Dell’Istituto Veritatis Spendor avevamo scritto qualche tempo fa, quando ricevette 300.000 euro di finanziamento pubblico per il “potenziamento delle strutture e della strumentazione per l’attività di istituto”.
Tra queste attività, oltre alla formazione su catechesi e dottrina della Chiesa, l’istituto ospita ora un corso per esorcisti.
Ne parla un articolo del Fatto Quotidiano del 16 aprile, dal titolo “Bologna, a lezione di esorcismo. Non solo preti, ma anche medici e avvocati”.
Stupisce e preoccupa, nel terzo millennio, sentire una pediatra (allieva del corso) dichiarare che nella sua professione si deve “saper distinguere tra problemi psichiatrici e presunte possessioni”, o sentire una psicologa-teologa (docente del corso) affermare che “indirizza direttamente dall’esorcista” un paziente su 10. Leggiamo che Don Alberto Monaci dà la colpa delle possessioni alla concorrenza (non precisati “movimenti religiosi alternativi”) e si lamenta che la “superstizione è ancora molto diffusa”, non rendendosi conto di promuoverla in prima persona.
A rendere il tutto ancora più surreale contribuisce l’esorcista don Giuseppe Mihelcic, docente del corso, che preannuncia che nei prossimi mesi si terrà un corso avanzato, riservato a esorcisti e a non meglio precisati “professionisti che con loro operano”.
Commenti disabilitati su Quartiere San Donato sotto benedizione
Continuano ad arrivarci segnalazioni sul malcostume di praticare atti di culto in orario di lavoro e sul luogo di lavoro.
È la volta del quartiere San Donato, dove la Direzione e la Presidenza hanno inviato a tutto il personale un avviso per partecipare alla benedizione pasquale che si terrà domani, 3 aprile 2012. Don Paolo (non è stato specificato il cognome dell’ospite) avrà a disposizione la sala consiliare del Quartiere a partire dalle ore 12:30: tutti i dipendenti che lo desiderano potranno abbandonare il loro posto di lavoro e interrompere le loro attività per recarsi a ricevere la benedizione e recitare le preghiere.
Nella comunicazione, Direzione e Presidenza del Quartiere San Donato non accennano minimamente all’obbligo di prendere permessi per attività extralavorativa e non specificano neppure che questa forma di assenteismo per partecipare ad atti di culto sia vietata nel caso comporti l’interruzione di servizi del Quartiere.
AGGIORNAMENTO delle ore 17:30: Il circolo UAAR di Bologna ha inviato il comunicato di cui sopra alla Direzione e alla Presidenza del Quartiere San Donato, allegando inoltre un documento sull’inopportunità degli atti di culto sul luogo di lavoro e in orario di servizio, comprensivo di osservazioni sull’irresponsabilità che i superiori mostrano promuovendo tali pratiche.
Commenti disabilitati su Stop sussidi pubblici a Curia super-miliardaria
È notizia di oggi che la Curia di Bologna ha ereditato 1,7 miliardi di euro oltre alla FAAC, azienda che fattura 200 milioni di euro l’anno.
Miliardi che piovono su una organizzazione già ricchissima (si veda l’inchiesta di Repubblica del 2010) che può però permettersi da un lato di non pubblicare bilanci e rendiconti verificabili e dall’altro di batter cassa e ottenere sussidi pubblici dalle istituzioni della Repubblica.
Il circolo UAAR di Bologna si rivolge ai quartieri, al Comune, alla Provincia di Bologna affinché interrompano immediatamente qualsiasi finanziamento pubblico alla Curia e agli enti ad essa collegati. È inaccettabile versare i soldi delle tasse dei cittadini ad una organizzazione già ricchissima e che ora diventa super-miliardaria, e farlo in nome del principio equivoco della sussidiarietà si dimostra sempre più una beffa.
In particolare chiediamo che il Comune di Bologna azzeri da subito i finanziamenti all’edilizia di culto e alle scuole private cattolicamente orientate, destinando tali fondi ai nidi, all’edilizia scolastica e alle scuole paritarie comunali. La Curia di Bologna ha incredibili risorse economiche per sostenere i suoi progetti e tutelare il suo sterminato patrimonio immobiliare: non è davvero più il caso di “sussidiarla”.
Denunciamo anche lo sperpero di denaro pubblico operato dalla Regione Emilia Romagna, che spende oltre 2 milioni di euro l’anno per retribuire “assistenti religiosi” che, nominati dai vescovi, circolano tra le corsie ospedaliere sembrando volontari. Chiediamo che la Regione assuma infermieri e medici al posto di preti, suore o assistenti religiosi cattolici, i quali debbono e palesemente possono essere sostenuti solo dalle offerte dei fedeli e dalle casse della Curia.
Commenti disabilitati su Provincia sotto benedizione, ma quest’anno si “stimbra”
Sapevamo che la presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, usa il suo ruolo istituzionale per promuovere la religione cattolica tra i dipendenti.
Nel 2007 avevamo avuto una corrispondenza via mail dopo che aveva inviato a tutto il personale il programma della XX Decennale Eucaristica fornitole dalla parrocchia.
Nel 2008 avevamo protestato nuovamente, questa volta per il suo invito alla benedizione pasquale inviato a tutti gli uffici e a tutti i dipendenti, nel quale la presidente Draghetti consentiva di praticare e partecipare ad atti di culto cattolici in tutti gli uffici e in orario di lavoro.
Nessuna meraviglia che questo malcostume sia continuato negli anni.
Lo stesso copione si è ripetuto infatti il 6 marzo scorso, quando la presidente Draghetti che ha comunicato a tutto il personale che la giornata di domani, 21 marzo, vedrà mons. Ottani pregare e benedire assieme ai dipendenti iniziando dalla Sala del Consiglio di via Zamboni, proseguendo nella sala riunioni di via Benedetto XIV e in tutti gli uffici di entrambe le sedi ove sia chiamato.
La nostra lettera del 2008 si concludeva con la richiesta di «conferma del fatto che la presenza al rito religioso in oggetto avvenga in regime di permesso non retribuito». Non avevamo mai avuto risposta, ma quest’anno è intervenuta la direzione della Provincia specificando ciò su cui la presidente Draghetti glissava sempre, ossia che prima di mettersi a praticare atti di culto sul luogo di lavoro occorre almeno prendere un permesso non retribuito.
È ancora lunga la strada per arrivare ad essere liberi dalla religione cattolica per i dipendenti della Provincia di Bologna, ma un primo passo è stato compiuto.
AGGIORNAMENTI. Altri articoli online su:
22 marzo Il Resto del Carlino (che riprende in modo esaustivo il comunicato del circolo UAAR di Bologna) Repubblica Bologna (che cita l’Uaar e il suo plauso per il primo passo verso la libertà dalla religione) Il Corriere Bologna
23 marzo Ultimissime Uaar
Commenti disabilitati su Tour del Commiato, con Argo e UAAR, domenica 25 marzo
Allo scopo di promuovere la conoscenza e la frequentazione delle Sale del Commiato per i funerali civili, la rivista Argo in collaborazione con l’UAAR ha organizzato un apposito Tour del Commiato, che ha già toccato le città di Ancona e Milano.
I luoghi per la celebrazione dei funerali laici e di confessioni diverse da quella cattolica diventano cosìspazi d’incontro pubblico, nei quali conquistare, con le arti, diritti civili negati a chi non è cattolico.
La tappa bolognese del Tour del Commiato avrà luogo domenica 25 marzo, alle ore 11:30, nella Sala d’Attesa del cimitero monumentale della Certosa. In programma: reading & performance del collettivo Argo, interventi di Roberto Grendene (UAAR) e Flavio Favelli (artista, designer della Sala d’Attesa), presentazione della rivista Argo n.17 /VIXI dedicata alla morte, interventi musicali al pianoforte di Paolo Tarsi.
Ingresso libero.
Soldi di tutti per la scuola di tutti: interrompere il finanziamento ideologico su base religiosa di stato, regioni, comuni alle scuole private e investire i soldi pubblici nella scuola della Repubblica.
Scuola laica, libera e accogliente: superare l’emarginazione e l’indottrinamento prodotti dall’insegnamento della religione cattolica; osservazioni UNICEF e risultati del Progetto UAAR Ora Alternativa.
Commenti disabilitati su UAAR a TanExplora, 23 marzo, Palazzo Re Enzo
A Palazzo Re Enzo, da 23 al 25 marzo, si svolgerà TanExplora: convegni, incontri, mostre, proiezioni e performance dedicate al mondo del lutto e rivolte ai cittadini, in contemporanea con l’esposizione internazionale di arte funeraria e cimiteriale TanExpo.
L’UAAR sarà presente nella giornata di apertura, al seguente dibattito in cui si parlerà di funerali civili e testamento biologico, di autodeterminazione e dignità nei momenti in cui la vita volge al termine.
Venerdì 23 marzo 2012, ore 15,Sala Atti di Palazzo Re Enzo, Bologna
Proiezione del cortometraggio Sia fatta la mia volontà
a cura di Schegge di Cotone, co-prodotto da FIC – Federazione Italiana per la Cremazione
a seguire, intervengono: Guido Peagno, Presidente FIC – Federazione Italiana per la Cremazione Roberto Grendene, Uaar – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
Commenti disabilitati su Adesione all’Urlo della scuola
Il Circolo UAAR di Bologna, associazione di promozione sociale che ha nei propri scopi l’affermazione del supremo principio costituzionale della laicità della scuola pubblica, aderisce a L’Urlo della scuola.
L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti invita il mondo della scuola ad aprire gli occhi: non è più tempo di tacere sul carattere confessionale delle controriforme della scuola.
Sosteniamo una scuola all’avanguardia, laica e libera, che non può avere al suo interno l’ora di religione cattolica e non può essere gestita da diocesi o moschee con i soldi di tutti i cittadini.
Mai come ora la laicità della scuola della Repubblica è sotto attacco.
Una manovra di lungo corso, intrapresa da governi di centrodestra e di centrosinistra uniti nel sottrarre risorse alla scuola pubblica per finanziare scuole private cattolicamente orientate, smerciando questa operazione politica come “sussidiarietà”.
Manovra che ha sempre visto il fattivo contributo di Elena Ugolini che ora ne diventa attrice primaria come sottosegretaria all’istruzione nel governo Monti-Bagnasco.
Sono noti i suoi simpatici pic-nic col card. Caffarra che esplicitamente affermò che “lo Stato ha solo un ruolo sussidiario e non ha, non deve e non può aver un compito di responsabilità educativa: sarebbe la dittatura”.
La scuola pubblica è tagliata ovunque, tranne che nell’insegnamento della religione cattolica, impartito in conformità della dottrina della Chiesa Cattolica da insegnanti scelti dal vescovo e pagati dallo stato, che ha visto 13.880 assunzioni in ruolo per una materia facoltativa.
Non è solo questione di portafogli: è in ballo la libertà di coscienza. Sempre più famiglie bolognesi sono costrette dalle istituzioni ad affidare i propri figli a scuole confessionali finanziate con fondi pubblici, che ora sono cattoliche ma domani saranno ovviamente anche islamiche o, perché no, di partito.
Paolo Marani
Coordinatore del Circolo UAAR di Bologna.
Commenti disabilitati su Lettera UAAR alle scuole dell’Emilia Romagna
Nei giorni scorsi il circolo UAAR di Bologna ha inviato una lettera a tutti gli istituti scolastici del’Emilia Romagna, per affontare il tema della scelta delle attività alternative alla religione cattolica per l’anno scolastico 2012/2013.
Entro il prossimo 20 febbraio genitori e studenti, con la semplice consegna di due moduli in segreteria (modello E e modello F), possono infatti sottrarsi ad un insegnamento «impartito in conformità alla dottrina della Chiesa» e da docenti scelti a insindacabile giudizio del vescovo: al posto di questo insegnamento dottrinale essi hanno il pieno diritto di avvalersi di attività didattiche e formative, oppure di studiare individualmente o con l’assistenza di un docente, oppure di non frequentare la scuola.
Il dirigente dell’ITIS «Guglielmo Marconi» di Forlì ci ha risposto in maniera piccata: «non mi dite nulla di nuovo rispetto al mio lavoro». Il nostro circolo ha prontamente verificato il Piano dell’Offerta Formativa (POF) della scuola, che ha mostrato gravi lacune e discriminazioni che favoriscono l’IRC. A tali osservazioni dirigenza dell’ITIS ha risposto in modo lapidario: «L’integralismo fa sempre paura». L’UAAR ha concordato, rispondendo che accade «soprattutto quando è al potere».
Più seria la risposta dell’ Istituto Comprensivo Bellaria (RN), che ci informa di avere avviato il progetto “Educazione alla pace” per i 132 bambini che non frequentano l’insegnamento religioso cattolico.
L’UAAR invita genitori e studenti a scegliere una scuola migliore, che sviluppi il pensiero critico e una cultura del rispetto, senza insegnamenti ideologici il cui posto è in parrocchia: è sufficiente scaricare il modello E optando per “scelta di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica”, scaricare il modello F scegliendo una tra le quattro possibilità alternative all’IRC e infine consegnare i modelli alla segreteria della scuola.
La lettera è stata spedita dall’UAAR a tutte le scuole del Paese, causando la reazione del quotidiano dei vescovi Avvenire: la CEI ha ammonito le scuole a non seguire le indicazioni dell’UAAR, sostenendo il primato della religione cattolica e che addirittura le attività didattiche alternative non dovrebbero trovare posto nel POF. Oltre alla risposta sul proprio sito, l’UAAR ha replicato lanciando la pagina facebook “ora di religione, ora basta“.
Commenti disabilitati su Su Repubblica la replica UAAR ai moniti del card. Caffarra
L’articolo di Rosario Di Raimondo “Caffarra, omelia contro l’aborto”, pubblicato oggi su Repubblica Bologna, riporta un botta e risposta sui temi dell’autodeterminazione tra il cardinale e il portavoce del Circolo UAAR di Bologna.
Il porporato lancia un monito contro una “civiltà che si è ammalata mortalmente”, dandone la colpa alla possibilità di abortire, a quella di decidere sul proprio fine vita, a quella di avere medici che tengono in considerazione la volontà del paziente.
Per l’UAAR risponde Roberto Grendene, rivendicando la libertà di scelta e ammonendo la politica a non prendere ordini da gerarchie ecclesiastiche poco ascoltate dagli stessi loro fedeli, come dimostrano le battaglie su divorzio, aborto e, più recentemente, testamento biologico.