Debutta a Bologna il “Cortile dei Gentili”: un “dialogo” con interlocutori accondiscendenti
5/2/2011 – COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna
Debutta a Bologna il “Cortile dei Gentili”: un “dialogo” con interlocutori accondiscendenti
Debutta a Bologna il “Cortile dei Gentili”, la fondazione con cui Benedetto XVI intende dialogare con alcuni selezionati atei e agnostici: il cardinale Gianfranco Ravasi lo presenterà a Bologna sabato 12 febbraio, guarda caso in occasione del Darwin Day. La parte dei “Gentili” sarà affidata a due atei devoti del centrosinistra: Augusto Barbera e Massimo Cacciari.
«Come previsto, il Vaticano si è scelto interlocutori accondiscendenti», afferma Roberto Grendene, portavoce del circolo bolognese dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Barbera e Cacciari si sono più volte dichiarati convinti della necessità di assicurare una posizione di privilegio alla Chiesa Cattolica: per esempio in merito all’esposizione del crocifisso nei luoghi istituzionali, su cui si pronuncerà a giorni la Corte di Strasburgo. «Ateismo e agnosticismo sono in forte crescita, basti pensare che da anni a Bologna più di due matrimoni su tre avvengono con rito civile. Non potendo fermarne la crescita, il Vaticano dipinge ora gli atei e gli agnostici come deferenti verso il cattolicesimo», continua Grendene: «difficile pensare che questa rappresentazione caricaturale sarà accettata dalla maggioranza dei dieci milioni di italiani che non credono in Dio».
Il card. Ravasi ha descritto esplicitamente la nostra associazione come “folcloristica”, e ha parlato in maniera allusiva di ateismo nazional-popolare che sarebbe rappresentato da “associazioni e personaggi pittoreschi, intellettuali da salotto televisivo”.
A queste parole di scherno, che mettono in luce l’intenzione di dare patenti di ateismo da parte di chi già prova con imperizia a dare patenti di laicità, gli atei e agnostici rappresentati dall’uaar rispondono mostrando come non solo dialogano, ma concretamente operano con i credenti: a Bologna da anni è in atto una collaborazione con la Rete Laica, dove sono presenti organizzazioni di cattolici e di protestanti. Raccogliendo insieme le firme dei bolognesi abbiamo reso possibile l’approvazione in Consiglio Comunale del registro dei Testamenti Biologici, e insieme continuiamo a impegnarci per rendere questo paese più laico e più civile.