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Monsignor Nuvoli risponde al Circolo UAAR di Bologna denigrando atei e agnostici

16 Dicembre 2011

16/12/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Monsignor Nuvoli risponde al Circolo UAAR di Bologna denigrando atei e agnostici

Il circolo UAAR di Bologna ha ricevuto ieri la seguente lettera da monsignor Gian Luigi Nuvoli, economo dell’Arcidiocesi di Bologna.

La sbalorditiva rivendicazione della supremazia della Chiesa, commentata nel nostro comunicato stampa di lunedì scorso, lascia ora il posto a denigrazioni gratuite dei cittadini atei e agnostici, con particolare riferimento a socie e soci UAAR.

Chiediamo in merito una presa di posizione pubblica del Comune e della politica.

Il circolo UAAR di Bologna

Segue il testo ricevuto da <gianluigi.nuvoli@bologna.chiesacattolica.it>.
Le evidenziazioni in neretto sono a nostra cura.

——– Messaggio originale ——–
Oggetto:     risposta a comunicato stampa
Data:     Thu, 15 Dec 2011 15:19:45 +0100
Mittente:     Economo Arcidiocesi <gianluigi.nuvoli@bologna.chiesacattolica.it>
A:     <bologna@uaar.it>

Comunicato Stampa

GianLuigi Nuvoli, italiano qualunque, ma geloso della sua libertà di pensiero, di parole e di scelta, parla per sé e non per altro organismo o ente.

Avevo sentito questa sigla UAAR altre volte, ma ora, poiché questo gruppo si è interessato di me con un comunicato stampa dell’11-12-2011, tutto sommato divertente, mi sono chiesto: ma cosa è questo circolo UAAR?

UAAR, mi sembra di aver capito, chiedo scusa se sbaglio, che significhi:

U – NIONE
Il nuovo Zingarelli a pag. 2086 dà varie interpretazioni della parola. In sostanza però significa “mettersi insieme” per uno scopo, una finalità.
Bene. Resta però il problema dei soci, chi sono, cosa fanno, quanto valgono, ecc. Una certa risposta viene indicata dalle lettere che seguono.

A- TEI
Rocci alla mano, (ed. 1956) a pag. 31 leggo che ateo viene dal greco ά-θέος: letteralmente significa “non–Dio” oppure “senza Dio”, “ateo dimentico di Dio”, “scellerato”. Che roba! Quel che Rocci non dice è che la parola a-teo esprime la certezza, purtroppo priva di amore, dell’esistenza di Dio. Il ragionamento è semplice. Io posso dire che sono a- Grendere, cioè non credo in Roberto Grendere, ma dico questo perché so con sicurezza che esiste e so quel che dice. Lo potrei anche incontrare volutamente o involontariamente. Se si applica questo esempio alla parola ateo si avrà lo stesso risultato. So che Dio esiste, so quel che dice, lo incontrerò volontariamente o mal volentieri, sia che lo ami, sia che gli serbi odio e rancore. Dice Giacomo (Giac. 2,19) “Anche i demoni credono ma tremano!” leggendo il significato delle parole mi viene da dire: “che fatta gente questi atei! Non sanno neanche che credono in Dio!”, come i demoni, purtroppo.

A – GNOSTICI
γνοσις, viene dal verbo greco γιγνοσκω e significa “cognizione, conoscenza, scienza, saggezza” ed altro (Rocci pag. 396) l’ α (alfa) ha significato di “senza”, di “non” ecc. (Rocci pag.1). Dunque l’a-gnostico è uno, secondo il Rocci, senza cognizione, senza conoscenza, senza scienza, senza saggezza. Mi piacerebbe sapere come si sente uno che si autodefinisce in definitiva “senza cervello”. Mi sembra che qui andiamo decisamente male.

R – AZIONALISTI
Lascio il Rocci e cerco nel nuovo Zingarelli (ed. 1986) e a pag. 1553 trovo quel che cerco. Qui, a prima vista, sembra che andiamo un poco meglio perché il razionalista in definitiva afferma di credere nella ragione e nella razionalità. Ma fra le altre c’è una definizione di razionale che ho la sensanzione sia quella più sposata, rispetto aalle consorelle. E’ razionale, dice lo Zingarelli, “chi fondail suo pensiero sulla scienza  o su un procedimento scientifico”. E’ vero che esiste l’aritmetica, la geometria e la trigonometria, ma non dimentichiamo che, ancor prima di Cristo, esisteva lo studio della logica, critica e metafisica, che pur essendo sostanziali per il pensiero umano non sono basate sul procedimento o esperimento scientifico. Conclusione se un razionale non si apre a tutto lo scibile umano è uno che, per forza e purtroppo, fa funzionare il suo cervello a scartamento ridotto.

Applicando rigorosamente il metodo della ricerca etimologica su vocabolari, che tutti conoscono, ne consegue che chi si dice ateo, suo malgrado si dà la zappa sui piedi, perché mentre dice che Dio non c’è ne afferma categoricamente l’esistenza. Chi si dice agnostico afferma di essere “senza cervello”, chi dice di essere razionalista ammette di utilizzare il cervello a scartamento ridotto.
Se le cose stanno così non vale la pena rispondere, sarebbe come voler raddrizzare le zampe ai cani, dicevano un tempo.
Meglio sorridere divertiti e ascoltare il consiglio di Dante Alighieri “non ti curar di lor, ma guarda e passa.”

Bologna 15 dicembre 2011

Mons. Gianluigi Nuvoli

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L’assessore alla casa non implori la Curia: tagli subito i finanziamenti comunali all’edilizia di culto

12 Dicembre 2011
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12/12/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

L’assessore alla casa non implori la Curia: tagli subito i finanziamenti comunali all’edilizia di culto

Il Circolo UAAR di Bologna commenta le dichiarazioni dell’assessore Malagoli e dell’economo dell’Arcidiocesi monsignor Gian Luigi Nuvoli in merito ai fondi pubblici e alle esenzioni di cui gode la Chiesa

L’assessore Malagoli ha rivolto un appello quasi supplichevole all’Arcidiocesi affinché faccia la sua parte per fronteggiare la crisi.
La risposta di monsignor Nuvoli, economo della Curia, è stato uno stizzito rifiuto, sostenendo che vincono sempre loro perché sono dalla parte di Dio.

«Il Comune di Bologna chiede la carità al più grande immobiliarista sul mercato, ma finanzia spontaneamente il patrimonio dell’Arcidiocesi con circa mezzo milione di euro l’anno» afferma Roberto Grendene, portavoce del Circolo UAAR di Bologna. «Come ha fatto mons. Nuvoli, anche noi invitiamo l’assessore Malagoli a lavorare invece di implorare: cominci con l’azzerare la quota di oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto». Per farlo, basta una delibera, come specificato nella petizione che l’UAAR ha depositato da tempo all’ufficio protocollo del Comune e che forse l’assessore Malagoli non ha ancora visionato. Il Circolo UAAR di Bologna è disponibile ad incontrare l’assessore per illustrargliela.

Lascia esterrefatti l’affermazione di monsignor Nuvoli riguardo ai duemila anni di storia durante i quali il Signore avrebbe dato sempre ragione alla Chiesa e torto a chi la pensa diversamente.
«La rievocazione dei duemila anni di  ‘ragione’ imposta con la violenza e giustificata dall’essere dalla parte di Dio dovrebbe far riflettere la nostra Giunta sulla strategia della malsana sussidiarietà che ha intrapreso: quali messaggi diseducativi vengono trasmessi nelle scuole private controllate dalla Curia e ‘sussidiate’ da Comune, Regione, Stato?».

«Nessuno ha mai proposto di tassare le mense dei poveri: è di dubbio gusto farsi scudo della carità fatta con i soldi pubblici per avere un lasciapassare su mille altre attività».
I costi pubblici della Chiesa non si limitano all’ICI non pagata sugli edifici adibiti anche se non interamente ad attività commerciali o sulle abitazioni dei sacerdoti (considerate pertinenze degli edifici di culto pur essendo abitazioni a tutti gli effetti).
L’UAAR ha lanciato da pochi giorni la prima inchiesta online sull’impatto che i contributi erogati e i privilegi di cui dispone la Chiesa cattolica hanno sulle casse pubbliche: in via prudenziale è di 6.086.565.703 euro l’anno.
Tutti i dettagli nel sito icostidellachiesa.it

Il Circolo UAAR di Bologna

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La “campagna oneri” è una indagine nazionale UAAR sugli oneri di urbanizzazione secondaria che i comuni italiani utilizzano per l’edilizia di culto. Dettagli e banca dati reperibili su:
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/
Per Bologna essa mostra come la Curia e in misura marginale altre confessioni religiose abbiano ricevuto circa 6 milioni di euro di fondi pubblici comunali in dieci anni, dal 2000 al 2009.

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CRAL Regione Emilia Romagna: una messa per ricordare i dipendenti scomparsi

3 Novembre 2011
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Il CRAL (Circolo Dipendenti della Regione Emilia-Romagna) ha organizzato per oggi, giovedì 3 novembre, una Giornata del Ricordo in memoria dei dipendenti dell’amministrazione scomparsi. La commemorazione avverrà con una messa presso la Chiesa di San Vincenzo de Paoli. La notizia si ritrova anche nella prima pagina del periodico del CRAL (vedi pdf).

Cinzia Scarpellini, dipendente della Regione Emilia Romagna, ha scelto di scrivere al CRAL per esprimere il suo dissenso a essere ricordata, in caso di decesso, in un simile cerimoniale di una religione che non le appartiene. L’UAAR è stato incluso nello scambio di email che è seguito, e ve lo riassumiamo.

Il presidente del CRAL ha risposto a Cinzia rassicurandola sul fatto che non verrà inserita nella lista dei nominativi, ma ha anche aggiunto, caustico, la proposta di mettere nella sede dell’Associazione un cartello con l’indicazione “da non ricordare in caso di morte”, nel quale poter lasciare il proprio nominativo.

Cinzia ha osservato che il cartello sarebbe inopportuno in quanto pubblicizzerebbe informazioni relative alla sfera religiosa, alle quali la legge sulla privacy dedica una speciale tutela in quanto dati sensibili.

Il sindacato UIL, incluso anch’esso nello scambio di email, ha argomentato che l’inserimento in un’iniziativa di commemorazione dovrebbe essere subordinato a un precedente assenso, del deceduto o dei suoi cari, così che anche un non cattolico sia rispettato nella sua privacy, e i suoi familiari lo siano nel loro lutto.

Ma a parte questo, perché il CRAL non ha pensato a una commemorazione laica? Non voler essere ricordati in una cerimonia cattolica non equivale a non voler essere ricordati affatto, ha giustamente osservato Cinzia.

La risposta del presidente su questo punto è stata che la Regione, interpellata a proposito, si era mostrata disinteressata a un evento che commemorasse i dipendenti scomparsi, e a quel punto il CRAL aveva ritenuto che una messa in ricordo fosse la cosa “più giusta” da fare. Ha poi aggiunto che “noi Laici” dovremmo essere esempi di tolleranza.

Come Circolo di Bologna abbiamo risposto al presidente che, comunque la si giri, una messa non è laica.

Le opinioni di Cinzia Scarpellini sono da noi condivise: “noi laici” vogliamo dare e vogliamo ricevere rispetto, e proprio per questo chiediamo cerimonie civili. Cerimonie che, non prendendo parte alcuna, includano tutti. Una scelta doverosa per il Circolo Dipendenti della Regione Emilia Romagna, che da statuto dichiara di ispirarsi ai principi di democrazia e uguaglianza dei diritti.

Cinzia Scarpellini ha esposto la sua opinione sull’evento anche in un post su Cronache Laiche.

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Sussidiarietà di Merola-Caffarra? No, grazie

6 Ottobre 2011
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6/10/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Sussidiarietà di Merola-Caffarra? No, grazie.

Il circolo UAAR di Bologna sulla politica della sussidiarietà avanzata dal card. Caffarra e recepita dal sindaco Merola

Il sindaco Virginio Merola ascolta e elogia il progetto politico del card. Caffarra che, a dispetto di proclami di non ingerenza, arriva a dettare l’agenda di Palazzo D’Accursio durante una omelia.

«Il sindaco Merola dimentica che gli elettori bolognesi hanno escluso dal consiglio comunale i candidati più clericali della sua maggioranza» afferma Roberto Grendene, portavoce bolognese dell’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, «ed ora arriva a promuovere la sussidiarietà di marca ciellina».

Il Comune di Bologna lamenta la mancanza di risorse per l’edilizia scolastica e gli asili nido, ma non fa mancare “sussidi” di 500.000 euro l’anno all’enorme patrimonio immobiliare della Curia e rinnova convenzioni per le scuole materne cattoliche FISM per 1.055.000 euro l’anno.
Alle voglie di sussidiarietà della Curia obbedisce anche la Regione Emilia Romagna: nel 2010 sono stati spesi almeno 2.297.049,52 euro per “assistenti religiosi”, che con la paga di infermieri si aggirano per le corsie dei nostri ospedali al posto di infermieri veri, sembrando caritatevoli volontari.

Contro la sussidiarietà di Merola e Caffarra e per una amministrazione della città più laica e civile il circolo UAAR di Bologna aderisce e partecipa alla manifestazione indetta dall’Unione Sindacale di Base, in programma venerdì 7 ottobre, ore 19:30, in piazza Liber Paradisus.

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Il sindaco Merola non attenda manna laica dal Parlamento

26 Agosto 2011
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26/8/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Il sindaco Merola non attenda manna laica dal Parlamento
La Curia non aggiunga beffe al danno erariale

Il Circolo UAAR di Bologna risponde alle affermazioni del sindaco Merola e della Curia sulle esenzioni fiscali e i privilegi economici della Chiesa Cattolica


In risposta all’indagine dell’Ue sui privilegi fiscali della Chiesa cattolica in Italia, l’attuale Governo aveva previsto di eliminare dal 2014 parte delle esenzioni fiscali concesse.
«È curioso che la Curia neghi l’evidenza: per alberghi, cliniche, scuole, cinema, librerie la Chiesa Cattolica non versa l’ICI e non versa la metà dell’IRES, a danno delle finanze pubbliche e gli imprenditori privi di questi favoritismi».

Roberto Grendene, portavoce del Circolo bolognese dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), risponde così alle dichiarazioni di don Silvagni. «La Curia è veritiera quando dice di pagare le tasse previste: il problema è che per essa la politica clericale ha riservato, per legge, delle esenzioni. E giustificarsi dicendo che tali esenzioni valgono per tutti i soggetti senza scopo di lucro aggiunge beffe al danno erariale: quante associazioni possiedono reti di cliniche private, scuole, alberghi, cinema?».
La Provincia di Bologna elenca in una pagina apposita del suo sito le “case per ferie e ospitalità religiosa”.
«Ci chiediamo se le 24 strutture alberghiere bolognesi di proprietà di enti cattolici paghino l’ICI e l’IRES per intero».

Il circolo UAAR di Bologna risponde anche al sindaco Merola, che era stato bacchettato dalla Curia per aver osato parlare delle esenzioni concesse agli enti ecclesiastici per gli immobili non adibiti ad attività di culto.
«Apprezziamo le parole del sindaco Merola sulla revisione delle esenzioni per gli immobili non adibiti esclusivamente al culto.
Preferiremmo però che il sindaco agisse dove ha margini di manovra: attendiamo ancora la sua risposta alla petizione UAAR per azzerare gli oneri di urbanizzazione secondaria elargiti alla Curia.
Ricordiamo al sindaco che basterebbe un semplice voto in Consiglio comunale per interrompere l’esborso di circa mezzo milione di euro annui dalle casse comunali a favore dell’Arcidiocesi, il più grande immobiliarista sul mercato. In attesa di “manna laica” dal Parlamento, c’è bisogno che il sindaco si dia da fare concretamente per il nostro Comune».

Il Circolo UAAR di Bologna

Il circolo UAAR di Bologna è presente con uno stand alla Festa dell’Unità di Bologna, tutte le sere dal 25 agosto al 19 settembre, dalle ore 20.
Sul nostro blog disponibili i dettagli sulla petizione UAAR sull’azzeramento degli oneri di urbanizzazione secondaria destintati all’edilizia di culto

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Le scuole mancano perché il Comune ha preferito l’edilizia di culto

6 Luglio 2011

6/7/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Le scuole mancano perché il Comune ha preferito l’edilizia di culto

Marilena Pillati, assessore alla Scuola del Comune di Bologna, ha dichiarato nella conferenza stampa del 29 giugno che per rispondere alla domanda di scuola dell’infanzia comunale e statale “non c’è solo il tema delle risorse ma anche quello dei contenitori, un tema a cui non è possibile rispondere in tempi brevissimi”, e vista l’impossibilità di costruire nuove scuole e la difficoltà di trovare spazi negli edifici esistenti ha prospettato l’opportunità fornita dalle scuole private paritarie [Il Resto del Carlino, 29/6/2011].

Il Circolo UAAR di Bologna aveva da anni sottolineato questa carenza e denunciato pubblicamente la scelta politica di preferire il finanziamento dell’edilizia di culto rispetto alla costruzione e ammodernamento di scuole e asili nido.

“Siamo al ‘chiagni e fotti’: Palazzo d’Accursio si lamenta della mancanza di edifici scolastici quando i fondi pubblici disponibili li ha utilizzati per finanziare la Curia bolognese, il più grande immobiliarista sul mercato” dichiara Roberto Grendene, portavoce UAAR. “C’è stata una evidente scelta politica, perché con una semplice delibera il Consiglio Comunale avrebbe potuto adempiere al dovere di assicurare alle famiglie strutture scolastiche con sufficiente ricettività oltre che sicure e moderne”.

Il Circolo UAAR di Bologna depositerà in settimana la petizione sugli oneri di urbanizzazione secondaria con la quale oltre 1300 cittadini chiedono che il Consiglio Comunale deliberi la cessazione del finanziamento pubblico all’edilizia di culto per sostenere invece l’edilizia scolastica e gli asili nido.

Si ricorda che la vigente normativa prevede la possibilità, non l’obbligatorietà, di elargire alle chiese il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria incassati ogni anno dal comune: il testo coordinato inserito nella D.C.R. 849/1998, al punto 1.4, dà infatti indicazioni che valgono “salvo percentuali stabilite con deliberazione del Consiglio comunale”.

Risulta peraltro assurdo finanziare il patrimonio immobiliare di una Curia che possiede “oltre 1.200 tra case, negozi, uffici, box e garage, campi sportivi e teatri” [indagine di Repubblica Bologna, febbraio 2010] e che potrebbe quindi benissimo provvedere autonomamente alla manutenzione del patrimonio monumentale utilizzato comunque per le proprie attività di culto.

La “campagna oneri” è una indagine nazionale UAAR sugli oneri di urbanizzazione secondaria che i comuni italiani utilizzano per l’edilizia di culto. Dettagli e banca dati reperibili su:
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/
Per Bologna essa mostra come la Curia e in misura marginale altre confessioni religiose abbiano ricevuto circa 6 milioni di euro di fondi pubblici comunali in dieci anni, dal 2000 al 2009.

Si riportano di seguito il testo della petizione che sarà depositata in Comune completa dell’elenco dei firmatari e gli atti che mostrano il finanziamento di circa 6.000.000 di euro di fondi comunali alle chiese per edilizia di culto.

PETIZIONE AL COMUNE DI BOLOGNA
I comuni italiani possono per legge stornare una percentuale degli oneri di urbanizzazione secondaria incassati annualmente (percentuale che si aggira tra il 7% e il 9%) a vantaggio di chiese ed altri edifici a carattere religioso.
La cifra che il comune di Bologna destina ogni anno a tale finalità ha raggiunto i 798.970,00 euro nel 2004, di cui 679.124,50 versati alla Curia Arcivescovile e i rimanenti ad altre confessioni religiose (Testimoni di Geova, Comunità Ebraica, ecc.) Poichè la vigente normativa prevede la possibilità, non l’obbligatorietà di elargire tale introito alle chiese (il testo coordinato inserito nella D.C.R.849/1998, al punto 1.4, dà indicazioni che valgono “salvo percentuali stabilite con deliberazione del Consiglio comunale”; vedere inoltre sentenza TAR Toscana 4082 del 4/10/2004 ) e poiché un’imponente quantità di finanziamenti statali, regionali comunali e persino dei quartieri vengono convogliati ogni anno nelle casse delle chiese, cattolica in testa, un vero e proprio fiume di denaro,
i sottoscritti C H I E D O N O
che tale somma venga destinata alla costruzione e/o miglioramento di strutture al servizio di tutti i cittadini, come asili nido, scuole materne, impianti sportivi ecc.

– atti recuperati dal nostro circolo (anni dal 2000 al 2007)
Determinazione Dirigenziale per l’anno 2000
522.137,94 euro
Determinazione Dirigenziale per l’anno 2001
600.122,92 euro
Determinazione Dirigenziale per l’anno 2002
679.242,00 euro
Determinazione Dirigenziale per l’anno 2003
736.790,00 euro
Determinazione Dirigenziale per l’anno 2004
798.970,00 euro
Nota del Direttore Area Urbanistica, Ambiente e Mobilità per l’anno 2005
786.652,00 euro
Nota del Direttore Area Urbanistica, Ambiente e Mobilità per l’anno 2006
567.431,00 euro
Nota del Direttore Area Urbanistica, Ambiente e Mobilità per l’anno 2007
539.731,00 euro

– dati relativi al 2008 (366.000 euro) e 2009 (350.000 euro) citati da Repubblica

Totale finanziamento del Comune di Bologna alle chiese per edilizia di culto e solamente da oneri di urbanizzazione secondaria dal 2000 al 2009 = 5.947.076,86

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Inammissibile dare la parola ai cittadini sui finanziamenti pubblici alle scuole confessionali

30 Giugno 2011
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30/6/2011 COMUNICATO STAMPA del Circolo UAAR di Bologna

Inammissibile dare la parola ai cittadini sui finanziamenti pubblici alle scuole confessionali

Dopo l’inammissibile ritardo nella prima decisione presa dai Garanti il 16 aprile scorso, dopo quella inammissibile decisione di “improcedibilità” (come sentenziato dal Tribunale dopo il ricorso d’urgenza presentato dal Comitato Art.33), sono ora i Garanti a giudicare “inammissibile” che i cittadini prendano la parola sui finanziamenti pubblici che il proprio comune versa alle scuole private paritarie (tutte cattoliche).

“Siamo al trionfo della scuola confessionale”: il Circolo UAAR di Bologna fa proprie le parole di Piergiovanni Alleva, componente del Comitato dei Garanti che assieme alla prof.ssa Endrici si è opporto alla decisione di inammissibilità.

Il Comune di Bologna risponde alle famiglie che chiedono una scuola della Repubblica e dunque laica con finanziamenti a pioggia a scuole private cattolicamente orientate: è questo ad essere inammissibile” così Roberto Grendene, portavoce del Circolo UAAR di Bologna.

Il Circolo UAAR di Bologna, assieme agli altri promotori del Comitato Art. 33, continua a sostenere l’obiettivo di dare la parola ai cittadini, nonostante questa ennesima battuta d’arresto voluta dalla politica.

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“Prima che sia troppo tardi” – spot uaar sul testamento biologico

29 Giugno 2011
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È stata rimandata ancora una volta la discussione parlamentare sul ddl Calabrò, il progetto che intende negare valore ai testamenti biologici e che è sostenuto dalla maggioranza e da parte dell’opposizione.
L’UAAR valuta positivamente la circostanza, ma continua a impegnarsi per sensibilizzare la popolazione sui rischi di una sua eventuale approvazione. E per questo motivo ha deciso di realizzare un video, della durata di poco più di un minuto, in cui spiega a cosa si potrebbe andare incontro se diventasse legge. “Prima che sia troppo tardi” si conclude con un invito a sensibilizzare i gruppi parlamentari a dire “no” alla legge Calabrò.
Per vedere il video:

http://vimeo.com/uaar/primachesiatroppotardi
http://youtu.be/hmpFjrFfsJQ

Per maggiori informazioni sulla campagna UAAR “Liberi di scegliere”:
http://www.uaar.it/liberi-di-scegliere

Comunicato stampa UAAR

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Elezioni comunali 2011: le risposte dei candidati sindaco

12 Maggio 2011
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Dopo aver letto le risposte dei candidati sindaco Stefano Aldrovandi, Massimo Bugani, Virginio Merola e Michele Terra alle tre domande formulate assieme alla Rete Laica, il Circolo UAAR di Bologna ha ritenuto opportuno aggiungerne due, inviate a tutti i candidati sindaco il 4 maggio scorso. Le riportiamo di seguito assieme alle risposte pervenute, che finora sono quelle di Angelo Maria Carcano (Lista Nettuno), Michele Terra (Partito comunista dei lavoratori) e Massimo Bugani (Movimento 5 stelle).

1) Finanziamenti all’edilizia di culto
Il Comune di Bologna finanzia l’edilizia di culto erogando alle Chiese il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, circa 6 milioni di euro negli ultimi 10 anni. Questo esborso non è obbligatorio per il Comune, che potrebbe destinare i fondi ad altri scopi.
Si impegna a devolvere questa somma per opere pubbliche quali asili, scuole, verde o manutenzione stradale?

2) Matrimoni civili
Da anni a Bologna i matrimoni civili sono circa il 66% dei matrimoni totali, più del doppio dei matrimoni religiosi. Ciononostante, solo la Sala Rossa di Palazzo d’Accursio è disponibile, costringendo gli sposi a lunghe attese.
Si impegna a mettere a disposizione altre Sale e ad ampliare gli orari di fruizione?
Si impegna a pubblicizzare maggiormente la possibilità di farsi sposare da una persona cara?


Risposte di CARCANO ANGELO MARIA – Lista nettuno

1. Finanziamenti all’edilizia di culto
Riteniamo che opere quali asili nido, scuole verde e manutenzione stradale siano un elemento basilare ed imprescindibile per la conduzione della casa comunale. Il nostro programma elettorale prevede un forte impegno in materia di recupero delle aree verdi con un profondo e sostanziale cambiamento del volto della nostra città. Abbiamo previsto una piantumazione massiccia, la creazione di aree verdi per le coltivazioni a sostegno di questo progetto, aggregando ed avvicinando le persone e le associazioni. In materia di scuole ed asili, è necessario un forte intervento di messa in sicurezza di tutte quelle strutture non a norma che sono numerose, ovviamente nel rispetto delle deleghe e competenze comunali. Ci faremo carico di attivarci con gli enti proposti (Provincia, Regione, ecc…) perché destinino somme verso tali progetti che sono fondamentali per garantire una qualità di vita migliore dei nostri concittadini. Non si tratterà, pertanto, di una singola operazione di taglio ma di una completa e complessa revisione dei capitoli di spesa, tagliando i costi di consulenze partitocratiche e della spesa corrente inutile, vero tallone d’Achille di tutte le amministrazioni.
Per quanto concerne l’edilizia di culto nella sua specificità, riteniamo che non sia corretto dedicare somme considerevoli in un’unica direzione e verso una sola professione religiosa ma, analogamente, non riteniamo opportuno azzerare le risorse in quanto si tratta di luoghi che, oltre ad essere di culto sono anche di aggregazione famigliare e giovanile con indubbi vantaggi sulla sicurezza e la qualità della vita stessa.

2. Matrimoni civili
Noi abbiamo ben presente che il matrimonio è il più importante atto pubblico del Comune e chi viene delegato ed incaricato a svolgere tale funzione esercita appunto un compito fondamentale che cementifica la nostra compagine sociale e costituisce le basi dello sviluppo famigliare in senso lato.
In concreto, ci impegneremo con piacere ed entusiasmo nel mettere a disposizione altre sale per la celebrazione dei matrimoni e se avremo la possibilità di amministrare il “bene Comune” sarà nostra cura promuovere ogni iniziativa legale e liberale in tal senso, nel pieno e totale ascolto di tutte le compagine civili interessate, senza pregiudizi di sorta e nel rispetto di una laicità sul cui sviluppo si vuole sviluppare la nostra comunità.


Risposte di
TERRA MICHELE – Partito comunista dei lavoratori

1. Finanziamenti all’edilizia di culto
I finanziamenti per i luoghi di culto vanno tolti e basta. Non mi sembra che la chiesa cattolica possa chiedere ulteriori soldi dopo tutto quello che già prende dallo Stato ed altre istituzioni. Ciò deve valere per tutte le religioni, ovvero se i musulmani vogliono una loro moschea a Bologna possono farla, non è Caffarra a decidere, ma se la devono pagare come devono fare anche tutti gli altri.

2. Matrimoni civili
Per i matrimoni la Sala Rossa è bella ma piccola, tra l’altro qualcuno potrebbe anche volersi sposare altrove, per esempio nel proprio quartiere o rione. Quindi sono assolutamente d’accordo con le proposte della Uaar.


Risposte di
BUGANI MASSIMO – Movimento 5 stelle

1. Finanziamenti all’edilizia di culto
Il nostro programma prevede la riduzione progressiva degli oneri di urbanizzazione secondaria destinati all’edilizia di culto e il progressivo aumento dei fondi destinati alla realizzazione di nuove scuole dell’infanzia comunali.
Noi pensiamo che gli edifici privati in generale, tra i quali rientrano la gran parte di quelli destinati al culto, non debbano essere realizzati con fondi pubblici, ma l’assoluta continuità con cui tutte le giunte passate hanno garantito questi fondi alle confessioni religiose non ci permette di introdurre un taglio netto ed immediato.
Il nostro obiettivo è di devolvere l’intero importo di questi fondi per altri scopi entro la conclusione del prossimo mandato comunale.

2. Matrimoni civili
Negli ultimi 15 anni si è verificato un forte aumento percentuale dei matrimoni civili celebrati a Bologna, passando dal 42,9% del 1995 al 68,3% del 2009, e tutto fa pensare che il trend di crescita proseguirà anche nei prossimi 5 anni. Per questo pensiamo sia necessario riservare altre sale comunali alle cerimonie di matrimonio civile oltre alla Sala Rossa e siamo favorevoli ad ampliarne gli orari di fruizione.
Infine siamo favorevoli a promuovere l’opportunità di scegliere l’officiante tra familiari o amici, come specificato nel nostro programma.

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Elezioni comunali 2011: 5 domande ai candidati consiglieri

6 Maggio 2011

In vista delle elezioni comunali 2011 chiediamo ai candidati al consiglio comunale di rispondere alle 5 domande di laicità concreta pubblicate qui sotto. E’ possibile rispondere inserendo un commento o scrivendo un email a bologna@uaar.it (aggiungeremo noi le risposte fra i commenti).
Le prime tre riprendono le domande che la Rete Laica Bologna ha già posto ai candidati sindaco.
Le risposte pervenute saranno diffuse a soci e simpatizzanti sui propri canali informativi.

NB: accettiamo volentieri risposte molto sintetiche, chiediamo a tutti di limitarsi a poche righe per risposta.

1. La scuola della Repubblica

Ogni anno il Comune finanzia con piu’ di un milione di euro scuole d’infanzia private paritarie, quasi tutte cattoliche.
Ogni anno circa 200 bambini restano esclusi dalle graduatorie comunali e sono costretti a subire scelte educative confessionali, in contrasto col significato attribuito dalla Costituzione alla scuola di tutti. Non ritiene più utile impiegare questi fondi (un milione e 55.000 euro nel 2010) per coprire i 200 posti mancanti nella scuola paritaria comunale e per migliorare la qualità della stessa?
E’ a conoscenza e sostiene l’iniziativa referendaria su questo argomento promossa dal Comitato Articolo 33?

2. Morire con dignità

Il 25 gennaio 2010 il Consiglio comunale ha approvato la delibera istitutiva il registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, altrimenti dette testamenti biologici. Per renderlo operativo manca solo il regolamento attuativo. Se eletto si impegnera’ per attivarlo? Sempre in tema di fine-vita, Le chiediamo: in città esiste una sola laica “sala del commiato”, presso il cimitero della Certosa; s’impegnera’ a dotare Bologna di più spazi per celebrare i funerali civili?

3. Procreazione e sessualità: libere e liberi di scegliere

Di frequente ricorre il tema dell’apertura dei consultori alle associazioni di volontariato, tra cui tante cattoliche programmaticamente contrarie all’aborto. Sarebbe questa, a nostro giudizio, una perdita di laicità delle Istituzioni. D’altra parte, le donne che desiderano portare avanti una gravidanza sono costrette a misurarsi con una carenza di servizi e di aiuti pubblici. Cosa pensa dell’apertura dei consultori alle associazioni di volontariato? Quali iniziative dovrebbe intraprendere il Comune per favorire un’autentica possibilità di scelta?
Sempre in tema di diritti: è favorevole a una campagna informativa contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia, come quella promossa dal sindaco di Berlino, Klaus Wowereit?

4. Finanziamenti all’edilizia di culto

Il Comune di Bologna finanzia l’edilizia di culto erogando alle Chiese il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, circa 6 milioni di euro negli ultimi 10 nni. Questo esborso non è obbligatorio per il Comune, che potrebbe destinare i fondi ad altri scopi.
Non sarebbe preferibile devolvere questa somma per opere pubbliche quali asili, scuole, verde o manutenzione stradale?

5. Matrimoni civili

Da anni a Bologna i matrimoni civili sono circa il 66% dei matrimoni totali, più del doppio dei matrimoni religiosi. Ciononostante, solo la Sala Rossa di Palazzo d’Accursio è disponibile, costringendo gli sposi a lunghe attese.
Il Comune non dovrebbe mettere a disposizione altre Sale e ampliare gli orari di fruizione?
Si impegna a pubblicizzare maggiormente la possibilità di farsi sposare da una persona cara?

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