Home > comunicati > Caso “Venerdì credici” da archiviare, ma ai clericali non va giù

Caso “Venerdì credici” da archiviare, ma ai clericali non va giù

11 Marzo 2017

Ci sono travi negli occhi dei politici clericali e della Curia.
Per la procura, a cui va la nostra solidarietà e il nostro apprezzamento, la serata “Venerdì Credici” che si tenne due anni fa presso il Cassero LGBT center e le relative foto pubblicate su facebook  presentavano semplicemente aspetti umoristici e satirici. Libertà di espressione, caso da archiviare. Ma la Curia, in violazione del Concordato che in cambio di miliardi di euro impone alla Chiesa solamente la non ingerenza, non ci sta e attacca i pm, ipotizzando che si sarebbero comportati diversamente se l’oggetto della satira fossero stati giudici o imam. Contrariati anche i querelanti, Castaldini (Ncd) e Lisei (Fi), consiglieri comunali che si erano rivolti alla magistratura per punire la presunta blasfemia.

Eppure i veri messaggi di odio sono altrove: per i politici clericali e per l’arcivescovo sarebbe opportuno guardare in casa propria. Ai bambini il Catechismo dice infatti che l’omosessualità è “grave depravazione”, “disordine” che “in nessun caso può essere approvato”. Per non parlare dello sconfinato elenco di maldicenze e insulti su base religiosa ai danni di atei e agnostici (si veda la raccolta Dicono di noi, che arriva fino ai giorni nostri).
A ben vedere, non è certo un po’ di satira rivolta a maggiorenni in un locale al chiuso che mina la pacifica convivenza fondata sul rispetto reciproco.

comunicati

I commenti sono chiusi.