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Archivio per la categoria ‘enti locali’

Interrogazione Ncd su mostra Uaar Sacrosante risate

7 Ottobre 2014

Il consigliere comunale Mirri (Ncd), venuto a conoscenza della prossima apertura a Imola della mostra Sacrosante risate, con grande solerzia ha presentato una interrogazione per vederci chiaro sul patrocinio concesso dal Comune di Imola a questa esposizione dei più noti vignettisti italiani.

carlinoimola20141007Roberto Vuilleumier,  delegato Uaar per Imola e Castel San Pietro Terme, ha già inviato a tutti i consiglieri la fattura pagata in anticipo dall’Uaar per l’affitto della sala. Lo avevamo detto pubblicamente e chiaramente: “l’ingresso è libero, i costi sono interamente a carico dell’Uaar”.  Forse il consigliere Ncd pensava funzionasse come per la Curia, che in 12 anni ha incassato un milione e mezzo dal Comune.

Di seguito la risposta inviata dal delegato Uaar Roberto Vuilleumier al Carlino [AGGIORNAMENTO: pubblicata sulla posta dei lettodi dell’8/10/2014], che ha riportato sull’edizione del 7/10/2014 la notizia della mostra e delle polemiche dell’Ncd.

Gentile Direttore,

ho letto l’articolo sul Carlino riguardante la mostra e la ringrazio intanto per la sua pubblicazione. Nel contempo ho già ahimè riscontrato le prime polemiche a riguardo, di un consigliere comunale, dott. Alessandro Mirri come evidente privo di alcune informazioni basilari sul funzionamento del comune,  e privo ahimè anche di “spirito”.
Sullo “spirito” non so che farci, posso aiutare però il consigliere, per suo tramite, a rafforzare la propria conoscenza su quanto accade nel Comune che in qualche modo rappresenta, anticipando che il patrocinio richiesto è stato “limitato” all’utilizzo del Simbolo ed ancor prima del suo riconoscimento la sala era già stata pagata.
A riprova di ciò e della coerenza dell’ Uaar e del rispetto per la pubblica amministrazione che certamente differisce da quello per la stessa della “Chiesa Cattolica” ho appena inviato una mail a tutti i consiglieri con la documentazione del caso.
Vorrei in questo modo che si evitasse di sprecare denaro pubblico, oltre che, come già accade, per il “sostegno morale” della Curia anche per inutili e pretestuose interrogazioni di suoi “rappresentanti” seduti nel consiglio comunale.

Cordialmente
Roberto Vuilleumier
Delegato UAAR Imola e Castel San Pietro Terme

cultura, enti locali, giornali ,

Imola, passeggiata per il XX Settembre. Con invito al sindaco.

17 Settembre 2014
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Passeggiata per il XX Settembre, Imola 2014Il prossimo sabato, a Imola, si terrà una passeggiata per celebrare il XX Settembre. La partenza sarà alle 10:10, un orario simbolo per l’Unità d’Italia, e il punto di ritrovo sarà naturalmente via XX Settembre.

Il delegato Uaar per Imola e Castel San Pietro, Roberto Vuilleumier, ha indirizzato la seguente lettera al sindaco di Imola Daniele Manca, invitandolo a unirsi all’Uaar e ai cittadini che vorranno celebrare questa festa, indossando la fascia tricolore. La lettera è stata pubblicata il forma ridotta anche sul Carlino di ieri 16 settembre.

Egregio Sindaco Daniele Manca,

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L’Uaar Bologna scrive ai sindaci: chiedete l’8 per mille statale per scuole e calamità naturali

23 Aprile 2014
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Ci sono milioni di euro a disposizione dei  nostri comuni per l’edilizia scolastica e per far fronte alle calamità naturali: cosa aspettano i sindaci a richiederli? È quanto denuncia il circolo Uaar di Bologna, che ha scritto ai sindaci della provincia affinché presentino domanda al Governo per attingere ai fondi dell’8 per mille statale.

L’Uaar, che sin dalla sua nascita è impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni, da anni lotta per l’abolizione dell’8 per mille e per un uso laico di quello statale. Quest’anno, grazie alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille — oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».

L’Uaar ha già spianato la strada ai sindaci: la Presidenza del Consiglio dei ministri ha infatti risposto a un sollecito dell’associazione impegnandosi ad adeguare al più presto il regolamento per l’assegnazione dei fondi dell’8 per mille di competenza dello Stato che, attualmente, non prevede ancora l’edilizia scolastica tra le destinazioni di intervento (vedi risposta del Governo all’Uaar)

Ai nostri sindaci non rimane che individuare i progetti da finanziare, compilare il modello che il circolo Uaar di Bologna ha inviato loro e spedirlo al Governo. Hanno tempo fino al 30 settembre, e possono essere presentati anche più progetti. Ad esempio il comune di Bologna, oltre a interventi di edilizia scolastica, potrebbe chiedere finanziamenti per la ristrutturazione del Pantheon: lesionato dal terremoto del 2012, il luogo per i funerali laici dei bolognesi è infatti ancora inagibile.

Il circolo Uaar di Bologna scriverà anche ai candidati alla carica di sindaco alle elezioni amministrative del prossimo 25 maggio: un loro impegno per un utilizzo laico e civile dell’8 per mille statale potrebbe essere valutato positivamente dai cittadini che dovranno votarli.

Maggiori informazioni alla pagina della campagna Occhiopermille 2014, compreso il nuovo materiale grafico (immagini e volantino).

Di seguito la lettera tipo inviata ai sindaci dei comuni della provincia di Bologna.

Signor Sindaco,

Le scriviamo affinché presenti domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare un intervento di edilizia scolastica oppure un intervento per far fronte a calamità naturali.

L’UAAR, che sin dalla sua nascita è impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni, da anni lotta per l’abolizione dell’8 per mille e per un uso laico di quello statale. Quest’anno, grazie alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille— oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».

Le pubbliche amministrazioni hanno tempo fino al 30 settembre per presentare richiesta e fare così in modo che almeno l’8 per mille statale sia usato laicamente e a beneficio di tutti.

A questo scopo l’UAAR ha sollecitato la Presidenza del Consiglio dei ministri ad adeguare il modello per la presentazione della domanda che non prevede ancora l’edilizia scolastica tra le destinazioni di intervento. In allegato trova però il modello con l’aggiunta dell’opzione “edilizia scolastica di proprietà pubblica”: il Governo ha infatti risposto all’Uaar assicurando che il regolamento sarà al più presto modificato per includere tale destinazione.

Speriamo sinceramente che Lei voglia accogliere questa nostra richiesta a beneficio della cittadinanza, pensando a quante scuole del nostro territorio hanno bisogno di riqualificazioni e di consolidamenti strutturali.

La pagina del Governo con le indicazioni sopra esposte si trova seguendo questo link.

Rimanendo in attesa di una sua positiva risposta le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

23 aprile 2014, il Circolo Uaar di Bologna

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Soldi per il culto o culto per i soldi (pubblici)?

7 Aprile 2014
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Il Circolo UAAR Bologna invita al secondo incontro organizzato con il Centro Studi Laicità Unibo:

Soldi per il culto o culto dei soldi (pubblici)?
Come e perché i comuni, nel terzo millennio, continuano a finanziare l’edilizia privata di culto.

Roberto Grendene, responsabile campagne Uaar
Franco Grillini, consigliere regionale
Luigi Pati, premio di laurea Uaar 2013
Mario Serantoni, presidente chiesa Metodista Bologna e Modena.
Presenta Giulia Russo del C.S.L.
Mercoledì 9 aprile, ore ore 21, Sala Silentium, in Vicolo Bolognetti 2
Ingresso libero.
Scarica la locandina

evento facebook

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L’inciviltà di ostacolare i funerali civili

20 Febbraio 2014
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Nel momento del bisogno, quanto muore una persona cara, si scopre che i Comuni fanno più o meno quello che fa il Sistena Sanitario Nazionale: finanziano solo — e tanto — il conforto religioso cattolico. I Comuni scelgono infatti di dare soldi pubblici all’edilizia di culto, mentre le sale del commiato per i funerali civili nemmeno esistono, oppure sono rarissime o non usufruibili per burocrazia o distanza fisica. E capita pure, come nel caso del Pantheon della Certosa di Bologna, che vengano chiuse per quasi due anni.

Sala per i funerali civili di Bologna

Sala per i funerali civili di Bologna

Dell’inciviltà con cui il Comune di Bologna tratta i cittadini atei e agnostici e i loro cari se ne è parlato di recente, perché i familiari di una persona defunta hanno scritto a Repubblica manifestando la loro amarezza per non aver potuto svolgere il funerale laico al Panthen della Certosa. È arrivata quindi la risposta dell’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, che si impegna a riaprire il Pantheon al più presto. Ed è arrivata in Regione l’interrogazione del consigliere Franco Grillini,  e chiede alla Giunta “quali interventi e opere siano stati effettuati […] al fine di favorire un’adeguata presenza sul territorio di strutture per il commiato, fruibili senza discriminazioni da parte dei cittadini che non praticano il culto cattolico”.

Il Circolo Uaar di Bologna aveva prontamente denunciato già dal 2012 la grave situazione alle istituzioni, proponendo soluzioni civili e umanitarie. Purtroppo il sindaco Merola ha scelto di ignorarle.
Le nostre proposte erano e sono semplici, concrete, civili e a costo zero:

  1. Autorizzare l’uso della Sala d’Ercole per funerali civili su semplice richiesta dei cittadini, come già fatto per Guido Fanti e per Stefano Tassinari.
  2. Dare disposizioni ai quartieri affinché definiscano con urgenza spazi idonei da adibire a sale per i funerali civili.
  3. Promuovere la diffusione della massima informazione alla cittadinanza affinché i funerali civili possano essere una scelta praticabile e supportata attivamente dall’amministrazione comunale.

Purtroppo nessuna di queste proposte è stata messa in pratica, e sono passati quasi due anni.
Oggi abbiamo inviato un sollecito anche all’assessore alla Sanità Luigi Rizzo Nervo. Auspichiamo che le prenda in considerazione e che le metta subito in pratica, anche alla luce degli impegni pubblici che ha preso.

Riportiamo di seguito la comuniciazione inviata al Gabinetto del sindaco il 24 luglio 2012, e rispedita l’8 ottobre 2012.

Bologna, 24 luglio 2012
al Sindaco del Comune di Bologna

OGGETTO: Richiesta provvedimenti per emergenza funerali civili

I recenti eventi sismici hanno reso inagibile il Pantheon della Certosa, dove è allestita la “Sala d’Attesa”, luogo per i funerali laici dei bolognesi. Non si prospettano tempi brevi per la riapertura al pubblico.

Il circolo Uaar di Bologna, che come primo scopo sociale ha la tutela dei diritti civili degli atei e degli agnostici, denuncia la condizione di abbandono che tante famiglie bolognesi si troveranno ad affrontare quando, nel momento di difficoltà dovuto alla perdita di una persona cara, non avranno da parte dell’amministrazione comunale alcuna disponibilità di una sala per un commiato rispettoso della dignità del defunto.

Premesso che
– il DPR 14 gennaio 1997 prescrive ai Comuni di “istituire una sala per onoranze funebri al feretro”;
– in campagna elettorale Lei dichiarò, in relazione ai funerali civili, che “l’amministrazione deve garantire, come per i matrimoni, che abbiano la stessa dignità di quelli religiosi mettendo a disposizione spazi adeguati”;
– negare una tappa intermedia per il commiato laico prima che il feretro giunga al cimitero sarebbe discriminatorio per chi non è cattolico, visto che la sosta in chiesa è sempre autorizzata;

CHIEDIAMO che:
autorizzi l’uso della Sala d’Ercole per funerali civili su semplice richiesta dei cittadini;
dia disposizioni ai quartieri affinché definiscano con urgenza spazi idonei da adibire a sale per i funerali civili;
– promuova la diffusione della massima informazione alla cittadinanza affinché i funerali civili possano essere una scelta praticabile e supportata attivamente dall’amministrazione comunale.

Il commiato laico per i funerali civili di Guido Fanti e Stefano Tassinari, tenutosi di recente proprio nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio, deve diventare un diritto garantito a tutti i cittadini.

Rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento, porgiamo i nostri migliori saluti.
Circolo UAAR di Bologna

enti locali

I dati della Regione dal 2010: 8,8 milioni alle diocesi per i sacerdoti in ospedale

28 Gennaio 2014

L’assessorato Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna ha risposto oggi all’interrogazione di Franco Grillini (LibDem) presentata il 20 gennaio scorso, nella quale era stato chiesto alla Giunta «a quanto ammonti la spesa complessiva sostenuta dalle Aziende del Servizio sanitario regionale nell’arco temporale 2010-2013 per finanziare il servizio di assistenza religiosa».

ar_costi_2010_2013L’assessore Carlo Lusenti scrive nel documento presentato all’assemblea regionale che «la spesa complessiva regionale per l’assistenza religiosa sulla base dei bilanci presentati dalle Aziende sanitarie è :
al 31.12.2010 è di 2.207.000,00 euro
al 31.12.2011 è di 2.208.000,00 euro
al 31.12.2012 è di 2.208.000,00 euro
Per il 2013 la spesa è stata verificata sulla base del preconsuntivo, e quindi soggetta a variazione, ed è pari a 2.183.000,00 euro».

Nel periodo 2010-2013 è stato dunque necessario pagare alle diocesi 8.806.000 euro per fare sì che i sacerdoti cattolici svolgessero la loro azione pastorale all’interno degli ospedali dell’Emilia Romagna. Una media di oltre 2,2 milioni l’anno, che non tiene conto delle ulteriori spese che le Ausl sostengono per cappelle e sale riunioni gestite dagli assistenti religiosi cattolici, e delle spese per alloggi, pulizie, utenze e altri privilegi a loro riservati.

I proclami per una Chiesa povera si scontrano con una realtà ben diversa: nemmeno il conforto religioso agli ammalati cattolici è gratuito, ma pagato a caro prezzo da tutti i contribuenti.

enti locali, ospedali, varie ,

Due interrogazioni in Regione sugli assistenti religiosi pagati dalle Ausl

22 Gennaio 2014
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Il nostro circolo e alcuni giornali locali hanno portato alla luce il problema dei privilegi e dei costi pubblici dell’assistenza religiosa cattolica negli ospedali. Per le sole province di Bologna, Modena, Ferrara Ravenna e Parma bisogna pagare alle diocesi un  milione e 229mila euro annui di soldi pubblici affinché mandino sacerdoti — o altre figure scelte a discrezione del vescovo — per dare conforto religioso cattolico ai pazienti cattolici. E a Bologna manca ancora all’appello il dato dell’ospedale Rizzoli.

Cominciano ad arrivare segnali dalla politica. Sono state infatti presentate due interrogazioni in Regione. La prima, nr.1700 del 16 gennaio 2014,  da Stefano Cavalli (Lega Nord). La seconda, nr.1885 del 20 gennaio 2013, da Franco Grillini (LibDem),

interrogazionecavalli20140126A sopresa, nella sua interrogazione a risposta scritta la Lega Nord chiede, «viste le recenti e continue strette sulla spesa sanitaria e visto il deteriorarsi delle condizioni di lavoro del personale sanitario»,  di «rivedere i termini, soprattutto finanziari, della convenzione che oggi lega le aziende sanitarie e ospedaliere con la Curia». Inoltre fa presente che «esistono confessioni religiose, come, ad esempio, le Chiese rappresentate dalla Tavola valdese, che si assumono il costo dell’assistenza religiosa elargita ad i propri fedeli».

interrogazionegrillini20140120L’interrogazione presentata da Franco Grillini (Gruppo Misto – LibDem) è invece a risposta immediata in aula, e sarà di conseguenza dibattuta pubblicamente durante l’Assemblea Regionale. Dopo aver delineato in dettaglio il quadro normativo, viene interrogata la Giunta «per sapere a quanto ammonti la spesa complessiva sostenuta dalle Aziende del Ssr nell’arco temporale 2010-2013 per finanziare il servizio di assistenza religiosa, ciò al fine di valutare quali azioni istituzionali e provvedimenti siano necessari al fine di far fronte alle prospettate esigenze di eliminare — o quantomeno razionalizzare — gli oneri e i costi a carico del Ssr derivanti dal servizio di assistenza religiosa». Ringraziamo inoltre l’on. Franco Grillini di aver citato nella sua interrogazione il lavoro di inchiesta del Circolo Uaar di Bologna.

Nel nostro primo articolo di denuncia chiedevamo: «Ci sarà qualche consigliere regionale che rimedierà a questa ennesima ingerenza clericale con relativa e inevitabile sottrazione di soldi pubblici?». Siamo lieti che siano arrivate le prime reazioni.

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Rivedere la tassa di religione comunale: mozione Franco Grillini (LibDem) in Regione

29 Novembre 2013
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All’interpellanza in cui si chiedeva di quantificare l’esborso di denaro pubblico in favore del patrimonio immobiliare ecclesiastico la Regione Emilia Romagna, tramite l’assessore regionale Alfredo Peri, ha risposto che «non è possibile indicare l’entità del contributo per chiese ed altri edifici religiosi che annualmente i Comuni destinano agli Enti religiosi». Il lavoro di inchiesta dell’Uaar dimostra oggi di essere ancora una volta determinante, sostituendo la scarsa trasparenza delle istituzioni.

Chiesa Corpus Domini, costruita con finanziamento comunale (fonte Googlemaps)

Chiesa Corpus Domini, costruita con finanziamento comunale (fonte Googlemaps)

I dati raccolti nella campagna Uaar “Oneri” e in particolare quelli dell’inchiesta condotta dal circolo Uaar di Bologna sui comuni della nostra provincia sono infatti alla base della mozione presentata il 27 novembre scorso dall’on. Franco Grillini all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. Prendendo spunto proprio dai nostri lavori, la mozione sottopone all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna il problema di rimodulare le percentuali di assegnazione degli oneri di urbanizzazione, di informare i comuni e di monitorare il loro utilizzo nel territorio al variare dei cambiamenti sociali e delle necessità pubbliche (vedi comunicato stampa della Regione).

Ai Comuni dell’Emilia Romagna sarà finalmente chiaro che possono rivedere la “tassa di religione” che versano ogni anno alle confessioni religiose, con la Chiesa cattolica che incamera quasi tutti il gettito. Soprattutto in tempo di crisi è inaccettabile regalare soldi pubblici a Curie straricche, sottraendoli alle opere come scuole, asili nido, parchi pubblici. Una “decima” che si può ridurre e addirittura azzerare con una semplice votazione in consiglio comunale, ma che i comuni pensano (o fanno finta di pensare) che sia dovuta per legge.

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Comune di Molinella lascia scuola senza porte, ma per l’edilizia di culto trova ogni anno 15.000€

25 Ottobre 2013
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A Molinella la scuola media è stata lasciata senza porte in quanto “gli enti locali hanno problemi di risorse”. Ne ha dato notizia ieri Repubblica, riportando le proteste dei genitori e descrivendo il nuovo disagio che colpisce studenti e insegnanti già costretti a stare in classi sovraffollate.

Col mancato arrivo di nuove porte che rispettino la normativa sulla sicurezza non c’entrano però i tagli alla scuola: l’edilizia scolastica è infatti di competenza del comune, che tramite gli oneri di urbanizzazione accantona fondi per sostenere spese che, ai sensi della delibera regionale 849/98, servono per:

a) gli asili nido e le scuole materne;
b) le scuole dell’obbligo;
c) i mercati di quartiere;
d) le delegazioni comunali;
e) le chiese e gli altri edifici per servizi religiosi;
f) i centri civici e sociali, le attrezzature culturali e sanitarie;
g) gli spazi pubblici a parco e per lo sport;
h) i parcheggi pubblici.

Fonte: Repubblica

Foto: Repubblica

È proprio come appare dalle voci che abbiamo messo in evidenza: se il comune eroga fondi all’edilizia di culto, ne rimangono meno per l’edilizia scolastica. La suddetta delibera contiene percentuali indicative per le varie voci di spesa: è infatti precisato che «è facoltà dei Comuni […] modificare le percentuali dalla medesima delibera stabilite, con apposito atto di Consiglio».

C’è da chiedersi se il comune di Molinella abbia valutato per tempo i bisogni della cittadinanza, decidendo di azzerare i finanziamenti alla Chiesa (già straricca e già finanziata dai contribuenti per oltre 6 miliardi l’anno) per investirli nella scuola pubblica. La risposta purtroppo è “no”. Il comune di Molinella, che ora non riesce neppure a comprare le porte per la scuola media impedendo di fatto il normale svolgersi dell’attività didattica, dal 2004 al 2011 ha devoluto 124.401,62 € alla Chiesa, oltre 15.000 € l’anno, come risulta dall’inchiesta pubblicata ad aprile dal Circolo Uaar di Bologna. È sicuramente tardi, ma è altrettando sicuramente meglio che mai: in nostro auspicio è che il comune di Molinella sia il primo dell’Emilia Romagna ad azzerare i finziamenti all’edilizia di culto spostandoli sull’edilizia scolastica.

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Interpellanza Grillini (LibDem): quanti soldi pubblici alle Curie per oneri di urbanizzazione?

25 Settembre 2013
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Il nostro Circolo ha documentato in più occasioni gli ingenti trasferimenti di denaro pubblico che dai magri bilanci comunali migrano verso le milionarie casse delle Curie. Le nostre inchieste, anche a livello nazionale, sono servite da stimolo per l’interpellanza che il consigliere Franco Grillini (LibDem) ha presentato oggi in Regione. Riportiamo di seguito il comunicato che ci ha inviato l’on. Grillini, che ringraziamo per l’impegno laico.

Soldi pubblici a chiese ed altri edifici religiosi per gli oneri di urbanizzazione:  quanto ammontano i finanziamenti devoluti dai comuni dell’Emilia-Romagna alle curie locali?

Oggi il Consigliere regionale LibDem Franco Grillini ha depositato un’interpellanza alla Giunta regionale per fare chiarezza sul mare magno degli oneri di urbanizzazione che i Comuni della Regione destinano a chiese e altri edifici religiosi. Come noto l’onere di urbanizzazione è il corrispettivo dovuto al comune territorialmente competente all’atto del permesso di costruire e viene poi ripartito da tale ente per tutta una serie di opere secondo percentuali indicate dalla Regione e che possono essere modificate o abolite dai singoli Comuni.

Franco Grillini al meeting Uaar Liberi di non credere

Franco Grillini al meeting Uaar "Liberi di non credere"

“L’interpellanza –ha affermato Grillini– si propone di fare chiarezza sulla devoluzione degli oneri secondari a favore di chiese ed altri edifici religiosi che nella nostra Regione sarebbe stata indicata, salvo diversa decisione delle varie amministrazioni locali, in una percentuale del 7% di quanto annualmente raccolto dai vari Comuni”.

Ad oggi non sembrano esserci dati ufficiali sulle somme di tali contributi per gli edifici di culto ma studi di associazioni indipendenti fissano l’ammontare nazionale di tale devoluzione per l’anno trascorso in circa 94 Milioni di Euro. Una cifra ingente che va a sommarsi a numerose altre forme di finanziamento ed esenzioni di cui godono la stragrande parte delle istituzioni religiose (otto per mille, cinque per mille, esenzioni Imu e Iva, riduzione Ires e Irap, tariffe postali agevolate, riduzione del canone televisivo per fare solo alcuni esempi) e che potrebbe portare ad un diverso utilizzo di tali soldi in favore di tutta la società che è composta da credenti e non credenti.

“Volendo prendere in considerazione tale dato –continua Grillini– chiedo alla Giunta di volerlo declinare con precisione sul nostro territorio e di voler considerare magari una radicale ridistribuzione di tali somme secondo il principio costituzionale di laicità dello Stato e per i servizi sociali”.

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