Stop alle molestie alle donne al Sant’Orsola: gli antiabortisti preghino altrove
Il Circolo Uaar di Bologna denuncia lo sciacallaggio psicologico antiabortista andato in scena stamattina all’ingresso del Sant’Orsola e chiede alla Questura come tali manifestazioni possano avvenire in zone di rispetto, quali dovrebbero essere quelle vicine agli ospedali.
Non basta la piaga dei ginecologi obiettori. Ora le donne che chiedono l’interruzione volontaria della gravidanza sono costrette a subire anche le molestie di gruppi di preghiera che le attendono al varco nei pressi dell’ospedale. Chiediamo alle autorità la cessazione di queste aggressioni morali, e che agli antiabortisti che vogliono pregare sia indicata la strada verso le tante chiese della città, finanziate da fiumi di denaro pubblico e sempre più vuote.
Ricordiamo infine che l’assedio cattolicista continua anche all’interno Sant’Orsola, dove operano cinque assistenti religiosi scelti dalla Curia e pagati dal SSN, che hanno accesso ai reparti e che possono avvalersi di ulteriori collaboratori.
Comunicato stampa
Mi associo alla protesta della Uaar di Bologna, per questa indecenza.
Tempo fa all’ospedale di Cervia, notai diversi depliants inneggianti varie figure della chiesa o pellegrinaggi a Medjugorie, sulle sedie dei corridoi del presidio stesso. Scrissi una mail di protesta al Direttore Sanitario dell ‘Ausl di Ravenna e al Sindaco della cittadina romagnola, ma senza avere avuto nessun cenno di attenzione.