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Forza Nuova attacca i gay e si appella alle autorità ecclesiastiche

29 Ottobre 2012
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Il 29 ottobre di sei anni fa il circolo Uaar di Bologna trovava finalmente una sede. Al Cassero, che da allora ci ospita e che ringraziamo, va oggi la nostra solidarietà per il vile striscione affisso tre notti fa all’esterno della loro struttura, recante la scritta “le perversioni vanno curate” e firmato da Forza Nuova.

Il gesto da balordi e “da ladri di galline”, come lo descrive lo stesso Cassero, è stato condannato da tutte le forze politiche bolognesi. Si è distinta in peggio la devota consigliera regionale Udc Silvia Noé, che ha tenuto a precisare che anche “il mondo Lgbt si è reso protagonista di attacchi che non aiutano un sano confronto”.

Il ruolo della Chiesa in questa e in altre manifestazioni di omofobia è sottaciuto dai mezzi di informazione e dalla politica.
La posizione di Silvia Noé ricorda quella ancora peggiore del vescovo ausiliare di Bologna Ernesto Vecchi, quando nel 2006 commentò il pestaggio di due giovani gay avvenuto vicino al Cassero con le parole “la trasgressione è cugina della violenza”.
D’altra parte Forza Nuova sostiene nel proprio programma la “difesa della identità cattolica, vera anima viva della nostra cultura, trincea di difesa contro tutte le tendenze disgregatrici dello spirito”. Non solo: Forza Nuova, rivendicando l’affissione dello striscione al Cassero sulla propria pagina facebook, conclude con un invito specifico alle autorità ecclesiastiche, affinché trovino “risposte interessanti” su presunte trame ordite dai sostenitori di Gender Bender, manifestazione organizzata dal Cassero che “offende il sentimento religioso e rappresenta una vera e propria provocazione al mondo cattolico”.

Forza Nuova ha ragioni per fare questo invito diretto alla Chiesa? Una risposta si può trovare nel Catechismo, nel quale si legge che secondo la Sacra Scrittura le relazioni omosessuali sono “gravi depravazioni”, che secondo la Tradizione sono”intrinsecamente disordinate” e che dunque sono “contrarie alla legge naturale” e “in nessun caso possono essere approvate”.
Difficile non trovare in questi insegnamenti negativi una ispirazione morale per azioni come quella di Forza Nuova.

La realtà è che l’Italia si sta sempre più isolando a livello internazionale sui temi del rispetto dei diritti delle persone Lgbt. E si andrà certamente poco avanti con una classe politica che da un lato stigmatizza le affermazioni omofobiche di Forza Nuova e dall’altro tace su quelle ufficiali della Chiesa, da cui Forza Nuova prende ispirazione. Sembraquasi che si consideri più grave l’affissione di uno striscione e non la violenza del messaggio che esso riporta, messaggio del tutto analogo a quello trasmesso dai passi del Catechismo poc’anzi riportati.
La necessità di interventi legislativi contro l’omofobia è sempre più evidente, e lo è altrettanto il ricambio di una classe dirigente che su questo ed altri fronti laici non agisce per non disturbare i privilegi della Chiesa.

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Contributi regionali 2011 agli enti religiosi

2 Ottobre 2012
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Dopo l’analisi dei dati relativi al 2010, il Circolo Uaar di Bologna ha esaminato l’Albo dei beneficiari delle regione Emilia Romagna dell’anno 2011. Il resoconto dell’indagine mostra che il totale erogato a favore di enti a carattere religioso ammonta a 1.896.573,58 euro.

In prima posizione spiccano gli oltre 416.000 euro devoluti alla Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Assieme a quelle di Rimini, Cesena e Piacenza-Bobbio alle diocesi arrivano 639.772,54 euro di fondi regionali. Numerose anche le parrocchie e le confraternite che ricevono erogazioni a svatiato titolo, spesso per attività di oratorio.

Immancabile il contributo che la nostra regione devolve alla kermesse ciellina: nel 2011 sono stati 30.000 gli euro devoluti al “Meeting” di Comunione e Liberazione.

Alcuni contributi sembrano più meritevoli, come quelli a favore di enti assistenziali. Vi sono ad esempio 231.000 euro devoluti al Charitas APS di Modena, che si sostiene con rette pagate da ASL e Comuni. È il sistema sussidiaristico, dove i soldi sono pubblici, ma i membri del CdA sono storicamente nominati “su proposta Arcivescovile“.

Resta inteso che i contributi regionali agli enti a carattere religioso non si fermano certo qui. Oltre al finanziamento alle scuole private paritarie cattolicamente orientate, ricordiamo che la regione Emilia Romagna paga, con oltre due milioni di euro l’anno, l’assistenza religiosa cattolica negli ospedali, che molti cittadini pensano ingenuamente sia svolta a titolo di volontariato da preti e frati che transitano tra le corsie.

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Contributi regionali 2010 agli enti religiosi

2 Settembre 2012
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Oltre ai costi pubblici per l’assistenza religiosa negli ospedali e per le scuole private paritarie cattolicamente orientate, la regione Emilia Romagna usa i fondi di tutti per finanziare direttamente enti religiosi.

Nei mesi scorsi il circolo Uaar di Bologna ha esaminato l’Albo dei beneficiari regionale relativo all’anno 2010.
Pubblichiamo ora il resoconto dell’indagine, da cui emerge che il totale erogato a favore di enti a carattere religioso ammonta a 2.333.340,17 euro. Non è escluso che la somma possa essere superiore: erogazioni a beneficiari con scopi confessionali non evidenti potrebbero essere sfuggite.

Oltre ai prevedibili sussidi alle parrocchie per campi estivi e oratori (“attività educative e di aggregazione a favore di adolescenti e giovani”), spicca il finanziamento di oltre 486.000 euro alla Provincia di Cristo Re e dei Frati Minori per la “realizzazione di interventi di edilizia sovvenzionata” e per “organizzazione di convegni”. Si succedono poi finanziamenti a fondazioni, enti ecclesiastici, case di riposo e associazioni tutte caratterizzate dalla connotazione religiosa delle loro attività: tra questi citiamo i 50.000 euro di sussidio pubblico per il Meeting di CL.

Particolarmente scandaloso il fatto che, con la crisi all’orizzonte, la Regione Emilia Romagna si sia preoccupata di finanziare enti miliardari e già ampiamente sussidiati dallo Stato: come se ne avessero bisogno, la Conferenza Episcopale Italiana (che ha sede a Roma) ha ricevuto 1.500 euro e le sole arcidiocesi di Bologna e Modena 74.884,05 euro.

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Otto per mille statale per il terremoto

23 Maggio 2012
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Al Governo, alla Giunta regionale dell’Emilia Romagna, ai sindaci dei comuni emiliani colpiti dal terremoto, chiediamo di impiegare l’intero gettito dell’Otto per mille di competenza statale per l’emergenza e la ricostruzione e di promuovere tale iniziativa solidale tra i contribuenti, che proprio in questo periodo sono alle prese con la dichiarazione dei redditi.

L’Otto per mille a gestione statale prevede già di essere speso per interventi straordinari per calamità naturali: utilizzare questi fondi, stimabili in 200 milioni di euro, è quindi un vostro dovere, che vi chiediamo di svolgere avviando anche una campagna di sensibilizzazione che permetta ai cittadini di dare un aiuto concreto a chi è in difficoltà e alle istituzioni di trovare fondi preziosi in un momento di crisi. Il tutto semplicemente scegliendo “Stato” sul modulo dell’Otto per mille.

Vi chiediamo infine di coinvolgere la Chiesa: siamo certi che non esiterebbe qualora le venisse richiesto di provvedere con le proprie ingenti risorse alla ricostruzione degli edifici religiosi danneggiati.

Circolo UAAR di Bologna
Circolo UAAR di Modena
Referente UAAR di Ferrara

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Ferrara: il Comune vuol fa passare i sussidi all’edilizia di culto come “obbligatori per legge”

20 Aprile 2012
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[Pubblichiamo il seguente comunicato Uaar nazionale, che vede il Circolo UAAR di Bologna impegnato domani a Ferrara a dar man forte ai soci della provincia vicina]

La notizia che anche quest’anno il Comune di Ferrara ha “sussidiato” con oltre 100.000 euro il patrimonio edilizio delle chiese ha scatenato proteste da parte dei lettori di estense.com. Al punto che il Comune, tramite la portavoce del sindaco Anna Rosa Fava, è dovuto intervenire con una lettera al direttore della redazione giustificando l’elargizione alla Chiesa in quanto il «provvedimento non è discrezionale ma obbligatorio, pertanto l’amministrazione non può sottrarsi».

Stupisce la disinformazione operata da parte della portavoce del sindaco. Le cose stanno infatti diversamente: il Consiglio comunale è legittimato a variare in qualsiasi momento la percentuale di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto, e può quindi azzerarla con semplice deliberazione del Consiglio. La delibera 849/1998 del Consiglio Regionale Emilia Romagna, a cui fa riferimento la portavoce del sindaco, non impone obbligatoriamente che il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria siano destinati alle chiese. Il circolo UAAR di Bologna già nel 2005 acquisì in merito il parere del Servizio Valutazione Compatibilità Urbanistica e Normativa Edilizia della Regione Emilia-Romagna, che confermò che «è facoltà dei Comuni, come indicato al punto 1.4 della citata delibera regionale, modificare le percentuali dalla medesima delibera stabilite, con apposito atto di Consiglio».

È quindi sufficiente una semplice delibera per portare a zero questi sussidi pubblici ad una Chiesa Cattolica super-miliardaria, impiegando tali risorse per le altre destinazioni previste dalla legge, tra cui gli asili nido e l’edilizia scolastica comunali o statali. Per l’amministrazione comunale di Ferrara potrebbe essere illuminante leggere la sentenza del TAR Toscana n° 4082 del 4/10/2004, disponibile alla pagina della campagna Oneri. Il Comune di Civitavella Val di Chiana (AR) decise di azzerare gli oneri per l’edilizia di culto e vinse il ricorso presentato dalla Diocesi. E la legislazione regionale toscana è analoga a quella dell’Emilia Romagna.

Rispetto all’ineluttabile “obbligatorietà per legge” prospettata dal Comune di Ferrara i fatti sono altri: chi governa Ferrara fa la precisa scelta politica di “sussidiare” la Chiesa Cattolica, il più grande immobiliarista del mercato, togliendo risorse all’edilizia scolastica e ai nidi, e per far fronte alle proteste dei cittadini tenta di far ricadere la colpa su altri.

Per per sensibilizzare cittadini ed elettori, per portare l’amministrazione comunale a operare scelte laiche e civili, l’UAAR organizza domani, sabato 21 aprile, dalle 10:30 alle 18, un tavolo informativo in piazza Trento e Trieste, a Ferrara. I soci ferraresi, in collaborazione con il circolo UAAR di Bologna, metteranno a disposizione la documentazione sugli oneri di urbanizzazione secondaria per l’edilizia di culto, oltre a volantini e altro materiale informativo della campagna OcchioPerMille.

Roberto Grendene, responsabile campagne Uaar

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Stop sussidi pubblici a Curia super-miliardaria

1 Aprile 2012
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È notizia di oggi che la Curia di Bologna ha ereditato 1,7 miliardi di euro oltre alla FAAC, azienda che fattura 200 milioni di euro l’anno.

Miliardi che piovono su una organizzazione già ricchissima (si veda l’inchiesta di Repubblica del 2010) che può però permettersi da un lato di non pubblicare bilanci e rendiconti verificabili e dall’altro di batter cassa e ottenere sussidi pubblici dalle istituzioni della Repubblica.

Il circolo UAAR di Bologna si rivolge ai quartieri, al Comune, alla Provincia di Bologna affinché interrompano immediatamente qualsiasi finanziamento pubblico alla Curia e agli enti ad essa collegati. È inaccettabile versare i soldi delle tasse dei cittadini ad una organizzazione già ricchissima e che ora diventa super-miliardaria, e farlo in nome del principio equivoco della sussidiarietà si dimostra sempre più una beffa.

In particolare chiediamo che il Comune di Bologna azzeri da subito i finanziamenti all’edilizia di culto e alle scuole private cattolicamente orientate, destinando tali fondi ai nidi, all’edilizia scolastica e alle scuole paritarie comunali. La Curia di Bologna ha incredibili risorse economiche per sostenere i suoi progetti e tutelare il suo sterminato patrimonio immobiliare: non è davvero più il caso di “sussidiarla”.

Denunciamo anche lo sperpero di denaro pubblico operato dalla Regione Emilia Romagna, che spende oltre 2 milioni di euro l’anno per retribuire “assistenti religiosi” che, nominati dai vescovi, circolano tra le corsie ospedaliere sembrando volontari. Chiediamo che la Regione assuma infermieri e medici al posto di preti, suore o assistenti religiosi cattolici, i quali debbono e palesemente possono essere sostenuti solo dalle offerte dei fedeli e dalle casse della Curia.

Il circolo UAAR di Bologna

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Nostalgia dell’Inquisizione nella giornata di Giordano Bruno

17 Febbraio 2012
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Comunicato stampa del circolo UAAR di Bologna

Nostalgia dell’Inquisizione nella giornata di Giordano Bruno
Il Circolo UAAR di Bologna si schiera dalla parte della libertà di espressione e commenta le parole del card. Caffarra contro spettacoli teatrali privi del benestare della CEI

Al teatro Testoni di Casalecchio di Reno è in scena questo fine settimana lo spettacolo Sul  concetto di volto nel figlio di Dio, di Romeo Castellucci e della Compagnia Societas Raffaello Sanzio. Il card. Caffarra ha lanciato una ‘scomunica’ contro quella che definisce una «rappresentazione teatrale obiettivamente blasfema nei confronti di Gesù e del suo Volto Santo».

Per una macabra coincidenza, la nostalgia dell’Inquisizione che traspare dalle parole del cardinale trova spazio nella giornata di oggi, 17 febbraio, quando 412 anni fa i suoi predecessori misero al rogo Giordano Bruno, la cui sola colpa era di non pensarla come le gerarchie ecclesiastiche.

Se da un lato la Curia ha perso una occasione per tacere, dall’altro c’è da chiedersi se sappia di cosa parli: alcuni nostri soci hanno già visto lo spettacolo di Castellucci trovandolo obiettivamente intriso di troppa religiosità, ma nessuno di essi si è sognato di censurarlo.

Il circolo di Bologna si schiera dalla parte della libertà di espressione, invitando chi pensa di non gradire un determinato spettacolo a non comprare semplicemente il biglietto.

D’altra parte vogliamo esprimere la nostra solidarietà al regista Romeo Castellucci, alla compagnia Societas Raffaello Sanzio e alla direzione del teatro per i violenti attacchi integralisti subiti.

Solo un mese fa il Comune di Casalecchio di Reno ha patrocinato l’ennesima conferenza sui discorsi del papa organizzata da parrocchie e circoli cattolici, che pur avendo edifici di proprietà pagati con soldi pubblici chiedono ospitalità alla Casa della Conoscenza.

Il circolo UAAR di Bologna, ringraziando il Comune di Casalecchio di Reno, invita tutti giovedì 23 febbraio, ore 18:30, alla Casa della Conoscenza per il Darwin Day, una giornata per la scienza.

Roberto Grendene – Portavoce del Circolo UAAR di Bologna

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“C’e’ chi dice no” il 16 febbraio da Feltrinelli

13 Febbraio 2012
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att00004Nell’ambito dei Darwin Day 2012, il Circolo UAAR di Bologna invita alla presentazione del libro:

C’è chi dice no.
Dalla leva all’aborto. Come cambia l’obiezione di coscienza.
di Chiara Lalli

Discuteranno con l’autrice Chiara Lalli il consigliere comunale e medico Corrado Melega, e l’on. Katia Zanotti (Rete Laica Bologna).

Giovedì 16 febbraio, ore 18
La Feltrinelli, piazza Ravegnana 1

Ingresso libero

Recensione del libro: http://www.uaar.it/ateismo/opere/chiara-lalli-ce-chi-dice-no-leva-aborto-cambia-obiezione-di-coscienza

Informazione sul libro

Evento su Facebook: http://www.facebook.com/events/295191460540645/

<< Il profilo dell’obiettore ha subìto negli ultimi anni un vero e proprio stravolgimento e oggi l’obiezione di coscienza è spesso usata, senza troppi complimenti, come un ariete per contrapporsi a diritti individuali sanciti dalla legge. È frequente che lo scontro sia tra un singolo e l’altro: “i medici che non vogliono fare aborti per ragioni di coscienza” entrano direttamente e personalmente in conflitto con le donne che richiedono quel servizio previsto dalla legge 194.
La manipolazione del suo significato è compiuta: l’obiezione di coscienza è spesso brandita come arma contro l’esercizio delle singole volontà. È un destino buffo per uno strumento dal sapore liberale e libertario, più affine all’individualismo e alla disobbedienza civile che all’autoritarismo e al moralismo legale.>>

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Rinnovo della convenzione comunale con il Cassero

11 Febbraio 2012
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Giovedì 9 febbraio si è svolta un’audizione della Commissione Cultura con l’Arcigay e le altre Associazioni ospitate nell’edificio storico “La Salara”, tra le quali anche il Circolo UAAR di Bologna rappresentato dal coordinatore Paolo Marani.

La convenzione, che assegna l’uso dei locali senza chiedere l’affitto, era stata messa in discussione dal Pdl, all’opposizione a Bologna. La motivazione ufficiale stava nella constatazione di un utile nell’ultimo bilancio dell’ Arcigay “Cassero” che gli permetterebbe di pagare l’affitto, ma durante il dibattito si è palesata la reale motivazione basata su di una ideologia omofoba, espressa mediante un ridanciano moralismo col paraocchi.

Legare la diretta o indiretta concessione di denaro pubblico alla moralità dell’utilizzatore è faccenda da teocrazia, da tribunale del popolo. Comporta un giudizio personale che, ad esempio da parte nostra, inviterebbe a controllare come si comportano i maggiori beneficiari del sostegno pubblico comunale, ovvero le varie realtà cattoliche. Nonchè, tornando ai soldi, a capire perchè annualmente il Comune devolva centinaia di migliaia di euro al maggior immobiliarista italiano tramite gli Oneri di Urbanizzazione secondaria, pur non essendovi obbligato.
Non solo, il Comune prima di elargire soldi pubblici alla Curia non le chiede nemmeno il bilancio e lo stato patrimoniale.

Il Cassero ha evidenziato il valore sociale della sua realtà che nel quotidiano è un punto di riferimento per l’affermazione identitaria di tante persone, spesso anche con vite difficili, cacciate di casa o con alle spalle umiliazioni e maltrattamenti. Realtà che inoltre si concretizza nella continua opera gratuita di prevenzione contro l’ AIDS, che altrimenti graverebbe sulle casse comunali ben più dell’affitto non percepito.

Il nostro Circolo testimonia che non ha mai pagato un centesimo per l’ospitalità ricevuta dall’Arcigay.

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Sabato 11 sede chiusa

10 Febbraio 2012
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Sempre per il maltempo, domani sabato 11 febbraio la sede al Cassero resterà chiusa.

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