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Posts Tagged ‘scuola’

I soldi di tutti alla scuola di tutti. Bologna getta le basi per un futuro laico e civile.

26 Maggio 2013

Ci hanno provato in tutti i modi.
Con il sindaco, che prima snobba poi scende in campo vigorosamente contro i referendari, che nega l’election day e che decide che la consultazione avvenga tra mille difficoltà.
Con il PD, che impegna la sua capillare struttura cittadina come non avviene neppure quando nelle urne deve affrontare i suoi avversari politici.
Con PDL e Lega Nord, i presunti avversari politici, indistinguibili dal PD nelle parole, nei toni e nelle argomentazioni.
Con ministri del governo delle ‘larghe intese’, quali il sussidiarista ciellino Maurizio Lupi (PDL), ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, e Maria Chiara Carrozza (PD), ministro dell’Istruzione.
E naturalmente con la Curia, che con i moniti del ciellino card. Caffarra e del capo dei vescovi card. Bagnasco, mobilita le parrocchie ma soprattutto ‘benedice’ politici e forze politiche che sostengono il finanziamento pubblico alle proprie scuole.
Uno schieramento che sulla carta rappresenta la schiacciante maggioranza dell’elettorato.

Ci hanno provato, ma non ce l’hanno fatta.
Alle urne, aperte per una sola giornata in pochi e spesso difficilmente raggiungibili seggi, si sono recati 85.934 bolognesi, il 28,71% degli aventi diritto. A favore della scelta A, quella di usare i fondi comunali per la scuola pubblica e non per le paritarie private, si è espresso quasi il 60% degli elettori. Una netta maggioranza, che ha detto chiaramente al Comune di non rispondere più “sei escluso” a nessun bambino che bussa alla porta della scuola pubblica, di non costringere più nessuna famiglia a iscrivere il proprio figlio o la propria figlia a una scuola privata paritaria monopolizzata dalla Chiesa.

Il circolo Uaar di Bologna festeggia questa giornata assieme agli altri promotori del referendum, e i suoi attivisti festeggiano assieme alle altre  persone che hanno impiegato le proprie risorse e le proprie energie all’interno del Comitato Articolo 33.

Il ringraziamento più grande va ai cittadini bolognesi che si sono espressi affinché i soldi di tutti vadano alla scuola di tutti.
La scuola è il fondamento di un paese. Se la scuola è laica, civile e solidale lo saranno anche i futuri cittadini. Lo sarà l’intero paese.


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Un bacio appassionato (alla scuola pubblica)

15 Maggio 2013
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Il circolo Uaar di Bologna sceglie una storia d’amore per promuovere la scelta A nel voto del 26 maggio, al referendum che tremare il mondo (clericale) fa.

UN BACIO APPASSIONATO (alla scuola pubblica)
Proiezione laica e gratuita – come la scuola di tutti – del film di Ken Loach, offerta dal Circolo UAAR di Bologna

Mercoledì 22 maggio 2013 – Cinema Nosadella, Via Ludovico Berti 2/7
Doppia proiezione: ore 20.00 e ore 22.00
[evento facebook]

Per entrare gratuitamente, stampare e presentare all’ingresso questo invito

Invito per Un bacio appassionato (alla scuola pubblica)

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Scuole dell’infanzia comunali: a Bologna il 40% non fa religione cattolica

5 Maggio 2013
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A livello nazionale sempre meno studenti frequentano l’insegnamento della religione cattolica (IRC). Un insegnamento che, per legge, è «impartito in conformità della dottrina della Chiesa», da docenti scelti dal vescovo ma pagati dai contribuenti. I dati più aggiornati, che incredibilmente non sono forniti al Miur ma dalla CEI, mostrano che la frequenza dell’IRC nelle scuole italiane è scesa sotto il 90% (rimane al 91,5% nelle scuole dell’infanzia). Qual è invece la situazione a Bologna?

Dai dati forniti dall’Amministrazione per l’anno scolastico 2011/12, nelle scuole dell’infanzia comunali di Bologna l’adesione all’IRC è ben inferiore alla media nazionale: circa il 40% delle famiglie sottrae i propri bambini all’IRC. Quasi 5 volte il dato nazionale, che si attesta sull’8,5%.

Sono infatti solo il 61% i bambini che frequentano le ore di Educazione Religiosa Cattolica (il Comune di Bologna ha inventato proprio questa denominazione, con la sigla ERC al posto di IRC). Non mancano differenze significative fra le varie scuole: è la scuola Casaglia ad affermarsi come un esempio concreto di laicità, con solo il 10% di aderenti all’IRC. I numeri si abbassano ancora se spostiamo l’attenzione sugli stranieri: nonostante la loro scelta possa essere principalmente influenzata da contrapposizione religiosa piuttosto che da motivazioni laiche, solo il 52% degli bimbi di famiglie straniere frequenta l’IRC.

Positiva quindi la propensione delle famiglie bolognesi verso le attività alternative e l’educazione laica dei propri figli nelle scuole dell’infanzia comunali. Una scelta che, se imitata a livello nazionale, permetterebbe di trattenere nelle casse dello Stato alcune centinaia di milioni di euro, utilizzabili per affrontare i gravi problemi in cui si trova il nostro paese.

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Sequestro di 22 milioni dal conto in Svizzera dell’Arcidiocesi

24 Aprile 2013
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Nella lite giudiziaria per la miliardaria eredità FAAC, l’Arcidiocesi di Bologna era stata costretta dal giudice a mettere a disposizione 36,5 milioni di euro che mancavano all’appello. Viene ora alla luce un altro altarino: ben 22 milioni di euro di queste “risorse mancanti”, messe adesso sotto sequestro, erano stati depositati in un conto svizzero. Non solo: l’organizzazione del card. Caffarra aveva provveduto a cambiare — chissà perché — l’intestazione del conto.

Stiamo parlando della stessa organizzazione che pretende dal Comune il 30% della torta per le scuole materne cattoliche, che riceve sempre dal Comune mezzo milione di euro l’anno per il proprio patrimonio immobiliare, che riceve dallo Stato “mance” da 330mila euro e che, su scala nazionale, beneficia di oltre 6 miliardi di finanziamenti pubblici all’anno.

Sarebbe il caso che il sindaco di Bologna commentasse questa fitta e inarrestabile pioggia di denaro pubblico nelle casse di un ente stra-ricco che sfugge a controlli patrimoniali e finanziari. I fatti mostrano da un lato un bilancio comunale sempre più magro e una lista d’attesa per la scuola pubblica e laica. Dall’altro una Arcidiocesi che continua a battere cassa per le proprie scuole private, nonostante abbia conti in Svizzera a cui cambia ‘provvidenzialmente’ l’intestazione.
Con quali motivazioni (e con che coraggio) il sindaco di Bologna continuerà sostenere la scelta sussidiarista di stampo ciellino al referendum del 26 maggio?

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Castiglione: la Curia sfratta i bambini della scuola media

14 Aprile 2013
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A Lagaro, frazione di Castiglione dei Pepoli, la Curia affittava al Comune per 11mila euro l’anno un edificio adibito a scuola media per cinquanta bambini. Il proprietario, presunto ente benefico senza scopo di lucro, ha voluto però raddoppiare il lucro. Il comune si è rifiutato di pagare 22mila euro l’anno, iniziando a pagarne 13mila come da valutazione tecnica del prezzo di mercato. Ma puntualmente è arrivato lo sfratto, che sarà esecutivo dal 1° luglio 2013.

Ne ha dato notizia Repubblica, riportando la reazione infuriata dei genitori che arrivano contestare pubblicamente il card. Caffarra: “Non possono sbattere per strada così tanti bambini, soprattutto perché l’edificio è stato donato alla Chiesa proprio per costruirci una scuola”. Da parte sua, il sindaco di Castiglione, Daniela Aureli avrebbe dichiarato: “Ci devono dare più tempo, non hanno nessuna urgenza. Noi abbiamo anche detto che siamo disposti a comprare l’edificio, fare i lavori oppure a pagare 16mila euro di affitto rispetto ai 13mila attuali. Ma per ora niente”.

Non ci stupiscono le pretese di una Chiesa che cura i suoi interessi finanziari. A maggior ragione se si pensa che la Chiesa è il più grande proprietario immobiliare del nostro paese, e che controlla o possiede direttamente la maggioranza delle scuole private. Per quale ragione dovrebbe agevolare la scuola della Repubblica, quando vuole invece espandere le proprie scuole rivendicando per esse sempre maggiori sussidi pubblici?

Ci stupiscono semmai le reazioni meravigliate del sindaco o di tanti genitori, i quali per protesta non mandano più i bambini a catechismo a Lagaro ma li mandano a Castiglione (potrebbe essere più efficace una richiesta in massa dell’ora alternativa). La realtà è che dal 1° di luglio cinquanta bambini saranno senza scuola: la Curia potrà “generosamente” salvarli accettando un cospicuo aumento del canone, o potrà legittimamente lasciarli per strada realizzando nell’edificio una scuola privata, un albergo o anche tenendolo sfitto (le risorse finanziarie non le mancano).

C’è da chiedersi fino a che punto si è spinta l’ingenuità del sindaco. Con un affitto di almeno 13mila euro da pagare ogni anno alla Curia, e con il dovere di costruire una scuola di proprietà comunale per non sottostare ai ricatti del proprietario, avrà deciso di non erogare contributi all’edilizia di culto accantonandoli invece per l’edilizia scolastica?
Castiglione appartiene ai comuni meno trasparenti dell’indagine del nostro circolo sugli oneri di urbanizzazione secondaria (OnUS) per edilizia di culto: la nostra richiesta di accesso agli atti è stata inviata 16 dicembre scorso, ma il comune non ci ha mai risposto. Per questo ieri abbiamo inviato il seguente sollecito all’ufficio protocollo, mettendo per conoscenza il sindaco e gli uffici dei servizi scolastici e sociali.

13 aprile 2013

Al Comune di Castiglione dei Pepoli

OGGETTO:
Richiesta accesso atti: Oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto e Albo beneficiari

Il 16 dicembre scorso inviammo la seguente richiesta di accesso ad atti che peraltro dovrebbero essere pubblici.
Oltre la metà dei comuni contattati nella provincia di Bologna ci ha risposto (vedere inchiesta). Castiglione dei Pepoli risulta ad oggi nella lista dei comuni meno trasparenti.
Ipotizzando che la mail possa non esservi giunta per problemi telematici, con la presente rinnoviamo la richiesta.

In relazione alle notizie sullo sfratto della Curia ai danni dei ragazzi che frequentano la scuola media a Lagaro, le informazioni richieste risultano particolarmente importanti per la cittadinanza.
In base alla legge 383/2000, alla nostra associazione, in qualità di associazione di promozione sociale iscritta al registro nazionale presso in ministero della Solidarietà sociale, è riconosciuto il diritto di accesso ai documenti amministrativi in oggetto (art. 22 legge 7 agosto 1990, n. 241).

Certi di un rapido riscontro, porgiamo distinti saluti.

Circolo Uaar di Bologna

16 dicembre 2012

Al Comune di Castiglione dei Pepoli

OGGETTO: Richiesta di accesso agli atti relativi a Oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto e agli Albi dei beneficiari

Si richiede di avere su supporto digitale (in allegato via posta elettronica) copia di tutti gli atti relativi alle erogazioni di oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto a partire dall’anno 2005.

Nel caso tali erogazioni non fossero avvenute, come consentito dalla legge regionale e dall’autonomia finanziaria di entrata e di spesa (art. 119 Cost.), se ne chiede conferma e si chiede copia dell’eventuale delibera del Consiglio comunale che ne ha disposto l’azzeramento.

Se gli atti in questione fossero reperibili online, vi chiediamo cortesemente di fornirci i link o le istruzioni per accedervi.

Infine, dato che il DPR 7 aprile 2000, n. 118 prevede che i Comuni pubblichino un “Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica” e di esso assicurino “la massima facilita’ di accesso e pubblicità”, si chiede l’accesso a tali albi per tutti gli anni per i quali sono stati pubblicati, sempre tramite link in rete oppure tramite allegato via posta elettronica.

Si ricorda che l’UAAR è APS iscritta al nr,. 141 nel Registro Nazionale (DL Min. Solidarietà Sociale nr. 155/2007) e come tale legittimata alla richiesta in oggetto.

Cordiali saluti.
Circolo Uaar di Bologna

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Aggiungi la tua firma, per la vera scuola pubblica: laica, inclusiva, plurale

4 Aprile 2013
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Il Comitato Articolo 33, di cui il Circolo Uaar di Bologna è promotore, ha pubblicato oggi un appello per la vera scuola pubblica. Primo firmatario Stefano Rodotà, e a seguire tante personalità della cultura e dell’impegno civile, tra cui quattro presidenti onorari Uaar: Margherita Hack, Carlo Flamigni, Danilo Mainardi, Valerio Pocar.

Per un paese laico e civile, nel quale nessuna famiglia sia costretta a iscrivere i propri figli a scuole private religiosamente orientate, aggiungi la tua firma e diffondi l’appello!

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Notiziario 136

4 Marzo 2013
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Notiziario del Circolo UAAR di Bologna
n.136, 23 febbraio 2013

1) Elezioni 2013: risposte dei candidati all’Agenda Uaar su laicità e diritti civili
2) Elezioni 2013: i programmi a confronto sui temi laici
3) L’Agenda Uaar e l’Agenda del card. Caffarra
4) Aboliamo il Concordato. Firmiamo tutti la petizione!
5) Tempo di scelte educative: tutti gli spot “Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica”
6) Partecipa al contest creativo “Davide contro Golia”!

1)  Elezioni 2013: risposte dei candidati all’Agenda Uaar su laicità e diritti civili
In occasione delle elezioni politiche 2013, l’Uaar ha presentato la sua Agenda per chiedere a partiti e candidati di esprimersi su laicità e diritti civili.
Il Circolo Uaar di Bologna ha ricevuto quattro risposte, pubblicate sul nostro blog, da parte dei seguenti candidati eleggibili nella circoscrizione elettorale dell’Emilia Romagna:
Sergio Lo Giudice, candidato al Senato per il PD – Partito Democratico
Michele Terra, candidato alla Camera per il PCL – Partito Comunista dei Lavoratori
Paolo Soglia, candidato alla Camera per SEL – Sinistra Ecologia Libertà
Enzo Raisi, candidato alla Camera per Futuro e Libertà

2) Elezioni 2013: i programmi a confronto sui temi laici
L’Uaar è apartitica e non dà indicazioni di voto: rispetta troppo i cittadini e la loro libertà di scelta. Ritiene che sia irrazionale votare basandosi esclusivamente sui temi laici, ma che sia altrettanto irrazionale votare senza tenerli in alcuna considerazione.
Per questo ha esaminato i programmi delle liste elettorali che si sono candidate a dirigere il Paese e ne ha estratto i passaggi che fanno riferimento all’Agenda Uaar su laicità e diritti civili. Possono essere consultati alla pagina Elezioni 2013: i programmi a confronto sui temi laici.
L’Uaar ha altresì fatto un ulteriore approfondimento tra il 18 e il 21 febbraio, pubblicando specifiche analisi sui seguenti temi: istruzione e ricerca, questioni bioetiche, famiglia e famiglie, fattore religioso.
Infine, l’Uaar ricorda a chi si recherà a votare nei prossimi due giorni che si può compiere un piccolo gesto civico, chiedendo la rimozione del crocifisso eventualmente presente nel proprio seggio elettorale. Trovate sul nostro sito il vademecum con istruzioni e riferimenti normativi.

3) L’Agenda Uaar e l’Agenda del card. Caffarra
Comunicato stampa del circolo Uaar di Bologna del 18 febbraio 2013
Elettori e politici: per un paese migliore c’è l’agenda Uaar, non quella di Caffarra
Il cardinal Caffarra, gerarca di una Chiesa che dice di non far politica, ha detto papale papale come votare: no a chi vuole i matrimoni gay, no a chi vuole lasciare alle donne il diritto di decidere sul proprio corpo, no a chi vuole curare l’infertilità con la procreazione assistita. Sì invece a chi finanzierà con i soldi pubblici le scuole private. Che guarda caso sono quasi tutte cattoliche. E se non tutti i criteri sono soddisfatti, per il cardinale occorrerà votare la lista che più vi si avvicina.
Se il Cassero esprime la propria indignazione invitando Caffarra a dimettersi, atei e agnostici dell’Uaar di Bologna preferiscono rivolgere le loro attenzioni altrove. Spetta infatti al cardinale la libertà di dire cose che, nel terzo millennio, possono essere considerate delle sciocchezze da larga parte dell’opinione pubblica.
Il Circolo Uaar di Bologna si rivolge invece agli elettori, e li invita a ragionare con la propria testa, a fare i conti con la propria coscienza, a pensare a una società più progredita. E si rivolge anche ai politici, affinché la smettano di essere influenzati dalle ingerenze ecclesiastiche.
L’Agenda Uaar per le elezioni è a disposizione degli uni e degli altri, per costruire un paese più laico e civile.

4) Aboliamo il Concordato. Firmiamo tutti la petizione!
Lo stesso 11 febbraio in cui, ottantaquattro anni prima, i Patti Lateranensi furono firmati da Benito Mussolini, l’Uaar ha lanciato  la petizione online “Aboliamo in Concordato”.
In pochi giorni sono state superate le seimila adesioni.
Il Circolo Uaar di Bologna invita tutti a firmare per superare presto quota 10.000!
[vedi comunicato stampa nazionale]

5) Tempo di scelte educative: tutti gli spot “Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica”

Tutti i venerdì di febbraio, mese delle iscrizioni all’anno scolastico 2013/2014, l’Uaar ha diffuso una pillola video “Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica”.
Questi spot, in modo leggero e ironico, vogliono invitare i genitori a riflettere sulla scelta educativa molto importante che sono chiamati a compiere, mostrando loro come a scuola abbiano diritto ad attività didattica e formativa al posto dell’insegnamento della religione cattolica, insegnamento che viene svolto da docenti scelti dal vescovo e pagati dallo Stato e che, in base al Concordato, è “impartito in conformità della dottrina della Chiesa”. Un vero e proprio insegnamento dottrinale, che invece viene smerciato come “culturale”.
Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica: Episodio 1, Episodio 2, Episodio 3, Episodio 4.
Buona visione (e diffusione tra amici e conoscenti).

6) Partecipa al contest creativo “Davide contro Golia”!

Il circolo Uaar di Bologna, promotore del referendum cittadino sui finanziamenti comunali alle scuole private paritarie (tutte religiosamente orientate) che si terrà domenica 26 maggio, informa che il Comitato articolo 33 chiede l’aiuto di tutti per la campagna elettorale.
E lo fa indicendo un contest creativo, dal titolo “Davide contro Golia” [scarica il bando], per ottenere idee tradotte in immagini e slogan.
Dalla pagina che spiega dettagliatamente ragioni e istruzioni del concorso, riportiamo di seguito il capitolo sugli obiettivi:

“A differenza di chi sostiene la necessità e la giustezza del continuare a finanziare con fondi pubblici le scuole materne private, le nostre risorse economiche sono quasi inesistenti. Non ci vergogniamo a scriverlo, perché crediamo nella forza delle idee e nella capacità della cittadinanza di mobilitarsi dal basso, senza attendere “ordini di scuderia” calati dall’alto. Siamo insomma tanti volenterosi Davide contro un grosso e potente Golia, un coacervo di grandi forze politiche, associazioni di categoria, Curia, sindacati cattolici, giornali. Data questa situazione, dobbiamo necessariamente puntare al massimo della viralità, far sì che i messaggi dei referendari siano spontaneamente veicolati da un numero crescente di cittadini. Abbiamo dunque bisogno di una comunicazione chiara, incisiva, perfettamente confezionata e che invogli alla diffusione. Abbiamo bisogno di voi, creativi, per produrre l’immagine simbolo della campagna elettorale e uno o più slogan che l’accompagneranno.”

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Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica, ep. 3

17 Febbraio 2013
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Dopo i primi due episodi, ecco la terza pillola video Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica

Segnaliamo inoltre che il nostro primo spot ha superato in visualizzazioni il rap per l’ora di religione cattolica (e senza l’aiuto del lancio Ansa).

Video realizzati da Scomunicati, associazione che realizza progetti di comunicazione su tematiche di rilevanza sociale e questioni di pubblico interesse.

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Il diritto all’ora alternativa: ecco gli spot Uaar

15 Febbraio 2013
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È tempo di iscrizioni all’anno scolastico 2013/2014.
E l’ Uaar invita a fare la scelta migliore per l’educazione dei propri figli: dire NO all’insegnamento della religione cattolica.
Avrete diritto alle Attività alternative, offerte dalla scuola all’inizio dell’anno scolastico.
E per far capire che l’ora alternativa rappresenta unopportunità per imparare cose nuove e diverse, in maniera divertente, ecco i primi due episodi degli spot Ora alternativa ≠ Ora di religione cattolica, realizzati in collaborazione con l’associazione Scomunicati

L’associazione Scomunicati realizza progetti di comunicazione su tematiche di rilevanza sociale e questioni di pubblico interesse.

Attiva dal 2006 nell’ideazione e produzione di video di comunicazione pubblica e sociale, ha poi esteso le proprie attività anche ai settori della progettazione grafica, dell’organizzazione eventi e della formazione, in un’ottica di comunicazione integrata.

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Crevalcore: quei 300mila euro all’edilizia di culto, “doni preziosissimi” e bizzarre fatture giustificative

13 Dicembre 2012

Venne anche il papa a visitare le zone colpite dal terremoto. Una passarella mediatica che causò disagi alle attività di assistenza e che fece notizia per l’annuncio del dono di mezzo milione di euro da parte del papa (destinato, si badi, alle sue diocesi).
Di doni parlò anche il cardinal Caffarra, in una lettera alle vittime del terremoto: “Ci state facendo in questi giorni un dono preziosissimo: il dono della vostra sofferenza, la quale nella visione cristiana è la linfa della vita della Chiesa”. Immaginiamo che chi soffre avrebbe tolto volentieri tale linfa alla religione del cardinale.

Nei giorni scorsi abbiamo ricordato che oltre 15 milioni di “linfa” sono arrivati alla Chiesa grazie al commissario Vasco Errani, che li ha sottratti dai fondi urgenti per la ricostruzione. E altra “linfa” arrivava anche dai singoli comuni, anche da quelli colpiti dal terremoto.
Prendiamo ad esempio Crevalcore, dove il nostro circolo ha recuperato gli atti relativi alle erogazioni alle chiese per edilizia di culto: dal 1998 al 2010 le parrocchie locali si sono spartite 300.149,18 euro di soldi pubblici, secondo direttive del “tecnico incaricato responsabile per le attrezzature religiose” della Curia Arcivescovile di Bologna, dott. ing. Luigi Soffritti, e del preposto della parrocchia di San Silvestro, don Ivano Griggio.

Scuola elementare G.Lodi - Crevalcore

Scuola elementare G.Lodi - Crevalcore

Se è triste constatare che l’edilizia di culto sia pagata con risorse che i comuni potrebbero interamente destinare all’edilizia scolastica, al verde pubblico e agli asili nido, ci ha proprio stupito leggere gli estremi di alcune fatture giustificative dell’esborso del comune di Crevalcore. Compaiono infatti pagamenti a ditte che trattano la manutenzione di organi (Mascioni), gli arredi sacri (Caloi), il carburante (Eurocap petroli), componenti ad alta tecnologia per lo spettacolo (GMep-Molpass), fotocopiatrici (Nucci Renato) ed anche la ristorazione (eg).
Insomma, a meno di omonimie con ditte di costruzioni, sembra che qualsiasi fattura presentata delle parrocchie di Crevalcore potesse essere rimborsata dai fondi dell’edilizia di culto alimentati dagli oneri di urbanizzazione secondaria.

Ricordiamo che in base alla normativa regionale, i comuni possono variare le percentuali di ripartizione degli oneri di urbanizzazione secondaria e quindi azzerare quella relativa alla voce “edilizia di culto”. Sarebbe un atto doveroso da parte degli amministratori pubblici che spesso si lamentano della scarsità di risorse e sarebbe indispensabile nei comuni colpiti da calamità naturali.

[foto dal sito della Provincia di Bologna]

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