Elezioni comunali 2016: risposte dei candidati alle quattro domande laiche
Inizia la pubblicazione delle risposte alle quattro domande laiche ai candidati alle amministrative 2016 per il Comune di Bologna.
Saranno inserite in questa pagina nell’ordine in cui giungeranno all’indirizzo bologna@uaar.it, affiché domenica 5 giugno gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.
- Luca Trentini – Lista COALIZIONE CIVICA
- Alberto Ronchi – Lista COALIZIONE CIVICA
- Roberta Li Calzi – Lista PARTITO DEMOCRATICO
- Saverio Bui – Lista PARTITO DEMOCRATICO
- Umberto Bosco – Lista LEGA NORD
- Marina D’Altri – Lista COALIZIONE CIVICA
- Silvia Pagnotta – Lista COALIZIONE CIVICA
Risposte arrivate dopo venerdì 3 giugno:
Risposte di Luca Trentini – Lista COALIZIONE CIVICA
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
Penso che il parere rilasciato dal Servizio Giuridico del Territorio della Regione Emilia-Romagna, il 4 dicembre scorso, sugli oneri di urbanizzazione per l’edilizia di culto, sia corretto, approfondito e convincente. Un parere idoneo a correggere erronei ed inveterati comportamenti di molti Comuni, i quali devolvono denaro pubblico e beni pubblici a favore di un’unica e quota della popolazione (credenti e praticanti della Chiesa cattolica romana), ossia a favore di una ridotta quota della popolazione, costantemente e indebitamente favorita nei comportamenti dello Stato e di molte altre Amministrazioni pubbliche. Comportamenti indebiti, e privilegi concessi a spese di tutte le altre Persone, che violano ed offendono pesantemente i principi costituzionali di Pari dignità ed Eguaglianza delle Persone, ed il principio supremo di Laicità del nostro ordinamento. Un principio, quello di Laicità, ben evidenziato dalla Corte costituzionale, il quale dovrebbe essere osservato fedelmente da tutte le Istituzioni pubbliche, e, non da meno, anche da quella imponente oscura galassia di grandi e piccole società private che sono partecipate da Amministrazioni pubbliche.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Penso che il principio di Laicità della Repubblica, e di tutto il Sistema Pubblico, sia uno dei fondamenti essenziali di qualunque Stato il quale si fondi sulla Pari Dignità e l’Eguaglianza delle Persone (vedi articolo 3 della nostra Costituzione). Le benedizioni negli uffici pubblici sono forse una delle violazioni meno gravi, se si considerano quelle molto più pesanti, riguardanti ad esempio i contributi pubblici alle scuole private (quasi sempre confessionali), i meccanismi perversi dell’8 per mille del gettito IRPEF, le spese pubbliche per i servizi di “cappellanato” e di “assistenza spirituale”, o anche la marchiatura permanente dei locali pubblici con simboli confessionali (vedi in particolare per le aule giudiziarie e scolastiche, e per i seggi elettorali). In questo senso, a proposito dei servizi pubblici che il Comune di Bologna, come tutti i Comuni, dovrebbe garantire, in osservanza del principio di Laicità, penso che particolare priorità dovrebbe essere data ai servizi inerenti i matrimoni civili, i funerali civili e le cremazioni. Per i testamenti biologici ogni iniziativa comunale conforme al principio di Laicità appare meritoria, ma la vera mancanza, in tale materia, è quella della legislazione statale, e del nostro Parlamento statale, bloccato dal clientelismo filoclericale e da tristi opportunismi.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Certamente. Qualunque privilegio tributario, previsto o tollerato dalle Istituzioni pubbliche, a favore di una o di tutte le organizzazioni confessionali, costituisce una pesante violazione del principio di Laicità, ed uno sfregio alla pari dignità di tutte le Persone che non si riconoscono in quella confessione, o in nessuna organizzazione confessionale.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Le Amministrazioni pubbliche, e quelle scolastiche, per prime, dovrebbero conformarsi ai giusti richiami dell’ONU sull’IRC, senza bisogno di istituire Osservatori o altri strumenti specifici di autocontrollo, a spese della collettività. L’Osservatorio potrebbe peraltro essere una buona ed utile iniziativa, se organizzata e gestita da tutte le Associazioni che si battono a difesa del principio di Laicità.
Risposte di Alberto Ronchi – Lista COALIZIONE CIVICA
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
Sono contrario all’utilizzo di parte degli oneri di urbanizzazione secondaria per il finanziamento all’edilizia di culto.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Sono uno strenuo difensore della laicità delle istituzioni. Sono favorevole al potenziamento di tutti i servizi laici da parte dell’Amministrazione. Naturalmente sono contrario a ogni forma di presenza religiosa all’interno di edifici pubblici.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Ritengo necessario che gli Istituti Paritari presenti sul territorio paghino i tributi e non godano di alcuna esenzione. Sono favorevole alla riscossione di eventuali arretrati.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Sono favorevole all’osservatorio come da voi proposto.
Risposte di Roberta Li Calzi – Lista PARTITO DEMOCRATICO
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
La norma che prevede che il Comune destini il 7% degli oneri di urbanizzazione all’edilizia di culto presenta già di per sé un margine di discrezionalità da parte dei Comuni, che possono scegliere se destinare questa percentuale oppure una quota minore. Ritengo che, a fronte di una forte necessità di interventi di edilizia pubblica (dalle scuole d’infanzia alle aree verdi) sia necessario ridurre questa quota. L’interpretazione data dalla Regione Emilia Romagna apre poi una lettura nuova, alla quale il Comune di Bologna ritengo si dovrà attenere: l’amministrazione utilizzi quella somma, ridotta rispetto al passato, per intervenire sul patrimonio pubblico e non su quello di proprietà delle diverse confessioni religiose.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Sono contraria alla benedizione degli uffici pubblici durante l’orario di lavoro: è bene che le cerimonie religiose stiano fuori dagli spazi civici, per rispetto delle posizioni e delle sensibilità di ciascuno. Ritengo che il Comune debba garantire la libertà religiosa di tutti i cittadini nel rispetto della pluralità di idee e della laicità delle istituzioni. Al Comune spetta di garantire l’accesso ai riti civili in modo dignitoso. Il matrimonio civile deve continuare a poter essere celebrato, com’è adesso, in luoghi e modi che valorizzano l’importanza dell’occasione e le stesse condizioni andranno estese alla celebrazione delle unioni civili. Per quanto riguarda i funerali laici, penso vadano valorizzati gli spazi laici da utilizzare per le cerimonie di commiato, a partire dalla Sala del Pantheon presso la Certosa, di recente restituita ai cittadini dopo i lavori di ristrutturazione e restauro. Ritengo sarebbe utile anche prevedere altri spazi nei Quartieri. Per quanto riguarda il Registro comunale delle dichiarazioni anticipate di trattamento (testamenti biologici), che è attivo già da quattro anni, ancora purtroppo è poco conosciuto dai bolognesi. In questo caso, come in quelli citati sopra, dovrà essere cura dell’amministrazione informare adeguatamente i cittadini di queste opportunità, per valorizzarle e renderle più fruibili.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Assolutamente sì. Credo che il Comune debba monitorare con cura se gli immobili che non pagano le tasse previste siano effettivamente in possesso dei titoli di esenzione.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Sono d’accordo che l’amministrazione comunale garantisca, per quanto di sua competenza, l’effettiva laicità delle scuole pubbliche. Riguardo l’insegnamento della religione cattolica, non è pensabile garantire questa opportunità prevista dalla legge senza contemporaneamente garantire il diritto di chi non accede alI’IRC ad un insegnamento alternativo di pari dignità e senza produrre situazioni di esclusione o disagio.
Risposte di Saverio Bui – Lista PARTITO DEMOCRATICO
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
Ritengo non sussistano valide ragioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione alle confessioni religiose.
A mio avviso il Comune di Bologna dovrebbe dirottare quella cifra verso politiche abitative nell’interesse di tutti i cittadini, in particolare si potrebbero usare quei soldi per gli alloggi ERP.
Senza entrate troppo nel merito, anche i recenti fatti di cronaca ci sottopongono una situazione di sofferenza da parte di cittadini che sono privi di una dimora, e lo sforzo prioritario dell’amministrazione deve essere quello di rispondere a questo bisogno in aumento.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Penso che le benedizioni si possano fare ma fuori dagli orari di lavoro. Nessun lavoratore deve trovarsi nelle condizioni di allontanarsi dal proprio posto di lavoro per funzioni religiose.
Le istituzioni devono garantire libertà di culto come stabilito dalla Costituzione e tutte le confessioni religiose sono uguali davanti alla legge. Sempre per citare la Costituzione tutti i cittadini hanno pari dignità sociale senza distinzioni, tra le altre, di religione. Questo chiaramente deve comprendere anche gli aconfessionali.
Sui matrimoni civili sono per l’estensione dell’istituto anche alle coppie omosessuali, in modo totalmente ugualitario, cosa che però non dipende dai comuni.
Sono per il potenziamento del testamento biologico e so che la Regione Emilia-Romagna sta discutendo una legge di semplificazione e uniformazione sui comuni. A Bologna esiste già un registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, occorre verificarne l’accessibilità e la fruibilità da parte dei cittadini.
A mio avviso il testamento biologico dovrebbe essere legato alla tessera sanitaria come avviene per la donazione degli organi.
Sui funerali civili credo che l’amministrazione debba mettere a disposizioni luoghi adeguati anche in prossimità dei cimiteri.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Assolutamente sì! Il comune deve verificare che chi si dichiari esente dal pagamento delle tasse abbia effettivamente i requisiti per poterlo fare.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Non sono ne favorevole ne contrario ad un osservatorio, nel senso che non so se questa può essere la migliore risposta che l’amministrazione può mettere in campo per rispondere al giusto rimprovero dell’ONU.
In generale penso che il problema di fondo sia l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
Io sono per l’abolizione dell’insegnamento della religione nelle scuole, destinerei quell’ora all’educazione civica.
Al massimo si può fare educazione di una o più religioni nelle scuole in orario extra scolastico, come offerta formativa aggiuntiva, con i costi dei docenti coperti però dalle confessioni religiose.
Questa è la mia opinione.
Risposte di Umberto Bosco – Lista LEGA NORD
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
Anziché apprezzabile, la decisione della Giunta bolognese mi pare frutto della cautela preelettorale. Una simile decisione comprometterebbe gli idilliaci rapporti tra la Giunta in carica e la Curia bolognese. È però corretta l’affermazione secondo la quale, tale decisione spetti al Consiglio Comunale. Come candidato in consiglio comunale, mi impegno a votare qualsiasi delibera volta limitare o eliminare l’esborso di soldi pubblici per l’attività di culto. Qualora la prossima Giunta latiti sulla questione, mi impegno, inoltre, a sollecitarla affinché la questione sia trattata il prima possibile in consiglio comunale.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Le attività collegate al culto devono avvenire al di fuori dell’orario di lavoro. Punto.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Sì, ciò che è dovuto al Comune, dovrà essere preteso dal Comune. La mancata pretesa rappresenta un danno erariale.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Sono favorevole a condizione che l’osservatorio sia a costo zero per le casse comunali.
Risposte di Marina D’Altri – Lista COALIZIONE CIVICA
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
Ritengo che la sospensione sia stata una decisone giusta, ma che si dovrebbe andare oltre ed affermare che il Comune di Bologna non assegnerà più alcuna quota degli oneri di urbanizzazione secondaria a “chiese ed altri edifici per attività religiose” di alcuna confessione religiosa poiché essa non è dovuta in nome del principio di laicità dello stato. Purtroppo il Comune si comporta diversamente quando si tratta di assegnare fondi alle scuole paritarie private confessionali, benchè il principio della laicità dello stato e delle sue articolazioni locali sia il medesimo.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Sono a favore della laicità di tutte le istituzioni statali, regionali e comunali e ritengo che le sedi delle istituzioni pubbliche, le scuole, gli ospedali non debbano essere sede di alcun rito di alcuna religione. Trovo giusto che negli ospedali ci sia un luogo di raccoglimento dove non vi sia ostentazioni di alcun simbolo religioso, dove i credenti e i non credenti possano raccogliersi in preghiera o in meditazione insieme. Sono al corrente, per essermene occupata personalmente, che in alcune scuole bolognesi è quotidianamente violato il diritto degli studenti e delle studentesse a vedere riconosciuto il diritto all’ora di alternativa alla religione cattolica e che quest’ora sia riempita di contenuti e non solo un’ora di parcheggio per gli studenti/esse esonerati/e. Ritengo una priorità del prossimo mandato quella di allestire in città una sala dove celebrare le esequie laiche dei cittadini e delle cittadine bolognesi. Auspico che sia promosso il registro dei testamenti biologici e che venga debitamente pubblicizzato presso la cittadinanza.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Ritengo che si debba, come il Comune di Livorno, procedere all’incasso dei tributi dovuti e dei relativi arretrati.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Come ho già sottolineato nella seconda risposta, le scuole bolognesi si muovono in ordine sparso rispetto all’ora di alternativa, alcune sono un’assoluta eccellenza e attivano corsi organici e ben strutturati, non negando l’alternativa anche se un solo studente/essa dovesse richiederla, altre invece cercano di evitare l’assegnazione di queste ore spostando i bambini e le bambine in altre classi durante l’ora di IRC, in grave violazione dei più elementari principi pedagogici, oltre che del principio di laicità e delle leggi vigenti che impongono l’organizzazione delle ore di alternativa all’IRC. Sono dunque favorevole all’Istituzione di un osservatorio al quale genitori ed insegnanti possano segnalare eventuali violazioni.
Risposte di Silvia Pagnotta – Lista COALIZIONE CIVICA
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
La Giunta Merola non si è voluta esporre apertamente perché ha bisogno dell’appoggio dei poteri ecclesiastici di Bologna per vincere le elezioni. Destinerei i 500mila all’edilizia scolastica.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Procederei con un provvedimento disciplinare nei confronti della dirigenza che ha organizzato le benedizioni. La laicità nelle istituzioni pubbliche come scuole, ospedali e amministrazioni locali, dovrebbe essere rigorosissima a tutela della libertà di tutti i cittadini e cittadine. Potenzierei il servizio di funerali civili.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Ritengo che sia un dovere del Comune recuperare l’ICI eventualmente non pagata dalle scuole religiose per destinare le somme al potenziamento dei servizi pubblici.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Il Comune è garante della laicità delle istituzioni e l’istituzione di un Osservatorio aiuterebbe decisamente nello svolgimento di questo compito.
Risposte di Felice Spampanato – Lista MOVIMENTO CINQUE STELLE
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
Rispettiamo la decisione della Regione, che è coerente con il Principio Cardine Costituzionale della Laicità delle Istituzioni, e intendiamo quindi confermare la sospensione delle erogazioni del 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle chiese ed altri edifici per attività religiose. La società è in continuo mutamento e il Comune ha il dovere di garantire l’interesse di tutte le diverse comunità, di diverse religioni. In coerenza con i principi costituzionali sull’imparzialità dell’azione amministrativa e sulla libertà di religione, intendiamo utilizzare i soldi pubblici per potenziare e migliorare i servizi pubblici. Quindi le risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria vogliamo utilizzarle per l’emergenza abitativa, per l’edilizia scolastica ( in particolare la riqualificazione energetica delle scuole pubbliche), il trasporto e altre opere sul patrimonio pubblico.
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.)?
Mai come di questi tempi , in una società multiculturale e multi religiosa, la laicità dello Stato è un principio di democrazia che serve a garantire la separazione tra la sfera politica e quella religiosa e il riconoscimento del diritto della libertà di religione. La laicità delle Istituzioni costituisce il punto di riferimento fondamentale per evitare fenomeni di fondamentalismo e integralismo religioso e per ottenere il risultato di una civile convivenza fra tutti, a prescindere dalle diverse connotazioni di ciascuno: religiose, razziali, etniche, politiche, di sesso, di orientamento sessuale od altro. Le funzioni religiose devono essere celebrate solo nei luoghi religiosi. Ricordiamo a tutti che, in occasione del referendum Comunale del 2013, il M5S è stata l’unica forza politica di Bologna che si è schierata fin dall’inizio accanto al Comitatoarticolo33 a favore del SI: abrogazione dei finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia paritarie, in maggioranza confessionali, destinandoli, come prevede la Costituzione, a quelle comunali che, appunto, garantiscono la laicità delle istituzioni. Infine, i rappresentanti della comunità lgbt di Bologna presenti nella nostra lista, sono la migliore dimostrazione del nostro impegno per il riconoscimento di un diritto di unione fra due persone dello stesso sesso o di sesso differente che permetta di acquisire i diritti sociali e civili ad esso collegati. Il Comune ha il dovere di garantire l’accesso ai servizi sociali ed educativi alle coppie di fatto, cosi come il potenziamento dei matrimoni e dei funerali civili e di garantire tariffe sostenibili a coloro che ricorrono alla cremazione dei defunti. Riguardo il registro dei testamenti biologici, Il Comune di Bologna è stato uno dei primi in Italia, nel 2011, a dotarsi delle dat. Il MoVimento 5 Stelle ha depositato sulla piattaforma Lex una Proposta di legge sul testamento biologico, attraverso la quale ribadisce il suo totale rispetto per la libertà di scelta degli uomini e delle donne. Il vuoto legislativo nazionale è causato dalle forze politiche filo vaticane.
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
Si, la sentenza di Livorno ripristina la giustizia fiscale: le scuole private di ogni ordine e grado sono attività commerciali e devono pagare le tasse come gli altri. Garantire l’equità fiscale evitando di continuare a elargire privilegi anacronistici è un nostro obiettivo prioritario e ci attiveremo affinchè le scuole paritarie, cui sono già destinati fondi che per il M5S dovrebbero essere invece destinati alle scuole pubbliche statali, paghino finalmente l’ICI”./Tasi/Imu, anche retroattivamente. Con queste risorse, recuperando anche gli arretrati , oltre alla succitata riqualificazione degli edifici scolastici pubblici, si potrebbero assumere nuovi insegnanti e aprire sezioni scolastiche comunali soprattutto recuperando gli edifici dismessi di proprietà del comune (come l’ex nido ex nido Turrini in via Menghini) in modo da soddisfare le richieste di tutte le famiglie, che il Comune è tenuto a garantire, rispondendo al principio costituzionale di una scuola pubblica e laica accessibile a tutti. Secondo i dati raccolti dal comitato articolo 33 nel 2013, se il Comune avesse a disposizione ogni anno i 2.435.585 euro di finanziamento pubblico totale potrebbe accogliere infatti 677 bambini in più e assorbire anche tutti gli iscritti alle scuole paritarie private, che ogni anno sono 570. L’11 aprile scorso abbiamo presentato in Consiglio Comunale una mozione contro la legge 107-buona scuola, denunciando tutti i danni che sta recando alla scuola statale e le condizioni precarie degli insegnanti e di tutti i lavoratori della scuola. Se c’è una forza politica che difende la Scuola Pubblica, fondata sui principi di laicità , questa è il Movimento 5 stelle.
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Lo Stato e il Comune non dovrebbero attendere i reiterati rimproveri dell’ONU e le multe già minacciate dalla comunità europea. Dovrebbero garantire costituzionalmente il rispetto della laicità all’interno delle scuole e degli edifici pubblici e l’insegnamento della religione cattolica deve continuare ad essere facoltativo sia per tutelare chi professa altre religioni e sia per chi non professa alcuna religione. A monte c’è il problema del Concordato, che andrebbe rivisto in quanto siamo nel 2016 e viviamo in una società multietnica, dove non esiste più la “religione di stato”, che consente ancora di scegliere alle curie vescovili gli insegnanti che ritiene idonei , i cui stipendi però sono pagati dallo stato laico. Sicuramente è opportuno istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU e un controllo diretto delle scuole dell’infanzia comunali, attivando una collaborazione delle scuole per mettere in campo proposte alternative all’ora di religione, all’interno delle quali promuovere altre e diverse attività scolastiche. Riteniamo che selezionare tramite concorso dei docenti di storia, in grado di insegnare le religioni, la loro storia e le diverse culture che rappresentano, sarebbe più utile all’integrazione, all’insegnamento del rispetto e della convivenza civile; valori che consentiranno poi ai cittadini di domani di effettuare le proprie libere scelte laicamente e con capacità critica.