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Elezioni regionali 2024: risposte dei candidati alle domande laiche

29 Ottobre 2024
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Inizia la pubblicazione delle risposte dei candidati alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024 alle nostre domande laiche.
Saranno inserite in questa pagina nell’ordine in cui giungono a emiliaromagna@uaar.it, affinché il 18 e 19 novembre chi vota possa farlo consapevolmente, in base alle risposte date (e a quelle non date).

 

 


Risposte di FEDERICO SERRA, candidato presidente per la lista Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro

Leggi il testo completo delle domande

1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati

Sì, una possibilità di civiltà, in un momento in cui invece di costruire una struttura pubblica all’altezza della situazione il governo pensa a introdurre l’obbligo di assicurazione privata in una logica di “a chi tocca, tocca”.

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione

Anche su questo punto è la realtà a dettarci il ritmo: vediamo nelle nostre strade l’assoluta necessità di usare le risorse per la gestione del territorio. Gli oneri di urbanizzazione devono essere destinati proprio a questo, perché per questo sono nati. Chi costruisce deve contribuire a garantire servizi e sicurezza del territorio, distrarre quei fondi a favore di realtà confessionali è il classico pasticcio all’italiana. E sarebbe un doppio pasticcio pensare di usare quei fondi anche per altri tipi di realtà non confessionali, devono proprio andare per lo scopo per cui sono nati.

3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali

Lo dico con un esempio: più di dieci anni fa la città di Bologna ha votato esplicitamente contro il finanziamento pubblico alle scuole cosiddette paritarie. Le giunte comunali hanno semplicemente ignorato quel voto. Una vergogna punto e basta.

Penso che il centro, e la vastissima maggioranza, del sistema educativo debba essere pubblico, con garanzie per le famiglie, per studentesse e studenti, per le e gli insegnanti. Nell’interesse di tutto, va preso di petto il problema del precariato infinito.

Detto questo, che nelle scuole “paritarie” ci siano poi pratiche discriminatorie contro chi lavora è solo la conferma che è un sistema sbagliato.

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni

La prima necessità è garantire, come minimo, la parità effettiva di scelta tra ora di religione e ora alternativa. Troppo spesso l’ora alternativa viene trasformata in parcheggio (di certo non per colpa dei molti insegnati che si attivano per gestirla!) o in una scelta che grava sulle tasche della famiglia. E in più c’è la generale questione dello stigma che si può generare in alcune situazioni. Gli uffici scolastici dovrebbero attivarsi su tutto questo.

Detto questo, le studentesse e gli studenti, anche con gli ultimi cicli di occupazione delle scuole, stanno mostrando in maniera sempre più matura tante necessità in cui l’ora cosiddetta alternativa potrebbe essere utilissima, a partire dall’educazione affettiva e sessuale. Penso che abbiamo tanto da ascoltare e da imparare da queste studentesse e studenti.

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne

L’Emilia-Romagna si è coccolata per troppo tempo nel mito per cui l’obiezione di coscienza sia un problema solo lombardo o delle regioni “di destra”. Anche se le percentuali generali restano ancora basse, assistiamo alla creazione di isole di “obiezione” in singole aziende ospedaliere che arrivano a percentuali tali per cui, di fatto, non si garantisce più l’IVG. È evidente che bisogna agire sulla questione degli obiettori che, per quanto ci riguarda, possono formarsi e operare su settori dove la loro coscienza non interferisca coi diritti delle donne.

Siamo fermamente tutte le forme di inserimento di personale che stia dentro al campo della salute riproduttiva solo per servire l’agenda ideologica di chi è contro la libera scelta delle donne, che siano “preti in corsia”, associazionismo anti abortista e quant’altro. E contro le scelte politiche che vanno contro i diritti.

Negli ultimi mesi abbiamo avuto due botte: da una parte il governo nazionale che fa entrare le associazioni antiabortiste direttamente dentro il processo dell’IVG, dall’altra il governo regionale che depotenzia ancora i consultori, rendendoli sempre più simili ai normali poliambulatori col meccanismo dell’impegnativa del medico di famiglia. Noi pensiamo che bisogna restituire ai consultori la dimensione di cura a tutto tondo, partendo, come minimo dalla possibilità di accedervi senza dover passare per altre strutture mediche e da un’organizzazione del servizio che permetta di accedervi anche a chi vive vite particolarmente precarie.


Risposte di Bruno basini, candidato per la lista Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro

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1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati

Grazie dell’invito per rispondere ai vostri quesiti.
Condivido in pieno la vostra proposta dell’uso dell’otto mille avanzata nel primo quesito e la ritengo una proposta da portare avanti.

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali

Per il secondo e terzo quesito sostengo il concetto di libertà culto in uno stato laico di conseguenza ritengo che garantita la libertà di professare il proprio credo lo stato e di conseguenza anche le regioni non debbano sostenere nessun onere quindi nessun finanziamento pubblico..

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni

Per il quarto quesito si ritengo utile intervenire al riguardo e sollecitare i competenti uffici scolastici.

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne

Sono d’accordo, senza alcun dubbio, con voi nelle domande poste dal quinto quesito.
Posso dichiarare senza problemi di un mio impegno a sostegno delle proposte da voi avanzate.


Risposte di Massimo Masetti, candidato per la lista Alleanza Verdi Sinistra – Coalizioni civiche – Possibile

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1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati

Si, mi impegno a farlo

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione

Sono favorevole alla proposta di destinare gli oneri di urbanizzazione di secondo livello ad opere pubbliche quali asili, verde pubblico, scuole.

3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali

Ritengo improprio il finanziamento dello Stato e degli Enti Locali a qualsiasi scuola privata a maggior ragione se agiscono in modo punitivo nei confronti dei propri dipendenti.

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni

4. Ritengo indispensabili un intervento in tal senso. Il tema dei libri di testo mancanti si affianca alla mancanza di personale qualificato e sistemazioni precarie ed emarginanti durante l’ora di alternativa. Questa situazione non è più tollerabile in quanto, in alcuni casi, costringe i bambini e le bambine a fare religione pur di non sentirsi emarginato/a.

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne

5. A mio parere i preti in corsia non possono essere pagati dal Servizio Sanitario in quanto si viola per l’ennesima volta il principio di laicità delle Istituzioni.
Ritengo illecita l’obiezione di coscienza, farò quindi quanto possibile per vietare questa pratica che nega alla base l’autodeterminazione delle donne.

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Passa la legge regionale contro l’omotransnegatività in Emilia-Romagna: per l’Uaar un successo a metà per colpa delle forze oscurantiste cattoliche

29 Luglio 2019
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Passa la legge regionale contro l’omotransnegatività in Emilia-Romagna: per l’Uaar un successo a metà per colpa delle forze oscurantiste cattoliche.

«Ancora una volta festeggiamo successi a metà, diritti civili monchi». Così il coordinatore del Circolo Uaar di Bologna Andrea Ruggeri commenta l’approvazione della legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. «Come è stato per il divorzio, l’aborto, la rettifica anagrafica del sesso e per le unioni civili, le ingerenze clericali nelle nostre aule legislative impediscono di licenziare una legge che riconosca a pieno i diritti che erano previsti all’inizio del suo iter. Il testo approvato sabato scorso in via Aldo Moro contiene infatti emendamenti che mettono il bavaglio alle associazioni che si azzardano solo a parlare di gestazione per altri, un argomento del tutto avulso da quello della legge ma strumentale alle forze che agitano lo spauracchio del “gender” per aggredire ancora una volta le famiglie arcobaleno».
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Silvia Noè presidente della Commissione Pari Opportunità? NO, GRAZIE!

10 Agosto 2010

Il circolo UAAR di Bologna ha promosso all’interno di Rete Laica Bologna e sottoscritto il seguente appello in difesa della laicità della Commissione Pari Opportunità della Regione Emilia Romagna, e invita soci e simpatizzanti a firmarlo e a farlo firmare.

SILVIA NOE` PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA`?
NO, GRAZIE!

Come cittadine e cittadini, come associazioni e soggetti che si battono per la laicità delle Istituzioni, non possiamo che disapprovare la trattativa tra il Partito Democratico e l’Unione di Centro che avrebbe come obiettivo la presidenza della Commissione Pari Opportunità per la consigliera Silvia Noè.

L’UDC e Noè, come sua interprete in Regione, hanno notoriamente posizioni oscurantiste in materia di diritti civili e diritti individuali.

La consigliera ha più volte esplicitato la sua concezione della famiglia, come formata esclusivamente da un uomo e da una donna, e solo se sposati. Nega dunque il fenomeno crescente delle coppie, omosessuali ed eterosessuali, che decidono di costruire il loro percorso di vita al di fuori del vincolo matrimoniale e nega dignità al numero crescente di famiglie omogenitoriali, dove due mamme e due papà accudiscono amorevolmente figli e figlie. In occasione del Pride 2008, la sfilata nazionale dell’orgoglio lgbt (lesbico, gay, bisessuale, trans) tenutasi a Bologna, Noè ha definito la manifestazione un episodio “di depravazione e di degrado”, lasciando intendere quale alta considerazione ha dell’esercizio della democrazia.

L’UDC e Noè sono contrari all’aborto e sulla RU486 la consigliera ha posizioni diametralmente opposte a quelle espresse dalla Regione Emilia-Romagna che, col suo precedente assessore alla sanità Bissoni, ha deciso che non è obbligatorio il ricovero ospedaliero in caso di ricorso alla pillola abortiva. Le posizioni dell’UDC e di Noè coincidono invece perfettamente con le manovre tese a sabotare le fondamenta della legge 194, messe in essere dal ministro Sacconi e dalla sottosegretaria Roccella.

L’UDC e Noè sono contrarie a una legge laica e civile sul testamento biologico, che permetta agli individui di decidere se ricevere o non ricevere determinate terapie mediche e, soprattutto, l’alimentazione e l’idratazione forzata. Anche in questo caso non si può non notare come un’alleanza con l’UDC sarebbe una plateale smentita degli sforzi compiuti da tanti comuni della nostra regione di istituire i registri dei biotestamenti, per dare la possibilità ai cittadini residenti di esprimere le proprie volontà in materia.

Recentemente Noè è andata a protestare contro uno spettacolo teatrale, perché conteneva una scena in cui Gesù dava un bacio a una donna devota. In quell’occasione la consigliera, dimentica della libertà d’espressione (anche artistica) sancita dalla nostra Costituzione, con slancio da crociata dichiarava: “Perché non prendono di mira Allah?”.

Crediamo che la presidenza della Commissione Pari Opportunità debba essere occupata da una donna, laica e libertaria. Qualsiasi altra ipotesi, che sarebbe solo di cedimento sul principio della laicità e di cui la dirigenza del PD porterebbe la responsabilità, è un’offesa alla storia della nostra regione e al comune sentire della maggioranza delle donne e degli uomini emiliano-romagnoli.

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