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Archivio per la categoria ‘enti locali’

Provincia sotto benedizione? l’Uaar offre un rifugio laico!

16 Marzo 2013

Nel solco del malcostume clericale, la presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, continua a usare il suo ruolo istituzionale per condizionare in senso cattolicista l’Ente locale che sarebbe tenuta a dirigere in modo laico.
Come gli anni scorsi, la fervente cattolica del PD ha infatti inviato a tutti i dipendenti della Provincia la “convocazione” per la benedizione, che si terrà mercoledì 20 marzo in pieno orario di lavoro (dalle ore 9:30) nelle sedi di via Zamboni e via Benedetto XIV.

draghetti

Dal sito del comune di San Giorgio di Piano: la presidente Draghetti con fascia azzurra della Provincia in processione col card. Caffarra

Il parroco (Draghetti scrive “Parroco”, con una ossequiosa maiuscola) avrà a disposizione niente meno che la Sala del Consiglio. Non solo. Potrà fare irruzione in tutti gli uffici: basta che un dipendente invii una mail di richiesta alla segreteria della Provincia, per l’occasione trasformata in call center per l’evangelizzazione, ed ecco che tutti i colleghi dell’ufficio dovranno interrompere il lavoro per subire preghiere e benedizioni in compagnia di un monsignore. Nell’imporre all’istituzione e ai dipendenti la sua personale fede religiosa, la presidente Draghetti arriva a scrivere che mons. Stefano Ottani “impartirà la benedizione pasquale nelle due sedi che sono nel territorio della parrocchia“. Sì, ha proprio scritto che le sedi della Provincia appartengono al territorio di una parrocchia.

Ma il Circolo Uaar di Bologna offre un rifugio laico a tutti i dipendenti della Provincia!
In contemporanea, nella giornata di mercoledì 20 marzo, in Largo Respighi, a due passi dalle sedi sotto benedizione, sarà presente un tavolo informativo Uaar.
Con le stesse modalità che l’ufficio personale avrà nel frattempo previsto per partecipare all’atto di culto (immaginiamo e auspichiamo che sia imposto almeno di “stimbrare”), passate a trovarci! Saremo presenti dalle 9:30 alle 14.
Riceverete confortanti parole laiche e tanti volantini con le istruzioni per iniziare a trasformare l’Italia in un paese civile. E per chi desidera fare un atto di coerenza in materia religiosa, moduli e istruzioni per sbattezzarsi: con una semplice raccomandata si uscirà formalmente dalla Chiesa cattolica. Oltre alla cancellazione degli effetti civili del battesimo, nel giro di un mese si riceverà gratuitamente una scomunica latae sententiae.
La presidente Draghetti, ne siamo certi, garantirà stessi diritti che riserva ai dipendenti cattolicisti anche a quelli laici, che siano atei, agnostici o credenti. Se garantisce ai primi di praticare atti di culto in orario di lavoro e sul luogo di lavoro, deve garantire a tutti gli altri di agire per rivolgere il proprio pensiero verso ideali laici e civili.

Evento facebook per il tavolo Uaar in Largo Respighi del 20/3, ore 9:30-14

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Ospedale di Ferrara: firmata intesa per assistenza a non cattolici

8 Febbraio 2013
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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara ha firmato ieri, giovedì 7 febbraio, una intesa per “l’assistenza religiosa e morale a persone non cattoliche e non credenti”, da svolgersi all’interno della “Sala del silenzio e multiculto” approntata presso il nuovo polo ospedaliero di Ferrara (a Cona).

Conferenza stampa, nuovo Ospedale di Ferrara (fonte: estense.com)

Conferenza stampa 7-2-2013, nuovo Ospedale di Ferrara (fonte: estense.com)

La prima interessante novità è che il protocollo parte da constatazioni quali il “sensibile aumento delle persone non credenti e di confessioni religiose diverse dalla cattolica nella società italiana attuale e il riflettersi di questo fenomeno  nella tipologia dei pazienti ricoverati” e dalla “necessità di garantire indistintamente a tutti gli utenti la libertà di culto, di pensiero e di interfacciarsi con un rappresentante della propria fede o delle proprie convinzioni, soprattutto in momenti difficili quali il ricovero ospedaliero, la sofferenza ed il lutto”.

La seconda rilevante la novità è che, assieme a undici confessioni religiose di minoranza, anche l’Uaar risulta presente tra i firmatari dell’intesa.

Di seguito pubblichiamo la relazione del Circolo Uaar di Bologna e del referente Uaar di Ferrara.

Oggi, 7 febbraio 2013, presso l’Ospedale di Cona (FE), alle h. 15:00, alla presenza del Direttore Generale dell’Ospedale Dr. Gabriele Rinaldi, del Direttore Sanitario Dr. Andrea Gardini e dell’Assessore alla Sanità del Comune di Ferrara Chiara Sapigni, è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa che avvia ufficialmente la costituzione della Sala del Silenzio all’interno del nuovo Ospedale di Ferrara.

Per l’Uaar ha firmato Stefano Guidi, referente ferrarese dell’associazione, nominato per l’occasione assistente morale di riferimento per gli utenti della Sala. Gli altri undici firmatari sono: Chiesa Cristiana Evangelica, Chiesa Evangelica Battista – U.C.E.B.I., Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi in Italia, Centro di Cultura Islamica di Ferrara e Provincia, Comunità Ebraica di Ferrara, Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Centro Studi Cenresig – Centro Associato Unione Buddhista Italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Chiesa Ortodossa Rumena, Associazione Gurdwara Singh Sabha – Tempio Sikh, St. Joseph Chosen – Church of God di Ferrara.

I dodici gruppi rappresentati sono coinvolti da luglio 2012 nel processo partecipativo avviato dall’Ufficio Comunicazione dell’Ospedale e giunto oggi all’elaborazione del Protocollo. Per Uaar sono stati coinvolti l’architetto Flavio Gardini e la sociologa Marina Pirazzi di Bologna. Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro si dedicherà alla redazione della Carta dei valori e del Regolamento per l’utilizzo della sala; parallelamente verrà sviluppato il progetto di allestimento dello spazio messo a disposizione dall’Ospedale, una sala di forma rettangolare introdotta da due anticamere e posta accanto alla cappella cattolica.

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Circolo di Bologna e Referente per Ferrara, considera questo evento un importante passo avanti verso la progressiva eliminazione delle discriminazioni in campo religioso, di professioni di credo e posizioni ateo-agnostiche, attraverso la concreta azione di apertura, dialogo e confronto fra spiritualità e coscienze diverse. Sottolineiamo l’importanza della futura Sala nel far emergere gli aspetti comuni alle coscienze umane, al di là delle differenze di cultura e religione.

La partecipazione a questo progetto ha dato l’opportunità di interrogare i soci Uaar di Bologna e Ferrara su come questa sala dovrebbe essere, quali le sue funzioni e le sue regole, nel rispetto delle esigenze e delle visioni della vita di persone atee o agnostiche e nell’accoglienza delle esigenze di coloro che condividono altre posizioni. Attraverso una consultazione sulle precise caratteristiche della sala, abbiamo consegnato un documento nel quale esprimiamo la visione del nostro gruppo sulle auspicabili caratteristiche della sala e del suo uso in relazione ai portatori d’interesse e una bozza previsionale per la fattibilità dell’intervento, augurandoci che diventino un’utile base di lavoro per tutto il gruppo di consultazione.

Successivamente alla firma del protocollo d’intesa, occorrerà lavorare assieme agli altri firmatari su una tipologia edilizia ancora nuova per l’Italia, diffusa in Nordeuropa e Nordamerica ma tuttora in evoluzione, che secondo noti studi ha già dato importanti risultati ma richiede notevole impegno per la buona riuscita sul piano del confronto e dell’integrazione tra gli utenti. È importante quindi un’adeguata impostazione progettuale dell’operazione: gli studi da noi consultati su queste Sale insistono su necessità e difficoltà di creare ambienti adatti a soddisfare gusti, comportamenti e condizioni di accettabilità di persone di diverso pensiero e cultura. Tali spazi, indicatori di pluralismo e rispetto reciproco, comportano relazioni complesse tra design, diversità e fede. A tale complessità si aggiunge il fatto che il loro fruitore sarà non solo -ad esempio- musulmano, cristiano, ateo, ecc., ma al contempo donna o uomo, giovane o anziano, disabile e così via, fino a comporre l’identità multipla di cui ciascun essere umano è portatore. Di tali differenze culturali si dovrà tener conto nel cercare di rendere la sala confortevole, accogliente, rassicurante per tutti, pertanto non basterà un allestimento genericamente distinto dal tono ospedaliero del contesto; ogni dettaglio dell’allestimento andrà analizzato a sé e filtrato in rapporto alla percezione che i diversi utenti avranno dell’intervento
nel suo complesso.

Il nome della sala, i suoi scopi, gli strumenti d’informazione e comunicazione, sono ulteriori elementi fondamentali alla cui scelta, di stile e di contenuto, tutti devono partecipare, per non incorrere in errori o soluzioni incomplete o sgradite a qualche gruppo. La forza di un progetto come questo starà anche nella coralità dei diversi passaggi. Non va sottovalutato che l’intera operazione può avere esiti diversi, secondo il reperimento delle risorse necessarie, da pianificare e promuovere, auspicando contributi anche esterni al Gruppo dei firmatari.

L’Uaar conferma la propria disponibilità a partecipare a tutte le fasi successive di partecipazione coordinate dall’Azienda Ospedaliera, assieme agli altri firmatari del Protocollo. E ringraziando i promotori dell’iniziativa e gli altri componenti del gruppo di consultazione, auspica che simili esperienze si sviluppino anche in altri contesti, superando barriere e privilegi che discriminano i cittadini su base religiosa

Flavio Gardini e Marina Pirazzi, Circolo Uaar di Bologna.
Stefano Guidi, referente provinciale Uaar per Ferrara.

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Interrogazioni in Regione sui finanziamenti al Meeting di CL

18 Dicembre 2012

Era sufficientemente scandaloso che la Regione Emilia Romagna finanziasse ogni anno la milionaria kermesse ciellina. Avevamo trovato 80.000 euro di sussidi pubblici per il “Meeting” spulciando solamente l’Albo dei beneficiari regionale degli anni 2010 e 2011. Ora, con l’accusa di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, la Procura della Repubblica di Rimini ha sequestrato oltre un milione di euro alla Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli (e la serie di disavventure di Comunione e liberazione non finisce qui).

In Regione l’imbarazzo deve essere palpabile. O almeno dovrebbe esserlo. In ogni caso, registriamo favorevolmente due interrogazioni alla Giunta regionale per far luce su queste disinvolte erogazioni di fondi pubblici.
La prima è stata presentata dai consiglieri regionali Grillini e Barbati (IdV), alla quale ha fatto seguito nella stessa giornata del 14 dicembre scorso quella dei consiglieri Naldi e Meo (SEL-Verdi). Viene chiesto all’esecutivo che governa la nostra regione di comunicare l’intero ammontare di fondi pubblici versati sui conti della Fondazione Meeting, di chiarire se tali elargizioni siano in programma anche per il 2013, di sapere se la Regione intende costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale e quali sono o sono state le procedure di verifica della regolarità dei finanziamenti pubblici erogati.

Rimaniamo in attesa delle risposte della Giunta regionale su questa triste vicenda di finanziamento pubblico religiosamente orientato.

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Il culto può attendere, i terremotati no

8 Dicembre 2012
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“Garantire l’esercizio del culto”. Con questa motivazione il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, nelle vesti di commissario alla ricostruzione a seguito del sisma del maggio scorso, ha destinato 15 milioni di euro per il ripristino delle chiese. I fondi fanno parte di quelli definiti dall’art. 2 del decreto legge 6 giugno 2012, n. 74, ossia le risorse pubbliche per “interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici”.

Al commissario Errani diciamo che non consideriamo degno di un paese civile il fatto che l’esercizio del culto in zone colpite da calamità naturali venga trattato come una priorità a carico dello stato, e che venga messo sullo stesso piano della ricostruzione di attrezzature scolastiche o dell’assegnazione di case per le famiglie la cui abitazione è ancora inagibile.

Non consideriamo degno di un paese civile il fatto che il commissario Errani non abbia chiesto alla Cei di intervenire per coprire interamente le spese per la ricostruzione delle chiese, visti gli oltre 6 miliardi di finanziamento pubblico che la Chiesa cattolica riceve ogni anno.

Non consideriamo degno di un paese civile il fatto che un commissario alla ricostruzione non abbia percorso la strada che avevamo già indicato il 24 maggio scorso: ottenere dal Governo l’utilizzo dell’Otto per Mille statale, che è una risorsa che la legge prevede possa essere spesa per “interventi straordinari per le calamità naturali”.

Anche di fronte alle tragedie l’Italia clericale resta fedele a se stessa: vengono utilizzati i soldi pubblici destinati alle emergenze per ricostruire chiese e non vengono investiti fondi pubblici espressamente utilizzabili per far fronte alle calamità naturali per non rischiare che la Chiesa abbia un introito più basso dall’Otto per mille.

Al commissario Errani chiediamo di pretendere dal governo l’utilizzo dell’Otto per Mille statale 2012 e 2013 per la ricostruzione in Emilia, e successivamente di promuoverne la scelta tra i contribuenti in vista della prossima dichiarazione del redditi. Se per non scontentare la Chiesa preferisce procurare un danno oggettivo alle popolazioni colpite dal sisma, allora è meglio che si dimetta.

Il coordinamento regionale Uaar dell’Emilia Romagna

[Comunicato inviato al Commissario alla ricostruzione Vasco Errani]

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Otto per Mille statale per San Petronio?

24 Novembre 2012
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Mancherebbero ancora 4 milioni di euro per terminare il restauro della basilica di San Petronio. Per trovare i soldi, qualcuno ha avuto l’idea di attingere per almeno 800.000 euro all’Otto per Mille statale. Non è chiaro se sia stato il comune oppure la Curia: Repubblica e Il Carlino riportano solo che “è già partita la richiesta alla Presidenza del consiglio”.

San Petronio fu di proprietà del libero comune di Bologna fino al 1929.  Solo nel 1929, grazie ai Patti Lateranensi firmati da Mussolini, divenne proprietà della Curia. Pur considerando il valore artistico dell’edificio della diocesi, è davvero incivile e irrispettoso nei confronti dei cittadini che vivono nelle zone colpite dal sisma pensare di erodere i fondi dell’Otto per Mille statale, che ha tra le sue finalità gli “interventi straordinari per le calamità naturali”.

Il Comune di Bologna ha sempre scelto di erogare gli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto, donando circa 5 milioni di euro in dieci anni per le acquisizioni e il consolidamento del patrimonio immobiliare della Curia arcivescovile. Stupisce che nessuno dei consiglieri comunali che hanno ascoltato il primicerio della basilica don Oreste Leonardi glielo abbia ricordato, o gli abbia fatto notare come vendendo solo pochi dei propri immobili la Curia troverebbe immediatamente tutti i 4 milioni di euro mancanti, senza gravare ulteriormente sulle spalle dei contribuenti. Per non parlare del fatto che il finanziamento per il restauro della basilica potrebbe arrivare benissimo dal miliardo di euro che ogni anno, tramite l’Otto per Mille, arriva alla CEI.

La posizione del circolo Uaar di Bologna rimane quella espressa a maggio di quest’anno: usare l’Otto per Mille statale per la ricostruzione e per prevenire i danni da calamità naturali, pensando alle scuole, agli ospedali, agli asili nido e a tutti gli altri edifici di proprietà statale o delle amministrazioni locali.

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Contributi regionali 2011 agli enti religiosi

2 Ottobre 2012
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Dopo l’analisi dei dati relativi al 2010, il Circolo Uaar di Bologna ha esaminato l’Albo dei beneficiari delle regione Emilia Romagna dell’anno 2011. Il resoconto dell’indagine mostra che il totale erogato a favore di enti a carattere religioso ammonta a 1.896.573,58 euro.

In prima posizione spiccano gli oltre 416.000 euro devoluti alla Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Assieme a quelle di Rimini, Cesena e Piacenza-Bobbio alle diocesi arrivano 639.772,54 euro di fondi regionali. Numerose anche le parrocchie e le confraternite che ricevono erogazioni a svatiato titolo, spesso per attività di oratorio.

Immancabile il contributo che la nostra regione devolve alla kermesse ciellina: nel 2011 sono stati 30.000 gli euro devoluti al “Meeting” di Comunione e Liberazione.

Alcuni contributi sembrano più meritevoli, come quelli a favore di enti assistenziali. Vi sono ad esempio 231.000 euro devoluti al Charitas APS di Modena, che si sostiene con rette pagate da ASL e Comuni. È il sistema sussidiaristico, dove i soldi sono pubblici, ma i membri del CdA sono storicamente nominati “su proposta Arcivescovile“.

Resta inteso che i contributi regionali agli enti a carattere religioso non si fermano certo qui. Oltre al finanziamento alle scuole private paritarie cattolicamente orientate, ricordiamo che la regione Emilia Romagna paga, con oltre due milioni di euro l’anno, l’assistenza religiosa cattolica negli ospedali, che molti cittadini pensano ingenuamente sia svolta a titolo di volontariato da preti e frati che transitano tra le corsie.

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Contributi regionali 2010 agli enti religiosi

2 Settembre 2012
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Oltre ai costi pubblici per l’assistenza religiosa negli ospedali e per le scuole private paritarie cattolicamente orientate, la regione Emilia Romagna usa i fondi di tutti per finanziare direttamente enti religiosi.

Nei mesi scorsi il circolo Uaar di Bologna ha esaminato l’Albo dei beneficiari regionale relativo all’anno 2010.
Pubblichiamo ora il resoconto dell’indagine, da cui emerge che il totale erogato a favore di enti a carattere religioso ammonta a 2.333.340,17 euro. Non è escluso che la somma possa essere superiore: erogazioni a beneficiari con scopi confessionali non evidenti potrebbero essere sfuggite.

Oltre ai prevedibili sussidi alle parrocchie per campi estivi e oratori (“attività educative e di aggregazione a favore di adolescenti e giovani”), spicca il finanziamento di oltre 486.000 euro alla Provincia di Cristo Re e dei Frati Minori per la “realizzazione di interventi di edilizia sovvenzionata” e per “organizzazione di convegni”. Si succedono poi finanziamenti a fondazioni, enti ecclesiastici, case di riposo e associazioni tutte caratterizzate dalla connotazione religiosa delle loro attività: tra questi citiamo i 50.000 euro di sussidio pubblico per il Meeting di CL.

Particolarmente scandaloso il fatto che, con la crisi all’orizzonte, la Regione Emilia Romagna si sia preoccupata di finanziare enti miliardari e già ampiamente sussidiati dallo Stato: come se ne avessero bisogno, la Conferenza Episcopale Italiana (che ha sede a Roma) ha ricevuto 1.500 euro e le sole arcidiocesi di Bologna e Modena 74.884,05 euro.

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Otto per mille statale per il terremoto

23 Maggio 2012
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Al Governo, alla Giunta regionale dell’Emilia Romagna, ai sindaci dei comuni emiliani colpiti dal terremoto, chiediamo di impiegare l’intero gettito dell’Otto per mille di competenza statale per l’emergenza e la ricostruzione e di promuovere tale iniziativa solidale tra i contribuenti, che proprio in questo periodo sono alle prese con la dichiarazione dei redditi.

L’Otto per mille a gestione statale prevede già di essere speso per interventi straordinari per calamità naturali: utilizzare questi fondi, stimabili in 200 milioni di euro, è quindi un vostro dovere, che vi chiediamo di svolgere avviando anche una campagna di sensibilizzazione che permetta ai cittadini di dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà e alle istituzioni di trovare fondi preziosi in un momento di crisi. Il tutto semplicemente scegliendo “Stato” sul modulo dell’Otto per mille.

Vi chiediamo infine di coinvolgere la Chiesa: siamo certi che non esiterebbe qualora le venisse richiesto di provvedere con le proprie ingenti risorse alla ricostruzione degli edifici religiosi danneggiati.

Circolo UAAR di Bologna
Circolo UAAR di Modena
Referente UAAR di Ferrara

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Imola: in 12 anni, un milione e mezzo di euro dal Comune alla Curia

25 Aprile 2012
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Accedendo agli atti del Comune di Imola, il circolo UAAR di Bologna ha scoperto che in 12 anni, dal 1999 al 2010, dalle casse comunali imolesi sono usciti € 1.639.166,69 per edilizia di culto.
Più precisamente il Comune di Imola ha versato € 1.551.884,81 alla Curia Vescovile e € 87.281,88 ai Testimoni di Geova.

Per il Comune di Imola dal 7/07/1982 vale un accordo tra gli “Enti Religiosi istituzionalmente competenti”, in base al quale Curia Vescovile e Associazione Cristiana dei Testimoni di Geova si spartiscono annualmente il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, con la Curia che prende il 94% della torta lasciando il 6% ai Testimoni di Geova.
Gli atti mostrano come il Comune rimborsi alla Curia spese per imprese di costruzioni, elettricisti e idraulici, finanziando con soldi pubblici l’immenso patrimonio immobiliare della Chiesa.

Ricordiamo che è sufficiente una semplice delibera del Consiglio Comunale per azzerare i contributi comunali all’edilizia di culto e per utilizzare tali somme per edilizia scolastica, verde pubblico, parcheggi, impianti sportivi e altre opere di tutti e per tutti.

Maggiori informazioni sugli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto sono disponibili alla pagina della Campagna oneri UAAR.

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Quartiere San Donato sotto benedizione

2 Aprile 2012
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Continuano ad arrivarci segnalazioni sul malcostume di praticare atti di culto in orario di lavoro e sul luogo di lavoro.

È la volta del quartiere San Donato, dove la Direzione e la Presidenza hanno inviato a tutto il personale un avviso per partecipare alla benedizione pasquale che si terrà domani, 3 aprile 2012. Don Paolo (non è stato specificato il cognome dell’ospite) avrà a disposizione la sala consiliare del Quartiere a partire dalle ore 12:30: tutti i dipendenti che lo desiderano potranno abbandonare il loro posto di lavoro e interrompere le loro attività per recarsi a ricevere la benedizione e recitare le preghiere.

Nella comunicazione, Direzione e Presidenza del Quartiere San Donato non accennano minimamente all’obbligo di prendere permessi per attività extralavorativa e non specificano neppure che questa forma di assenteismo per partecipare ad atti di culto sia vietata nel caso comporti l’interruzione di servizi del Quartiere.

AGGIORNAMENTO delle ore 17:30: Il circolo UAAR di Bologna ha inviato il comunicato di cui sopra alla Direzione e alla Presidenza del Quartiere San Donato, allegando inoltre un documento sull’inopportunità degli atti di culto sul luogo di lavoro e in orario di servizio, comprensivo di osservazioni sull’irresponsabilità che i superiori mostrano promuovendo tali pratiche.

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