Il potere esercitato dalle Chiese e la lotta per il suo superamento hanno fatto sì che in Europa la satira anticlericale abbia avuto una lunga e onorevole tradizione. Per restare nella nostra penisola, dove il dispotico Stato Pontificio dovette essere sconfitto in guerra dall’Italia per essere annientato, basti pensare ai sonetti del Belli e all’opera di giornali passati alla storia, come Il becco giallo, L’Asino, Don Basilio. Per non dimenticare, in tempi meno lontani, l’esplosione collettiva dei tanti scatenati autori de Il Male.
“Scherzare con i santi” rimane ancor oggi temerario, e non solo quando riguarda l’islam. Se la satira si occopa di loro, come fa con gli altri fenonomeni sociali, tutte le religioni diventano estremamente suscettibili, quasi temessero realmente di esser seppellite da una risata. Ma quel che non può essere accetatto non sono i loro anatemi, a volte folcloristici e a volte micidiali, quanto la tutela speciale che il clericalismo al potere ancora riserva loro.
In uno stato che, in tempo di crisi, continua a finanziare con oltre 6 miliardi di euro una Chiesa multi-miliardaria, uno strumento di cui non si deve fare a meno è allora l’ironia, quanto più possibile intelligente, sotto il segno della libertà di giudizio e d’espressione, restando nei limiti del rispetto umano reciproco e del cosiddetto buon gusto. Per questo l’Uaar, tramite i suoi circoli, ha organizzato la mostra Sacrosante risate, che il 10, 11 e 12 ottobre 2014 farà tappa a Imola, in via fratelli Bandiera 17, presso Salannunziata che, è proprio il caso di dire “ironia della sorte”, è una ex chiesa seicentesca.
Nell’esposizione di vignette Sacrosante risate , organizzata dal Circolo Uaar di Bologna con il patrocinio del Comune di Imola, sfileranno i nomi più noti dell’umorismo e della satira italiana, con un paio di puntate estere: ALTAN, BANDANAX, Massimo BUCCHI, ELLEKAPPA, Giorgio FRANZAROLI, Stefano DISEGNI, Danilo MARAMOTTI, Alberto MONTT, Malcom EVANS, Roberto MANGOSI, Sergio STAINO, VAURO.
In nome dell’autonomia del pensiero, del piacere/dovere del confronto, della sfida intellettuale, della necessità del contraddittorio, contro tutte le insofferenze liberticide e – non ultimo – sotto l’egida sempre salutare del buonumore. Speriamo condiviso da tutti.
L’ingresso è libero, i costi sono interamente a carico dell’Uaar. Condividi l’evento su facebook e invita amici e conoscenti.
cultura attività del circolo, satira