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Notiziario 134

15 Dicembre 2012
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Notiziario del circolo UAAR di Bologna
n.134, 14 dicembre 2012

1) Lunedì 17 dicembre: riunione di circolo
2) Sostieni l’UAAR nel 2013
3) Il culto può attendere, i terremotati no
4) Referendum sulla scuola: consegnate 13.500 firme!
5) Crevalcore: quei 300mila euro all’edilizia di culto, “doni preziosissimi” e bizzarre fatture giustificative

1) Lunedì 17 dicembre: riunione di circolo
Lunedì 17 dicembre, alle ore 21, il circolo UAAR di Bologna si riunisce presso lo studio “Clusterize”, mura di Porta San Felice 1e.
Si parlerà del prossimo Darwin Day, del rinnovo delle cariche del circolo, delle sale laiche a Ferrara (per il commiato e in ospedale), dell’inchiesta sui fondi comunali all’edilizia di culto, della ricerca di una sede autonoma.
Saranno disponibili i calendari UAAR 2013. Particolarmente benvenuti i 18 nuovi soci 2013 e i simpatizzanti interessati ad aderire all’associazione.

2) Sostieni l’UAAR nel 2013
Il 2013 sarà un anno decisivo per l’Italia.
Il nostro paese è a un bivio: può rendere irreversibile il proprio declino, o cominciare a trasformarsi in una società moderna.
È scandaloso che l’Italia sia l’unico paese dell’Europa occidentale a non riconoscere le coppie di fatto. Un paese dove è difficile abortire, avere un figlio con la fecondazione artificiale, avere un’alternativa all’ora di religione cattolica.

Ma diventare un paese laico e civile, rispettoso dei diritti di tutti, non è un dono che piove dal cielo. Ci riusciremo soltanto se saremo in grado di affermare i nostri valori: l’autodeterminazione, la ricerca, la libertà di espressione, l’uso della ragione.

È dunque tempo di cambiare. L’Uaar vuole contribuire a rendere migliore questo paese. Rappresentando i milioni di non credenti che le istituzioni e l’opinione pubblica considerano cittadini di serie B. Stando al fianco delle donne, delle persone LGBT, degli studenti. Di tutti coloro che rivendicano i loro giusti diritti che vogliono vivere liberamente la propria vita.

Più forza avremo, più saremo capaci di incidere.
Quanta forza avremo, dipende anche da te.
Puoi sostenerci:

3) Il culto può attendere, i terremotati no
“Garantire l’esercizio del culto”. Con questa motivazione il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, nelle vesti di commissario alla ricostruzione a seguito del sisma del maggio scorso, ha destinato 15 milioni di euro per il ripristino delle chiese, utilizzando i fondi pubblici per “interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici”.

Il coordinamento regionale UAAR per l’Emilia Romagna ha scritto al commissario Errani sottolineando che, anche di fronte alle tragedie, l’Italia clericale resta fedele a se stessa: vengono utilizzati i soldi pubblici destinati alle emergenze per ricostruire chiese e non vengono investiti fondi pubblici espressamente utilizzabili per far fronte alle calamità naturali (l’Otto per Mille a gestione statale) per non rischiare che la Chiesa riceva meno contributi pubblici.

Abbiamo chiesto a Vasco Errani di pretendere dal governo l’utilizzo dell’Otto per Mille statale 2012 e 2013 per la ricostruzione in Emilia, e successivamente di promuoverne la scelta tra i contribuenti in vista della prossima dichiarazione del redditi. E che se per non scontentare la Chiesa preferisce procurare un danno oggettivo alle popolazioni colpite dal sisma, allora è meglio che si dimetta.

Invitamo a dire la vostra al commissario Errani scrivendo a:
SegreteriaPresidente@Regione.Emilia-Romagna.it
infosisma@regione.emilia-romagna.it

4) Referendum sulla scuola: consegnate 13.500 firme!
Lo scorso 5 dicembre il Nuovo Comitato Articolo 33 ha consegnato 13.500 firme per  indire il referendum comunale sulla scuola. I cittadini potranno finalmente dire la loro e pretendere che con i soldi di tutti venga finanziata solo la vera scuola pubblica, e non scuole private paritarie con “progetti educativi” cattolicamente orientati ai quali le famiglie sono obbligate ad aderire. Con le tantissime firme, una volta e mezzo in numero necessario, è stata consegnata al sindaco Merola anche la voglia di discutere e partecipare.

Il nostro circolo, da sempre tra i promotori del referendum, ha dato un contributo molto importante alla riuscita della raccolta.
Per la massima partecipazione, per il contenimento dei costi pubblici e per impegnare una sola volta le sedi dei seggi e gli elettori, continueremo a chiedere al sindaco Merola che faccia la scelta più ragionevole e più democratica: indire il referendum assieme alle prossime elezioni politiche. La possibilità è già prevista dallo statuto del Comune!

Il Comitato Art. 33 ha scritto una lettera chiarificatrice al sindaco, che al momento sembra avere altri pensieri per la testa.

Sull’argomento invitiamo a leggere sulle Ultimissime UAAR  l’articolo I costi pubblici della scuola di tutti e quelli della scuola privata.

5) Crevalcore: quei 300mila euro all’edilizia di culto, “doni preziosissimi” e bizzarre fatture giustificative
Prosegue l’inchiesta del nostro circolo sui finanziamenti comunali all’edilizia di culto. Dopo Bologna, Zola Predosa, San Lazzaro di Savena e Imola è venuto il turno di Crevalcore.

Dopo essere stati colpiti dal terremoto e dalle parole del cardinal Caffarra (“ci state facendo […] un dono preziosissimo: il dono della vostra sofferenza, la quale nella visione cristiana è la linfa della vita della Chiesa”), i cittadini di Crevalcore possono ora venire a sapere che nel decennio scorso il loro comune ha finanziato con oltre 300mila euro le proprietà immobiliari di alcune parrocchie.

Il canale è quello dei soliti oneri di urbanizzazione secondaria per l’edilizia di culto. Tramite semplice delibera di consiglio i comuni della nostra regione potrebbero azzerare questo esborso alla iper-sussidiata Chiesa e impiegare i fondi pubblici ad esempio per scuole e asili nido, per i quali spesso lamentano di non avere risorse.

Quello che ci ha stupiti esaminando gli atti del comune di Crevalcore sono state però le sfacciate fatture giustificative portate dalle parrocchie per avere il denaro pubblico: compaiono ditte che, a meno di improbabili casi di omonimia, hanno ben poco a che fare con l’edilizia, come ad esempio ditte per la manutenzione di organi, o di arredi sacri, o di vendita di  carburante.

Per maggiori dettagli invitiamo al leggere l’articolo pubblicato sul nostro blog.

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Il culto può attendere, i terremotati no

8 Dicembre 2012
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“Garantire l’esercizio del culto”. Con questa motivazione il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, nelle vesti di commissario alla ricostruzione a seguito del sisma del maggio scorso, ha destinato 15 milioni di euro per il ripristino delle chiese. I fondi fanno parte di quelli definiti dall’art. 2 del decreto legge 6 giugno 2012, n. 74, ossia le risorse pubbliche per “interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici”.

Al commissario Errani diciamo che non consideriamo degno di un paese civile il fatto che l’esercizio del culto in zone colpite da calamità naturali venga trattato come una priorità a carico dello stato, e che venga messo sullo stesso piano della ricostruzione di attrezzature scolastiche o dell’assegnazione di case per le famiglie la cui abitazione è ancora inagibile.

Non consideriamo degno di un paese civile il fatto che il commissario Errani non abbia chiesto alla Cei di intervenire per coprire interamente le spese per la ricostruzione delle chiese, visti gli oltre 6 miliardi di finanziamento pubblico che la Chiesa cattolica riceve ogni anno.

Non consideriamo degno di un paese civile il fatto che un commissario alla ricostruzione non abbia percorso la strada che avevamo già indicato il 24 maggio scorso: ottenere dal Governo l’utilizzo dell’Otto per Mille statale, che è una risorsa che la legge prevede possa essere spesa per “interventi straordinari per le calamità naturali”.

Anche di fronte alle tragedie l’Italia clericale resta fedele a se stessa: vengono utilizzati i soldi pubblici destinati alle emergenze per ricostruire chiese e non vengono investiti fondi pubblici espressamente utilizzabili per far fronte alle calamità naturali per non rischiare che la Chiesa abbia un introito più basso dall’Otto per mille.

Al commissario Errani chiediamo di pretendere dal governo l’utilizzo dell’Otto per Mille statale 2012 e 2013 per la ricostruzione in Emilia, e successivamente di promuoverne la scelta tra i contribuenti in vista della prossima dichiarazione del redditi. Se per non scontentare la Chiesa preferisce procurare un danno oggettivo alle popolazioni colpite dal sisma, allora è meglio che si dimetta.

Il coordinamento regionale Uaar dell’Emilia Romagna

[Comunicato inviato al Commissario alla ricostruzione Vasco Errani]

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Otto per Mille statale per San Petronio?

24 Novembre 2012
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Mancherebbero ancora 4 milioni di euro per terminare il restauro della basilica di San Petronio. Per trovare i soldi, qualcuno ha avuto l’idea di attingere per almeno 800.000 euro all’Otto per Mille statale. Non è chiaro se sia stato il comune oppure la Curia: Repubblica e Il Carlino riportano solo che “è già partita la richiesta alla Presidenza del consiglio”.

San Petronio fu di proprietà del libero comune di Bologna fino al 1929.  Solo nel 1929, grazie ai Patti Lateranensi firmati da Mussolini, divenne proprietà della Curia. Pur considerando il valore artistico dell’edificio della diocesi, è davvero incivile e irrispettoso nei confronti dei cittadini che vivono nelle zone colpite dal sisma pensare di erodere i fondi dell’Otto per Mille statale, che ha tra le sue finalità gli “interventi straordinari per le calamità naturali”.

Il Comune di Bologna ha sempre scelto di erogare gli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto, donando circa 5 milioni di euro in dieci anni per le acquisizioni e il consolidamento del patrimonio immobiliare della Curia arcivescovile. Stupisce che nessuno dei consiglieri comunali che hanno ascoltato il primicerio della basilica don Oreste Leonardi glielo abbia ricordato, o gli abbia fatto notare come vendendo solo pochi dei propri immobili la Curia troverebbe immediatamente tutti i 4 milioni di euro mancanti, senza gravare ulteriormente sulle spalle dei contribuenti. Per non parlare del fatto che il finanziamento per il restauro della basilica potrebbe arrivare benissimo dal miliardo di euro che ogni anno, tramite l’Otto per Mille, arriva alla CEI.

La posizione del circolo Uaar di Bologna rimane quella espressa a maggio di quest’anno: usare l’Otto per Mille statale per la ricostruzione e per prevenire i danni da calamità naturali, pensando alle scuole, agli ospedali, agli asili nido e a tutti gli altri edifici di proprietà statale o delle amministrazioni locali.

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Otto per mille statale per il terremoto

23 Maggio 2012
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Al Governo, alla Giunta regionale dell’Emilia Romagna, ai sindaci dei comuni emiliani colpiti dal terremoto, chiediamo di impiegare l’intero gettito dell’Otto per mille di competenza statale per l’emergenza e la ricostruzione e di promuovere tale iniziativa solidale tra i contribuenti, che proprio in questo periodo sono alle prese con la dichiarazione dei redditi.

L’Otto per mille a gestione statale prevede già di essere speso per interventi straordinari per calamità naturali: utilizzare questi fondi, stimabili in 200 milioni di euro, è quindi un vostro dovere, che vi chiediamo di svolgere avviando anche una campagna di sensibilizzazione che permetta ai cittadini di dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà e alle istituzioni di trovare fondi preziosi in un momento di crisi. Il tutto semplicemente scegliendo “Stato” sul modulo dell’Otto per mille.

Vi chiediamo infine di coinvolgere la Chiesa: siamo certi che non esiterebbe qualora le venisse richiesto di provvedere con le proprie ingenti risorse alla ricostruzione degli edifici religiosi danneggiati.

Circolo UAAR di Bologna
Circolo UAAR di Modena
Referente UAAR di Ferrara

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Il cinque per mille all’UAAR

15 Aprile 2012
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Dal 2006 ad oggi ogni contribuente ha la facoltà di decidere la destinazione di una quota dell’imposta sui suoi redditi, pari al 5‰ del totale, ad enti che operano nel volontariato e nella ricerca, e da quest’anno anche nella valorizzazione dei beni culturali.
L’UAAR, in quanto associazione di promozione sociale riconosciuta dallo Stato, è uno dei possibili destinatari di questa risorsa. Scegliere di destinare il proprio 5‰ all’UAAR significa contribuire al perseguimento dei nostri scopi sociali, e quindi difendere i diritti civili dei cittadini non credenti o non appartenenti ad alcuna confessione, lottare per l’affermazione del principio supremo di laicità dello Stato, valorizzare e promuovere le concezioni del mondo non religiose e la cultura razionale.
Dal punto di vista del sottoscrittore il contributo è praticamente a costo zero, perché si tratta comunque di soldi che se non distribuiti rimarrebbero semplicemente al fisco. Inoltre, a differenza di quanto accade con l’8‰, le scelte inespresse non vengono ripartite tra i possibili beneficiari ed è stato fissato un tetto massimo di 400 milioni alla spesa per lo Stato, e poiché i sottoscrittori del 5‰ sono sempre stati molti di più di quelli dell’8‰ è verosimile che i 400 milioni stanziati verranno comunque interamente distribuiti. L’intervista doppia che si può vedere sul canale UAAR presente su YouTube spiega in modo dettagliato la differenza tra i due meccanismi, che non sono comunque alternativi tra loro.

Per fare in modo che il 5‰ della propria imposta venga devoluto all’UAAR occorre compilare l’apposita parte dei modelli fiscali Unico o 730 e apporre la propria firma nel riquadro Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni… inserire nello spazio sotto la firma il codice fiscale dell’UAAR: 92051440284

Chi non è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi può compilare l’analoga scheda allegata al modello CUD e consegnarla presso un ufficio postale qualunque, oppure ad un commercialista o ad un CAF chiedendo la relativa ricevuta.

In occasione della ripartizione relativa agli anni 2008 e 2009 l’UAAR ha potuto beneficiare rispettivamente di poco meno di 80.000 €, derivanti da 1.152 sottoscrizioni, e di circa 107.000 € da 2.106 sottoscrizioni. Anche grazie alla previsione che sarebbero stati ottenuti questi proventi è stato possibile realizzare alcune delle iniziative promosse dall’UAAR e documentate nella brochure liberamente visionabile e scaricabile dal nostro sito.

Ricordiamo infine che i bilanci dell’UAAR sono regolarmente pubblicati in un’apposita pagina sul nostro sito, e che sulla tessera inviata a tutti i soci è presente il codice fiscale da apporre nella dichiarazione dei redditi.

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Riunione di circolo: giovedi 24 marzo, ore 21

22 Marzo 2011
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Giovedì 24 marzo 2011, alle ore 21, presso il Centro Socio Culturale “la Villa di Meridiana”, via Isonzo 53, Casalecchio di Reno [vedi mappa], è convocata la prossima riunione del circolo UAAR di Bologna.

Tra gli argomenti in discussione l’organizzazione dei banchetti della campagna OcchioPerMille, le prossime presentazioni di libri, le attività con la Rete Laica e con il Comitato articolo 33.
Oltre ai soci, sono benvenuti anche i simpatizzanti.

Arrivando alle ore 20, sarà possibile scambiare due chiacchiere bevendo qualcosa assieme o mangiando una pizza (in questo caso prenotazione necessaria scrivendo entro mercoledì a bologna@uaar.it).

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Riunione di circolo: giovedi 8 aprile ore 21

7 Aprile 2010
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Convocazione della prossima riunione di circolo:
giovedi 8 aprile, ore 21, dopo cena, via Cesarini 1 (suonare campanello
con etichetta “UAAR”).

Come sempre sono benvenuti nuovi soci e simpatizzanti!

Si discuterà dei prossimi banchetti sull’8xmille in programma l’11 e il 24 aprile prossimi, delle risposte alle domande laiche alle passate elezioni regionali, dell’ostensione della  seconda sindone, dell’organizzazione dei prossimi incontri nessun dogma, delle prossime attività con la rete laica.

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OCCHIOPERMILLE! Tavoli UAAR in via Altabella

19 Marzo 2009
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Anche quest’anno i contribuenti italiani hanno iniziato a fare i conti con la dichiarazione dei redditi.
E con essa, come ogni anno, a fare i conti con l’Otto per Mille dell’IRPEF.
L’UAAR riprende la propria campagna informativa su questo perverso meccanismo. Alle dettagliate informazioni contenute nella scheda presente sul sito si affiancheranno i circoli UAAR, che organizzeranno banchetti e momenti di volantinaggio in diverse città italiane, in modo da cercare di raggiungere direttamente quelle fasce di popolazione che, a causa dell’omertoso silenzio che circonda la ripartizione del gettito, non sono ancora al corrente dei risvolti implicati nella scelta (o nella decisione di non scegliere).
La campagna da quest’anno si chiamerà OCCHIOPERMILLE! per ricordare che, nel terzo millennio e in una presunta democrazia liberale, esiste la tassa di religione, e ci costa un occhio!
Per chi firmare? L’UAAR non dà indicazioni, ritenendo i cittadini in grado di ragionare la propria testa: da una consultazione tra i soci del circolo UAAR di Bologna emerge che le scelte sono sostanzialmente per lo Stato e per i Valdesi.

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il circolo UAAR di Bologna sarà presente con un tavolo informativo “OCCHIOPERMILLE”, dalle 10 alle 19 circa, all’angolo tra via Altabella e via Indipendenza, nelle seguenti giornate:
Sabato 21 marzo
Domenica 22 marzo
Domenica  5 aprile
Sabato 18 aprile
Oltre a ricevere materiale informativo sulla tassa statale di religione, sarà possibile firmare la petizione contro la tassa comunale di religione, ossia il finanziamento annuo che il comune di Bologna riconosce alle chiese per edilizia di culto (circa 700.000 euro annui).
L’iniziativa dell’UAAR sarebbe fine a se stessa, se non fosse accompagnata dall’aiuto dei cittadini e delle cittadine laiche. Per questo motivo suggeriamo di far circolare il passaparola disponibile sul sito UAAR:
http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/8×1000-informati-08.pps
oppure di stampare e diffondere questo volantino del Circolo UAAR di Bologna

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