Un’ordinaria storia di discriminazione su base religiosa è avvenuta nei giorni scorsi a Imola ai danni della nostra associazione. Nonostante tutte le autorizzazioni amministrative già ottenute, un banchetto Uaar è stato spostato dal centro in posizione periferica e un altro è stato addirittura vietato. E al suo posto ne è spuntato uno dei Testimoni di Geova.
La locale delegazione Uaar, rappresentanta da Roberto Vuilleumier, aveva ottenuto dall’Urp del Comune l’autorizzazione scritta per tre banchetti informativi nelle date del 18 maggio, 25 maggio e 1 giugno. Il tema principale era la campagna Occhiopermille, che da anni la nostra associazione promuove in primavera, durante il periodo delle dichiarazione dei redditi, supplendo alla mancanza quasi totale di informazione istituzionale sul meccanismo dell’Otto per Mille. Una telefonata da parte di una dirigente del Comune ha però avvisato che il banchetto del 18 maggio doveva essere spostato in posizione più periferica, previo ottenimento di un nulla osta per attività politica, mentre quello del 25 maggio era soppresso per via del silenzio elettorale. Per il Comune di Imola, abbiamo appreso, l’Uaar è assimilabile a un partito politico e la sua attività deve essere soggetta alle stesse restrizioni dei partiti, in particolare durante i periodi preelettorali (a Imola il 26 e 27 maggio si svolgevano le elezioni amministrative).
fonte: Corriere di Romagna
A nulla sono valse le nostre spiegazioni formali e sostanziali, peraltro di semplice comprensione: l’Uaar è per statuto apartitica, non appoggia né ha mai appoggiato forze politiche, non dà indicazioni di voto (anche perché ritiene i proprio soci e simpatizzanti in grado di ragionare e autodeterminarsi). In particolare è una associazione di promozione sociale iscritta nel registro nazionale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. È una associazione filosofica non confessionale: significa che, pur non essendo ovviamente una religione, sul piano giuridico è omologa ad esse.
Al danno alla propria attività associativa e filosofica derivante da limitazioni e da divieti ingiustificati, si è aggiunta una beffa. Sabato 25 maggio, infatti, nella postazione prenotata dall’Uaar, è comparso un banchetto dei Testimoni di Geova. La questione è tragicomica: l’Uaar si batte tra l’altro affinché siano azzerati i contributi comunali all’edilizia di culto e siano destinati solo alle strutture pubbliche. I Testimoni di Geova, perseguendo i propri scopi statutari (art.3 lettera m), grazie ai partiti di maggioranza attingono cospicui finanziamenti pubblici per il loro patrimonio immobiliare: quasi 100mila euro in dieci anni sono stati infatti prelevati dalle casse del Comune e riversati in quelle dei Testimoni di Geova di Imola. A ben vedere l’Uaar è ben più distante dai partiti di questi altri soggetti, ai quali però il Comune concede soldi pubblici. E ai quali concede diritto di parola nello spazio pubblico che nega invece all’Uaar.
Visto che non c’è stato il ballottaggio, nella giornata di ieri la delegazione Uaar di Imola è riuscita a tenere il primo e unico banchetto informativo dei tre originariamente autorizzati. Della discriminazione subita ha dato notizia il Corriere di Romagna ed è stata informata la prefettura tramite il seguente esposto.
22 maggio 2013, Imola
Gentil.mo Signor Prefetto,
l’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, è un’ associazione di promozione sociale, iscritta al nr. 141 al registro nazionale(legge 7 dicembre 2000 n.383) presso il ministero del Lavoro e delle Politiche socialim al pari di associazioni come Aism (associazione sclerosi multipla), Associazione sclerosi tuberosa,Federazione Italiana superamento Handicap.
Chi Le scrive è il delegato, nominato dal coordinamento di Bologna, di Imola e Castel San Pietro.
All’art.1 comma 3 del nostro statuto è scritto:”L’UAAR è un’organizzazione filosofica non confessionale, democratica e apartitica.”
Quindi, oltre a non essere partiti nè equiparabili ai partiti siamo per statuto “apartitici”.
Siamo invece, e lo rivendichiamo, omologhi sul piano del diritto alle religioni “in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali” (come da art.3 comma 1b del nostro statuto).
I fatti:
-A fine aprile L’UAAR attraverso il sottoscritto, delegato dall’UAAR di Bologna, ha richiesto all’Urp del comune di Imola , compilando apposito modulo, disponibilità per poter allestire un banchetto il 18, 25 maggio ed il 1 giugno e scegliendo dopo averne verificato la disponibilità gli spazi antistanti il bar Bacchilega sotto al portico.
-Dopo qualche giorno anzichè essere contattati dall’Urp ci ha contattati diverso ufficio che “si occupa di assegnare appositi spazi durante il periodo della campagna elettorale”, tali spazi vengono assegnati normalmente ai partiti politici.
Ho fatto presente che l’UAAR non è un partito politico e mi sono opposto a questa “costrizione” peraltro telefonicamente motivata “da ragioni statutarie”.
All’art 3 dello Statuto UAAR mi è stato detto, essere evidente che l’associazione tratti temi “politici”.
Tale interpretazione sarebbe stata data anche dalla “Prefettura di Bologna” che sarebbe stata interrogata a riguardo.
-Mi è stato offerto per il 18 maggio uno dei posti assegnabili ai partiti che l’UAAR è stato costretto ad accettare pena l’impossibilità di esporre il banchetto, poi è stato negato in assoluto il banchetto per il 25 maggio in quanto “giornata di silenzio elettorale”e per motivi simili non è a noi ancora assegnabile il posto richiesto per il 1 giugno in quanto è incerto se ci sarà o meno il “ballottaggio”
-Sabato 11 maggio, ne siamo stati da poco informati, è stata consegnata direttamente dall’Urp “autorizzazione di occupazione di suolo pubblico” per gli spazi da essa gestiti, ad altre associazioni di promozione sociale a noi equiparate ed iscritte come l’UAAR nell’elenco delle associazioni di promozione sociale (per esempio l’Associazione Sclerosi Tuberosa).
– Sabato 18 maggio, al mattino, nella postazione immediatamente al fianco di quella che doveva essere data all’associazione UAAR secondo originaria richiesta, era presente un “banchetto” presieduto dai Testimoni di Geova.
Questi fatti, in particolare l’ultimo descritto, appaiono all’associazione alquanto discriminatori: a noi viene dato il nulla osta come ai partiti, ai Testimoni di Geova la semplice autorizzazione “urp”. A loro viene concesso il contatto diretto con il pubblico nella zona dei comizi, zona di maggior traffico pedonale, noi veniamo relegati ai confini sulla base di una diversa interpretazione dello statuto.
Per maggiore chiarezza è bene evidenziare quanto recita Art 3 dello statuto Uaar.
L’UAAR si propone i seguenti scopi generali:
Tutelare i diritti civili degli atei e degli agnostici, a livello nazionale e locale, opponendosi a ogni tipo di discriminazione, giuridica e di fatto, nei loro confronti, attraverso iniziative legali e campagne di sensibilizzazione.
Contribuire all’affermazione concreta del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, delle scuole pubbliche e delle istituzioni, e ottenere il riconoscimento della piena uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose. In particolare, pretendere l’abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi religione, in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali.
Promuovere la valorizzazione sociale e culturale delle concezioni del mondo razionali e non religiose, con particolare riguardo alle filosofie atee e agnostiche.
L’Uaar viene considerato dall’ufficio comunale di Imola diverso dalle altre associazioni di promozione sociale per” ragioni di statuto”, quando invece la legge 7 Dicembre 2000 n.383 proprio per lo statuto associativo la identifica ugualmente alle altre, e nuovamente esso ritiene diverso e politico lo statuto Uaar rispetto a quello dei Testimoni di Geova considerando quindi la “predicazione religiosa” e per esempio, la promozione dell’edilizia di culto, atto “non politico” (art 3 dello Statuto nazionale dei Testimoni di Geova alla lettera m).
Nello specifico l’Uaar nel rispetto dei dettami costituzionali chiede tra l’altro che non siano riconosciuti privilegi particolari da parte dello Stato e degli enti pubblici a favore di religioni ed ideologie.
Secondo il ragionamento imposto all’Uaar dal Comune di Imola, l’associazione che promuove tali privilegi non fa politica, esserne contrari invece, lo è l’UAAR, vuol dire “fare politica”.
Dato che tra le altre cose, ci sono stati chiesti addirittura “i temi che si trattano” nei nostri banchetti, chiarisco a Lei come ho fatto telefonicamente con la dirigente del comune, che i temi che si trattano nel nostro banchetto, peraltro esclusivamente informativo, riguardano: l’omofobia, l’ora alternativa a quella di religione, lo “sbattezzo”(come fare per sbattezzarsi), i costi dell’edilizia di culto per i cittadini, la campagna Occhio per Mille (spiega il meccanismo di funzionamento dell’otto per mille), oltre a ciò vi sarà la brochure dell’associazione e l’indicazione del codice per versare il 5 per mille a favore dell’associazione.
Alla luce di quanto su espresso, per conto dell’Uaar, ritenendo che la nostra associazione venga ancora ingiustamente “diversamente trattata” (solo verbalmente, perchè il comune non ha inviato alcuna comunicazione scritta a parte il nulla osta per il 18 Maggio),
ed Esposto quanto,
Le chiedo di intervenire, chiedendo al Comune di Imola di garantire all’Uaar quella libertà di partecipazione con equivalente diritto e dignità, che viene invece riconosciuto alle altre associazioni e permettendo quindi all’Uaar di allestire regolarmente il nostro Banchetto il 25 Maggio ed il 1 Giugno dalle ore 8:30 e 12:30, nella postazione originariamente concordata con l’Urp.
Comunque rispettosi di ogni Sua decisione a riguardo
Cordiamente
Roberto Vuilleumier
Delegato UAAR Imola e Castel San Pietro Terme
Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
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