Archivio

Archivio per la categoria ‘comunicati’

Elezioni regionali 2024: risposte dei candidati alle domande laiche

29 Ottobre 2024
Commenti disabilitati su Elezioni regionali 2024: risposte dei candidati alle domande laiche

Inizia la pubblicazione delle risposte dei candidati alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024 alle nostre domande laiche.
Saranno inserite in questa pagina nell’ordine in cui giungono a emiliaromagna@uaar.it, affinché il 18 e 19 novembre chi vota possa farlo consapevolmente, in base alle risposte date (e a quelle non date).

 

 


Risposte di FEDERICO SERRA, candidato presidente per la lista Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro

Leggi il testo completo delle domande

1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati

Sì, una possibilità di civiltà, in un momento in cui invece di costruire una struttura pubblica all’altezza della situazione il governo pensa a introdurre l’obbligo di assicurazione privata in una logica di “a chi tocca, tocca”.

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione

Anche su questo punto è la realtà a dettarci il ritmo: vediamo nelle nostre strade l’assoluta necessità di usare le risorse per la gestione del territorio. Gli oneri di urbanizzazione devono essere destinati proprio a questo, perché per questo sono nati. Chi costruisce deve contribuire a garantire servizi e sicurezza del territorio, distrarre quei fondi a favore di realtà confessionali è il classico pasticcio all’italiana. E sarebbe un doppio pasticcio pensare di usare quei fondi anche per altri tipi di realtà non confessionali, devono proprio andare per lo scopo per cui sono nati.

3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali

Lo dico con un esempio: più di dieci anni fa la città di Bologna ha votato esplicitamente contro il finanziamento pubblico alle scuole cosiddette paritarie. Le giunte comunali hanno semplicemente ignorato quel voto. Una vergogna punto e basta.

Penso che il centro, e la vastissima maggioranza, del sistema educativo debba essere pubblico, con garanzie per le famiglie, per studentesse e studenti, per le e gli insegnanti. Nell’interesse di tutto, va preso di petto il problema del precariato infinito.

Detto questo, che nelle scuole “paritarie” ci siano poi pratiche discriminatorie contro chi lavora è solo la conferma che è un sistema sbagliato.

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni

La prima necessità è garantire, come minimo, la parità effettiva di scelta tra ora di religione e ora alternativa. Troppo spesso l’ora alternativa viene trasformata in parcheggio (di certo non per colpa dei molti insegnati che si attivano per gestirla!) o in una scelta che grava sulle tasche della famiglia. E in più c’è la generale questione dello stigma che si può generare in alcune situazioni. Gli uffici scolastici dovrebbero attivarsi su tutto questo.

Detto questo, le studentesse e gli studenti, anche con gli ultimi cicli di occupazione delle scuole, stanno mostrando in maniera sempre più matura tante necessità in cui l’ora cosiddetta alternativa potrebbe essere utilissima, a partire dall’educazione affettiva e sessuale. Penso che abbiamo tanto da ascoltare e da imparare da queste studentesse e studenti.

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne

L’Emilia-Romagna si è coccolata per troppo tempo nel mito per cui l’obiezione di coscienza sia un problema solo lombardo o delle regioni “di destra”. Anche se le percentuali generali restano ancora basse, assistiamo alla creazione di isole di “obiezione” in singole aziende ospedaliere che arrivano a percentuali tali per cui, di fatto, non si garantisce più l’IVG. È evidente che bisogna agire sulla questione degli obiettori che, per quanto ci riguarda, possono formarsi e operare su settori dove la loro coscienza non interferisca coi diritti delle donne.

Siamo fermamente tutte le forme di inserimento di personale che stia dentro al campo della salute riproduttiva solo per servire l’agenda ideologica di chi è contro la libera scelta delle donne, che siano “preti in corsia”, associazionismo anti abortista e quant’altro. E contro le scelte politiche che vanno contro i diritti.

Negli ultimi mesi abbiamo avuto due botte: da una parte il governo nazionale che fa entrare le associazioni antiabortiste direttamente dentro il processo dell’IVG, dall’altra il governo regionale che depotenzia ancora i consultori, rendendoli sempre più simili ai normali poliambulatori col meccanismo dell’impegnativa del medico di famiglia. Noi pensiamo che bisogna restituire ai consultori la dimensione di cura a tutto tondo, partendo, come minimo dalla possibilità di accedervi senza dover passare per altre strutture mediche e da un’organizzazione del servizio che permetta di accedervi anche a chi vive vite particolarmente precarie.


Risposte di Bruno basini, candidato per la lista Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro

Leggi il testo completo delle domande

1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati

Grazie dell’invito per rispondere ai vostri quesiti.
Condivido in pieno la vostra proposta dell’uso dell’otto mille avanzata nel primo quesito e la ritengo una proposta da portare avanti.

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali

Per il secondo e terzo quesito sostengo il concetto di libertà culto in uno stato laico di conseguenza ritengo che garantita la libertà di professare il proprio credo lo stato e di conseguenza anche le regioni non debbano sostenere nessun onere quindi nessun finanziamento pubblico..

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni

Per il quarto quesito si ritengo utile intervenire al riguardo e sollecitare i competenti uffici scolastici.

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne

Sono d’accordo, senza alcun dubbio, con voi nelle domande poste dal quinto quesito.
Posso dichiarare senza problemi di un mio impegno a sostegno delle proposte da voi avanzate.


Risposte di Massimo Masetti, candidato per la lista Alleanza Verdi Sinistra – Coalizioni civiche – Possibile

Leggi il testo completo delle domande

1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati

Si, mi impegno a farlo

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione

Sono favorevole alla proposta di destinare gli oneri di urbanizzazione di secondo livello ad opere pubbliche quali asili, verde pubblico, scuole.

3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali

Ritengo improprio il finanziamento dello Stato e degli Enti Locali a qualsiasi scuola privata a maggior ragione se agiscono in modo punitivo nei confronti dei propri dipendenti.

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni

4. Ritengo indispensabili un intervento in tal senso. Il tema dei libri di testo mancanti si affianca alla mancanza di personale qualificato e sistemazioni precarie ed emarginanti durante l’ora di alternativa. Questa situazione non è più tollerabile in quanto, in alcuni casi, costringe i bambini e le bambine a fare religione pur di non sentirsi emarginato/a.

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne

5. A mio parere i preti in corsia non possono essere pagati dal Servizio Sanitario in quanto si viola per l’ennesima volta il principio di laicità delle Istituzioni.
Ritengo illecita l’obiezione di coscienza, farò quindi quanto possibile per vietare questa pratica che nega alla base l’autodeterminazione delle donne.

comunicati, enti locali , , , , , ,

Elezioni regionali 2024: domande laiche ai candidati

22 Ottobre 2024
Commenti disabilitati su Elezioni regionali 2024: domande laiche ai candidati

In vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024, l’Uaar rivolge ai candidati a Presidente e Consigliere della Regione Emilia-Romagna le seguenti domande laiche, tutte su temi di competenza regionale.
Le risposte, da inviare entro il 12 novembre a emiliaromagna@uaar.it, saranno pubblicate sul sito bologna.uaar.it e su gli altri canali informativi Uaar affinché chi vota possa scegliere in maniera consapevole.

1) Calamità naturali: 8×1000 a sostegno dei territori alluvionati
Sulla base delle scelte effettuate dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi una quota dell’8‰ del gettito Irpef può essere destinata alle calamità naturali, quindi per interventi diretti “all’attività di realizzazione di opere, lavori, studi, monitoraggi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità da fenomeni geomorfologici, idraulici, valanghivi, meteorologici, di incendi boschivi e sismici, nonché al ripristino di beni pubblici, ivi inclusi i beni culturali e gli immobili adibiti all’istruzione scolastica di proprietà pubblica, danneggiati o distrutti dalle medesime tipologie di fenomeni“.
Molti contribuenti non conoscono questa opportunità e molti sindaci non si attivano per sfruttarla anche se consentirebbe di distribuire ai territori alluvionati milioni di euro. Si attiverà per promuovere tra i contribuenti la scelta “Stato / Calamità naturali” nell’8×1000 e per informare i sindaci dei comuni colpiti dalle alluvioni affinché attingano a tali risorse?

2) Edilizia di culto: interruzione dei finanziamenti dagli oneri di urbanizzazione
La legge 10/1977 “Bucalossi” ha dettato le regole per l’urbanistica. Le regioni legiferarono tenendo conto della vigente “religione di Stato”, inserendo tra i beneficiari degli oneri comunali di urbanizzazione secondaria anche le “chiese e altri edifici religiosi”. Con il Concordato del 1985 viene abolita la religione di Stato e decade l’obbligo dei comuni di versare alle chiese questi fondi che, secondo una sentenza del TAR, non sono neppure dovuti a chi già gode del privilegio dell’8×1000. Cosa ne pensa? Cosa pensa della richiesta dell’Uaar di escludere definitivamente, attraverso la legge regionale, la possibilita’ dei comuni di destinare parte degli oneri a favore del culto, utilizzandoli interamente per gli altri scopi previsti tra i quali edilizia scolastica, verde pubblico, asili nido?

3) Scuola: finanziamenti alle scuole confessionali
La legge 62/2000, a firma Berlinguer, governo D’Alema, ha dato il via ai finanziamenti pubblici alle scuole private “paritarie”.
Come giudica la parificazione tra scuola pubblica e privata derivante dalla legge 62/2000? Non pensa sia stato aggirato, se non esplicitamente disatteso, l’art. 33 della Costituzione che prevede che le scuole private siano “senza oneri per lo Stato”?
Ritiene in ogni caso opportuno negare qualsiasi forma di finanziamento e riconoscimento pubblici a scuole private che prevedono di sanzionare fino al licenziamento i dipendenti che non si attengono alla dottrina della Chiesa, come accade per le paritarie cattoliche?

4) Ora alternativa: difficoltà e discriminazioni
L’ora alternativa, ovvero l’attività didattica per chi chiede di non subire l’insegnamento della religione cattolica (Irc) nella scuola pubblica, dovrebbe essere un diritto. In realtà dalle segnalazioni ricevute dalla scrivente associazione si incontrano in regione presunte difficoltà organizzative e frequenti forme di emarginazione. Non solo, a bambine e bambini della primaria non viene nemmeno dato il libro di testo gratuito (dato invece a chi frequenta l’Irc). Per sanare questa ingiustizia l’Uaar ha lanciato la campagna “Libri per chi ha diritto di averli” volta a ottenere dall’anno scolastico 2024/25 l’adozione ufficiale dei libri di testo per l’attività alternativa all’Irc. Ritiene utile intervenire al riguardo sollecitando i competenti uffici scolastici?

5) Sanità: preti in corsia e diritti delle donne
Intende impegnarsi attivamente per tagliare definitivamente gli oltre 2 milioni l’anno che il SSR paga a diocesi e enti religiosi per i “preti in corsia“, che sono stipendiati come infermieri di settimo livello, trasformando l’assistenza religiosa cattolica in un servizio su richiesta e svolto come vero volontariato?
Per garantire i diritti delle donne in tema di salute riproduttiva intende varare provvedimenti affinché i nuovi assunti nei reparti di ginecologia siano vincolati a non esercitare forme di obiezione di coscienza?

comunicati, enti locali , , , , , ,

La casa del dialogo sia laica. La libertà dalla religione non va messa in secondo piano.

6 Giugno 2024
Commenti disabilitati su La casa del dialogo sia laica. La libertà dalla religione non va messa in secondo piano.

Nei giorni scorsi il sindaco Lepore ha dichiarato di voler riprendere il progetto della Casa del dialogo tra culture e religioni, destinando anche risorse pubbliche. Ma gli interlocutori sembrano essere ancora e solo gli esponenti di tre confessioni religiose individuate a priori, che avrebbero così potere di indirizzo e ruolo di decisori.

«Siamo sorpresi che il Comune di Bologna scelga interlocutori privilegiati per impostare un progetto istituzionale di dialogo tra culture e religioni. I presupposti devono essere laicità e reale pluralismo, altrimenti si parte con il piede sbagliato». Roberto Grendene, segretario nazionale Uaar, commenta così le dichiarazioni del sindaco di Bologna Matteo Lepore. «Auspichiamo che arrivino precisazioni e un coinvolgimento paritetico delle associazioni che rappresentano i non credenti. Ricordiamo che la libertà dalla religione è particolarmente sentita a Bologna dove ad esempio il 45,06% degli studenti dice no all’ora di religione e dove i matrimoni civili sono il triplo di quelli celebrati in chiesa».

Da più di un anno su questo tema il Circolo Uaar di Bologna ha avuto numerosi scambi con la professoressa Rita Monticelli, consigliera del Comune con delega a Diritti umani e dialogo interreligioso e interculturale e responsabile del progetto della Casa del dialogo.

«Siamo fiduciosi che la prof.ssa Monticelli mantenga l’impegno di rivedere il progetto e di impostarlo rispettando da subito il principio di laicità, così come il diritto alla libertà dalla religione, paritetico a quello della libertà di religione, che» continua Grendene, «ci ha assicurato essere alla base dell’amministrazione del Comune di Bologna».

Nei mesi scorsi il Circolo Uaar di Bologna, invitando e coinvolgendo la prof.ssa Monticelli e l’assessore comunale alla Scuola Daniele Ara, ha donato 593 libri di testo per il programma di attività alternativa a bambine e bambini delle scuole primarie dell’IC 5 e dell’IC 8, all’interno della campagna nazionale Uaar Libri per chi ha diritto di averli. Un’attività concreta e apprezzata dalle dirigenti scolastiche dei due istituti, dalla consigliera Monticelli e dall’assessore Ara, e che va nella direzione di garantire pari dignità educativa nell’età infantile. Un esempio dei tanti temi che interessano il nostro territorio e che il Circolo Uaar di Bologna, se ne avrà occasione, porterà al tavolo del dialogo tra culture e religioni.

Comunicato stampa

comunicati, enti locali, scuola , ,

L’Uaar dona 187 libri per l’attività alternativa all’IC8 Bologna

5 Aprile 2024
Commenti disabilitati su L’Uaar dona 187 libri per l’attività alternativa all’IC8 Bologna

187 libri di testo per il programma di attività alternativa sono stati donati oggi dall’Uaar all’Istituto Comprensivo n.8 di Bologna.

Nell’ufficio della presidenza in via Ca’ Selvatica, la dirigente scolastica Francesca Baldelli e la collaboratrice alla dirigenza Maria Rosaria De Marco hanno ricevuto la donazione dal segretario nazionale Uaar Roberto Grendene e da Claudia Terzi, insegnante e componente del direttivo del Circolo Uaar di Bologna. I libri donati sono «Alternativamente» di Raffaello Scuola ed. (90 volumi per classi I II e III, 72 volumi per classi IV e V) e «Intorno a noi» di Giunti Scuola ed. (9 per classi I II e III, 16 per classi IV e V) e saranno distribuiti già il prossimo lunedì alle bambine e ai bambini dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica delle scuole primarie “Bombicci”, “XXI Aprile” e “Manzolini”, dove le percentuali di “no” all’insegnamento “conforme alla dottrina della Chiesa” raggiungono rispettivamente il 27%, 42% e 44%.

Ha partecipato all’incontro anche l’assessore alla scuola del Comune di Bologna Daniele Ara, che si è impegnato promuovere presso i dirigenti scolastici dei 22 istituti comprensivi di Bologna l’importanza di garantire il libro di testo agli allievi dell’attività alternativa. A Bologna solo 4 IC su 22 hanno deliberato l’adozione del libro di testo per l’attività alternativa nell’anno 2023/24 e sono: IC 12, IC 14, IC 19 e IC 22.

La donazione fa parte della campagna UAAR Libri per chi ha diritto di averli che ha l’obiettivo di breve termine di offrire agli istituti che hanno fatto richiesta la possibilità di svolgere da subito le due ore settimanali di attività alternativa con il supporto didattico di libri di testo contenenti proposte per interessanti lezioni. L’obiettivo di medio termine è quello di ottenere dall’anno 2024/25 l’adozione ufficiale dei libri di testo per l’attività alternativa in tutte le scuole primarie d’Italia, in modo che sia assicurato il libro in forma gratuita così come viene assicurato ai bambini che si avvalgono delle due ore di religione cattolica. È compito del collegio docenti deliberare in merito entro la seconda decade di maggio.Da sinistra: Claudia Terzi (Uaar Bo), Daniele Ara (assessore scuola), Roberto Grendene (segretario Uaar), Francesca Baldelli (ds IC8), Maria Rosaria De Marco (IC8)

Di seguito il testo delle lettere destinate alla dirigente scolastica e ai genitori degli allievi dell’attività alternativa.

L'Uaar dona 187 libri di testo per l'attività alternativa all'IC8 Bologna

Dott.ssa Francesca Baldelli
dirigente scolastico
Istituto Comprensivo n.8 – Bologna

OGGETTO: Donazione Uaar “Libri per chi ha diritto di averli”

Gentile dirigente,

siamo lieti che l’istituto che dirige abbia partecipato alla campagna “Libri per chi ha diritto di averli” promossa dall’Uaar.

Le affidiamo i libri donati dalla nostra associazione affinché vengano consegnati agli allievi dell’attività alternativa (AA) per i quali sono stati richiesti, a garanzia del diritto all’istruzione e della laicità della scuola pubblica. Nella scelta del materiale didattico da offrire ci siamo rivolti esclusivamente a editori indipendenti e specializzati che avevano pubblicato libri di testo per il programma di attività alternativa all’IRC.

In ogni libro abbiamo inserito una lettera destinata ai genitori per comunicare il significato educativo e laico della campagna e sensibilizzare sul diritto all’istruzione che deve essere pienamente garantito a chi sceglie l’AA.

All’iniziativa a sostegno dei diritti dei non avvalentisi di cui oggi si è fatta carico l’Uaar chiediamo di dar seguito per gli anni futuri attraverso i canali istituzionali. Chiediamo dunque il Suo impegno affinché il collegio docenti deliberi entro i termini previsti l’adozione del libro di testo per l’AA, in modo che dall’anno scolastico 2024/25 sia garantito gratuitamente tramite cedola libraria agli allievi della primaria.

Con i migliori saluti,
Roberto Grendene
segretario nazionale Uaar

 

Ai genitori degli allievi
dell’attività alternativan
Scuole primarie dell’I.C. .8 Bologna

OGGETTO: Libri per chi ha diritto di averli

Alla scuola primaria bambine e bambini dell’attività alternativa hanno diritto al libro di testo in forma gratuita.

Questo libro è donato dall’Uaar e lo ricevete perché il vostro istituto ha chiesto di partecipare alla nostra campagna “Libri per chi ha diritto di averli”.

È un libro di testo per un valido e coinvolgente programma di attività alternativa, pubblicato da un editore specializzato indipendente dalla nostra associazione.

Ci auguriamo che per il tempo che vostra figlia o vostro figlio trascorrerà alla scuola primaria questo libro permetta di esercitare pienamente il diritto all’istruzione, a prescindere dalla religione praticata (o non praticata) dai suoi genitori. Il rispetto della laicità è infatti un principio fondamentale che garantisce di avere una scuola “aperta a tutti” come prevede l’art.34 della Costituzione italiana.

Siamo inoltre certi che per gli anni futuri sarà la vostra scuola a garantire che non vi siano più bambini senza libro di testo da un lato e bambini che invece lo hanno avuto gratuitamente all’inizio delle lezioni dall’altro. È anche questo lo scopo della campagna “Libri per chi ha diritto di averli”.

Con i migliori saluti,
Roberto Grendene
Segretario nazionale Uaar

 

comunicati, scuola , ,

L’Uaar dona 381 libri di testo agli allievi dell’attività alternativa dell’IC 5 Bologna

13 Marzo 2024
Commenti disabilitati su L’Uaar dona 381 libri di testo agli allievi dell’attività alternativa dell’IC 5 Bologna

381 libri “Alternativamente” (Raffaello scuola ed.) sono stati donati oggi dall’Uaar all’Istituto Comprensivo n.5 di Bologna.

Nella sede dell’istituto, in via di Vincenzo 55, la dirigente scolastica Daniela Tacconi e la collaboratrice alla dirigenza Francesca La Ganga hanno ricevuto la donazione dal segretario nazionale Uaar Roberto Grendene e dall’insegnante Claudia Terzi del direttivo del Circolo Uaar di Bologna. I libri di testo saranno distribuiti nei prossimi giorni alle bambine e ai bambini dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica delle scuole primarie Federzoni, Grosso e Acri.

Un segno concreto dell’impegno dell’Uaar per la laicità della scuola pubblica e a difesa dei diritti dell’infanzia, precisamente i diritti all’istruzione e alla libertà religiosa (che include la libertà dalla religione). L’I.C. 5 di Bologna vanta numeri da record di “no” all’insegnamento della religione cattolica, che ricordiamo essere «impartito in conformità della dottrina della Chiesa» da docenti scelti dal vescovo e pagati dallo Stato. Svolgono lezioni laiche al posto dell’IRC il 68.9% degli alunni delle Federzoni, il 40,0% delle Grosso e il 58,6% alle Acri (dati riferiti all’anno scolastico 2022/23). Grazie all’Uaar queste bambine e questi bambini hanno avuto un valido libro di testo in forma gratuita, come ebbero solo i loro compagni che frequentano le due ore di religione cattolica settimanalo.

Di seguito il testo delle lettere che hanno accompagnato i 14 pacchi di libri della donazione, rispettivamente indirizzate alla dirigente scolastica e ai genitori degli allievi dell’attività alternativa.

Dott.ssa Daniela Tacconi
dirigente scolastico
Istituto Comprensivo n.5 – Bologna

OGGETTO: Donazione Uaar “Libri per chi ha diritto di averli”

Gentile dirigente,

siamo lieti che l’istituto che dirige abbia partecipato alla campagna “Libri per chi ha diritto di averli” promossa dall’Uaar.

Le affidiamo i libri donati dalla nostra associazione affinché vengano consegnati agli allievi dell’attività alternativa (AA) per i quali sono stati richiesti, a garanzia del diritto all’istruzione e della laicità della scuola pubblica. Nella scelta del materiale didattico da offrire ci siamo rivolti esclusivamente a editori indipendenti e specializzati che avevano pubblicato libri di testo per il programma di attività alternativa all’IRC.

In ogni libro abbiamo inserito una lettera destinata ai genitori per comunicare il significato educativo e laico della campagna e sensibilizzare sul diritto all’istruzione che deve essere pienamente garantito a chi sceglie l’AA.

All’iniziativa a sostegno dei diritti dei non avvalentisi di cui oggi si è fatta carico l’Uaar chiediamo di dar seguito per gli anni futuri attraverso i canali istituzionali. Chiediamo dunque il Suo impegno affinché il collegio docenti deliberi entro i termini previsti l’adozione del libro di testo per l’AA, in modo che dall’anno scolastico 2024/25 sia garantito gratuitamente tramite cedola libraria agli allievi della primaria.

Con i migliori saluti,
Roberto Grendene
segretario nazionale Uaar

 

Ai genitori degli allievi
dell’attività alternativa
Scuole primarie dell’I.C.5 Bologna

OGGETTO: Libri per chi ha diritto di averli

Alla scuola primaria bambine e bambini dell’attività alternativa hanno diritto al libro di testo in forma gratuita.

Questo libro è donato dall’Uaar e lo ricevete perché il vostro istituto ha chiesto di partecipare alla nostra campagna “Libri per chi ha diritto di averli”.

È un libro di testo per un valido e coinvolgente programma di attività alternativa, pubblicato da un editore specializzato indipendente dalla nostra associazione.

Ci auguriamo che per il tempo che vostra figlia o vostro figlio trascorrerà alla scuola primaria questo libro permetta di esercitare pienamente il diritto all’istruzione, a prescindere dalla religione praticata (o non praticata) dai suoi genitori. Il rispetto della laicità è infatti un principio fondamentale che garantisce di avere una scuola “aperta a tutti” come prevede l’art.34 della Costituzione italiana.

Siamo inoltre certi che per gli anni futuri sarà la vostra scuola a garantire che non vi siano più bambini senza libro di testo da un lato e bambini che invece lo hanno avuto gratuitamente all’inizio delle lezioni dall’altro. È anche questo lo scopo della campagna “Libri per chi ha diritto di averli”.

Con i migliori saluti,
Roberto Grendene
Segretario nazionale Uaar

comunicati, scuola , ,

Aumenta la fuga dall’ora di religione, Bologna al 46%. Tutti i dati scuola per scuola.

10 Gennaio 2024
Commenti disabilitati su Aumenta la fuga dall’ora di religione, Bologna al 46%. Tutti i dati scuola per scuola.

Aumenta la fuga dall’ora di religione cattolica in tutta Italia. Bologna al 36,31%, seconda provincia più laica in Italia.
In città i licei Arcangeli, Copernico, Bassi e Righi sopra al 50%. Tutti i dati su Irc e scuola liberati dall’Uaar.

Nella scuola pubblica italiana cala il numero di studenti, ma cresce ancora (oltre 82 mila in più) quello di chi dice no all’Insegnamento della religione cattolica (Irc): nell’anno scolastico 2022/23 i non avvalentisi sono infatti 1.096.846 mentre nel 2020/21 erano pari a 1.014.841, con un balzo laico in avanti di un punto e mezzo percentuale, dal 14,07% di due anni fa al 15,5% di oggi.

È questo il quadro tratteggiato dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) a seguito della richiesta di accesso civico ai dati presentata al Ministero dell’Istruzione che ha portato alla “liberazione” dei dati sull’Irc di tutte le scuole d’Italia aggiornati all’anno scolastico 2022/23.

In provincia di Bologna il 36,31% degli studenti delle scuole pubbliche non subisce gli insegnamenti conformi alla dottrina della Chiesa impartiti da docenti scelti dal vescovo (ma pagati dallo Stato). È il secondo dato più alto, dietro a quello di Firenze (37,92%) e davanti a Trieste (33,36%, Prato (33,19%), Gorizia (32,51%) e Aosta (30,74%). A livello regionale l’Emilia Romagna con il 27,48% supera la Toscana (27,12%) ed è superata solo dalla Val d’Aosta (30,74%).

Nelle scuole del comune di Bologna il dato è ancora più rilevante: non si avvale dell’Irc il 45,66% degli studenti.
Tra i licei vince l’artistico Arcangeli con il 62,29%, che supera di poco il Copernico dove 1029 su 1681 non frequentano l’ora di religione cattolica (61,21%). Seguono Laura Bassi (56,31%) e Augusto Righi (52,71%).
Tra gli istituti tecnici in testa ci sono le Aldini Valeriani (75,77%) davanti al Rosa Luxemburg (69,85%) e l’ITIS Belluzzi (56,65%). Ancora maggiori le percentuali ai professionali: all’IPIA Aldini Valeriani i “no” all’Irc sono 320 su 380 (84,21%), seguono l’odontotecnico Malpighi (75,82%) e il Fioravanti (70,17%).
Tre le scuole “medie” (secondarie di primo grado) che superano il 50%: Irnerio IC6 (58,06%), Besta IC10 (55,83%), D’Acquisto IC3 (53,26%).
Il podio delle primarie vede Federzoni IC5 (68,89%), Gualandi IC10 (65,71%) e Tempesta IC7 (61,95%).
Infine per la fascia 3-5 anni (scuola dell’infanzia) in vetta ci sono Panzini (72,31%), Villetta Mattei (72,22%) e la materna Giordani (61,64%).

I dati liberati dall’Uaar mostrano una richiesta sempre crescente di scuola laica, in tutta Italia, per tutti gli ordini di scuola e in particolare al crescere dell’età, quando lo studente diventa consapevole ed esercita direttamente il diritto di subire insegnamenti religiosamente orientati. In alcuni istituti si può notare l’incidenza di studenti di origine straniera, ma sul dato generale del 45,66% del comune di Bologna non può certo essere considerata significativa, come mostrano anche i dati dei licei dove la presenza di studenti stranieri è poco rilevante se paragonata ai professionali.

Tutti i dati sono consultabili liberamente, aggregati per provincia, per scuole della stessa provincia e con dettaglio per singolo istituto. Possono essere scaricati in formato CSV per ulteriori elaborazioni. Un servizio che l’Uaar mette a disposizione delle famiglie a pochi giorni dal via delle iscrizioni scolastiche, un lavoro svolto al posto del Ministero dell’istruzione e del merito che si ostina a non rendere pubblici i dati sull’Irc.

Per maggiori informazioni: https://www.uaar.it/dati-no-irc
Comunicato stampa Uaar nazionale: https://blog.uaar.it/2024/01/10/cresce-il-numero-di-studenti-che-dice-no-alla-religione-cattolica

comunicati, scuola , , ,

Scandaloso che il Comune “più progressista” continui a foraggiare le scuole cattoliche che discriminano sulla base dell’orientamento sessuale

4 Maggio 2022
Commenti disabilitati su Scandaloso che il Comune “più progressista” continui a foraggiare le scuole cattoliche che discriminano sulla base dell’orientamento sessuale

 

Uaar e Scuola e Costituzione: scandaloso che il Comune “più progressista” continui a foraggiare le scuole cattoliche che discriminano sulla base dell’orientamento sessuale — comunicato stampa

«È passato un mese esatto dall’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica che mette nero su bianco, qualora qualcuno ne dubitasse, che le scuole cattoliche hanno la facoltà – e il dovere! – di sanzionare fino al licenziamento i dipendenti che nella loro vita privata non si attengono alla dottrina della Chiesa. Visto che non risulta che il sindaco Matteo Lepore, che dice di amministrare la città più progressista d’Italia, abbia preso posizione rispetto a queste discriminatorie statuizioni, assieme a Scuola e Costituzione Bologna gli abbiamo inviato una lettera e chiesto che vengano interrotti i finanziamenti comunali e revocate le convenzioni con le scuole private paritarie che non metteranno per iscritto l’impegno a non discriminare dipendenti sulla base di scelte di vita non coerenti con il catechismo ma pienamente libere e legittime in una democrazia liberale, come ad esempio convivere felicemente con una persona dello stesso sesso, sostenere l’accesso all’aborto e alla contraccezione o esercitare il diritto all’apostasia formale. Sarebbe il minimo sindacale da parte di un Comune che ha reinterpretato in maniera fantasiosa e clericale il concetto “senza oneri per lo Stato” stabilito all’art. 33 della Costituzione».

È quanto annunciato dal coordinatore del Circolo Uaar di Bologna, Raffaele Diotallevi, a seguito della pubblicazione, il 29 marzo scorso, dell’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica “L’identità della Scuola Cattolica per una cultura del dialogo.

Sul finanziamento alle scuole private dell’infanzia il sindaco di Bologna ha nettamente contro anche il proprio elettorato. Dal sondaggio commissionato a BiDiMedia dal Circolo Uaar di Bologna lo scorso ottobre emerge infatti che solo il 26% degli elettori bolognesi vuole mantenere tale sovvenzionamento, mentre il 41% vuole che venga finanziata solo la scuola pubblica (statale o comunale) e il 30% sarebbe disponibile a valutare un finanziamento anche alle private, ma solamente se e quando tutte le domande di scuola dell’infanzia pubblica siano soddisfatte. Il dato ancora più eclatante è che solo l’elettorato di destra è favorevole (e di misura!) al mantenimento dell’attuale sistema. Perché il sindaco di centrosinistra scontenta il proprio elettorato per premiare politiche clericali gradite dall’opposizione?

«Siamo certi di come si sia tutti consapevoli che l’impegno formale a interrompere finanziamenti e convenzioni comunali alle scuole private a seguito delle discriminatorie direttive in oggetto, provenienti dallo Stato della Città del Vaticano, sia un modo perché si dia un limite politico a una discriminazione di fatto che poi troverebbe vie traverse per realizzarsi ed evitare di soccombere di fronte a qualsivoglia tribunale del lavoro, e di come si tratti di ricordare al datore di lavoro religioso di non potere in nessun caso entrare nella vita personale di un libero cittadino, né prima né dopo averlo assunto», aggiunge Lorenzo Grilli, segretario di Scuola e Costituzione Bologna.

Raffaele Diotallevi – Coordinatore del Circolo Uaar di Bologna
bologna@uaar.it

Lorenzo Grilli – Segretario Comitato bolognese Scuola e Costituzione
www.scuolaecostituzione.it

La lettera inviata al Sindaco Matteo Lepore:

comunicati, enti locali, scuola , ,

Bologna, tavolo Uaar a “Pratello R’Esiste” per il 25 Aprile

23 Aprile 2022
Commenti disabilitati su Bologna, tavolo Uaar a “Pratello R’Esiste” per il 25 Aprile

Il 25 Aprile 2022 il Circolo Uaar di Bologna festeggia la Liberazione partecipando a Pratello R’Esiste.
Troverete il nostro tavolo in via del Pratello all’altezza del civico 21 (DI FRONTE MACONDO), dalle 10 alle 19 circa.

Distribuiremo materiale informativo e adesivi delle nostre campagne di sensibilizzazione Testa o croce? Non affidarti al caso!, oltre a Posso scegliere da grande?, OcchioPerMille, OraAlternativa tante altre. Sarà presente lo Sbattezzo Point, per esercitare un piccolo gesto di autodeterminazione nella giornata della Liberazione: quello di uscire da una confessione religiosa nella quale non ci si riconosce, ma alla quale si risulta formalmente affiliati.

Saranno inoltre disponibili libri della casa editrice Nessun Dogma, gadget e magliette.
E naturalmente sarà possibile impegnarsi per un paese più laico e civile iscrivendosi all’Uaar! Comunque non attendere, si può fare anche online.

Buona Festa della Liberazione!

Liberi davvero? 1Liberi davvero? 2

Liberi davvero? 3Liberi davvero? 4

banchetti, comunicati, cultura, manifestazioni ,

Le politiche clericali della “città più progressista d’Italia”. Contrari gli elettori di centrosinistra, parzialmente accontentati quelli di destra

25 Novembre 2021
Commenti disabilitati su Le politiche clericali della “città più progressista d’Italia”. Contrari gli elettori di centrosinistra, parzialmente accontentati quelli di destra

«Nella città che il neosindaco Lepore ossessivamente dice essere “la più progressista d’Italia”, da parte del centro sinistra che la governa da anni vengono attuate politiche che o scontentano tutti gli elettori, sia di sinistra che di destra o, incredibilmente, scontentano gli elettori di centro sinistra e accontentano – parzialmente – quelli di centro destra».

Riassume così Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), i risultati del sondaggio BiDiMedia su un campione di maggiorenni residenti a Bologna, commissionato dal circolo cittadino dell’associazione in occasione delle recenti elezioni comunali e che per la prima volta vengono resi pubblici per quanto riguarda l’appartenenza politica degli intervistati.

«La stragrande maggioranza dei cittadini (74%) avrebbe voluto che i 452.360 euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria destinati nel dicembre scorso a “chiese e altri edifici per attività religiose” venissero utilizzati esclusivamente per il patrimonio di proprietà pubblica (scuole, nidi, aree verdi, parcheggi, eccetera). E a pensarla così sono non solo la stragrande maggioranza degli elettori del Partito democratico (85%), ma anche gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia (rispettivamente per il 55 e il 64%). Solo il 15% risulta favorevole a continuare a devolvere ad attività religiose una quota degli oneri di urbanizzazione secondaria incassati dall’amministrazione».

Quasi altrettanto bassa (26%) è la percentuale di chi vorrebbe mantenere il sovvenzionamento alle scuole private paritarie dell’infanzia (quasi tutte di orientamento religioso) che, nel solo comune di Bologna, ammonta a un milione di euro l’anno.

«Il 41% vuole che venga finanziata solo la scuola pubblica (statale o comunale), mentre un 30% sarebbe disponibile a valutare un finanziamento anche alle private, ma solamente se e quando tutte le domande di scuola dell’infanzia pubblica siano soddisfatte», illustra Grendene. «Tra gli elettori del Partito democratico il 47% vorrebbe che fosse finanziata solo la scuola pubblica, il 36% che essa fosse finanziata in prima istanza, il 15% che fosse mantenuta la situazione attuale; tra gli elettori della Lega una percentuale quasi uguale vorrebbe che fosse finanziata solo o in prima istanza la scuola pubblica (rispettivamente 26 e 23%), mentre coloro che manterrebbero la situazione attuale sono pari al 47%; in Fratelli d’Italia il 18% vorrebbe che fosse finanziata solo la scuola pubblica, il 28% che essa fosse finanziata in prima istanza, mentre coloro che manterrebbero la situazione attuale sono pari al 48%. In pratica – commenta Grendene – solo l’elettorato di destra è favorevole (e di misura!) al mantenimento dell’attuale sistema».

«Dal sondaggio BiDiMedia emerge chiaramente come la cittadinanza bolognese nel suo insieme voglia un uso laico delle risorse pubbliche e che misure di stampo clericale come il finanziamento alle scuole paritarie siano approvate solo da un 50% circa dell’elettorato di destra. E allora – conclude il segretario dell’Uaar – perché il neosindaco non si smarca dalle amministrazioni precedenti e volta pagina in direzione di politiche davvero progressiste come la città che è stato chiamato a guidare?».

***

Il sondaggio commissionato dall’Uaar si componeva di due parti: quella qui presentata per la prima volta, con i dati relativi all’appartenenza politica, e una più generica di cui abbiamo parlato qui.

Comunicato stampa

 

comunicati, enti locali, scuola , ,

Tre bolognesi su quattro dicono no ai finanziamenti comunali all’edilizia di culto e alle scuole private paritarie

28 Settembre 2021
Commenti disabilitati su Tre bolognesi su quattro dicono no ai finanziamenti comunali all’edilizia di culto e alle scuole private paritarie

 

I bolognesi non vogliono che il comune finanzi né l’edilizia di culto né le scuole private paritarie. A cinque giorni dalle elezioni amministrative sono questi i risultati del sondaggio BiDiMedia su un campione di maggiorenni residenti a Bologna, commissionato dal circolo cittadino dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar).

Il 74% dei cittadini avrebbe voluto che i 452.360 euro destinati nel dicembre scorso a “chiese e altri edifici per attività religiose” venissero utilizzati esclusivamente per il patrimonio di proprietà pubblica (scuole, nidi, aree verdi, parcheggi, eccetera). Solo il 15% risulta invece favorevole a continuare a devolvere ad attività religiose una quota degli oneri di urbanizzazione secondaria incassati dall’amministrazione.

Per quanto riguarda invece il milione di euro che ogni anno il comune di Bologna versa alle scuole private paritarie dell’infanzia (quasi tutte di orientamento religioso), solo il 26% è dell’idea di mantenere tale sovvenzionamento. Il 41% vuole che venga finanziata solo la scuola pubblica (statale o comunale), mentre un 30% sarebbe disponibile a valutare un finanziamento anche alle private, ma solamente se e quando tutte le domande di scuola dell’infanzia pubblica siano soddisfatte.

La sensibilità verso scelte di tipo laico è più spiccata tra i giovani: nella fascia d’età 18-24 anni è l’85% a esprimersi a favore della destinazione pubblica degli oneri di urbanizzazione secondaria; tra i 25 e i 34 anni l’80%. Per quanto riguarda il finanziamento delle scuole, nella fascia 25-34 anni il 50% si dice favorevole al solo finanziamento delle scuole pubbliche; tra i 35 e i 44 anni è il 48% a pensarla così; tra i 18 e i 24 anni il 43%. La cifra scende al 35% tra gli over 65.

«I risultati sulla scuola pubblica confermano e amplificano la risposta laica che i bolognesi diedero nel referendum comunale del 2013. Ancora più netta la contrarietà a finanziare attività religiose ed edilizia di culto, misurata per la prima volta con una indagine demoscopica grazie all’Uaar» commenta il coordinatore del Circolo Uaar di Bologna Andrea Ruggeri, che lancia una sfida a candidati e candidate che chiedono il voto il 3 e 4 ottobre: «Rispondete pubblicamente e chiaramente alle domande laiche che l’Uaar vi ha rivolto; le prime due riguardano proprio i temi oggetto del sondaggio».

«Il sondaggio BiDiMedia dice chiaramente che la cittadinanza vuole un uso laico e a favore della proprietà pubblica delle risorse pubbliche, e rigetta l’idea di continuare a finanziare il culto e le scuole private di orientamento religioso. Due tipi di esborso di stampo clericale diffusi in tutti i comuni italiani, non certo solo a Bologna» sottolinea Roberto Grendene, segretario nazionale Uaar. «Si tratta peraltro di risultati in linea con un sondaggio Doxa condotto su tutto il territorio nazionale due anni fa dal quale era emerso che il 55,9% della popolazione è poco e per niente d’accordo a finanziare le scuole private. Chissà se la classe politica si prenderà una buona volta la responsabilità di compiere scelte laiche e civili. E per giunta sostenute dalla maggioranza dei cittadini».

Per maggiori informazioni: https://uaar.it/bidimedia2021bologna.pdf

Comunicato stampa

comunicati, enti locali, scuola , , , ,