Elezioni regionali 2020: risposte dei candidati alle domande laiche
Inizia la pubblicazione delle risposte dei candidati alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2020 alle domande laiche dell’Uaar.
Saranno inserite in questa pagina nell’ordine in cui giungeranno all’indirizzo emiliaromagna@uaar.it, affiché domenica 26 gennaio 2020 gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.
- Lodovico Zanetti – Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegio Forlì-Cesena - STEFANO LUGLI – CANDIDATO PRESIDENTE per la lista L’ALTRA EMILIA-ROMAGNA
Tutti i collegi in cui è presente la lista. Inoltre candidato consigliere nei collegi di Bologna (capolista), Modena e Ferrara. - Cecilia Alagna – Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegio Forlì-Cesena - Marcello Saltarelli – Lista Volt Emilia-Romagna
Collegi Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena - Augusto Argento – Lista Volt Emilia-Romagna
Collegio Rimini - Alessandro Ruffilli – Lista Movimento 5 Stelle
Collegio Forlì-Cesena - Alessandro Ronchi – Lista Europa Verde
Collegio Forlì-Cesena - Sara Samorì – Lista Partito Democratico
Collegio Forlì-Cesena - Silvia Piccinini – Lista Movimento 5 Stelle
Collegio Bologna - MARTA COLLOT – CANDIDATA PRESIDENTE per la lista POTERE AL POPOLO
Tutti i collegi in cui è presente la lista - SIMONE BENINI – CANDIDATO PRESIDENTE per la lista MOVIMENTO 5 STELLE
Tutti i collegi in cui è presente la lista - Antonio Mumolo – Lista Partito Democratico
Collegio Bologna - Sergio Basti – Lista Movimento 5 Stelle
Collegio Forlì-Cesena - Francesco Vuocolo – Lista Volt Emilia-Romagna
Collegi Bologna e Ravenna - Arcangelo Macedonio – Lista +Europa
Collegio Bologna - Beatrice Spallaccia- Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegio Forlì-Cesena (capolista) - Elly Schlein – Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegi Bologna, Ferrara e Reggio Emilia (capolista nei tre collegi)
Risposte di Lodovico ZANETTI, Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Favorevole all’interruzione dei finanziamento dell’edilizia di culto tramite gli oneri di urbanizzazione. Se eletto, mi impegno a presentare la legge che consenta ai comuni di destinare ad altri settori tale quota.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Senza oneri per lo stato mi pare chiarissimo. La scuola privata non può e non deve essere finanziata dalla collettività. Voterò contro a qualsiasi provvedimento che vada in questa direzione.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Certo.
4) Scuola: messe e benedizioni
Lo ritengo l’ennesima prova di poca laicità del nostro paese. Non di deve mescolare mai la religione con i luoghi dove si amministra, di istruzione e nei tribunali. Perchè l’intromissione clericale non si limita alle scuole. E trovo altrettanto sbagliata l’eterna presenza di religiosi benedicenti a qualsiasi inaugurazione pubblica.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Non c’è nessuna ragione perchè lo stato debba finanziare “l’assistenza spirituale” negli ospedali, e non mi è chiaro perchè questo debba valere solo per una religione, e non per tutti, non credenti compresi. Di certo la soppressione di questo privilegio sarebbe uno dei miei primi impegni.
E sì, ritengo che se qualcuno non vuole praticare interruzioni di gravidanza, invece del ginecologo possa occuparsi di altre specialistiche. La norma aveva un senso 40 anni fa, oggi è obsoleta, e strumentale, per rendere difficile l’esercizio di un diritto fondamentale per le donne. Se eletto mi farei promotore di un provvedimento che preveda che i nuovi assunti non possano essere obiettori.
Risposte di Stefano LUGLI – candidato presidente per la lista L’Altra Emilia-Romagna
Candidato consigliere nei collegi di Bologna (capolista), Modena e Ferrara.
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Premessa
L’Altra Emilia Romagna è favorevole ad una piena attuazione dei valori della Costituzione. Pertanto promuoviamo la piena laicità dello Stato contro ogni fondamentalismo, tutelando lo spazio pubblico e consentendo alle diverse concezioni religiose di esprimersi in una società sempre più pluralistica. Pensiamo sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, per garantire l’esercizio dei diritti individuali e inderogabili di tutte le persone, perché è da questi diritti che discende il diritto di ognuno e ognuna a decidere della propria vita in ogni suo aspetto ed in ogni fase. Per evidenziare questa nostra volontà abbiamo previsto nel nostro programma un punto specifico dedicato alla laicità.
1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Sono consapevole che i sindaci di molti comuni dell’Emilia Romagna hanno destinato percentuali rilevanti degli oneri di urbanizzazione secondaria all’edilizia di culto. Un approccio certamente poco laico che crea differenze tra i cittadini basandosi sull’adesione di una o l’altra confessione religiosa. Per poter sostenere questo approccio che privilegia la Curia spesso gli amministratori hanno fatto riferimento a normative superate o poco chiare. Pertanto nel programma de L’Altra Emilia-Romagna proponiamo al punto 17 una legge regionale che chiarisca questo aspetto, abrogando riferimenti obsoleti ed escludendo la possibilità dei comuni di destinare parte degli oneri di urbanizzazione secondaria a favore dei diversi culti, utilizzando invece l’intero importo per scopi di urbanizzazione quali trasporti, piste ciclabili, asili nido, parchi, centri di vicinato ecc. ecc.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Ogni anno la Regione continua a finanziare con soldi pubblici (47 milioni di € nel 2019) le scuole confessionali private (paritarie). Eppure l’articolo 33 della Costituzione da voi citato è di una chiarezza esemplare “senza oneri per lo stato”, significa “senza oneri per lo stato”. Pertanto L’Altra Emilia Romagna pretende che tale articolo sia applicato e che il finanziamento pubblico oggi destinato alle scuole paritarie e private venga destinato alla scuola pubblica.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Sappiamo che un pò per abitudine e un pò per la mancata conoscenza delle normative, nelle scuole di ogni ordine e grado le possibili alternative all’ora di insegnamento della religione cattolica a volte non sono presentate in modo corretto. Pensiamo che la Regione debba mettersi al servizio di chi lavora nella scuola per superare le difficoltà organizzative. Pertanto crediamo sia utile sollecitare i competenti uffici scolastici affinché si attivino per ricevere dagli istituti sul territorio richieste su questi aspetti, inerenti il rapporto tra religione e istituzione scolastica, allo scopo di evitare che si creino anche involontariamente, situazioni di discriminazione.
4) Scuola: messe e benedizioni
La scuola è uno dei luoghi nei quali si forma la coscienza civica degli abitanti di un paese. Pertanto è indispensabile che non ci siano pretesti di alcun tipo per creare situazioni di discriminazione basate sulla religione. Le violazioni riportate nella vostra domanda sono particolarmente gravi, proprio perché i diritti degli studenti sono stati violati proprio nelle scuole, luoghi nei quali dovrebbero essere trasmessi i valori della Costituzione Repubblicana, tra quali anche quello della laicità. Propongo che la Regione attivi uno “sportello della laicità” nel quale gli abitanti dell’Emilia Romagna possano segnalare eventuali episodi di discriminazione religiosa, sia nelle scuole, che in altri ambiti.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
È molto semplice. Non c’è ragione alcuna per continuare a pagare i sacerdoti per la loro attività di volontariato. Pertanto se eletto proporrò di azzerare le convenzioni regionali che rendono oggi possibile questa donazione. Credo che ci siano modi migliori, nella sanità, per utilizzare i soldi di tutti i cittadini, anche di quelli che non praticano alcuna religione o che ne praticano una diversa dalla Cattolica.
Per quanto riguarda i medici obiettori, L’Altra Emilia Romagna ritiene che la libertà della donna esiga la piena applicazione della legge 194. Ci adopereremo in ogni modo per invertire la tendenza crescente del fenomeno dell’obiezione di coscienza. Verificheremo la possibilità di limitare, e se possibile impedire, la presenza di medici obiettori nei consultori e negli ospedali pubblici.
Risposte di Cecilia ALAGNA, Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Sono ovviamente d’accordo con questo punto. Gli oneri di urbanizzazione secondaria vanno destinati alla costruzione delle città e alla residenza; penso che andrebbero destinati alle biblioteche, ai musei, asili nido e a mettere in atto uno dei punti del manifesto degli studenti riguardante proprio l’edilizia scolastica sostenibile.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Sono sempre stata contraria al finanziamento diretto ed indiretto delle scuole confessionali, penso che i fondi pubblici dovrebbero essere destinati a tutti i percorsi educativi e di istruzione gestiti dallo Stato e dagli Enti Locali, compresi gli asili nido e scuole d’infanzia.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Sì
4) Scuola: messe e benedizioni
La religione è un fatto privato e come tale deve rimanere; la scuola è il luogo del confronto, una palestra di vita che ci insegna vivere insieme senza straripare. Ecco, le manifestazioni di culto sono per me degli straripamenti fastidiosi e poco rispettosi della sensibilità altrui.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Sì per quel che riguarda il punto in merito ai “preti in corsia” stipendiati con soldi pubblici. Quanto alla specializzazione in ginecologia ed ostetricia: penso che nessuna convinzione religiosa debba essere presa in considerazione quando si tratta di trattamenti medici: questo vale sia per chi professa una fede che vieta l’accesso ad alcune cure come le trasfusioni come per chi ritiene l’IVG incompatibile con la propria professione. Vorrei che venisse utilizzato il modello svedese ( ma non è competenza regionale) che vieta l’accesso alla specializzazione in ginecologia ed ostetricia a chiunque non sia disposto a mettere in atto tutte le procedure che quella specializzazione prevede. Stessa cosa dovrebbe valere per tutte le figure mediche e paramediche che sono coinvolte nella procedura di IVG.
Risposte di Marcello SALTARELLI, Lista Volt Emilia-Romagna
Collegi Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Come cittadino italiano, agnostico che vive in uno Stato laico, sono convinto che lo Stato debba tutelare il diritti di TUTTI i cittadini a professare il culto che vogliono, in sicurezza, senza preferenza alcuna verso una religione specifica oppure un’altra.
Sono per una totale rimodulazione della legge, che venga applicata solo per i restauri e che richieda ai comuni che versano i soldi per edifici di culto (tutti, non solo quelli cattolici), che dimostrino la necessità di ristrutturazione degli edifici per questione di sicurezza o di tutela del patrimonio culturale e dimostrino che gli enti responsabili abbiano già utilizzato tutti gli altri fondi che lo Stato e l’Unione Europea già mettono a disposizione per la tutela e la ristrutturazione dei luoghi di interesse culturale e religioso.
Ricordiamoci che lo Stato è laico ma deve tutelare la sicurezza dei suoi cittadini e la libertà di culto.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” Articolo 33 della Costituzione Italiana.
La scuola finanziata dallo Stato deve essere esclusivamente quella Pubblica. Una scuola dove non sia più tabù l’educazione sessuale come materia obbligatoria, per la tutela dei cittadini fin da giovani. Una scuola dove i programmi non possano essere influenzati da investitori privati. Una scuola che garantisca lo stesso livello di istruzione per tutti, dal più povero al più ricco, perché sono attraverso la scuola pubblica potrà davvero esserci una progressiva riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Ciò che sarebbe da fare a livello Statale sarebbe eliminare “storia della regione cattolica” e passare a “storia delle religioni/della religiosità”, materia con pari dignità e oggettività di Storia o Geografia. Insegnata da persone NON scelte dalla curia, ma munite di una abilitazione a insegnare quella materia; non è facilmente assimilabile né a filosofia, né a storia – peraltro, non tutte le scuole hanno filosofia; Il mondo religioso influisce tutt’oggi le nostre vite, dalla geopolitica all’uso e consuetudini del vicino di casa. Capire le differenze culturali è essenziale per smettere d’odiare il diverso, per integrare, per vivere assieme, uniti nelle nostre diversità.
Finché non sarà possibile questo, sì, si deve ricordare agli istituti che studenti e studentesse hanno questo diritto, sollecitando gli uffici competenti.
4) Scuola: messe e benedizioni
Giudico disgustoso, aberrante e pericoloso quanto accaduto, fatto di cui non ero tra l’altro a conoscenza e per cui vi ringrazio per la segnalazione, che provvedrò ad approfondire.
La messa cattolica, o di qualsiasi altra religione, durante le ore di lezione, o comunque all’interno della scuola, casa di conoscenza di tutti gli studenti, deve essere assolutamente proibita. (Così come la spesa pubblica avuta per i crocefissi sempre a Ferrara dovrebbe essere vietata).
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
5a) Vogliamo che l’assistenza spirituale/psicologia ai pazienti sia garantita dagli psicologi abilitati e laici, non da preti pagati dai contribuenti. Come Volt Emilia-Romagna abbiamo proposto la creazione della figura dello Psicologo di base, che segua il paziente non solo nella situazione emergenziale in cui interviene oggi lo psicologo, ma durante la sua vita, come il medico, per un investimento in prevenzione per prevenire i costi di cura di molte malattie oggi prevenibili con l’adeguata assistenza.
5b) Il diritto all’interruzione di gravidanza è un diritto delle cittadine italiane, e come tale va tutelato. Oggi in Emilia-Romagna, nonostante sia una delle regioni con le percentuali di obiettori più alte, questo diritto non è tutelato abbastanza.
Va anche tutelato il diritto dei pochi medici che praticano interruzioni di gravidanza a non fare solo interruzioni di gravidanza tutti i giorni in quanto unici medici dell’ospedale ad effettuarle. Per questo sarebbe essenziale l’assunzione di ulteriori ginecologi non obiettori in tutti gli ospedali al fine di tutelare completamente il diritto delle pazienti all’interruzione volontaria di gravidanza, quando permessa dalla legge.
Risposte di Augusto ARGENTO, Lista Volt Emilia-Romagna
Collegio Rimini
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Sì, assolutamente, poiché eroghiamo fondi per un patrimonio immobiliare che non appartiene allo stato e comunque non destinato a tutti. I soldi devono essere spesi per il miglioramento sismico/energetico delle scuole e di altri edifici pubblici, per esempio. In ogni caso per il patrimonio immobiliare dello stato.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Confessionali o no, le scuole private devono provvedere ai loro fabbisogni economici senza oneri per lo stato. Assolutamente allineato all’Art.33.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Sono per l’abolizione dell’ora di religione e la sua sostituzione con corsi di etica laica ispirati alla carta dei diritti umani, alla costituzione Italiana ed alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE. E anche con un bel corso di logica…
4) Scuola: messe e benedizioni
Assolutamente non accettabile: in uno stato laico la scuola è un luogo d’incontro e di scambio d’idee, non di culto.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
L’assistenza religiosa in corsia è una scelta personale. Sono d’accordo che può e deve essere sostenuta da donazioni volontarie, al limite detraibile come tutte le donazioni (anche se la Chiesa riceve già l’8 per mille).
Per l’obiezione di coscienza: fatto salvo chi era già in servizio prima dell’entrata in vigore della legge, gli altri erano perfettamente consapevoli degli obblighi di legge quando hanno accettato quel lavoro. Non si può adattare il mansionario alle proprie idee e nessuno è stato obbligato a scegliere quel lavoro.
Risposte di Alessandro RUFFILLI, Lista Movimento 5 Stelle
Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
I finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione vanno interrotti.
Con il Concordato del 1985 viene abolita la religione di Stato: nel 2020 è ben ora di dare corso ed applicazione a questo principio.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
La legge 62/2000, a firma Berlinguer, governo D’Alema, che ha dato il via ai finanziamenti pubblici alle scuole private “paritarie” dimostra l’assoluta equivalenza tra cosiddetta “destra” e cosiddetta “sinistra”. Qualcuno paga loro le campagne elettorali e quel qualcuno vuole qualcosa in cambio.
“Non pensa sia stato aggirato, se non esplicitamente disatteso, l’art. 33 della Costituzione che prevede che le scuole private siano “senza oneri per lo Stato”?” Sì, lo penso.
La scuola privata deve funzionare con soldi privati. I soldi pubblici devono sostenere la scuola pubblica.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Certamente. In particolare ritengo che lo studente che voglia usufruire dell’ora alternativa non debba sentirsi trattato come un “diverso”.
4) Scuola: messe e benedizioni
La considero sbagliata ed ingiusta. La benedizione, infatti, per definizione, è un’invocazione della grazia e del favore di una o più divinità su qualcuno o qualcosa. Per chi intende la figura di Jahvè così come è testualmente riportata nell’Antico Testamento, richiamare il favore di una tale “Entità” su di sé, può essere un atto di violenza psicologica.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
“Intende tagliare gli oltre 2 milioni l’anno che il SSR paga alle Curie per i “preti in corsia“?” Sì. La cosa non ha alcun interesse pubblico.
“Per garantire i diritti delle donne in tema di salute riproduttiva intende varare provvedimenti affinché i nuovi assunti nei reparti di ginecologia siano vincolati a non esercitare forme di obiezione di coscienza?” Ovviamente Sì. Se non intendono fare i ginecologi, nessuno li obbliga. Vadano a fare qualcos’altro.
Risposte di Alessandro RONCHI, lista Europa Verde
Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Sono favorevole all’interruzione. Questi fondi devono essere destinati alla cultura ed agli investimenti sulla riduzione degli sprechi energetici degli edifici pubblici, che possono a catena liberare altre risorse in futuro oltre a migliorare il nostro impatto ambientale ed a diminuire la nostra dipendenza energetica dalle fonti fossili
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
La scuola privata non dovrebbe poggiare su finanziamenti pubblici. La nostra Costituzione è chiara ed ogni frase che contiene è stato frutto di un dibattito e di una accuratezza incredibili.
“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
sono d’accordo sul far rispettare questo diritto, ovviamente.
4) Scuola: messe e benedizioni
Ritengo necessario rispettare il vincolo di non toccare l’orario scolastico.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Ritengo doveroso che il personale che dovrà svolgere il ruolo di ginecologo sia disponibile ad eseguire quello che il mestiere richiede, come in tutti gli altri ambiti. Gli obiettori di coscienza che rifiutano l’uso delle armi non esercitano nelle forze armate.
Riguardo le convenzioni sugli assistenti spirituali non sono abbastanza informato per dare un giudizio di merito specifico e trasversale: se eletto mi impegnerò ad approfondire ed oppormi ad ogni eventuale stortura.
In generale ritengo che personale non medico possa essere di grande ausilio ai malati, e che sia necessario trasformare l’ospedale in un luogo meno “asettico” per il bene dei pazienti. Ho vissuto in prima persona esperienze eccellenti con associazioni di addestratori di cani che portavano in struttura la loro competenza per effettuare PET Therapy, ho visto clown di corsia strappare sorrisi a persone che li avevano persi, credo che sia giusto valorizzare tutte queste esperienze in maniera trasversale e laica, eventualmente anche con convenzioni che siano trasparenti e portino reali benefici al paziente. Il nostro cervello guida in maniera determinante i percorsi di cura e guarigione, in maniera a volte anche non del tutto compresa, ed anche quello a cui personalmente non credo potrebbe essere di beneficio ad una persona che invece lo ritiene fondamentale. Mi pare evidente e scontato che in questo si debba evitare qualunque forma di discriminazione.
Risposte di Sara SAMORÌ, lista Partito Democratico
Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Credo sia una proposta sensata, perché contrariamente a quanto accadeva in passato, c’è la necessità di ampliare l’accesso ad esempio agli asili nido, cosa che è stata già fatta dalla giunta uscente del Presidente Bonaccini. Quindi un ruolo che prima svolgeva la Chiesa in ambito di formazione e accoglienza dei minori viene meno, così come accade per l’edilizia scolastica che, come sappiamo, versa in uno stato non invidiabile. Sono due ambiti che necessitano di importanti risorse che spesso si fa fatica a trovare.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Credo che i finanziamenti per l’istruzione non debbano mai essere demonizzati. Perché ogni euro investito in cultura è un euro investito nel futuro del nostro Paese.
Entrando nel dettaglio del caso italiano, sappiamo benissimo di quanti interventi
necessitino sia le scuole che le università: sia a livello infrastrutturale, sia a livello di
formazione del personale e adeguamento delle tecnologie.
Per quanto mi riguarda nello specifico delle scuole “paritarie”, credo che i finanziamenti debbano andare prettamente nella direzione del pubblico, perché solo lo Stato in quanto tale può garantire all’istruzione per tutti i ragazzi e le ragazze.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Come mia personale formazione culturale credo che i genitori e gli alunni debbano essere liberi di scegliere al meglio l’ora alternativa. Spesso non viene effettuata questa scelta per mancanza di attività che non sia la classica ora di religione.
Questa, purtroppo, è un’occasione sprecata, perché ci sarebbe la possibilità di dedicare un’ora a settimana ad esempio all’alfabetizzazione mediatica e digitale, che dovrebbe essere insegnata nelle scuole per la sua importanza al giorno d’oggi.
Oppure si potrebbero fare dei corsi di lingua che non sia l’inglese, o un ciclo di lezioni sulla salvaguardia dell’ambiente o ancora, non un’ora di religione ma di religioni, affrontando tutte le dottrine religiose non solo quella cristiana.
Per sintetizzare, credo che vada data dagli organi competenti maggiore attenzione all’ora alternativa.
4) Scuola: messe e benedizioni
Penso che qualsiasi tipo di discriminazione, soprattutto quando avviene in ambito scolastico, vada duramente condannata e combattuta. È impensabile, al giorno d’oggi, in uno stato di diritto come l’Italia, che ci siano ancora discriminazioni di tipo religioso. Nel rispetto delle leggi ognuno è libero di professare la propria fede o libero di non professarne alcuna ma, non dev’essere la scuola o lo Stato che impongono una propria fede o che mettono all’angolo le religioni minoritarie.
Come ci ha ribadito più volte la Corte Costituzionale, il legislatore deve rimanere equidistante e imparziale rispetto a tutte le confessioni religiose. (sent. 508/2000)
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Credo che l’assistenza in corsia vada fornita da personale competente e preparato, di qualsiasi fede, etnia, cultura. Non dev’essere sicuramente una prerogativa dei cosiddetti “preti in corsia”.
L’obiezione di coscienza è una limitazione alla libertà personale delle donne, e per
questo, nell’Italia del 2020 è qualcosa di inconcepibile.
Risposte di Silvia PICCININI, Lista Movimento 5 Stelle
Collegio Bologna
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Per tutta questa legislatura regionale mi sono impegnata con convinzione per impedire una concessione ingiustificata e non prevista da leggi dello Stato. Per questo ho depositato interrogazioni ed emendamenti chiarissimi alla delibera dell’Assemblea regionale che stabilisce il finanziamento,
Avendo come obiettivo finale quello di destinare la maggiore quota degli oneri di urbanizzazione secondaria al finanziamento di opere veramente pubbliche a vantaggio dei cittadini evitando che anche questo strumento venga utilizzato da qualcuno come “merce di scambio”, magari a fini elettorali
http://www.emiliaromagna5stelle.it/oneri-urbanizzazione-piccinini-m5s-stop-alla-quota-fissa-destinare-alla-chiesa/
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Purtroppo, la nostra Costituzione è smentita, disattesa, non attuata ed aggirata in tanti ambiti, anche nel campo della scuola e dell’educazione. Voglio essere molto chiara a questo riguardo: la priorità dell’intervento pubblico (Stato, Regione, Comuni) deve essere la scuola pubblica, che però non viene messa nelle condizioni di garantire adeguatamente il diritto all’istruzione ed all’educazione.
Dai servizi educativi per la prima infanzia all’Università, anche se non mancano di certo il personale docente, tecnico ed amministrativo, capace, preparato ed impegnato, il nostro sistema educativo è in affanno: dalle barriere architettoniche alle classi-pollaio., dall’abbandono scolastico al precariato, dalle carenze negli impianti sportivi e nei laboratori alla “supplentite”… in questo quadro è indispensabile che le risorse pubbliche siano concentrate sulla scuola pubblica per renderla adeguata in quantità (penso agli asili, per esempio), sicurezza, accessibilità e qualità alle esigenze dei nostri giovani ed alle reali elevati potenzialità che il nostro personale è in grado di assicurare
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Certo. Sono convinta che si debba proprio ripensare l’insegnamento di una sola specifica religione nella scuola pubblica. Credo che invece sarebbe preferibile adottare soluzioni diverse, che non privilegino nessuna confessione in particolare ma che insistano sulla dimensione etica, civica e filosofica. In ogni caso, allo stato attuale, visto che in Italia è previsto l’insegnamento della religione cattolica è indispensabile assicurare reali alternative, prevedendo la copertura dell’ora con altre attività didattiche. Mi impegno a lavorare nella prossima legislatura per evitare che “le solite difficoltà organizzative” derubino di un’ora la settimana il diritto all’istruzione delle ragazze e dei ragazzi che scelgono l’ora alternativa.
4) Scuola: messe e benedizioni
Credo che la scuola sia di tutti e che non si debbano mai adottare scelte che comportino esclusioni. Le ore di lezione devono essere garantite a tutti, nessuno escluso. E il diritto di pregare e di svolgere pratiche religiose deve essere garantito al di fuori degli orari e degli spazi scolastici
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Credo che l’assistenza religiosa ai degenti debba essere esercitata senza comportare alcun onere per la spesa pubblica
Credo che nei reparti di ginecologia, come in ogni altro, debba sempre essere assicurato la pienezza del diritto alla cura ed assistenza. Pertanto, eventuali obiezioni di coscienza devono essere sempre e comunque compensate dalla presenza del personale che non esercita questa possibilità. Se l’obiezione è un diritto (e lo ovviamente il diritto delle donne alla salute), il suo esercizio non può ricadere sul diritto delle donne alla salute
Ed è un dovere della regione assicurare sempre la presenza di medici non obiettori, anche mediante procedure selettive di assunzione finalizzate a questo scopo.
Risposte di MARTA COLLOT, CANDIDATA PRESIDENTE per la lista Potere al Popolo
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
In merito alla possibilità di destinare il 7% degli oneri comunali di urbanizzazione secondari alle chiese e in generali agli edifici di culto, è nostra intenzione intervenire con una specifica legge regionale che vieti il predetto vincolo di destinazione, non solo perché in contrasto con i principi di sussidiarietà e di autonomia finanziaria dei Comuni, ma anche perché il carattere multiconfessionale della società non consente l’attuazione di norme regolamentari foriere di discriminazioni. A tutto voler concedere le opere di urbanizzazione sono opere pubbliche perché rispondono ad un interesse generale, mentre le sedi private delle organizzazioni religiose sono destinate ad un utilizzo esclusivo delle organizzazioni religiose medesime, e per quanto possano potenzialmente essere frequentate da tutta la popolazione, di fatto vengono utilizzate solo dagli associati, dunque non c’è nessun interesse pubblico da finanziare. Gli oneri di urbanizzazione secondaria devono essere destinati ad opere che rispondono agli interessi generali, come ad esempio l’edilizia scolastica e gli asili nido.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
La scuola è laica, pubblica e gratuita. L’art. 33 della Costituzione è chiaro e non dà adito a malintesi: le scuole private paritarie non devono essere finanziate dallo Stato. In Emilia Romagna invece, 3 milioni e mezzo, nell’ultimo anno, sono stati destinati alle scuole private paritarie, quasi tutte gestite dalla chiesa cattolica. Il finanziamento alle scuole private paritarie non è solo una mera questione economica ma risponde ad una visione della scuola che è incompatibile con la Costituzione. La scuola privata cattolica mortifica la finalità educativa critica a favore dell’indottrinamento confessionale. La legge 62/2000 dovrebbe essere abrogata perché ha costituito l’inizio della demolizione della scuola pubblica, che è proseguito fino alla sua pietra tombale, ovvero la riforma del governo a guida PD noto come “buona scuola”.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
La Legge 10/2015 ha ribadito che la scelta di avvalersi o di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica non deve assolutamente dar luogo ad alcuna forma di discriminazione. Appare evidente quindi che, garantire la parità di diritti fra coloro che seguono l’insegnamento di religione cattolica e coloro che non lo seguono è un obbligo che prescinde dalla libertà di pianificazione dell’offerta formativa; corre pertanto l’obbligo per le istituzioni scolastiche di garantire pari opportunità agli studenti e alle studentesse, prevenendo ogni forma di disparità. Occorre evitare che l’insegnamento della religione cattolica costituisca ostacolo a proposte formative rivolte a coloro che non sono cattolici. Tutte e tutti devono avere le stesse condizioni e deve essere un preciso obbligo per la Regione, verificare con l’Ufficio Scolastico Regionale che non si creino condizioni che penalizzino chi non intende avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, garantendo adeguati finanziamenti agli insegnamenti alternativi.
4) Scuola: messe e benedizioni
Assistiamo quotidianamente ad eventi religiosi partecipati da rappresentanti dello stato nell’esercizio delle loro funzioni, e già questo è un preoccupante segnale che ci dà la misura dell’ingerenza che la Chiesa cattolica esercita nei confronti dello Stato italiano. Ancora più preoccupanti sono gli eventi religiosi celebrati all’interno delle nostre scuole, in palese violazione del principio di laicità, ma anche in violazione della stessa normativa scolastica, che spesso viene disattesa con l’assenso dei dirigenti scolastici a cui la recente riforma scolastica ha assegnato poteri debordanti e che sovente tentato di veicolare i valori personali di stampo cristiano-cattolico, in spregio al dovere di non discriminazione. La scuola pubblica è laica e non può essere usata ad uso di una religione e a scapito della pluralità delle concezioni del mondo, filosofiche e religiose. Le funzioni religiose cattoliche nelle scuole sono atti di culto illegittimi resi ancora più gravi perché imposti studenti e studentesse ancora minorenni.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
I preti in corsia, o meglio, tutta l’attività di assistenza spirituale che la Chiesa cattolica esercita in monopolio presso ospedali, caserme e carceri, mina in maniera rilevante il principio di laicità sancito dalla Corte Costituzionale nel lontano 1989. Nel pieno rispetto dell’art. 19 della Costituzione, e in adesione alle Convenzioni europee, è obbligo della Regione legiferare tenendo conto della equiparazione tra credenti e non credenti, e che l’assistenza spirituale ai non credenti deve essere interpretata come parte integrante dell’assistenza spirituale in generale, ovvero come un aiuto finalizzato a dare risposte su domande esistenziali fondamentali come il senso della malattia, della vita e della morte, senza l’elemento della trascendenza. In questa ottica è necessario potenziare la presenza di assistenti spirituali che rispondano a alle concezioni del mondo plurali, religiose e non religiose, purché senza oneri per la Regione, rese in forma gratuita e inquadrate nel volontariato. Non sarà erogato alcun finanziamento agli assistenti spirituali.
I diritti delle donne sono da sempre ostacolati da una società di stampo patriarcale, ma non solo, il diritto di autodeterminazione della donna viene quotidianamente messo in discussione soprattutto dal mondo politico che invece di rispettare la Costituzione e i diritti umani, promuove e finanzia i valori della discriminazione religiosa. I diritti sessuali e riproduttivi non possono soffrire delle limitazioni religiose. La difesa della autodeterminazione della donna passa attraverso l’ esclusione dei medici obiettori di coscienza dalle strutture pubbliche affinché la legge 194 possa avere autentica attuazione.
Risposte di SIMONE BENINI, CANDIDATO PRESIDENTE per la lista Movimento 5 Stelle
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Io, personalmente, sono completamente d’accordo con UAAR. Anzi, di alcuni punti ne ho fatto una battaglia in consiglio comunale, per esempio sull’abolizione del 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria agli edifici di culto.
Risposte di Antonio MUMOLO, Lista Partito Democratico
Collegio Bologna
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
In un momento delicato come questo, nel quale le persone comuni faticano ad arrivare a fine mese e gli sfratti di famiglie con bambini sono un evento quotidiano, credo che le istituzioni pubbliche dovrebbero fare il possibile per assicurare a tutti i cittadini il diritto alla casa e che ogni risorsa dovrebbe essere utilizzata in questo senso.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Credo che lo Stato debba investire molte più risorse nel sistema pubblico di istruzione, dai nidi all’istruzione superiore. È necessario garantire ai cittadini la libertà, prevista dall’art.33 della nostra Costituzione, di istituire e frequentare scuole private, ma senza oneri per lo Stato. Riguardo ai finanziamenti alle scuole d’infanzia paritarie, motivati dall’impossibilità oggettiva per i Comuni di coprire tutta la richiesta, è necessario aprire una seria vertenza con lo Stato perché vengano incrementate le sezioni statali, in modo che nessuno venga costretto a frequentare una scuola paritaria per assenza di alternative.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
La possibilità di usufruire di un’attività alternativa all’ora di religione cattolica riguarda il diritto fondamentale alla libertà religiosa e deve quindi essere garantito in maniera piena da ogni istituzione scolastica. Nel caso in cui alcune scuole non dovessero, anche solo per motivi organizzativi, rendere esigibile questo diritto riterrei senz’altro utile sollecitare l’ufficio scolastico competente affinché si risolva la situazione,
4) Scuola: messe e benedizioni
Già nel 1989 (sentenza n.203) la Corte costituzionale ha dichiarato la laicità dello Stato come uno dei “princìpi supremi “ della nostra Costituzione. Considero questo principio non in contrasto, ma anzi complemento necessario del principio di libertà religiosa, poiché essi garantiscono insieme la pluralità delle concezioni religiose e filosofiche. Ritengo senz’altro in contrasto con questi principi che si celebrino riti religiosi durante le ore di lezione.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Mi impegnerò affinché l’accesso alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo), all’aborto farmacologico (RU-486) e all’interruzione volontaria di gravidanza sia garantito in tutti gli ospedali.
A questo aggiungo che da anni mi impegno per tutelare i diritti della donna e che mi sono battuto, ad esempio, perché l’epidurale fosse gratuita per tutte le donne che la desideravano durante il parto. Sono molto lieto che dal 2014 l’analgesia epidurale al parto sia diventata gratuita negli ospedali pubblici bolognesi.
Riguardo all’obiezione di coscienza da parte dei ginecologi questa, come previsto dalla legge 194, deve essere garantita, ma allo stesso tempo va garantita a tutte le donne che lo richiedano la possibilità di accedere ad un’interruzione di gravidanza. Credo che se in Emilia Romagna l’eccessivo numero di medici obiettori dovesse ledere questo diritto dovremmo seguire l’esempio indicato da Nicola Zingaretti da presidente della Regione Lazio e bandire dei concorsi specifici riservati a medici non obiettori.
Ritengo che le persone in difficoltà e tra queste le persone malate debbano essere messe nelle condizioni di ricevere il conforto che ritengono più opportuno. Ritengo però che l’assistenza religiosa rientri nella sfera delle attività di volontariato e come tale debba essere esercitata a titolo gratuito e non a carico delle AUSL.
Risposte di Sergio BASTI, Lista Movimento 5 Stelle
Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
I fondi previsti per l’edilizia di culto possono, senz’altro, essere raccolti e indicati ad altra destinazione. Tale quota potrà essere indirizzata verso quei provvedimenti che vertono a realizzare altri beni di interesse per tutti (edilizia scolastica, verde pubblico……)
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
La parificazione fra scuola pubblica e privata è da considerarsi un errore. L’ambito privato è solitamente gestito da cattolici (con interessi economici…….) . In ogni caso la scuola dovrebbe rimanere pubblica anche per permettere a tutti le stesse opportunità.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
È certo che l’ora alternativa dovrebbe essere garantita e tutelato, così, il diritto di chi non pratica la religione cattolica. Attività didattiche altre, da collocare all’interno del normale piano orario, consentirebbe di mantenere inalterato il valore educativo.
4) Scuola: messe e benedizioni
L’Italia è un paese laico e lo stesso laicismo deve essere presente anche nelle istituzioni. Tra l’altro, la messa a scuola riguarda una unica confessione; gli orientamenti sono in realtà molteplici e, anche fra gli stessi cattolici, c’è chi non è praticante.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
È un provvedimento che tutela, unicamente, i credenti cattolici e dunque esso si configura essere, in realtà , come l’ennesima pratica che produce differenze piuttosto che eliminarle. Un riassetto del coordinamento sanitario può e deve esserci, ma deve passare per l’inserimento delle figure “psico-sociali” (psicologi-psicoterapeuti- sociologi) dentro la sanità (che deve rimanere pubblica). Questo in appaiamento con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che cita che lo stato di Salute oltre ad essere definito dentro un continum benessere/malattia è correlato da fattori non solo medici e biologici ma psicologici, sociali e culturali.
Risposte di Francesco VUOCOLO, Lista Volt Emilia-Romagna
Collegi Bologna e Ravenna
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Trovo già pazzesco che fino al 1985 avessimo una religione di Stato. D’accordissimo a destinare gli oneri di urbanizzazione secondaria per altro. Mi piacerebbe vederli utilizzati per luoghi di interesse culturale come musei, biblioteche, mostre, ecc. E non dimentichiamoci l’edilizia scolastica, dal nido all’università
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Le scuole private, confessionali o meno, non devono avere finanziamenti pubblici, così come evidenziato dall’articolo 33 della Costituzione. Le spese considerevoli che deve affrontare una famiglia per mandare i propri figli ad una scuola privata sono più che sufficienti. La scuola pubblica ha bisogno di più fondi anche per affrontare questioni che non dovrebbero esistere in un Paese normale (per dirne una: tetti che crollano in testa agli studenti) e i soldi che lo Stato dà alle scuole private possono contribuire non poco ad aumentare i fondi per la scuola pubblica
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
E’ impensabile che in molti casi non esistano alternative all’ora di religione nelle scuole. La scuola pubblica, appunto perché pubblica, deve garantire a tutti gli studenti, anche chi per motivi vari non vuole seguire l’ora di religione, alternative valide. L’Emilia-Romagna sta trattando con il governo per avere più competenze per la Regione, tra le quali norme generali sull’istruzione. Se tutto dovesse andare a buon fine, sia in termini di autonomia che di mia elezione al Consiglio Regionale, porterei avanti la questione e, nei limiti delle competenze, aiutare le scuole a trovare docenti disposti a fare l’ora alternativa in tutte le scuole della regione.
4) Scuola: messe e benedizioni
La scuola pubblica deve essere laica. Davanti a questi casi io dico sempre “o tutti o nessuno”, cioè o si ricevono tutte le benedizioni possibili di tutte le religioni e quindi centinaia di casi, rendendo la cosa irrealistica, oppure, molto più semplicemente, nessun tipo di benedizione. La religione ha a che fare con la sfera privata e le singole persone devono essere libere di dire e professare la propria religione, ma la scuola pubblica, quindi dello Stato che si dichiara LAICA, deve essere, appunto LAICA.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
L’assistenza spirituale in casi di malattia ha tutta la mia comprensione e rispetto chi vuole questa assistenza, ma non deve essere a carico dello Stato e delle sue istituzioni regionali. Rimane anche il fatto che questo tipo di assistenza è quasi sempre a favore di una sola religione, quella cattolica. Ancora una volta “o tutti o nessuno”. Lo Stato non deve spendere un centesimo, ma credo che le Regioni possano quantomeno garantire la presenza GRATUITA di assistenza spirituale alle persone malate che ne facciano richiesta, di qualsiasi religione esse siano.
L’obiezione di coscienza su così vasta scala vanifica il diritto delle donne di fare interruzione volontaria di gravidanza. L’Emilia-Romagna deve intervenire per garantire un numero minimo di ginecologi non obiettori per ogni singolo ospedale della Regione e credo che si debba partire a garantire questo numero minimo fin dall’università, cioè nel luogo e nel periodo in cui si formeranno i nuovi ginecologi. Con questo intendo garantire un certo numero di posti a studenti che si dichiareranno non obiettori al momento dell’iscrizione all’università, sempre e comunque nel pieno rispetto della meritocrazia e delle pari opportunità.
Risposte di Arcangelo MACEDONIO, Lista +Europa
Collegio Bologna
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Premessa.
Da anni organizzo e partecipo, da “Radicale ” a tante iniziative insieme all’UAAR su temi come testamento biologico, fine vita, eutanasia, interruzione di gravidanza e diritti civili LGBTQ, regolamentazione della prostituzione, la mia lotta per la laicità dello stato è quotidiana.
1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Sono assolutamente favorevole ad una legge regionale che ponga fine al finanziamento per edilizia di culto.
Mi batterò affinché tali fondi siano utilizzati interamente per gli scopi previsti come edilizia scolastica, verde pubblico e asili nido
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Lo spirito dell’articolo 33 della Costituzione è stato oggettivamente aggirato con parificazione tra scuola pubblica e privata derivante dalla legge 62/2000. La Costituzione e un principio basilare di laicità dello Stato ci dicono chiaramente che una scuola confessionale non debba essere finanziata con soldi pubblici.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
L’insegnamento di una sola specifica religione con insegnanti scelti dai vescovi andrebbe completamente rivisto se non proprio abolito. Allo stato attuale va garantito il più possibile l’esercizio del diritto a un’ora alternativa. Mi impegnerò a fornire ogni sostegno per segnalare qualunque ostacolo o impedimento e a sollecitare gli uffici scolastici competenti per trovare rapidamente soluzioni.
4) Scuola: messe e benedizioni
Per il principio di laicità dello Stato non è accettabile che all’interno delle nostre scuole si svolgano funzioni religiose. In orario scolastico, ma anche in orario extra-scolastico.
Mi impegno a segnalare e sostenere la denuncia di qualunque abuso come quello dell’IC Perlasca di Ferrara.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Se lo Stato decide di finanziare l'”assistenza spirituale” dovrebbe garantirla a tutte le confessioni e ai non credenti, finanziando ad esempio anche l’assistenza laico-umanista su cui l’UAAR sta lavorando da molto tempo. Oppure queste iniziative dovrebbero essere completamente a titolo volontario e non pesare in nessun modo sull’erario.
Purtroppo il diritto all’interruzione di gravidanza è spesso fortemente limitato dall’eccessivo numero di obiettori che spesso lo sono per motivi che nulla hanno a che fare con questioni etiche.
Nella nostra regione fortunatamente il problema è meno grave che in altre, soprattutto del centro-sud Italia. Sono comunque favorevole al varo di provvedimenti che pongano dei limiti, almeno relativamente alle nuove assunzioni, per poter pienamente garantire il diritto all’interruzione di gravidanza.
Risposte di Beatrice SPALLACCIA, Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Capolista nel Collegio Forlì-Cesena
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Sostengo la richiesta dell’Uaar di escludere definitivamente la possibilità dei comuni di destinare parte degli oneri a favore del culto attraverso una legge regionale. Ritengo altresì importante che tali fondi vengano destinati ad altri scopi e settori, in primo luogo l’edilizia scolastica e gli asili nido, per sostenere un’educazione pubblica e laica.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Come persona attiva nel mondo dell’istruzione attraverso l’insegnamento e la ricerca, ritengo fondamentale che Stato e regioni garantiscano e sostengano un sistema educativo pubblico e laico. Se eletta, mi impegnerò affinché venga fatto rispettare l’articolo 33 della nostra Costituzione che prevede che le scuole private siano senza oneri per lo Stato.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Ritengo non solo utile ma necessario e urgente intervenire per garantire il diritto delle studentesse e degli studenti che richiedono di non subire l’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, anche sollecitando gli uffici scolastici competenti.
4) Scuola: messe e benedizioni
La messa all’IC Perlasca di Ferrara è l’ennesima prova di imposizione illegittima di un atto di culto all’interno di spazi che dovrebbero – anzi, devono – essere aconfessionali. Giudico eventi come questo lesivi non solo del diritto a un’istruzione laica per tutte/i, ma anche delle identità di studentesse e studenti che seguono credo diversi da quello cattolico, la cui presenza è in aumento in una società sempre più interculturale e multietnica.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Sono assolutamente d’accordo con la richiesta del taglio dei fondi attualmente pagati dal SSR alle Curie per i ‘preti in corsia’. Inoltre, è per me essenziale agire su ogni fronte per garantire il diritto all’autodeterminazione delle donne, argomento su cui da anni mi batto attraverso il mio attivismo femminista. Purtroppo ancora oggi le ingerenze religiose in materia di salute riproduttiva delle donne sono largamente presenti in Italia, tanto che secondo recenti inchieste migliaia di donne vedono negato il loro diritto ad abortire in strutture sicure e devono ricorrere all’aborto clandestino, spesso rischiando la vita. Ritengo l’obiezione di coscienza una vera piaga del sistema sanitario nazionale italiano. Ogni attacco alla legge 194 indebolisce il diritto all’autodeterminazione e rischia di mettere a repentaglio la vita di tante, troppe donne. Se eletta al Consiglio Regionale, mi impegnerò a promuovere e varare provvedimenti che vincolino i medici a non esercitare forme di obiezione di coscienza.
Risposte di Elly SCHLEIN, Lista Emilia-Romagna Coraggiosa
Collegi Bologna Ferrara e Reggio Emilia (capolista nei tre collegi)
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1) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
Siamo favorevoli all’interruzione dei finanziamenti dell’edilizia di culto tramite gli oneri di urbanizzazione. La vostra proposta mi pare ragionevole e possiamo discuterne insieme.
2) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
Sì, difendiamo il carattere pubblico della scuola, che va rafforzata con investimenti coraggiose. La scuola privata non può e non deve essere finanziata dalla collettività.
3) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
Assolutamente sì, utile e importante.
4) Scuola: messe e benedizioni
La giudico negativamente, perché siamo uno Stato laico, ed è bene rimarcarlo proprio a tutela di tutte le diverse sensibilità religiose e non. Difendiamo strenuamente il principio di laicità dello Stato.
5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
La prima sembra una questione (di cui ammetto che non ero a conoscenza) da rivedere con tutti i soggetti coinvolti, perché in effetti non sembra in linea con i principi di uno Stato laico. Sulla seconda sì, pensiamo che si debba garantire una certa percentuale di medici non obiettori nelle strutture sanitarie perché bisogna assicurare la piena applicazione della 194 e garantire il diritto delle donne all’interruzione di gravidanza.
Fa una buona impressione vedere che c’è qualche candidato ad una funzione pubblica, richiamare la piena applicazione della nostra costituzione. Questa del programma di Lugli mi pare la più accettabile. Un ritorno al moderno.
Per quanto riguarda Zanetti. È anacronistico dire cose per poi sostenere un candidato (Bonaccini) che farà l’opposto. Come ha fatto finora. Non solo da risorse pubbliche alla sanità privata. Addirittura intende finanziare la ricerca privata nella sanità, rendendola più competitiva e avanzata di quella pubblica.
Caro Germano, come consigliere comunale eletto a Forlì, nelle liste del PD ( da cui per altro sono uscito) ho fatto votare e istituire a Forlì il registro del testamento biologico, la riconsegna al comune del Pantheon gentilmente ceduto dal comune alla Diocesi con un contributo di 6000 euro annui, con un risparmio per la collettività di 30000 euro a legislatura, e la costruzione di una sala laica del commiato, che l’attuale giunta di destra sta bloccando. Credo che contino i fatti, in politica.