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Archivio per la categoria ‘enti locali’

Elezioni Bologna 2021: domande laiche ai candidati

15 Settembre 2021
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Il 3 e 4 ottobre 2021 a Bologna si terranno le elezioni comunali. L’eventuale ballottaggio il 17 e 18 ottobre.

Il Circolo Uaar di Bologna invita candidate e candidati alla carica di sindaco e di consigliere comunale a rispondere alle seguenti cinque domande laiche, tutte su temi concreti e inerenti al mandato elettorale per il quale chiedono di essere votati.

Le risposte che perverranno a bologna@uaar.it entro venerdì 1 ottobre saranno pubblicate nei nostri canali informativi affiché gli elettori possano scegliere in maniera consapevole.

1) Finanziamenti all’edilizia di culto
Pur senza alcun obbligo normativo e nonostante il parere dell’ufficio legale regionale tutt’altro che favorevole il comune di Bologna continua a versare soldi pubblici all’edilizia privata di culto. La delibera di Giunta del 22 dicembre 2020 ha destinato 452.360 euro a tale scopo. Ritiene più giusto, laico e civile destinare queste ingenti risorse pubbliche derivanti dagli “oneri di urbanizzazione secondaria” al patrimonio di proprietà pubblica (edilizia scolastica, nidi, aree verdi, parcheggi, ecc.) oppure sosterrà il finanziamento comunale di “chiese ed altri edifici per attività religiose”?

2) Finanziamenti alle scuole private paritarie
Nel referendum consultivo del 26 maggio 2013 i bolognesi si schierarono nettamente per l’utilizzo delle risorse finanziarie comunali a favore delle scuole dell’infanzia statali/comunali e non delle scuole paritarie private. Nonostante la sconfitta, il comune di Bologna continua imperterrito a erogare circa un milione l’anno alle scuole dell’infanzia private, praticamente tutte di orientamento religioso e che ricevono già cospicui contributi statali e regionali. Ritiene che sia giunto il momento di destinare i soldi di tutti alla scuola di tutti, lasciando che sia la già ricchissima Curia di Bologna a sponsorizzare le scuole che veicolano il suo messaggio religioso?

3) Protocolli riservati a capi delle comunità abramitiche
Lo scorso aprile Il sindaco di Bologna ha firmato un protocollo per progettare l’incontro tra culture e l’educazione alla cittadinanza e alla pace. Come interlocutori sono stati selezionati arbitrariamente tre capi di “comunità religiose abramitiche”. In una società sempre più secolarizzata ritiene accettabile che in contesti istituzionali siano selezionati solo alcuni esponenti religiosi e che sia esclusa la rappresentanza di atei e agnostici e di tante confessioni di minoranza?

4) Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’IRC
Nel 2003 e nel 2011, il Comitato ONU che vigila sulla Convenzione sui diritti del fanciullo ha rampognato l’Italia sull’insegnamento della religione cattolica nelle scuole: perché occulta il suo carattere facoltativo, perché fa mancare valide alternative laiche, perché è carente nelle informazioni per chi non vuole subire insegnamenti religiosamente orientati. È favorevole a istituire un osservatorio sul rispetto di queste indicazioni ONU, controllando direttamente le scuole dell’infanzia comunali e attivando collaborazioni e raccolte dati con le altre scuole sul territorio comunale?

5) Un provvedimento laico di cui si farebbe promotore
Se risultasse eletto, quale sarebbe la prima mozione laica che presenterebbe?

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Bologna e il crollo dei matrimoni in chiesa

25 Gennaio 2021
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[Questo articolo è  stato pubblicato su A ragion veduta, il blog nazionale Uaar, in data 24 gennaio 2021]

Il mese scorso Bologna si è aggiudicata il titolo di migliore città d’Italia per qualità della vita. Purtroppo nessuno dei novanta indicatori presi in considerazione dall’indagine del Sole 24 Ore misura l’offerta di servizi laici per la cittadinanza, come la disponibilità di luoghi consoni per i funerali civili (come alternativa a un incoerente funerale in chiesa) e di posti nelle scuole dell’infanzia statali o comunali (per impedire il ricorso a scuole private di orientamento cattolico). In entrambi questi ambiti Bologna si distingue, pur essendoci ancora tanto da fare. Ma c’è forse un servizio laico nel quale Bologna eccelle: la Sala Rossa per matrimoni e unioni civili. Che sia anche per questa ragione che i matrimoni nelle chiese bolognesi sono non solo diminuiti ma decisamente crollati negli anni?

Il processo di secolarizzazione nella (non più) cattolica Italia ha portato, nel 2018, al sorpasso dei matrimoni con rito civile su quelli con rito religioso. Nel Nord era accaduto nel 2011. A Bologna dieci anni prima, nel 2001. Il portale I numeri di Bologna fornisce le serie storiche dei matrimoni per rito a partire dal 1986. Permette anche di generare eloquenti grafici, che mostrano come dai 1000 matrimoni in chiesa del 1986 si è passati a meno di 200 del 2019, mentre nello stesso arco di tempo in comune si sono sempre spostate circa 700 coppie l’anno (tabella 1).

Tab 1. Bologna, matrimoni per rito (tutti)

Tab 1. Bologna, matrimoni per rito (tutti)

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Elezioni regionali 2020: risposte dei candidati alle domande laiche

4 Gennaio 2020

Regionali 2020: risposte alle domande laiche

Inizia la pubblicazione delle risposte dei candidati alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2020 alle domande laiche dell’Uaar.

Saranno inserite in questa pagina nell’ordine in cui giungeranno all’indirizzo emiliaromagna@uaar.it, affiché domenica 26 gennaio 2020 gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.

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Elezioni regionali 2020: domande laiche ai candidati

1 Gennaio 2020

Regionali 2020: domande laiche ai candidatiIn vista delle elezioni regionali del 26 gennaio  2020, l’Uaar rivolge ai candidati a Presidente della Regione Emilia-Romagna ed ai candidati a Consigliere regionale le seguenti domande laiche, tutte su temi di competenza regionale.
Le risposte, da inviare a emiliaromagna@uaar.it, saranno pubblicate sul sito bologna.uaar.it e su gli altri canali informativi Uaar affiché gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.

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Imola, azzerati oneri per il culto: cosa aspettano gli altri comuni?

23 Settembre 2019
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A Imola è stato rotto un tabù dal sapore medievale: sono stati azzerati gli oneri per il culto, ossia quella tassa di religione comunale che da quarant’anni grava sui bilanci dei comuni dell’Emilia Romagna, nota in gergo tecnico come “oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto”. Sono bastate poche righe nella delibera 121 del 17 settembre 2019 e il consiglio comunale imolese, a maggioranza M5S, ha dato ascolto alle richieste dell’Uaar e ha scelto di interrompere il malcostume di elargire contributi pubblici a beneficio del patrimonio immobiliare privato delle confessioni religiose, contributi che storicamente a Imola arrivavano a parrocchie e Testimoni di Geova. Superando anche mozioni dell’opposizione (Pd) che chiedevano di mantenere il finanziamento clericale. Prosegui la lettura…

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Passa la legge regionale contro l’omotransnegatività in Emilia-Romagna: per l’Uaar un successo a metà per colpa delle forze oscurantiste cattoliche

29 Luglio 2019
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Passa la legge regionale contro l’omotransnegatività in Emilia-Romagna: per l’Uaar un successo a metà per colpa delle forze oscurantiste cattoliche.

«Ancora una volta festeggiamo successi a metà, diritti civili monchi». Così il coordinatore del Circolo Uaar di Bologna Andrea Ruggeri commenta l’approvazione della legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. «Come è stato per il divorzio, l’aborto, la rettifica anagrafica del sesso e per le unioni civili, le ingerenze clericali nelle nostre aule legislative impediscono di licenziare una legge che riconosca a pieno i diritti che erano previsti all’inizio del suo iter. Il testo approvato sabato scorso in via Aldo Moro contiene infatti emendamenti che mettono il bavaglio alle associazioni che si azzardano solo a parlare di gestazione per altri, un argomento del tutto avulso da quello della legge ma strumentale alle forze che agitano lo spauracchio del “gender” per aggredire ancora una volta le famiglie arcobaleno».
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Ai consiglieri comunali dell’Emilia Romagna: azzerate gli oneri per il culto, ecco la mozione!

9 Luglio 2019
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Per la delibera clericale 186/2018 della regione Emilia Romagna i comuni dovranno applicare una arcaica tassa di religione: la Regione vuole infatti che il 7% degli oneri di urbanizzazione sia destinato all’edilizia di culto. Ma i Comuni possono agire in maniera laica e civile, e destinare tutti i fondi pubblici a risorse pubbliche, ad esempio all’edilizia scolastica e non all’edilizia di culto. Ma i tempi stringono! Occorre approvare al più presto una mozioneche l’Uaar mette a disposizione: in caso contrario dopo il 30 settembre 2019 sarà applicata la tassa di religione voluta dalla Regione.
Di seguito riportiamo l’appello del coordinatore regionale Uaar Roberto Vuilleumier, e a seguire la mozione da discutere e approvare in consiglio comunale. Sollecitate i consiglieri comunali di vostra conoscenza affinché si comportino in maniera civile.

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La Regione si fermi: no alla tassa di religione a carico dei comuni!

9 Dicembre 2018

La Regione Emilia Romagna sta discutendo gli ultimi dettagli sulla tassa di religione a carico dei comuni, nota in burocratese come “oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto”.

Nella seduta dell’assemblea regionale dello scorso 28 novembre la maggioranza (Pd) ha presentato un po’ a sorpresa un testo di delibera affinché i Comuni possano elargire senza limiti ancora piu’ denaro pubblico a favore delle confessioni religiose, dietro presentazione di una nota spese delle parrocchie e addirittura includendo edifici di proprietà religiosa come edifici per “attività culturali, ricreative e sportive”.

La delibera, probabilmente non condivisa nemmeno all’interno della maggioranza, è stata poi ritirata, ma da indiscrezioni sarà riproposta nella prossima seduta dell’assemblea legislativa regionale.

Il coordinatore regionale UAAR Roberto Vuilleumier fa appello a tutti i consiglieri dell’Emilia Romagna affinché questa tassa di religione non gravi sui bilanci del comuni della nostra regione, ricordando che sulla questione c’è un esposto UAAR pendente alla Corte dei Conti e in considerazione del parere dell’Ufficio legale della stessa Regione:

[…] appare necessario considerare il principio, radicato nell’ordinamento, in virtù del quale le opere di urbanizzazione sono, in linea naturale, opere pubbliche rientranti, o destinate a rientrare, nel patrimonio del Comune” e che “come per tutte le opere pubbliche, tale principio risponde alla logica secondo la quale la proprietà pubblica delle opere costituisce la più piena e duratura garanzia della loro effettiva destinazione a finalità di interesse generale.
Qualora il Comune, nell’ambito della propria autonomia, ritenga di destinare una quota dei proventi degli oneri di urbanizzazione (o altri fondi pubblici) alla realizzazione di opere di urbanizzazione riguardanti il culto, dovrebbe farlo in riferimento ad edifici e spazi di proprietà dello stesso Comune, assegnati o gestiti direttamente, secondo quanto ritenuto più adeguato al contesto sociale locale ed alla relativa evoluzione, in modo da soddisfare l’interesse di tutte le diverse comunità e persone che nella realtà locale possano aspirare all’esercizio di pratiche di carattere spirituale in ambienti dedicati.

L’auspicio è che nella delibera sia invece resa ancora più manifesta la possibilità di azzerare tale esborso di denaro pubblico a favore delle religioni, che andebbe a impoverire il patrimonio pubblico e ad arricchire ulteriormente il patrimonio privato, in particolar modo della Chiesa Cattolica, che già beneficia dell’8×1000 e di 6 miliardi di fondi pubblici l’anno. Si avrebbero così fondi pubblici da destinare a strutture di proprietà pubblica, come asili nido, scuole, strade.

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Crisi? Il Comune di Bologna continua a costruire chiese

3 Novembre 2016
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Nel 2013 avevamo denunciato come il Comune di Bologna avesse finanziato la costruzione della chiesa cattolica parrocchiale del Corpus Domini, sottraendo 291.021€ al bilancio dell’esercizio 2011. Oggi, grazie ai dati resi noti in risposta a una interrogazione presentata dal consigliere Umberto Bosco (Lega Nord), si apprendono ulteriori e sconfortanti dettagli.

hiesa Corpus Domini, costruita con fondi comunali (fonte Googlemaps)

Chiesa Corpus Domini, 882.175,05€ di fondi comunali 2009-2011 (foto Googlemaps)

Innanzitutto la nuova chiesa di via Enriquez beneficiò di complessivi 882.175,05€, che gravarono anche sui bilanci comunali degli anni 2009 e 2010, oltre che su quello 2011. Nonostante i ripetuti appelli del Circolo Uaar di Bologna, il comune insisteva a destinare alla Curia circa il 6% degli oneri di urbanizzazione secondaria — imposte pagate da cittadini e imprese relativamente a costruzione o ristrutturazioni di immobili — portando come scusa un presunto obbligo normativo. Un obbligo mai esistito, come da un recente parere della Regione che ha confermato quanto sostenuto in questi anni dall’Uaar.
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Bologna al ballottaggio: risposte dei candidati ancora in corsa

14 Giugno 2016
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Il ballottaggio per la carica di sindaco di Bologna si terrà domenica 19 giugno 2016. Due le possibili formazioni del consiglio comunale, a seconda del vincitore tra Merola e Borgonzoni. Per conoscere l’opinione sui temi laici dei prossimi 36 consiglieri comunali e del prossimo sindaco, pubblicheremo di seguito le loro risposte alle quattro domande laiche. Le risposte dovranno pervenire all’indirizzo bologna@uaar.it entro le ore 20 di venerdì 17 giugno.

Risposte arrivate dopo il termine:


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