Bologna, nuovo record di “no” all’ora di religione cattolica (47.3%). Secondo comune laico in Italia dopo Firenze (51.5%)
Bologna, nuovo record di “no” all’ora di religione cattolica (47.3%). Secondo comune laico in Italia dopo Firenze (51.5%)
L’Uaar rende pubblici i dati sulla frequenza dell’IRC dell’anno 2023/24. Tre i licei bolognesi sopra quota 60%: Arcangeli, Copernico e Rosa Luxemburg. In testa alla classifica l’I.P.I.A. Aldini Valeriani (82%). Scuole inferiori: infanzia Panzini al 74%, primaria Federzoni al 67%, medie Testoni-Fioravanti al 66%.
L’Uaar ha nuovamente bussato alla porta del Ministero dell’Istruzione e del Merito e delle province autonome di Trento e Bolzano con un accesso civico generalizzato, recuperando i dati sulla frequenza dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc) nelle scuole statali italiane. Gli studenti che hanno scelto di non frequentare l’ora di religione, che in modo arcaico e irriguardoso vengono ancora chiamati “esonerati”, hanno raggiunto la cifra record di 1.164.000 (+68.000), passando da una media del 15,5% del 2022/23 al 16,62% del 2023/24.
Dall’esame delle città capoluogo spicca il sorpasso laico di Firenze (51,51%). Seguono i Comuni di Bologna (47.29%), Aosta (43,58%), Biella (40,62%), Mantova (40,54%), Brescia (38,6%), Trieste (37.94%) e Torino (37,67%). Considerando l’intero territorio provinciale restano in testa Firenze (39,79%) e Bologna (38,15%). A livello regionale in testa ci sono la Valle d’Aosta (32,53%), l’Emilia Romagna (29,33%) e la Toscana (29,01%).
Tra i licei bolognesi in testa per scelte laiche ci sono l’artistico Arcangeli (66.65%), lo scientifico Copernico (65.68%) e per le scienze umane e economico-sociali Rosa Luxemburg (63.83%). Tra i professionali e tecnici si registra una vera e propria fuga dell’insegnamento religioso: in testa l’I.P. Aldini-Valeriani (81.5%), l’odontotecnico Malpighi (78%) e l’ITC Rosa Luxemburg (77.4%).
Passando agli ordini di scuola inferiori all’infanzia o “materna” la domanda di attività alternativa tocca quota 73.7% alle Panzini (superata in provincia dal 79% delle Paltrinieri di Crevalcore). Per le primarie o “elementari” il podio vede le Federzoni (66.67%), le Romagnoli Partigia (66.3%) e le Don Bosco (64.2%). Infine per le secondarie di secondo grado o “medie” abbiamo le Testoni-Fioravanti (65.8%), le Saffi (61%) e le Besta (58.3%).
Il fondo della classifica delle scelte laiche è tutta in provincia: a Pian del Voglio, frazione di San Benedetto val di Sambro, i 16 bambini della “materna” frequentano tutti l’IRC, alla primaria di Mordano solo uno scolaro su 103 sceglie l’alternativa e sempre a Mordano c’è la scuola media con “solo” il 10% di non avvalentisi. A Imola invece ci sono le superiori con la percentuale più bassa di “no” all’Irc, il liceo Rambaldi-Valeriani con il 22.6%.
Tutti questi dati possono essere scaricati ed elaborati in Excel selezionando “Bologna” nella pagina: https://uaar.it/dati-no-irc Segnaliamo che hanno comunicato al Ministero dati potenzialmente inattendibili 11 scuole su 499 della provincia di Bologna, e per questo non sono state incluse nelle statistiche. Tra queste la primaria don Minzoni dell’IC 11 Bologna (improbabile che passi dal 30 al 98% di non avvalentisi), ma precauzionalmente è stato scartato anche l’I.P. Serpieri di Sasso Marconi (che passa dal 52 al 97%).
Tornando a livello nazionale Nella top 5 degli Istituti troviamo in testa il professionale e tecnico Olivetti di Ivrea classificatosi al primo e al secondo posto con il 90,7% e l’87,88% di studenti che non si avvalgono dell’ora di religione. In molti casi il numero degli studenti adulti degli istituti tecnici e professionali che frequentano le scuole serali influenza la percentuale complessiva dell’Istituto. Segue al terzo posto l’Istituto tecnico Sassetti-Peruzzi di Firenze con l’86,78% di non avvalentisi, al quarto la primaria Nazario Sauro di Monfalcone, Gorizia con l’86,45% e al quinto l’Istituto professionale Carrara di Novellara, Reggio Emilia con l’86,29%. Primi tra i licei il Leon Battista Alberti di Firenze (84,65%), tra le secondarie di primo grado le Rodari di Torre Pellice (TO) con l’83,70% mentre con l’83,58% dei bambini di 3-5 anni di età sono le San Giacomo di Brescia a risultare in testa alle scuole dell’infanzia.
Il dato nazionale per tipo di scuola vede al primo posto gli Istituti professionali con il 27,83%, al secondo gli Istituti tecnici con il 25,31% e al terzo i licei con il 18,48%. Scuola secondaria di primo grado, primaria e scuola dell’infanzia si posizionano tra il 15,77 e il 12,4%.
«Per l’ennesima volta l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – dichiara Roberto Grendene, segretario nazionale Uaar – colma carenze ministeriali e rende pubbliche informazioni che incredibilmente mancano dal Portale unico dei dati della Scuola. Il ministro Valditara sembra un po’ troppo impegnato a privilegiare l’insegnamento religioso, con concorsi farsa per assumere in ruolo docenti scelti dal vescovo e con la recente trovata di far studiare in chiave identitaria la Bibbia a bambini di sei anni. Dovrebbe invece tutelare i diritti delle sempre più numerose famiglie che chiedono una scuola laica e iniziare a pensare a un sistema nazionale d’istruzione privo del fardello dell’ora di religione cattolica».
L’Uaar aderisce alla campagna #datiBeneComune e mette a disposizione di tutti i dati sulla non frequenza dell’Irc alla pagina uaar.it/dati-no-irc, dove sono disponibili elaborazioni grafiche (per regione, provincia e tipo di scuola), elenchi per provincia e di tutte le scuole della stessa provincia (scaricabili in formato Csv per ulteriori elaborazioni), fino alla consultazione della scheda di dettaglio di ogni singola scuola con la serie storica degli ultimi sei anni.