con la semplice consegna di due moduli in segreteria (modello E e modello F), possono infatti sottrarsi ad un insegnamento «impartito in conformità alla dottrina della Chiesa» e da docenti scelti a insindacabile giudizio del vescovo: al posto di questo insegnamento dottrinale essi hanno il pieno diritto di avvalersi di attività didattiche e formative, oppure di studiare individualmente o con l’assistenza di un docente, oppure di non frequentare la scuola.
Il dirigente dell’ITIS «Guglielmo Marconi» di Forlì ci ha risposto in maniera piccata: «non mi dite nulla di nuovo rispetto al mio lavoro». Il nostro circolo ha prontamente verificato il Piano dell’Offerta Formativa (POF) della scuola, che ha mostrato gravi lacune e discriminazioni che favoriscono l’IRC. A tali osservazioni dirigenza dell’ITIS ha risposto in modo lapidario: «L’integralismo fa sempre paura». L’UAAR ha concordato, rispondendo che accade «soprattutto quando è al potere».
Più seria la risposta dell’ Istituto Comprensivo Bellaria (RN), che ci informa di avere avviato il progetto “Educazione alla pace” per i 132 bambini che non frequentano l’insegnamento religioso cattolico.
L’UAAR invita genitori e studenti a scegliere una scuola migliore, che sviluppi il pensiero critico e una cultura del rispetto, senza insegnamenti ideologici il cui posto è in parrocchia: è sufficiente scaricare il modello E optando per “scelta di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica”, scaricare il modello F scegliendo una tra le quattro possibilità alternative all’IRC e infine consegnare i modelli alla segreteria della scuola.
La lettera è stata spedita dall’UAAR a tutte le scuole del Paese, causando la reazione del quotidiano dei vescovi Avvenire: la CEI ha ammonito le scuole a non seguire le indicazioni dell’UAAR, sostenendo il primato della religione cattolica e che addirittura le attività didattiche alternative non dovrebbero trovare posto nel POF. Oltre alla risposta sul proprio sito, l’UAAR ha replicato lanciando la pagina facebook “ora di religione, ora basta“.