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Elezioni comunali 2016: quattro domande laiche ai candidati

3 Maggio 2016

elezioni comunali 2016, quattro domande laicheDomenica 5 giugno 2016, a Bologna, si terranno le elezioni comunali.
L’eventuale ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno.

Il Circolo Uaar di Bologna invita candidate e candidati alla carica di sindaco e di consigliere comunale a rispondere alle seguenti quattro domande laiche, tutte su temi concreti e inerenti al mandato elettorale.

Le risposte che perverranno a bologna@uaar.it entro venerdì 3 giugno saranno pubblicate nei nostri canali informativi affiché gli elettori possano scegliere in maniera consapevole.

1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione  secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”.  Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?

2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici,  funerali civili, ecc.) ?

3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004.  Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?

4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?

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Assessora Gabellini risponde all’Uaar: stop oneri per edilizia di culto, deciderà nuovo Consiglio

1 Maggio 2016

È stata quella dell’assessore all’urbanistica del Comune di Bologna, Patrizia Gabellini, la prima risposta alla richiesta del nostro circolo di interrompere le erogazioni a favore di chiese ed altri edifici per servizi religiosi, alla luce  del recente parere della Regione. In base ai dati raccolti dall’inchiesta Uaar, l’ammontare di queste erogazioni per il solo comune di Bologna dal 2000 al 2011  ha superato i 6 milioni di euro.

Nella comunicazione indirizzata al Circolo Uaar di Bologna [scarica il documento],  l’esponente della Giunta Merola ammette che il finanziamento all’edilizia di culto potrebbe non essere obbligatorio, informa che le erogazioni verranno sospese e che sarà lasciata al prossimo consiglio comunale la decisione se proseguire o meno con gli esborsi alle chiese.

Il Circolo Uaar di Bologna ha a sua volta risposto all’assessore all’urbanistica Patrizia Gabellini [scarica il documento]: pur apprezzando la decisione di sospendere il finanziamento, precisa che già le vecchie disposizioni regionali prevedevano la possibilità, e non l’obbligo, di versare parte degli oneri di urbanizzazione alle chiese (come specificato nella petizione presentata dall’Uaar all’assessore nel 2011) e ravvisa inadempienze nei bandi degli anni precedenti, che renderebbero dunque illegittima l’assegnazione dei fondi.

In vista delle prossime elezioni amministrative, il Circolo Uaar di Bologna presenterà quattro domande laiche ai candidati: la prima sarà proprio relativa al definitivo superamento dell’anacronistico finanziamento pubblico all’edilizia di culto.

Articolo di Cristina Degli Esposti, Resto del Carlino 29.4.2016

Articolo di Cristina Degli Esposti, Resto del Carlino 29.4.2016

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Oneri per edilizia di culto: lettera ai 56 comuni della provincia

23 Aprile 2016

A seguito del parere della Regione sugli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto, il Circolo Uaar di Bologna ha scritto ai 56 comuni della provincia per informarli del pronunciamento e chiedere formalmente l’interruzione delle erogazioni a favore di “chiese ed altri edifici per servizi religiosi”. La battaglia laica dell’Uaar è stata ripresa sulla stampa prima con l’articolo Dal Comune alla Chiesa sei milioni non dovuti (Carlino Bologna, 9.3.2016) e successivamente con l’articolo Oneri di urbanizzazione, Uaar attacca «Fondi assegnati senza bando» (Corriere Imola, 14.4.2016).

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Uaar Bologna @ Pratello R’Esiste | 25 Aprile

23 Aprile 2016
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Anche quest’anno il Circolo Uaar di Bologna festeggia la Liberazione partecipando a Pratello R’Esiste, consueto appuntamento che per tutta la giornata del 25 Aprile risveglia la via omonima di Bologna con idee, incontri, arte, convivialità.

Dalle 10 alle 19 troverete la nostra postazione all’altezza dei civici 96-98 di via del Pratello [mappa], vicino alla Coop e a due passi da Tarcaban Café, locale che ha ospitato la nostra ultima riunione.

Sbattezzo PointDue i temi principali al tavolo del Circolo Uaar di Bologna: la campagna OcchioPerMille per informare i contribuenti alle prese con la dichiarazione dei redditi dell’inganno che sta dietro all’8×1000, e lo Sbattezzo Point. per esercitare il diritto umano di uscire da una religione alla quale non si appartiene più. Basta conoscere la parrocchia dove si subì il pedobattesimo e al resto ci pensano i volontari dello Sbattezzo Point! Spediremo la raccomandata dello sbattezzo e, nel giro di un mese, non sarai più considerato dallo Stato un “suddito” del vescovo. I più fortunati riceveranno dalla Curia una lettera con le conseguenze di questo gesto di autodeterminazione, tra cui la scomunica latae sententiae.

OcchioPerMille 2016

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Riunione di circolo @ Tarcaban café | 15 apr

12 Aprile 2016
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La prossima riunione del Circolo Uaar di Bologna si terrà venerdì 15 aprile 2016, ore 21.00, presso Tarcaban café [mappa].

La convocazione è stata inviata via mail a socie e soci in regola con l’iscrizione per l’anno 2016. Sarà comunque possibile iscriversi o rinnovare l’iscrizione all’inizio della riunione.

Arrivando per le ore 20:30 sarà inoltre possibile bere qualcosa assieme (buffet a disposizione aggiungendo 2€ alla consumazione).

riunioni

Stop della Regione ai finanziamenti comunali all’edilizia di culto

9 Marzo 2016
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Proprio mentre tanti comuni si accingono a discutere il proprio bilancio facendo i conti con risorse sempre più scarse, arriva una boccata d’ossigeno laico dalla Regione Emilia Romagna, la quale ritiene non più applicabili le disposizioni che stabiliscono che il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria siano destinati alle chiese ed altri edifici per attività religiose. L’Uaar plaude questa decisione, ricordando che sosteneva da anni che i comuni dell’Emilia Romagna potevano e dovevano decidere autonomamente e a salvaguardia del patrimonio pubblico, e che riteneva inesatte le laconiche risposte di tanti comuni su presunti obblighi di legge che avrebbero imposto il versamento alle chiese di questa antiquata tassa di religione.

Tra queste risposte sbrigative (e dimostratesi ora infondate dal punto di vista normativo) c’è stata anche quella dell’assesore Patrizia Gabellini del Comune di Bologna, data a fronte di una petizione con oltre 1.500 sottoscrizioni e depositata dal nostro circolo nel 2012. Oggi scopriamo che per anni il Comune di Bologna ha versato una media di oltre mezzo milione di euro alla Curia (il più grande immobiliarista sul mercato) e ad altre confessioni minori sulla base di presupposti normativi errati. Dall’inchiesta del nostro circolo emerge che il solo comune di Bologna per oneri di urbanizzazione relativi agli anni 2000-2011 ha girato alle confessioni religiose oltre 6 milioni e 300mila euro.

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Municipio di Bologna per tre giorni sotto benedizione

5 Marzo 2016

Don Isidoro scrive alla dirigenza del Comune di Bologna. Vuole passare a benedire e detta il calendario delle tre giornate in cui, dalle 10 alle 12, ha intenzione di entrare in ciascuna delle tre torri di piazza Liber Paradisus per compiere il rito religioso ufficio per ufficio.

La dirigenza, al posto di far notare al parroco che si tratta di uffici pubblici, che è orario di lavoro e che sarebbe al più il caso di contattare il CDCB per organizzare un’attività extralavorativa, rende ufficiale il calendario delle benedizioni stabilito dal sacerdote e tre giorni fa comunica ai capi area di attivarsi: la direttiva è quella di coinvolgere i propri collaboratori “affinchè accompagnino il Parroco ognuno per il piano di rispettiva competenza” (la maiuscola per il nome comune parroco fa parte della direttiva). A loro volta i capi area comunicano prontamente agli impiegati che nelle giornate del 14, 15 e 16 marzo, ore 10-12, ci sarà da organizzarsi per accogliere il sacerdote.

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Vince la scuola laica. Il Tar dice no alle benedizioni a scuola

11 Febbraio 2016
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Il TAR Emilia Romagna, con sentenza 166/2016, ha dato ragione ai sostenitori della laicità della scuola, rilevando che «non v’è spazio per riti religiosi» come le benedizioni e ricordando che, anche in orario extrascolastico, si possono ospitare solo “attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile”. Prosegui la lettura…

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Oscurantismi di ieri e di oggi @ 4/quarti art bar | 16 feb

9 Febbraio 2016
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Il Circolo Uaar di Bologna e il Centro Studi Laicità presentano:

Oscurantismi di ieri e di oggi
Da Giordano Bruno alle condanne dei blogger atei

Martedì 16 febbraio, ore 19:30, 4/quarti social art bar, via del Pratello 96/E

Serata inserita nel percorso promosso dal Comitato del Pratello R’esiste 2016, Andando verso il 25 aprile, il Pratello R’esiste accoglie.

Oscurantismi di ieri e di oggiAlla vigilia della commemorazione per il rogo di Giornano Bruno, ricorderemo la sua vicenda con una breve proiezione da “Cosmos, A Space Time Odyssey“, con Neil deGrasse Tyson.

Filippo Maria Triccoli, dottore di ricerca in diritto islamico, ci porterà poi ai giorni nostri, nei luoghi dove l’islam è al potere e gli apostati vengono condannati a morte, al carcere e alla tortura.

Prima, dopo, durante: drink & food

Evento facebook

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A Imola il doposcuola è religioso

7 Febbraio 2016
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Corriere Imola 4.2.2016 - Doposcuola religioso
Non bastano le due ore di religione cattolica pagate dallo Stato, non basta il diffuso boicottaggio delle relative alternative, non bastano benedizioni, visite pastorali, messe in orario di lezione. Capita anche che il servizio sociale del pre e post scuola, spesso essenziale per moltri genitori, venga affidato dal comune a organizzazioni religiose.

L’Uaar Imola ha svolto una inchiesta sul monopolio religioso sul doposcuola, scrivendo all’assessore alla scuola Giuseppina Brienza la seguente lettera-denuncia.

Gentile Assessore Giuseppina Brienza,

come forse saprà in occasione del periodo di iscrizioni scolastiche tentiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica evidenziando quelli che sono i diritti dei genitori e degli alunni che non vogliono avvalersi dell’Ora alternativa e sottolineando i doveri degli Istituti ad organizzare come previsto dalle normative reali attività alternative.

Sono diffuse infatti tra le scuole Italiane pratiche improprie ed irregolari volte ad un boicottaggio “di fatto” dell’ora alternativa, attraverso la diffusione di parziali informazioni ai genitori o attraverso una non programmazione delle stesse… per spingere i genitori ad optare quasi forzatamente per l’ora di religione cattolica.

La mia attenzione a riguardo è maggiore proprio nella città di Imola, questo perchè oltre alle numerose testimonianze passate a conferma di alcune mancanze in merito, il rapporto tra amministrazione pubblica e l’ambito cristiano/clericale e la sudditanza nei confronti delle religioni in generale va a mio avviso molto oltre il ragionevole.

Dopo averle segnalato nel passato l’illegittimo finanziamento alle scuole private paritarie, i deplorevoli contributi pubblici erogati dal suo Comune a favore di opere e manifestazioni clericali, alle continue interferenze nell’istruzione, oggi, colgo l’occasione per evidenziarle e segnalarle, un’altra pratica pro religione.

A pagina 5 del “bando primaria”, come può notare, vengono indicati a fianco dei 4 Istituti comprensivi (IC2,IC3,IC6,IC7), altrettante onlus o associazioni — solo religiose — ove poter affidare, prima e dopo le lezioni, i propri figli, per ricevere un “servizio” che per certi genitori rimane essenziale ed al quale per necessità sono costretti.

A fianco degli altri istituti comprensivi non viene indicato il soggetto erogante ma è possibile”a richiesta”.
Dal sito del comune pare che vi siano 11 associazioni indicate tra le eroganti dei “servizi doposcuola” ed attive anche d’estate per i c.d. “campi solari”. 9 di queste realtà sono religiose, una, la Onlus Alecrim annovera tra i principali “sostenitori” la diocesi di Imola, l’Istituto s Caterina…, le rimanenti due associazioni paiono essere presumibilmente laiche, ma non mi è chiaro se eroghino questo tipo di servizi.

Vista la sproporzione tra soggetti religiosi e laici eroganti il servizio doposcuola e di contro, la dichiarata laicità del suo ufficio, le chiedo come sia possibile che il comune di Imola non si sia sforzato di trovare soggetti non attinenti la sfera religiosa, in grado di erogare, come già avviene in diversi comuni culturalmente evoluti, questo tipo di servizio. Mi chiedo altresì quale percorso interno di analisi e confronto sia stato svolto dagli istituti comprensivi, o in alternativa quale bando, per arrivare a consigliare tale tipo di assistenza extrascolastica.

Soprattutto in un paese come il nostro che fatica anche solo a discutere di diritti civili proprio a causa delle interferenze religiose nell’istruzione pubblica — ora di religione cattolica, “sistema integrato”, visite pastorali, simboli religiosi — in un paese ove la guida spirituale dei cattolici detto papa, demanda ad un terzo soggetto(Dio) le decisioni da prendere in materia di “diritti civili”,  penso sia ancor di più un dovere mantenere l’istruzione laica, dando ai genitori una reale e non apparente libertà di scelta.

Mi chiedo se questo diffuso atteggiamento pubblico “conforme” alla religione,  non sia di per sè nei fatti discriminatorio soprattutto nei confronti di chi ritiene che lo Stato (qui il comune) debba essere laico (che non vuol dire cristiano).

Auspico che in risposta ad una seria segnalazione non si ritorni a generiche affermazioni come  “il sistema integrato è fondamentale” o “il comune e lo Stato.. non hanno fondi a disposizione per creare qualcosa ad hoc”… perchè se un comune utilizza male le proprie risorse o le spende per ristrutturare attività prioritarie come il centro sociale di “Frittole” è davvero difficile, a riprova di quanto sopra esposto, negare esserci una volontà nell’affidare al “volontariato” religioso tali servizi.

“Dateceli da piccoli e saranno nostri per sempre”, sostenevano i gesuiti.
Passano i secoli, ma la mentalità pare sia ancora quella.

Cordialmente
Roberto Vuilleumier
Delegato Uaar Imola e Castel s Pietro

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