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Passa la legge regionale contro l’omotransnegatività in Emilia-Romagna: per l’Uaar un successo a metà per colpa delle forze oscurantiste cattoliche

29 Luglio 2019
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Passa la legge regionale contro l’omotransnegatività in Emilia-Romagna: per l’Uaar un successo a metà per colpa delle forze oscurantiste cattoliche.

«Ancora una volta festeggiamo successi a metà, diritti civili monchi». Così il coordinatore del Circolo Uaar di Bologna Andrea Ruggeri commenta l’approvazione della legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. «Come è stato per il divorzio, l’aborto, la rettifica anagrafica del sesso e per le unioni civili, le ingerenze clericali nelle nostre aule legislative impediscono di licenziare una legge che riconosca a pieno i diritti che erano previsti all’inizio del suo iter. Il testo approvato sabato scorso in via Aldo Moro contiene infatti emendamenti che mettono il bavaglio alle associazioni che si azzardano solo a parlare di gestazione per altri, un argomento del tutto avulso da quello della legge ma strumentale alle forze che agitano lo spauracchio del “gender” per aggredire ancora una volta le famiglie arcobaleno».
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Silvia Noè presidente della Commissione Pari Opportunità? NO, GRAZIE!

10 Agosto 2010

Il circolo UAAR di Bologna ha promosso all’interno di Rete Laica Bologna e sottoscritto il seguente appello in difesa della laicità della Commissione Pari Opportunità della Regione Emilia Romagna, e invita soci e simpatizzanti a firmarlo e a farlo firmare.

SILVIA NOE` PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA`?
NO, GRAZIE!

Come cittadine e cittadini, come associazioni e soggetti che si battono per la laicità delle Istituzioni, non possiamo che disapprovare la trattativa tra il Partito Democratico e l’Unione di Centro che avrebbe come obiettivo la presidenza della Commissione Pari Opportunità per la consigliera Silvia Noè.

L’UDC e Noè, come sua interprete in Regione, hanno notoriamente posizioni oscurantiste in materia di diritti civili e diritti individuali.

La consigliera ha più volte esplicitato la sua concezione della famiglia, come formata esclusivamente da un uomo e da una donna, e solo se sposati. Nega dunque il fenomeno crescente delle coppie, omosessuali ed eterosessuali, che decidono di costruire il loro percorso di vita al di fuori del vincolo matrimoniale e nega dignità al numero crescente di famiglie omogenitoriali, dove due mamme e due papà accudiscono amorevolmente figli e figlie. In occasione del Pride 2008, la sfilata nazionale dell’orgoglio lgbt (lesbico, gay, bisessuale, trans) tenutasi a Bologna, Noè ha definito la manifestazione un episodio “di depravazione e di degrado”, lasciando intendere quale alta considerazione ha dell’esercizio della democrazia.

L’UDC e Noè sono contrari all’aborto e sulla RU486 la consigliera ha posizioni diametralmente opposte a quelle espresse dalla Regione Emilia-Romagna che, col suo precedente assessore alla sanità Bissoni, ha deciso che non è obbligatorio il ricovero ospedaliero in caso di ricorso alla pillola abortiva. Le posizioni dell’UDC e di Noè coincidono invece perfettamente con le manovre tese a sabotare le fondamenta della legge 194, messe in essere dal ministro Sacconi e dalla sottosegretaria Roccella.

L’UDC e Noè sono contrarie a una legge laica e civile sul testamento biologico, che permetta agli individui di decidere se ricevere o non ricevere determinate terapie mediche e, soprattutto, l’alimentazione e l’idratazione forzata. Anche in questo caso non si può non notare come un’alleanza con l’UDC sarebbe una plateale smentita degli sforzi compiuti da tanti comuni della nostra regione di istituire i registri dei biotestamenti, per dare la possibilità ai cittadini residenti di esprimere le proprie volontà in materia.

Recentemente Noè è andata a protestare contro uno spettacolo teatrale, perché conteneva una scena in cui Gesù dava un bacio a una donna devota. In quell’occasione la consigliera, dimentica della libertà d’espressione (anche artistica) sancita dalla nostra Costituzione, con slancio da crociata dichiarava: “Perché non prendono di mira Allah?”.

Crediamo che la presidenza della Commissione Pari Opportunità debba essere occupata da una donna, laica e libertaria. Qualsiasi altra ipotesi, che sarebbe solo di cedimento sul principio della laicità e di cui la dirigenza del PD porterebbe la responsabilità, è un’offesa alla storia della nostra regione e al comune sentire della maggioranza delle donne e degli uomini emiliano-romagnoli.

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