Open Day Uaar @ Cassero | sabato 2 dic
Anche quest’anno arriva l’OPEN DAY del Circolo UAAR di Bologna!
Sabato 2 dicembre 2017, dalle 10 alle 15, passaci a trovare al Cassero LGBT center! Prosegui la lettura…
Anche quest’anno arriva l’OPEN DAY del Circolo UAAR di Bologna!
Sabato 2 dicembre 2017, dalle 10 alle 15, passaci a trovare al Cassero LGBT center! Prosegui la lettura…
Tutte le sere da giovedì 24 a mercoledì 30 agosto apre lo stand Uaar alla Festa dell’Unità di Bologna al Parco Nord.
Ci troverete alla postazione associazioni nr.61 [vedi mappa].
Metteremo a disposizione materiale informativo, gadget e libri di Nessun Dogma, il progetto editoriale dell’Uaar. Sarà possibile iscriversi all’associazione e ricevere assistenza presso il nostro sportello soslaicità. Tra i servizio offerti, lo Sbattezzo Point e l’assistenza per il diritto all’Ora Alternativa. Prosegui la lettura…
Sabato 10 dicembre 2016, dalle 10 alle 15:
OPEN DAY del Circolo Uaar di Bologna al Cassero LGBT center!
Passaci a trovare!
Attorno al buffet offerto dai nostri attivisti per festeggiare i 30 anni dell’associazione, ti illustreremo le nostre iniziative, potrai avere supporto per casi di laicità violata, avanzare proposte, offrire disponibilità.
Come originali e intelligenti regali di Natale 🙂 potrai acquistare libri Nessun Dogma, spillette Uaar, tazze VivoBeneSenzaD o una delle ultime magliette 2016!
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Le edizioni del 2014 e del 2015 si sono svolte a Roma, con la partecipazione del locale circolo Uaar. Da quest’anno è l’Uaar nazionale a entrare nella rete di associazioni co-promotrici del meeting Educare alle differenze 3, organizzato da SCOSSE, Stonewall e Il Progetto di Alice e che il 24 e 25 settembre farà tappa a Bologna. Una due giorni di intensi lavori presso le scuole Testoni-Fioravanti, guidati dalla convinzione che “l’educazione alle differenze debba essere un elemento imprescindibile della scuola pubblica, laica e plurale”.
Domenica 5 giugno 2016, a Bologna, si terranno le elezioni comunali.
L’eventuale ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno.
Il Circolo Uaar di Bologna invita candidate e candidati alla carica di sindaco e di consigliere comunale a rispondere alle seguenti quattro domande laiche, tutte su temi concreti e inerenti al mandato elettorale.
Le risposte che perverranno a bologna@uaar.it entro venerdì 3 giugno saranno pubblicate nei nostri canali informativi affiché gli elettori possano scegliere in maniera consapevole.
1) Interruzione dei finanziamenti all’edilizia di culto
Dal 2000 il comune di Bologna destina circa 500mila euro all’anno all’edilizia di culto. La Regione Emilia Romagna si è recentemente espressa ritenendo non più applicabili le disposizioni per destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria alle “chiese ed altri edifici per attività religiose”. Di conseguenza la Giunta Merola, su sollecitazione dell’Uaar, ha sospeso questa erogazione, lasciando la decisione al nuovo Consiglio. Qual è la sua posizione in merito?
2) Laicità delle istituzioni
Lo scorso marzo solo grazie a una diffida dell’Uaar e a una protesta della CGIL sono state arginate le modalità invasive con cui la dirigenza del Comune aveva organizzato benedizioni ufficio per ufficio, in orario di lavoro e con allontanamento temporaneo dalla propria postazione per chi non voleva subire l’atto di culto. Qual è la sua concezione di laicità delle istituzioni e quali servizi laici a carico del comune potenzierebbe (matrimoni civili, registro dei testamenti biologici, funerali civili, ecc.) ?
3) Ici/imu/tasi per le scuole private paritarie
Lo scorso luglio la Corte di cassazione ha dato torto a due scuole religiose che si erano “autoesentate” dal pagamento dell’Ici, consentendo al comune di Livorno di recuperare gli arretrati dal 2004. Ritiene necessario esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nel territorio comunale, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell’Ici, per gli anni dal 2004 al 2011, e dell’Imu/Tasi, ove previsto, per gli anni successivi?
4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Prima nel 2003 e poi nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha riproverato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative di insegnamento, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?
Sabato 19 dicembre, dalle 10 alle 17, passaci a trovare nella nostra sede al Cassero LGBT center!
Ti illustreremo le nostre iniziative, potrai trovare supporto per casi di laicità violata, avanzare proposte, offrire disponibilità. In particolare il Circolo Uaar di Bologna offrirà un servizio di assistenza per genitori che vogliono valide alternative all’insegnamento della religione cattolica e uno Sbattezzo Point per chi vuole esercitare il diritto di non appartenere a una confessione religiosa che non lo rappresenta. E naturalmente potrai approfittare dell’occasione per iscriverti o rinnovare l’iscrizione all’Uaar per il 2016.
Anche come originali e intelligenti regali di Natale 🙂 , saranno a tua disposizione i libri della casa editrice Uaar Nessun Dogma, spillette e le ultime magliette 2015. Tra gli ultimissimi libri pubblicati, segnaliamo Crescere figli senza dogmi – La guida di una mamma agnostica di Deborah Mitchell e, per ragazzi e ragazze, Dio probabilmente non esiste di Patrik Lindenfors.
E dalle ore 12:30, buffet offerto dagli attivisti del Circolo Uaar di Bologna!
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Il Circolo Uaar di Bologna mette a disposizione una mappa interattiva per la consultazione dei risultati della ricerca Ora alternativa negli Istituti Comprensivi bolognesi.
Basata su OpenStreetMap, la mappa permette di individuare facilmente le scuole bolognesi in cui si sta affermando la scelta laica delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica, quelle in cui tale scelta si manifesta ancora in toni minori e quelle i cui dirigenti non hanno accettato di rispondere al nostro questionario. Sono rappresentate graficamente anche la popolazione studentesca di ogni scuola e, quando possibile, l’incidenza di stranieri tra i non frequentanti l’Irc.
È possibile filtrare i dati per ordine di scuola e ottenere i dettagli di ciascuna scuola con un semplice clic.
Di seguito indicazioni dettagliate per la lettura della mappa:
• Il colore di riempimento dei cerchi, dal rosso al verde al blu, segnala la % di studenti non frequentanti l’IRC.
• L’ampiezza dei cerchi colorati indica la dimensione della popolazione studentesca delle scuole.
• I cerchi neri piccoli indicano le scuole del territorio che non hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni.
• Le corone circolari sono colorate in proporzione alla percentuale di studenti di origine straniera che non frequentano IRC, ove questo dato è stato reso disponibile. Segnaliamo che l’origine straniera degli studenti non è necessariamente indicativa della professione di una religione diversa dalla cattolica o di qualunque altra posizione filosofica
Quanti genitori chiedono per i loro figli attività scolastica alternativa all’insegnamento della religione cattolica (IRC)? Le scuole informano, distribuiscono la modulistica, organizzano le attività alternative? E di che tipo? Genitori e studenti che non scelgono l’insegnamento religioso a scuola sono messi in grado di esercitare il diritto all’istruzione e la libertà di coscienza?
A queste domande ha cercato di dare risposta la ricerca Ora alternativa negli Istituti Comprensivi bolognesi promossa dal circolo Uaar di Bologna e svolta sul campo nel primo semestre del 2015 da Simone Vincenzini, studente di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Bologna, che all’interno del proprio tirocinio curricolare ha intervistato i dirigenti degli istituti comprensivi (IC) statali del comune di Bologna. O meglio, solo gli 8 su 19 che hanno accettato di collaborare, che corrispondono a 8 IC su 21 (due dei presidi che non hanno risposto hanno una doppia dirigenza). Un primo risultato della ricerca è quindi la scarsa propensione a comunicare informazioni che dovrebbero essere pubbliche e prontamente aggiornate dalle scuole, mentre invece sono diffuse in esclusiva dalla CEI, che sceglie tempi e modi per farlo.
Passiamo ora gli altri risultati della ricerca.
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A livello nazionale sempre meno studenti frequentano l’insegnamento della religione cattolica (IRC). Un insegnamento che, per legge, è «impartito in conformità della dottrina della Chiesa», da docenti scelti dal vescovo ma pagati dai contribuenti. I dati più aggiornati, che incredibilmente non sono forniti al Miur ma dalla CEI, mostrano che la frequenza dell’IRC nelle scuole italiane è scesa sotto il 90% (rimane al 91,5% nelle scuole dell’infanzia). Qual è invece la situazione a Bologna?
Dai dati forniti dall’Amministrazione per l’anno scolastico 2011/12, nelle scuole dell’infanzia comunali di Bologna l’adesione all’IRC è ben inferiore alla media nazionale: circa il 40% delle famiglie sottrae i propri bambini all’IRC. Quasi 5 volte il dato nazionale, che si attesta sull’8,5%.
Sono infatti solo il 61% i bambini che frequentano le ore di Educazione Religiosa Cattolica (il Comune di Bologna ha inventato proprio questa denominazione, con la sigla ERC al posto di IRC). Non mancano differenze significative fra le varie scuole: è la scuola Casaglia ad affermarsi come un esempio concreto di laicità, con solo il 10% di aderenti all’IRC. I numeri si abbassano ancora se spostiamo l’attenzione sugli stranieri: nonostante la loro scelta possa essere principalmente influenzata da contrapposizione religiosa piuttosto che da motivazioni laiche, solo il 52% degli bimbi di famiglie straniere frequenta l’IRC.
Positiva quindi la propensione delle famiglie bolognesi verso le attività alternative e l’educazione laica dei propri figli nelle scuole dell’infanzia comunali. Una scelta che, se imitata a livello nazionale, permetterebbe di trattenere nelle casse dello Stato alcune centinaia di milioni di euro, utilizzabili per affrontare i gravi problemi in cui si trova il nostro paese.
A Lagaro, frazione di Castiglione dei Pepoli, la Curia affittava al Comune per 11mila euro l’anno un edificio adibito a scuola media per cinquanta bambini. Il proprietario, presunto ente benefico senza scopo di lucro, ha voluto però raddoppiare il lucro. Il comune si è rifiutato di pagare 22mila euro l’anno, iniziando a pagarne 13mila come da valutazione tecnica del prezzo di mercato. Ma puntualmente è arrivato lo sfratto, che sarà esecutivo dal 1° luglio 2013.
Ne ha dato notizia Repubblica, riportando la reazione infuriata dei genitori che arrivano contestare pubblicamente il card. Caffarra: “Non possono sbattere per strada così tanti bambini, soprattutto perché l’edificio è stato donato alla Chiesa proprio per costruirci una scuola”. Da parte sua, il sindaco di Castiglione, Daniela Aureli avrebbe dichiarato: “Ci devono dare più tempo, non hanno nessuna urgenza. Noi abbiamo anche detto che siamo disposti a comprare l’edificio, fare i lavori oppure a pagare 16mila euro di affitto rispetto ai 13mila attuali. Ma per ora niente”.
Non ci stupiscono le pretese di una Chiesa che cura i suoi interessi finanziari. A maggior ragione se si pensa che la Chiesa è il più grande proprietario immobiliare del nostro paese, e che controlla o possiede direttamente la maggioranza delle scuole private. Per quale ragione dovrebbe agevolare la scuola della Repubblica, quando vuole invece espandere le proprie scuole rivendicando per esse sempre maggiori sussidi pubblici?
Ci stupiscono semmai le reazioni meravigliate del sindaco o di tanti genitori, i quali per protesta non mandano più i bambini a catechismo a Lagaro ma li mandano a Castiglione (potrebbe essere più efficace una richiesta in massa dell’ora alternativa). La realtà è che dal 1° di luglio cinquanta bambini saranno senza scuola: la Curia potrà “generosamente” salvarli accettando un cospicuo aumento del canone, o potrà legittimamente lasciarli per strada realizzando nell’edificio una scuola privata, un albergo o anche tenendolo sfitto (le risorse finanziarie non le mancano).
C’è da chiedersi fino a che punto si è spinta l’ingenuità del sindaco. Con un affitto di almeno 13mila euro da pagare ogni anno alla Curia, e con il dovere di costruire una scuola di proprietà comunale per non sottostare ai ricatti del proprietario, avrà deciso di non erogare contributi all’edilizia di culto accantonandoli invece per l’edilizia scolastica?
Castiglione appartiene ai comuni meno trasparenti dell’indagine del nostro circolo sugli oneri di urbanizzazione secondaria (OnUS) per edilizia di culto: la nostra richiesta di accesso agli atti è stata inviata 16 dicembre scorso, ma il comune non ci ha mai risposto. Per questo ieri abbiamo inviato il seguente sollecito all’ufficio protocollo, mettendo per conoscenza il sindaco e gli uffici dei servizi scolastici e sociali.
13 aprile 2013
Al Comune di Castiglione dei Pepoli
OGGETTO:
Richiesta accesso atti: Oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto e Albo beneficiariIl 16 dicembre scorso inviammo la seguente richiesta di accesso ad atti che peraltro dovrebbero essere pubblici.
Oltre la metà dei comuni contattati nella provincia di Bologna ci ha risposto (vedere inchiesta). Castiglione dei Pepoli risulta ad oggi nella lista dei comuni meno trasparenti.
Ipotizzando che la mail possa non esservi giunta per problemi telematici, con la presente rinnoviamo la richiesta.In relazione alle notizie sullo sfratto della Curia ai danni dei ragazzi che frequentano la scuola media a Lagaro, le informazioni richieste risultano particolarmente importanti per la cittadinanza.
In base alla legge 383/2000, alla nostra associazione, in qualità di associazione di promozione sociale iscritta al registro nazionale presso in ministero della Solidarietà sociale, è riconosciuto il diritto di accesso ai documenti amministrativi in oggetto (art. 22 legge 7 agosto 1990, n. 241).Certi di un rapido riscontro, porgiamo distinti saluti.
Circolo Uaar di Bologna
16 dicembre 2012
Al Comune di Castiglione dei Pepoli
OGGETTO: Richiesta di accesso agli atti relativi a Oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto e agli Albi dei beneficiari
Si richiede di avere su supporto digitale (in allegato via posta elettronica) copia di tutti gli atti relativi alle erogazioni di oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto a partire dall’anno 2005.
Nel caso tali erogazioni non fossero avvenute, come consentito dalla legge regionale e dall’autonomia finanziaria di entrata e di spesa (art. 119 Cost.), se ne chiede conferma e si chiede copia dell’eventuale delibera del Consiglio comunale che ne ha disposto l’azzeramento.
Se gli atti in questione fossero reperibili online, vi chiediamo cortesemente di fornirci i link o le istruzioni per accedervi.
Infine, dato che il DPR 7 aprile 2000, n. 118 prevede che i Comuni pubblichino un “Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica” e di esso assicurino “la massima facilita’ di accesso e pubblicità”, si chiede l’accesso a tali albi per tutti gli anni per i quali sono stati pubblicati, sempre tramite link in rete oppure tramite allegato via posta elettronica.
Si ricorda che l’UAAR è APS iscritta al nr,. 141 nel Registro Nazionale (DL Min. Solidarietà Sociale nr. 155/2007) e come tale legittimata alla richiesta in oggetto.
Cordiali saluti.
Circolo Uaar di Bologna