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Archivio per la categoria ‘comunicati’

Le parrocchie vogliono benedire a scuola. Oggi si vota all’IC20.

9 Febbraio 2015

Come ai tempi della religione di stato, le parrocchie hanno fatto richiesta di entrare nelle scuole scuole Carducci, Fortuzzi e Rolandino dell’Istituto Comprensivo 20 di Bologna per la benedizione pasquale. La maggioranza del Consiglio di istituto aveva già provato a dare l’autorizzazione, ma in modo un po’ maldestro in quanto non era all’ordine del giorno della seduta. La questione è stata riproposta formalmente e oggi, lunedì 9 febbraio, il punto 8 dell’odg del Consiglio di istituto dell’IC20 recita “apertura dei locali scolastici in occasione delle benedizioni pasquali”.

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Imola, JeSuisCharlie in Consiglio comunale: imam, vescovo e politici attaccano la libertà di espressione

16 Gennaio 2015
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Surreale a Imola: nel consiglio comunale straordinario di mercoledì scorso, indetto per commemorare la strage di matrice islamista ai danni di Charlie Hebdo, tengono banco le tesi di imam, vescovo e numerosi consiglieri secondo i quali la libertà di espressione di fronte alle religioni dovrebbe limitarsi. Solo la presidente del consiglio comunale Paola Lanzon ha sostenuto con chiarezza le parole laiche pronunciate dal console onorario Berti Arnoaldi Veli e dalla presidente dei cittadini francesi Marie Alix Duriet.

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Elezioni regionali 2014: risposte dei candidati alle quattro domande laiche

7 Novembre 2014
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Elezioni regionali 2014: quattro domande laiche ai candidati

4 Novembre 2014
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elezioni_regionali 2014, 4 domande laicheDomenica 23 novembre 2014 saranno eletti il nuovo presidente e la nuova assemblea legislativa della regione Emilia Romagna.
L’Uaar invita candidati e candidate a rispondere alle seguenti quattro domande laiche, tutte su temi concreti e di competenza regionale.
Le risposte, da inviare a bologna@uaar.it, saranno pubblicate nei nostri canali informativi affiché gli elettori possano scegliere in maniera più consapevole.

1) Testamento Biologico: le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico
La nuova tessera sanitaria-carta regionale dei servizi permette ai cittadini della nostra regione di accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Come recentemente deliberato dalla regione Toscana, sosterrà l’inserimento nel fascicolo sanitario elettronico delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento?

2) Assistenza religiosa non più a carico delle AUSL
Grazie alle inchieste dell’Uaar, nello scorso mese di gennaio nella nostra regione è venuto a galla lo scandalo degli stipendi dei “preti in corsia” a carico delle AUSL: ogni anno le convenzioni stipulate dalle AUSL con le Curie pesano per oltre 2,2 milioni di euro sulle casse del Servizio Sanitario Regionale. Milioni di euro che sarebbero molto utili a un sistema sanitario sempre più in difficoltà.
Si adopererà affinché l’assistenza religiosa non sia più a carico delle AUSL?

3) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere una temporanea tutela per chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A 36 anni di distanza l’obiezione selvaggia lede la salute e l’autodeterminazione delle donne.
Si impegnerà per garantire interventi informativi sulla contraccezione nelle scuole, accesso senza ostacoli alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e all’aborto farmacologico (RU-486), e per avere almeno il 50% di ginecologi non obiettori nei nostri ospedali?

4) Fine dei finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissò al 7% la quota indicativa di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Le amministrazioni comunali, per disinformazione o per clericalismo, ritengono erroneamente che sia un balzello dovuto per legge, quando invece la stessa delibera regionale prevede che i comuni possano variare le percentuali indicate.
Si impegna modificare la normativa regionale eliminando l’edilizia di culto dalle destinazioni degli oneri di urbanizzazione secondaria?

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Un prete in meno pagato dal Sant’Orsola, un infermiere in più da assumere

19 Maggio 2014

«Un prete in meno pagato dal Sant’Orsola, un infermiere in più da assumere».
Il circolo Uaar di Bologna saluta positivamente il taglio dei fondi che il Sant’Orsola versa annualmente nelle casse della Curia per l’assistenza religiosa cattolica (da 128mila euro l’anno si è passati a 102mila).
Grazie all’inchiesta svolta dal nostro circolo e alle interrogazioni del consigliere regionale Grillini, nei mesi scorsi la cittadinanza aveva appreso che i sacerdoti in corsia non sono volontari, ma sono pagati dalle USL con stipendio da infermiere e godono di privilegi come uffici, alloggi, luoghi di culto e relative utenze sempre a carico del SSN.

«Non ci fermeremo. Anche gli altri quattro assistenti religiosi cattolici scelti dalla Curia devono essere tolti dal libro paga dell’ospedale».
In un paese laico e civile non si può tollerare che esistano cittadini di serie A e di serie B. Ed è ancora più grave se ciò accade gravando sui bilanci degli ospedali e discriminando i pazienti per motivi religiosi, tra cattolici e non cattolici. «Se la Curia vuole mettere a disposizione un sacerdote ai ricoverati che lo richiedono, non ha che da comportarsi come le associazioni che confortano i pazienti senza privilegi, pubblicando i bilanci e autofinanziandosi».

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Stop alle molestie alle donne al Sant’Orsola: gli antiabortisti preghino altrove

12 Maggio 2014

Il Circolo Uaar di Bologna denuncia lo sciacallaggio psicologico antiabortista andato in scena stamattina all’ingresso del Sant’Orsola e chiede alla  Questura come tali manifestazioni possano avvenire in zone di rispetto, quali dovrebbero essere quelle vicine agli ospedali.

Non basta la piaga dei ginecologi obiettori. Ora le donne che chiedono l’interruzione volontaria della gravidanza sono costrette a subire anche le molestie di gruppi di preghiera che le attendono al varco nei pressi dell’ospedale. Chiediamo alle autorità la cessazione di queste aggressioni morali, e che agli antiabortisti che vogliono pregare sia indicata la strada verso le tante chiese della città, finanziate da fiumi di denaro pubblico e sempre più vuote.

Ricordiamo infine che l’assedio cattolicista continua anche all’interno Sant’Orsola, dove operano cinque assistenti religiosi scelti dalla Curia e pagati dal SSN, che hanno accesso ai reparti e che possono avvalersi di ulteriori collaboratori.

Comunicato stampa

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L’Uaar Bologna scrive ai sindaci: chiedete l’8 per mille statale per scuole e calamità naturali

23 Aprile 2014
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Ci sono milioni di euro a disposizione dei  nostri comuni per l’edilizia scolastica e per far fronte alle calamità naturali: cosa aspettano i sindaci a richiederli? È quanto denuncia il circolo Uaar di Bologna, che ha scritto ai sindaci della provincia affinché presentino domanda al Governo per attingere ai fondi dell’8 per mille statale.

L’Uaar, che sin dalla sua nascita è impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni, da anni lotta per l’abolizione dell’8 per mille e per un uso laico di quello statale. Quest’anno, grazie alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille — oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».

L’Uaar ha già spianato la strada ai sindaci: la Presidenza del Consiglio dei ministri ha infatti risposto a un sollecito dell’associazione impegnandosi ad adeguare al più presto il regolamento per l’assegnazione dei fondi dell’8 per mille di competenza dello Stato che, attualmente, non prevede ancora l’edilizia scolastica tra le destinazioni di intervento (vedi risposta del Governo all’Uaar)

Ai nostri sindaci non rimane che individuare i progetti da finanziare, compilare il modello che il circolo Uaar di Bologna ha inviato loro e spedirlo al Governo. Hanno tempo fino al 30 settembre, e possono essere presentati anche più progetti. Ad esempio il comune di Bologna, oltre a interventi di edilizia scolastica, potrebbe chiedere finanziamenti per la ristrutturazione del Pantheon: lesionato dal terremoto del 2012, il luogo per i funerali laici dei bolognesi è infatti ancora inagibile.

Il circolo Uaar di Bologna scriverà anche ai candidati alla carica di sindaco alle elezioni amministrative del prossimo 25 maggio: un loro impegno per un utilizzo laico e civile dell’8 per mille statale potrebbe essere valutato positivamente dai cittadini che dovranno votarli.

Maggiori informazioni alla pagina della campagna Occhiopermille 2014, compreso il nuovo materiale grafico (immagini e volantino).

Di seguito la lettera tipo inviata ai sindaci dei comuni della provincia di Bologna.

Signor Sindaco,

Le scriviamo affinché presenti domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare un intervento di edilizia scolastica oppure un intervento per far fronte a calamità naturali.

L’UAAR, che sin dalla sua nascita è impegnata nella difesa della laicità delle istituzioni, da anni lotta per l’abolizione dell’8 per mille e per un uso laico di quello statale. Quest’anno, grazie alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille— oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».

Le pubbliche amministrazioni hanno tempo fino al 30 settembre per presentare richiesta e fare così in modo che almeno l’8 per mille statale sia usato laicamente e a beneficio di tutti.

A questo scopo l’UAAR ha sollecitato la Presidenza del Consiglio dei ministri ad adeguare il modello per la presentazione della domanda che non prevede ancora l’edilizia scolastica tra le destinazioni di intervento. In allegato trova però il modello con l’aggiunta dell’opzione “edilizia scolastica di proprietà pubblica”: il Governo ha infatti risposto all’Uaar assicurando che il regolamento sarà al più presto modificato per includere tale destinazione.

Speriamo sinceramente che Lei voglia accogliere questa nostra richiesta a beneficio della cittadinanza, pensando a quante scuole del nostro territorio hanno bisogno di riqualificazioni e di consolidamenti strutturali.

La pagina del Governo con le indicazioni sopra esposte si trova seguendo questo link.

Rimanendo in attesa di una sua positiva risposta le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

23 aprile 2014, il Circolo Uaar di Bologna

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Imola, risposta Uaar all’omelia omofoba

2 Gennaio 2014

Il Resto del Carlino riportava che nell’omelia di domenica scorsa, proprio in occasione della festa cattolica della famiglia, il parroco della chiesa del Piratello avrebbe attaccato pesantemente gli omosessuali. Gli stessi fedeli si sarebbero indignati, raccontando che il parroco avrebbe apostofato i gay quali «‘questi’, ‘tenebrosi’ o cattiverie simili, ricordando anche il Vecchio Testamento che puniva gli uomini che andavano con altri uomini con la lapidazione».

Sul Carlino di oggi viene dato spazio alla risposta dell’Uaar, a cura del delegato imolese Roberto Vuilleumier, che osservando come sarebbe stato opportuno citare «i periodi in cui il cristianesimo i sodomiti li bruciava vivi», rivendica quanto «una legge anti-omofobia servirebbe a questo Paese».
Il testo dell’articolo è consultabile sul sito del Carlino.

Di seguito riportiamo il testo dell’intera lettera indirizzata al giornale dall’Uaar di Imola.

Grazie al fenomeno della secolarizzazione, quindi grazie all’istruzione e quindi alla diminuzione della diffusa ignoranza che allontana finalmente l’uomo dal comportamento sacrale ed al dogmatismo senza senso, il potere politico della Chiesa pur se lentamente, diminuisce inesorabilmente.

Fuori tempo più che fuori luogo sono quindi le dichiarazioni del “parroco ignorante del Piratello” che avrebbe fatto quasi meglio, visti i 30 anni ormai passati dalla presa di posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (non l’Onu!) che ha tolto l’omosessualità dall’elenco dei disturbi comportamentali, a citare semmai i periodi in cui il cristianesimo i sodomiti li bruciava vivi. Come il razzismo, l’omofobia si può manifestare con atteggiamenti negativi, insultanti e discriminatori che possono arrivare o incitare alla violenza.

Il nostro paese al riguardo è rimasto indietro non per dimenticanza, ma proprio per via della forza politica della Chiesa e pur introducendo con la legge Mancino misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa, si è “dimenticata”, per così dire, delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

Una legge anti omofobia servirebbe a questo paese, per “curare” invece i gravi comportamenti discriminatori anche degli esponenti della Chiesa, che non si limitano a raccontare “storie” fantastiche ma che tentano di farle passare per vere ad ogni costo, “pur calpestando la dignità umana”.

La vera vergogna, al di là delle fantasie di questi “parroci”, sta nell’insegnamento all’omofobia ai bambini, che avviene durante l’ora di religione e durante il catechismo anche da loro preposti  «appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, poiché la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”», e sono dunque contrari «alla legge naturale» (benché l’omosessualità sia riscontrabile in natura anche in centinaia di specie animali diverse).
Mentre come al solito chissà perché la politica latita.

Roberto Vuilleumier
Delegato Uaar per Imola e Castel San Pietro

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Rivedere la tassa di religione comunale: mozione Franco Grillini (LibDem) in Regione

29 Novembre 2013
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All’interpellanza in cui si chiedeva di quantificare l’esborso di denaro pubblico in favore del patrimonio immobiliare ecclesiastico la Regione Emilia Romagna, tramite l’assessore regionale Alfredo Peri, ha risposto che «non è possibile indicare l’entità del contributo per chiese ed altri edifici religiosi che annualmente i Comuni destinano agli Enti religiosi». Il lavoro di inchiesta dell’Uaar dimostra oggi di essere ancora una volta determinante, sostituendo la scarsa trasparenza delle istituzioni.

Chiesa Corpus Domini, costruita con finanziamento comunale (fonte Googlemaps)

Chiesa Corpus Domini, costruita con finanziamento comunale (fonte Googlemaps)

I dati raccolti nella campagna Uaar “Oneri” e in particolare quelli dell’inchiesta condotta dal circolo Uaar di Bologna sui comuni della nostra provincia sono infatti alla base della mozione presentata il 27 novembre scorso dall’on. Franco Grillini all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. Prendendo spunto proprio dai nostri lavori, la mozione sottopone all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna il problema di rimodulare le percentuali di assegnazione degli oneri di urbanizzazione, di informare i comuni e di monitorare il loro utilizzo nel territorio al variare dei cambiamenti sociali e delle necessità pubbliche (vedi comunicato stampa della Regione).

Ai Comuni dell’Emilia Romagna sarà finalmente chiaro che possono rivedere la “tassa di religione” che versano ogni anno alle confessioni religiose, con la Chiesa cattolica che incamera quasi tutti il gettito. Soprattutto in tempo di crisi è inaccettabile regalare soldi pubblici a Curie straricche, sottraendoli alle opere come scuole, asili nido, parchi pubblici. Una “decima” che si può ridurre e addirittura azzerare con una semplice votazione in consiglio comunale, ma che i comuni pensano (o fanno finta di pensare) che sia dovuta per legge.

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Bilancio economico – Campagna referendaria per la Scuola PublicA

16 Agosto 2013
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Il Comitato Articolo 33 ha pubblicato in questi giorni il bilancio economico della campagna referendaria per la Scuola PublicA che si è svolta a Bologna quest’anno.

Si sa che organizzare un referendum richiede un grande sforzo organizzativo ed economico. E di fatto, le molte iniziative di autofinanziamento organizzate dagli attivisti – cittadine  e cittadini che hanno dedicato il loro tempo e grandi sforzi a portare avanti la campagna – hanno permesso di raccogliere 32.000 euro per coprire gran parte dei costi. Tuttavia, ne mancano circa 9000 per chiudere in pareggio il bilancio.

Il Circolo UAAR di Bologna ha già versato 500 euro per contribuire a finanziare il comitato referendario. Se anche tu vuoi contribuire, puoi effettuare un bonifico su questo conto corrente bancario:

IBAN: IT78H0312702404000000001352
intestato a: Referendum Nuovo Comitato art.33

GRAZIE !

Leggi l’articolo “La Scuola PublicA è ancora in gioco…” sulla raccolta fondi legata alla campagna referendaria, sul sito del Comitato Articolo 33.

Il bilancio della campagna promossa dal Comitato Articolo 33 è disponibile qui: https://docs.google.com/spreadsheet/ccc?key=0AnLypt4fNj0hdG5Tak9wNTFTUWVrdll0Vnd4Y0dhZXc#gid=0

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