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Imola: vietato banchetto Uaar, ma spunta quello dei Testimoni di Geova

2 Giugno 2013

Un’ordinaria storia di discriminazione su base religiosa è avvenuta nei giorni scorsi a Imola ai danni della nostra associazione. Nonostante tutte le autorizzazioni amministrative già ottenute, un banchetto Uaar è stato spostato dal centro in posizione periferica e un altro è stato addirittura vietato. E al suo posto ne è spuntato uno dei Testimoni di Geova.

La locale delegazione Uaar, rappresentanta da Roberto Vuilleumier, aveva ottenuto dall’Urp del Comune l’autorizzazione scritta per tre banchetti informativi nelle date del 18 maggio, 25 maggio e 1 giugno. Il tema principale era la campagna Occhiopermille, che da anni la nostra associazione promuove in primavera, durante il periodo delle dichiarazione dei redditi, supplendo alla mancanza quasi totale di informazione istituzionale sul meccanismo dell’Otto per Mille. Una telefonata da parte di una dirigente del Comune ha però avvisato che il banchetto del 18 maggio doveva essere spostato in posizione più periferica, previo ottenimento di un nulla osta per attività politica, mentre quello del 25 maggio era soppresso per via del silenzio elettorale. Per il Comune di Imola, abbiamo appreso, l’Uaar è assimilabile a un partito politico e la sua attività deve essere soggetta alle stesse restrizioni dei partiti, in particolare durante i periodi preelettorali (a Imola il 26 e 27 maggio si svolgevano le elezioni amministrative).

fonte: Corriere di Romagna

fonte: Corriere di Romagna

A nulla sono valse le nostre spiegazioni formali e sostanziali, peraltro di semplice comprensione: l’Uaar è per statuto apartitica, non appoggia né ha mai appoggiato forze politiche, non dà indicazioni di voto (anche perché ritiene i proprio soci e simpatizzanti in grado di ragionare e autodeterminarsi). In particolare è una associazione di promozione sociale iscritta nel registro nazionale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. È una associazione filosofica non confessionale: significa che, pur non essendo ovviamente una religione, sul piano giuridico è omologa ad esse.

Al danno alla propria attività associativa e filosofica derivante da limitazioni e da divieti ingiustificati, si è aggiunta una beffa. Sabato 25 maggio, infatti, nella postazione prenotata dall’Uaar, è comparso un banchetto dei Testimoni di Geova. La questione è tragicomica: l’Uaar si batte tra l’altro affinché siano azzerati i contributi comunali all’edilizia di culto e siano destinati solo alle strutture pubbliche. I Testimoni di Geova, perseguendo i propri scopi statutari (art.3 lettera m), grazie ai partiti di maggioranza attingono cospicui finanziamenti pubblici per il loro patrimonio immobiliare: quasi 100mila euro in dieci anni sono stati infatti prelevati dalle casse del Comune e riversati in quelle dei Testimoni di Geova di Imola. A ben vedere l’Uaar è ben più distante dai partiti di questi altri soggetti, ai quali però il Comune concede soldi pubblici. E ai quali concede diritto di parola nello spazio pubblico che nega invece all’Uaar.

Visto che non c’è stato il ballottaggio, nella giornata di ieri la delegazione Uaar di Imola è riuscita a tenere il primo e unico banchetto informativo dei tre originariamente autorizzati. Della discriminazione subita ha dato notizia il Corriere di Romagna ed è stata informata la prefettura tramite il seguente esposto.

22 maggio 2013, Imola

Gentil.mo Signor Prefetto,

l’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, è un’ associazione di promozione sociale, iscritta al nr. 141 al registro nazionale(legge 7 dicembre 2000 n.383) presso il ministero del Lavoro e delle Politiche socialim al pari di associazioni come Aism (associazione sclerosi multipla), Associazione sclerosi tuberosa,Federazione Italiana superamento Handicap.

Chi Le scrive è il delegato, nominato dal coordinamento di Bologna, di Imola e Castel San Pietro.

All’art.1 comma 3 del nostro statuto è scritto:”L’UAAR è un’organizzazione filosofica non confessionale, democratica e apartitica.”

Quindi, oltre a non essere partiti nè equiparabili ai partiti siamo per statuto “apartitici”.

Siamo invece, e lo rivendichiamo, omologhi sul piano del diritto alle religioni “in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali” (come da art.3 comma 1b del nostro statuto).

I fatti:

-A fine aprile L’UAAR attraverso il sottoscritto, delegato dall’UAAR di Bologna, ha richiesto all’Urp del comune di Imola , compilando apposito modulo, disponibilità per poter allestire un banchetto il 18, 25 maggio ed il 1 giugno e scegliendo dopo averne verificato la disponibilità gli spazi antistanti il bar Bacchilega sotto al portico.

-Dopo qualche giorno anzichè essere contattati dall’Urp ci ha contattati diverso ufficio che “si occupa di assegnare appositi spazi durante il periodo della campagna elettorale”, tali spazi vengono assegnati normalmente ai partiti politici.
Ho fatto presente che l’UAAR non è un partito politico e mi sono opposto a questa “costrizione” peraltro telefonicamente motivata “da ragioni statutarie”.

All’art 3 dello Statuto UAAR mi è stato detto, essere evidente che l’associazione tratti temi “politici”.
Tale interpretazione sarebbe stata data anche dalla “Prefettura di Bologna” che sarebbe stata interrogata a riguardo.

-Mi è stato offerto per il 18 maggio uno dei posti assegnabili ai partiti che l’UAAR è stato costretto ad accettare pena l’impossibilità di esporre il banchetto, poi è stato negato in assoluto il banchetto per il 25 maggio in quanto “giornata di silenzio elettorale”e per motivi simili non è a noi ancora assegnabile il posto richiesto per il 1 giugno in quanto è incerto se ci sarà o meno il “ballottaggio”

-Sabato 11 maggio, ne siamo stati da poco informati, è stata consegnata direttamente dall’Urp “autorizzazione di occupazione di suolo pubblico” per gli spazi da essa gestiti, ad altre associazioni di promozione sociale a noi equiparate ed iscritte come l’UAAR nell’elenco delle associazioni di promozione sociale (per esempio l’Associazione Sclerosi Tuberosa).

– Sabato 18 maggio, al mattino, nella postazione immediatamente al fianco di quella che doveva essere data all’associazione UAAR secondo originaria richiesta, era presente un “banchetto” presieduto dai Testimoni di Geova.

Questi fatti, in particolare l’ultimo descritto, appaiono all’associazione alquanto discriminatori: a noi viene dato il nulla osta come ai partiti, ai Testimoni di Geova la semplice autorizzazione “urp”. A loro viene concesso il contatto diretto con il pubblico nella zona dei comizi, zona di maggior traffico pedonale, noi veniamo relegati ai confini sulla base di una diversa interpretazione dello statuto.

Per maggiore chiarezza è bene evidenziare quanto recita Art 3 dello statuto Uaar.

L’UAAR si propone i seguenti scopi generali:
Tutelare i diritti civili degli atei e degli agnostici, a livello nazionale e locale, opponendosi a ogni tipo di discriminazione, giuridica e di fatto, nei loro confronti, attraverso iniziative legali e campagne di sensibilizzazione.
Contribuire all’affermazione concreta del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, delle scuole pubbliche e delle istituzioni, e ottenere il riconoscimento della piena uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose. In particolare, pretendere l’abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi religione, in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali.
Promuovere la valorizzazione sociale e culturale delle concezioni del mondo razionali e non religiose, con particolare riguardo alle filosofie atee e agnostiche.

L’Uaar viene considerato dall’ufficio comunale di Imola diverso dalle altre associazioni di promozione sociale per” ragioni di statuto”, quando invece la legge 7 Dicembre 2000 n.383 proprio per lo statuto associativo la identifica ugualmente alle altre, e nuovamente esso ritiene diverso e politico lo statuto Uaar rispetto a quello dei Testimoni di Geova considerando quindi la “predicazione religiosa” e per esempio, la promozione dell’edilizia di culto, atto “non politico” (art 3 dello Statuto nazionale dei Testimoni di Geova alla lettera m).

Nello specifico l’Uaar nel rispetto dei dettami costituzionali chiede tra l’altro che non siano riconosciuti privilegi particolari da parte dello Stato e degli enti pubblici a favore di religioni ed ideologie.

Secondo il ragionamento imposto all’Uaar dal Comune di Imola, l’associazione che promuove tali privilegi non fa politica, esserne contrari invece, lo è l’UAAR, vuol dire “fare politica”.

Dato che tra le altre cose, ci sono stati chiesti addirittura “i temi che si trattano” nei nostri banchetti, chiarisco a Lei come ho fatto telefonicamente con la dirigente del comune, che i temi che si trattano nel nostro banchetto, peraltro esclusivamente informativo, riguardano: l’omofobia, l’ora alternativa a quella di religione, lo “sbattezzo”(come fare per sbattezzarsi), i costi dell’edilizia di culto per i cittadini, la campagna Occhio per Mille (spiega il meccanismo di funzionamento dell’otto per mille), oltre a ciò vi sarà la brochure dell’associazione e l’indicazione del codice per versare il 5 per mille a favore dell’associazione.

Alla luce di quanto su espresso, per conto dell’Uaar, ritenendo che la nostra associazione venga ancora ingiustamente “diversamente trattata” (solo verbalmente, perchè il comune non ha inviato alcuna comunicazione scritta a parte il nulla osta per il 18 Maggio),

ed Esposto quanto,

Le chiedo di intervenire, chiedendo al Comune di Imola di garantire all’Uaar quella libertà di partecipazione con equivalente diritto e dignità, che viene invece riconosciuto alle altre associazioni e permettendo quindi all’Uaar di allestire regolarmente il nostro Banchetto il 25 Maggio ed il 1 Giugno dalle ore 8:30 e 12:30, nella postazione originariamente concordata con l’Urp.

Comunque rispettosi di ogni Sua decisione a riguardo

Cordiamente
Roberto Vuilleumier
Delegato UAAR Imola e Castel San Pietro Terme
Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

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Sbattezzo party

8 Maggio 2013

Cambiare religione, o non averne più una, è un diritto dell’uomo, riconosciuto da dichiarazioni e convenzioni internazionali: e lo sbattezzo altro non è che la traduzione giuridica, nel contesto italiano, di questo elementare diritto.
E visto che esercitare un diritto può essere anche motivo di festa, il Circolo Uaar di Bologna, presenta:

SBATTEZZO PARTY – Incontro per usciti e uscenti dal gregge.
Venerdì 17 maggio 2013, ore 21.00 – ℅ Spazio indue, Vicolo Broglio 1/F – Bologna [mappa]

Sbattezzo Party, 17 maggio 2013Non tolleri più l’ingerenza del Vaticano nella tua vita?
Stanco di essere giuridicamente “suddito del vescovo”?
Sei indignata per l’invasione dei ginecologi obiettori?
Ritieni che il pedobattesimo sia lesivo della libertà di scelta?
Sei contrario a regalare alla Chiesa 6 miliardi l’anno di SOLDI PUBBLICI?

Il tuo battesimo rappresenta la tua “iscrizione” ufficiale alla Chiesa cattolica, anche se non ti rappresenta, e ti vincola alla “sottomissione alle gerarchie ecclesiastiche”. Non continuare a sostenere la Chiesa, contribuisci a rendere il nostro paese più laico e più civile: esci dal gregge!

Se non credo nei dogmi della Chiesa cattolica, perché ci resto iscritt*?!?
Vieni al party a sbattezzarti!

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banchetti di primavera 2013

26 Aprile 2013
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Questo è il calendario dei prossimi banchetti del Circolo UAAR di Bologna. Destinati ad informare i cittadini sulle modalità dell’8 x 1.000, cioè OCCHIOPERMILLE.
——————————
sabato 27/4 orario 15-20 = Via Indipendenza 54
domenica 28/4 orario 15-20 = Via Indipendenza 54

martedì 7/5 orario 15-20 = Via Ugo Bassi 6/D
mercoledì 8/5 orario 15-20 = Via Ugo Bassi 10/C

martedì 14/5 orario 9,30-14 = Via Matteotti 16 davanti Teatro Testoni

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Castiglione: la Curia sfratta i bambini della scuola media

14 Aprile 2013
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A Lagaro, frazione di Castiglione dei Pepoli, la Curia affittava al Comune per 11mila euro l’anno un edificio adibito a scuola media per cinquanta bambini. Il proprietario, presunto ente benefico senza scopo di lucro, ha voluto però raddoppiare il lucro. Il comune si è rifiutato di pagare 22mila euro l’anno, iniziando a pagarne 13mila come da valutazione tecnica del prezzo di mercato. Ma puntualmente è arrivato lo sfratto, che sarà esecutivo dal 1° luglio 2013.

Ne ha dato notizia Repubblica, riportando la reazione infuriata dei genitori che arrivano contestare pubblicamente il card. Caffarra: “Non possono sbattere per strada così tanti bambini, soprattutto perché l’edificio è stato donato alla Chiesa proprio per costruirci una scuola”. Da parte sua, il sindaco di Castiglione, Daniela Aureli avrebbe dichiarato: “Ci devono dare più tempo, non hanno nessuna urgenza. Noi abbiamo anche detto che siamo disposti a comprare l’edificio, fare i lavori oppure a pagare 16mila euro di affitto rispetto ai 13mila attuali. Ma per ora niente”.

Non ci stupiscono le pretese di una Chiesa che cura i suoi interessi finanziari. A maggior ragione se si pensa che la Chiesa è il più grande proprietario immobiliare del nostro paese, e che controlla o possiede direttamente la maggioranza delle scuole private. Per quale ragione dovrebbe agevolare la scuola della Repubblica, quando vuole invece espandere le proprie scuole rivendicando per esse sempre maggiori sussidi pubblici?

Ci stupiscono semmai le reazioni meravigliate del sindaco o di tanti genitori, i quali per protesta non mandano più i bambini a catechismo a Lagaro ma li mandano a Castiglione (potrebbe essere più efficace una richiesta in massa dell’ora alternativa). La realtà è che dal 1° di luglio cinquanta bambini saranno senza scuola: la Curia potrà “generosamente” salvarli accettando un cospicuo aumento del canone, o potrà legittimamente lasciarli per strada realizzando nell’edificio una scuola privata, un albergo o anche tenendolo sfitto (le risorse finanziarie non le mancano).

C’è da chiedersi fino a che punto si è spinta l’ingenuità del sindaco. Con un affitto di almeno 13mila euro da pagare ogni anno alla Curia, e con il dovere di costruire una scuola di proprietà comunale per non sottostare ai ricatti del proprietario, avrà deciso di non erogare contributi all’edilizia di culto accantonandoli invece per l’edilizia scolastica?
Castiglione appartiene ai comuni meno trasparenti dell’indagine del nostro circolo sugli oneri di urbanizzazione secondaria (OnUS) per edilizia di culto: la nostra richiesta di accesso agli atti è stata inviata 16 dicembre scorso, ma il comune non ci ha mai risposto. Per questo ieri abbiamo inviato il seguente sollecito all’ufficio protocollo, mettendo per conoscenza il sindaco e gli uffici dei servizi scolastici e sociali.

13 aprile 2013

Al Comune di Castiglione dei Pepoli

OGGETTO:
Richiesta accesso atti: Oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto e Albo beneficiari

Il 16 dicembre scorso inviammo la seguente richiesta di accesso ad atti che peraltro dovrebbero essere pubblici.
Oltre la metà dei comuni contattati nella provincia di Bologna ci ha risposto (vedere inchiesta). Castiglione dei Pepoli risulta ad oggi nella lista dei comuni meno trasparenti.
Ipotizzando che la mail possa non esservi giunta per problemi telematici, con la presente rinnoviamo la richiesta.

In relazione alle notizie sullo sfratto della Curia ai danni dei ragazzi che frequentano la scuola media a Lagaro, le informazioni richieste risultano particolarmente importanti per la cittadinanza.
In base alla legge 383/2000, alla nostra associazione, in qualità di associazione di promozione sociale iscritta al registro nazionale presso in ministero della Solidarietà sociale, è riconosciuto il diritto di accesso ai documenti amministrativi in oggetto (art. 22 legge 7 agosto 1990, n. 241).

Certi di un rapido riscontro, porgiamo distinti saluti.

Circolo Uaar di Bologna

16 dicembre 2012

Al Comune di Castiglione dei Pepoli

OGGETTO: Richiesta di accesso agli atti relativi a Oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto e agli Albi dei beneficiari

Si richiede di avere su supporto digitale (in allegato via posta elettronica) copia di tutti gli atti relativi alle erogazioni di oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto a partire dall’anno 2005.

Nel caso tali erogazioni non fossero avvenute, come consentito dalla legge regionale e dall’autonomia finanziaria di entrata e di spesa (art. 119 Cost.), se ne chiede conferma e si chiede copia dell’eventuale delibera del Consiglio comunale che ne ha disposto l’azzeramento.

Se gli atti in questione fossero reperibili online, vi chiediamo cortesemente di fornirci i link o le istruzioni per accedervi.

Infine, dato che il DPR 7 aprile 2000, n. 118 prevede che i Comuni pubblichino un “Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica” e di esso assicurino “la massima facilita’ di accesso e pubblicità”, si chiede l’accesso a tali albi per tutti gli anni per i quali sono stati pubblicati, sempre tramite link in rete oppure tramite allegato via posta elettronica.

Si ricorda che l’UAAR è APS iscritta al nr,. 141 nel Registro Nazionale (DL Min. Solidarietà Sociale nr. 155/2007) e come tale legittimata alla richiesta in oggetto.

Cordiali saluti.
Circolo Uaar di Bologna

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Notiziario 137

14 Marzo 2013
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Notiziario del Circolo UAAR di Bologna
n.137, 14 marzo 2013

1) Sabato 16 marzo, al Baraccano: divertissement “Ma che diavolo è?”
2) 19 e 20 marzo, zona universitaria: la risposta laica all’Università cattolicista
3) Nuovo papa, nuova immagine: ma è tutto oro quello che luccica?
4) Radio Città Fujiko intervista il portavoce del Circolo Uaar di Bologna
5) 20 marzo, Provincia sotto benedizione: l’Uaar offre rifugio in Largo Respighi!

1) Sabato 16 marzo, al Baraccano: divertissement “Ma che diavolo è?”
Il Circolo Uaar di Bologna presenta:
MA CHE DIAVOLO E’? IL DIAVOLO FA LE PENTOLE.  AI COPERCHI CI PENSA PADRE AMORTH!
Divertissement di e con Stefano Marullo
A metà strada tra una lectio semiseria e una pièce teatrale
Sabato 16 marzo 2013, ore 18 – Sala Marco Biagi, Baraccano
Sede del Quartiere Santo Stefano, via Santo Stefano, 119 Bologna
Ingresso libero
Autobus 13, 90, 96, fermata Baraccano

2) 19 e 20 marzo, zona universitaria: la risposta laica all’Università cattolicista

A Ingegneria, al Dams, a Lettere, un po’ ovunque all’interno dell’Università di Bologna gruppi di evangelizzatori inviati dal cardinal Caffarra hanno bloccato gli studenti tentando di convincerli a parlare di religione e invitandoli a incontri spirituali e in chiesa. Il preside di Ingegneria Pier Paolo Diotallevi si è aggiudicato la clericalata della settimana per aver “concesso l’autorizzazione a diversi religiosi di svolgere attività di proselitismo, senza rendere conto o consultare qualche organo della facoltà”. Ci sono persino giunte segnalazioni di lezioni interrotte per dar spazio a prediche.
Per contrastare l’evidente proposito di trasformare l’Alma Mater in università cattolicista, scimmiottando le scuole coraniche, il Circolo UAAR di Bologna organizza in Zona Universitaria due tavoli informativi con distribuzione dei moduli per lo Sbattezzo:
Martedì 19 marzo, via Belle Arti angolo via Castagnoli, ore 9:30-14
Mercoledì 20 marzo, Largo Respighi, ore 9:30-14
Aspettiamo studentesse e studenti, docenti, cittadinanza.
Portare fotocopia del documento d’identità per l’immediato sbattezzo.

3) Nuovo papa, nuova immagine: ma è tutto oro quello che luccica?
[Comunicato stampa Uaar nazionale, 13 marzo 2013]
L’elezione a sorpresa del cardinale Bergoglio, e la scelta del nome di Francesco, hanno senz’altro suscitato sorpresa nel mondo. Due decisioni apparentemente dirompenti, l’espressione di una notevole volontà di rottura. Proprio per questo motivo, è la presa d’atto esplicita della gravità della crisi in cui versa la Chiesa. Saprà il nuovo pontefice invertire la direzione?

Bergoglio è noto per la sua frugalità, ma ciò non significa che sia particolarmente aperto al mondo del terzo millennio. Già l’abbondanza di preghiere che hanno avuto luogo nella sua prima uscita ne è una testimonianza. Forse è ciò che si aspettavano i cattolici più zelanti, o forse è la convinzione che solo l’intervento di Dio può far superare le grandi difficoltà in cui si dibatte la Santa Sede.

Ma il mondo è assai cambiato. E Bergoglio, che si è opposto con forza ai matrimoni omosessuali (definiti “progetto del demonio”), e che è intervenuto nelle competizioni elettorali argentine invitando a dire “no all’ateismo”, al di là della scelta ad effetto del nome non sembra avere le credenziali per comprenderlo meglio di Ratzinger. Senza dimenticare che sul neo-pontefice continuano a calare le ombre di un atteggiamento controverso mantenuto all’epoca della dittatura militare. Speriamo che tanto zelo e tanta devozione non celino un nuovo ma altrettanto intransigente Pio V (a cui lo accomunano anche le origini piemontesi).

L’Uaar ricorda che gli ultimi due pontefici si sono segnalati per una costante demonizzazione degli atei, considerati “privi di umanità”, “senza dignità”, “senza orientamento”. Difficilmente il nuovo papa agirà diversamente. Anche se farebbe piacere: un mondo cattolico più rispettoso del prossimo dovrebbe essere negli auspici di tutti.

Leggi anche l’articolo Uaar di oggi: “Il papa che viene dalla fine del mondo”

4) Radio Città Fujiko intervista il portavoce del Circolo Uaar di Bologna
Radio Città Fujiko ha intervistato oggi Roberto Grendene, portavoce del Circolo Uaar di Bologna, in merito all’elezione del nuovo papa Francesco I.

L’Unione Atei e Agnostici Razionalisti commenta l’elezione del cardinal Bergoglio a papa ponendo l’accento sulla sua posizione contro i matrimoni gay e guardando il passato conservatore, se non reazionario del nuovo pontefice. Attesa invece per il Parlamento che si insedierà domani, “il più laico degli ultimi tempi”.
Continua a leggere su Radio Città Fujiko

5) 20 marzo, Provincia sotto benedizione: l’Uaar offre rifugio in Largo Respighi!
Nel solco della continuità e del malcostume clericale, la presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, usa il suo ruolo istituzionale per condizionare in senso cattolicista l’Ente Locale che sarebbe tenuta a dirigere in modo laico.

Come gli anni scorsi, la fervente cattolica del PD ha infatti inviato a tutti i dipendenti della Provincia la “convocazione” per la benedizione, che si terrà in pieno orario di lavoro (dalle 9:30) nelle sedi di via Zamboni e via Benedetto XIV. Il parroco (Draghetti scrive “Parroco”, con una ossequiosa maiuscola) avrà a disposizione niente meno che la Sala del Consiglio. Ma se non bastasse, potrà fare irruzione in tutti gli uffici: basta che un dipendente invii una mail di richiesta alla segreteria della Provincia, per l’occasione facente funzioni di call center della parrocchia, ed ecco che tutto l’ufficio subirà preghiere e benedizioni. D’altra parte le due sedi della Provincia, questo scrive la presidente Draghetti, “sono nel territorio della parrocchia”.

Il Circolo Uaar di Bologna offre un rifugio laico a tutti i dipendenti della Provincia!
In contemporanea, nella stessa giornata di mercoledì 20 marzo, in Largo Respighi, a due passi dalle sedi sotto benedizione, sarà presente un tavolo informativo Uaar. Con le stesse modalità che l’ufficio personale avrà previsto per partecipare all’atto di culto (immaginiamo e auspichiamo che occorra almeno “stimbrare”), passate a trovarci! Saremo presenti dalle 9:30 alle 14.

Riceverete confortanti parole laiche e tanti volantini con le istruzioni per iniziare a trasformare l’Italia in un paese civile. E per chi desidera fare un atto di coerenza in materia religiosa, moduli e istruzioni per sbattezzarsi: con una semplice raccomandata si uscirà formalmente dalla Chiesa cattolica e si riceverà gratuitamente una scomunica latae sententiae.
La presidente Draghetti, ne siamo certi, garantirà stessi diritti che riserva ai dipendenti cattolicisti anche a quelli laici, che siano atei, agnostici o religiosi. Se garantisce ai primi di praticare atti di culto in orario di lavoro e sul luogo di lavoro, deve garantire a tutti gli altri di rivolgere il proprio pensiero a ideali laici e civili.

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Ospedale di Ferrara: firmata intesa per assistenza a non cattolici

8 Febbraio 2013
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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara ha firmato ieri, giovedì 7 febbraio, una intesa per “l’assistenza religiosa e morale a persone non cattoliche e non credenti”, da svolgersi all’interno della “Sala del silenzio e multiculto” approntata presso il nuovo polo ospedaliero di Ferrara (a Cona).

Conferenza stampa, nuovo Ospedale di Ferrara (fonte: estense.com)

Conferenza stampa 7-2-2013, nuovo Ospedale di Ferrara (fonte: estense.com)

La prima interessante novità è che il protocollo parte da constatazioni quali il “sensibile aumento delle persone non credenti e di confessioni religiose diverse dalla cattolica nella società italiana attuale e il riflettersi di questo fenomeno  nella tipologia dei pazienti ricoverati” e dalla “necessità di garantire indistintamente a tutti gli utenti la libertà di culto, di pensiero e di interfacciarsi con un rappresentante della propria fede o delle proprie convinzioni, soprattutto in momenti difficili quali il ricovero ospedaliero, la sofferenza ed il lutto”.

La seconda rilevante la novità è che, assieme a undici confessioni religiose di minoranza, anche l’Uaar risulta presente tra i firmatari dell’intesa.

Di seguito pubblichiamo la relazione del Circolo Uaar di Bologna e del referente Uaar di Ferrara.

Oggi, 7 febbraio 2013, presso l’Ospedale di Cona (FE), alle h. 15:00, alla presenza del Direttore Generale dell’Ospedale Dr. Gabriele Rinaldi, del Direttore Sanitario Dr. Andrea Gardini e dell’Assessore alla Sanità del Comune di Ferrara Chiara Sapigni, è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa che avvia ufficialmente la costituzione della Sala del Silenzio all’interno del nuovo Ospedale di Ferrara.

Per l’Uaar ha firmato Stefano Guidi, referente ferrarese dell’associazione, nominato per l’occasione assistente morale di riferimento per gli utenti della Sala. Gli altri undici firmatari sono: Chiesa Cristiana Evangelica, Chiesa Evangelica Battista – U.C.E.B.I., Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi in Italia, Centro di Cultura Islamica di Ferrara e Provincia, Comunità Ebraica di Ferrara, Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Centro Studi Cenresig – Centro Associato Unione Buddhista Italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Chiesa Ortodossa Rumena, Associazione Gurdwara Singh Sabha – Tempio Sikh, St. Joseph Chosen – Church of God di Ferrara.

I dodici gruppi rappresentati sono coinvolti da luglio 2012 nel processo partecipativo avviato dall’Ufficio Comunicazione dell’Ospedale e giunto oggi all’elaborazione del Protocollo. Per Uaar sono stati coinvolti l’architetto Flavio Gardini e la sociologa Marina Pirazzi di Bologna. Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro si dedicherà alla redazione della Carta dei valori e del Regolamento per l’utilizzo della sala; parallelamente verrà sviluppato il progetto di allestimento dello spazio messo a disposizione dall’Ospedale, una sala di forma rettangolare introdotta da due anticamere e posta accanto alla cappella cattolica.

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Circolo di Bologna e Referente per Ferrara, considera questo evento un importante passo avanti verso la progressiva eliminazione delle discriminazioni in campo religioso, di professioni di credo e posizioni ateo-agnostiche, attraverso la concreta azione di apertura, dialogo e confronto fra spiritualità e coscienze diverse. Sottolineiamo l’importanza della futura Sala nel far emergere gli aspetti comuni alle coscienze umane, al di là delle differenze di cultura e religione.

La partecipazione a questo progetto ha dato l’opportunità di interrogare i soci Uaar di Bologna e Ferrara su come questa sala dovrebbe essere, quali le sue funzioni e le sue regole, nel rispetto delle esigenze e delle visioni della vita di persone atee o agnostiche e nell’accoglienza delle esigenze di coloro che condividono altre posizioni. Attraverso una consultazione sulle precise caratteristiche della sala, abbiamo consegnato un documento nel quale esprimiamo la visione del nostro gruppo sulle auspicabili caratteristiche della sala e del suo uso in relazione ai portatori d’interesse e una bozza previsionale per la fattibilità dell’intervento, augurandoci che diventino un’utile base di lavoro per tutto il gruppo di consultazione.

Successivamente alla firma del protocollo d’intesa, occorrerà lavorare assieme agli altri firmatari su una tipologia edilizia ancora nuova per l’Italia, diffusa in Nordeuropa e Nordamerica ma tuttora in evoluzione, che secondo noti studi ha già dato importanti risultati ma richiede notevole impegno per la buona riuscita sul piano del confronto e dell’integrazione tra gli utenti. È importante quindi un’adeguata impostazione progettuale dell’operazione: gli studi da noi consultati su queste Sale insistono su necessità e difficoltà di creare ambienti adatti a soddisfare gusti, comportamenti e condizioni di accettabilità di persone di diverso pensiero e cultura. Tali spazi, indicatori di pluralismo e rispetto reciproco, comportano relazioni complesse tra design, diversità e fede. A tale complessità si aggiunge il fatto che il loro fruitore sarà non solo -ad esempio- musulmano, cristiano, ateo, ecc., ma al contempo donna o uomo, giovane o anziano, disabile e così via, fino a comporre l’identità multipla di cui ciascun essere umano è portatore. Di tali differenze culturali si dovrà tener conto nel cercare di rendere la sala confortevole, accogliente, rassicurante per tutti, pertanto non basterà un allestimento genericamente distinto dal tono ospedaliero del contesto; ogni dettaglio dell’allestimento andrà analizzato a sé e filtrato in rapporto alla percezione che i diversi utenti avranno dell’intervento
nel suo complesso.

Il nome della sala, i suoi scopi, gli strumenti d’informazione e comunicazione, sono ulteriori elementi fondamentali alla cui scelta, di stile e di contenuto, tutti devono partecipare, per non incorrere in errori o soluzioni incomplete o sgradite a qualche gruppo. La forza di un progetto come questo starà anche nella coralità dei diversi passaggi. Non va sottovalutato che l’intera operazione può avere esiti diversi, secondo il reperimento delle risorse necessarie, da pianificare e promuovere, auspicando contributi anche esterni al Gruppo dei firmatari.

L’Uaar conferma la propria disponibilità a partecipare a tutte le fasi successive di partecipazione coordinate dall’Azienda Ospedaliera, assieme agli altri firmatari del Protocollo. E ringraziando i promotori dell’iniziativa e gli altri componenti del gruppo di consultazione, auspica che simili esperienze si sviluppino anche in altri contesti, superando barriere e privilegi che discriminano i cittadini su base religiosa

Flavio Gardini e Marina Pirazzi, Circolo Uaar di Bologna.
Stefano Guidi, referente provinciale Uaar per Ferrara.

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Darwin Day 2013 a Casalecchio

4 Febbraio 2013

Il Circolo Uaar di Bologna, con il patrocinio del Comune di Casalecchio di Reno e dell’istituzione Casalecchio delle Culture presenta:

Darwin Day 2013
Come i dinosauri spiccarono il volo
(l’evoluzione degli uccelli)
con Bruna Tadolini

L’evoluzione degli uccelli è da alcuni ritenuta lo scoglio su cui si infrange la teoria di Darwin. Essa è infatti considerata l’esempio dell’impossibilità che un sistema vivente (i rettili) possa trasformarsi in un altro sistema vivente (gli uccelli), mediante innumerevoli mutazioni di minima entità. La scoperta di nuovi fossili ha però fornito il materiale per confermare questa discendenza e per tracciare il percorso che, dai rettili, ha portato all’evoluzione degli uccelli.

La trattazione divulgativa, accompagnata dalla proiezione di numerose illustrazioni, è adatta a un pubblico di tutte le età, in particolare a studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.

Venerdì 15 febbraio 2013, ore 18:30
Piazza delle Culture – Casa della Conoscenza, via Porrettana 360, Casalecchio di Reno
Ingresso libero.

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Imola: in 12 anni, un milione e mezzo di euro dal Comune alla Curia

25 Aprile 2012
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Accedendo agli atti del Comune di Imola, il circolo UAAR di Bologna ha scoperto che in 12 anni, dal 1999 al 2010, dalle casse comunali imolesi sono usciti € 1.639.166,69 per edilizia di culto.
Più precisamente il Comune di Imola ha versato € 1.551.884,81 alla Curia Vescovile e € 87.281,88 ai Testimoni di Geova.

Per il Comune di Imola dal 7/07/1982 vale un accordo tra gli “Enti Religiosi istituzionalmente competenti”, in base al quale Curia Vescovile e Associazione Cristiana dei Testimoni di Geova si spartiscono annualmente il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, con la Curia che prende il 94% della torta lasciando il 6% ai Testimoni di Geova.
Gli atti mostrano come il Comune rimborsi alla Curia spese per imprese di costruzioni, elettricisti e idraulici, finanziando con soldi pubblici l’immenso patrimonio immobiliare della Chiesa.

Ricordiamo che è sufficiente una semplice delibera del Consiglio Comunale per azzerare i contributi comunali all’edilizia di culto e per utilizzare tali somme per edilizia scolastica, verde pubblico, parcheggi, impianti sportivi e altre opere di tutti e per tutti.

Maggiori informazioni sugli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto sono disponibili alla pagina della Campagna oneri UAAR.

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Ferrara: il Comune vuol fa passare i sussidi all’edilizia di culto come “obbligatori per legge”

20 Aprile 2012
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[Pubblichiamo il seguente comunicato Uaar nazionale, che vede il Circolo UAAR di Bologna impegnato domani a Ferrara a dar man forte ai soci della provincia vicina]

La notizia che anche quest’anno il Comune di Ferrara ha “sussidiato” con oltre 100.000 euro il patrimonio edilizio delle chiese ha scatenato proteste da parte dei lettori di estense.com. Al punto che il Comune, tramite la portavoce del sindaco Anna Rosa Fava, è dovuto intervenire con una lettera al direttore della redazione giustificando l’elargizione alla Chiesa in quanto il «provvedimento non è discrezionale ma obbligatorio, pertanto l’amministrazione non può sottrarsi».

Stupisce la disinformazione operata da parte della portavoce del sindaco. Le cose stanno infatti diversamente: il Consiglio comunale è legittimato a variare in qualsiasi momento la percentuale di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto, e può quindi azzerarla con semplice deliberazione del Consiglio. La delibera 849/1998 del Consiglio Regionale Emilia Romagna, a cui fa riferimento la portavoce del sindaco, non impone obbligatoriamente che il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria siano destinati alle chiese. Il circolo UAAR di Bologna già nel 2005 acquisì in merito il parere del Servizio Valutazione Compatibilità Urbanistica e Normativa Edilizia della Regione Emilia-Romagna, che confermò che «è facoltà dei Comuni, come indicato al punto 1.4 della citata delibera regionale, modificare le percentuali dalla medesima delibera stabilite, con apposito atto di Consiglio».

È quindi sufficiente una semplice delibera per portare a zero questi sussidi pubblici ad una Chiesa Cattolica super-miliardaria, impiegando tali risorse per le altre destinazioni previste dalla legge, tra cui gli asili nido e l’edilizia scolastica comunali o statali. Per l’amministrazione comunale di Ferrara potrebbe essere illuminante leggere la sentenza del TAR Toscana n° 4082 del 4/10/2004, disponibile alla pagina della campagna Oneri. Il Comune di Civitavella Val di Chiana (AR) decise di azzerare gli oneri per l’edilizia di culto e vinse il ricorso presentato dalla Diocesi. E la legislazione regionale toscana è analoga a quella dell’Emilia Romagna.

Rispetto all’ineluttabile “obbligatorietà per legge” prospettata dal Comune di Ferrara i fatti sono altri: chi governa Ferrara fa la precisa scelta politica di “sussidiare” la Chiesa Cattolica, il più grande immobiliarista del mercato, togliendo risorse all’edilizia scolastica e ai nidi, e per far fronte alle proteste dei cittadini tenta di far ricadere la colpa su altri.

Per per sensibilizzare cittadini ed elettori, per portare l’amministrazione comunale a operare scelte laiche e civili, l’UAAR organizza domani, sabato 21 aprile, dalle 10:30 alle 18, un tavolo informativo in piazza Trento e Trieste, a Ferrara. I soci ferraresi, in collaborazione con il circolo UAAR di Bologna, metteranno a disposizione la documentazione sugli oneri di urbanizzazione secondaria per l’edilizia di culto, oltre a volantini e altro materiale informativo della campagna OcchioPerMille.

Roberto Grendene, responsabile campagne Uaar

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Tour del Commiato, con Argo e UAAR, domenica 25 marzo

19 Marzo 2012
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Allo scopo di promuovere la conoscenza e la frequentazione delle Sale del Commiato per i funerali civili, la rivista Argo in collaborazione con l’UAAR ha organizzato un apposito Tour del Commiato, che ha già toccato le città di Ancona e Milano.
I luoghi per la celebrazione dei funerali laici e di confessioni diverse da quella cattolica diventano così spazi d’incontro pubblico, nei quali conquistare, con le arti, diritti civili negati a chi non è cattolico.

La tappa bolognese del Tour del Commiato avrà luogo domenica 25 marzo, alle ore 11:30, nella Sala d’Attesa del cimitero monumentale della Certosa. In programma: reading & performance del collettivo Argo, interventi di Roberto Grendene (UAAR) e Flavio Favelli (artista, designer della Sala d’Attesa), presentazione della rivista Argo n.17 /VIXI dedicata alla morte, interventi musicali al pianoforte di Paolo Tarsi.
Ingresso libero.

Comunicato stampa Argo-Uaar
Funerali civili, sito UAAR
Cerimonie laico-umaniste. sito UAAR
Evento facebook

Slideshow dell’inaugurazione della Sala d’Attesa
Realizzazione UAAR Bologna (martedì 1 luglio 2008):
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